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Fifa 20, il re è morto o lunga vita al re? Recensione

Con Fifa 20, EA migliora ma non stravolge una struttura che poggia su basi solide. Basterà per vincere la sfida con PES?

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A dispetto di qualche critica, FIFA 19 ha segnato un’ulteriore svolta positiva per la serie, soprattutto grazie alla ritrovata licenza per la UEFA Champions League e a una serie di migliorie nel gameplay e nelle altre modalità di gioco principali, ovverosia Carriera, Il Viaggio e FIFA Ultimate Team. Continuando a seguire questo percorso, con FIFA 20, Electronic Arts mira a rifinire meglio la sua creatura, inserendo alcune nuove caratteristiche all’interno di una struttura di per sé già solida, e proponendo al suo interno la nuova modalità Volta in sostituzione delle “avventure” ormai concluse di Alex Hunter.

Il tutto per tentare di consolidare la sua posizione di vertice nel settore delle simulazioni calcistiche. Se ci sarà riuscita lo scoprirete leggendo le prossime righe, dove analizzeremo la versione per Pc Windows del gioco.

Vi lasciamo alla nostra recensione del gioco che uscirà (come da annuncio) domani, 27 settembre 2019, augurandovi una buona lettura.

IL CALCIO DA STRADA

Considerando le premesse, Fifa 20 non propone dei veri e propri stravolgimenti in termini di giocabilità e tecnologici.
Piuttosto presenta poche ma sostanziali novità che rendono più completa l’esperienza generale, a cominciare dalla nuova modalità Volta di cui accennavamo nell’introduzione.

Si tratta di una parte del gioco che ricorda il vecchio Fifa Street, dove cimentarsi quindi in una serie di sfide e tornei praticando il calcio da strada, con le sue regole e le sue dinamiche. Le opzioni sono diverse: 3 contro 3 senza portiere, 4 contro 4 (con e senza portiere), 5 contro 5 con il regolamento ufficiale del calcio a 5, più altre variabili come la presenza o meno dell’arbitro, di barriere a bordo campo e così via. Le partite di “calcetto” si svolgono in arene o campetti improvvisati nelle periferie o nei quartieri di alcune metropoli mondiali.

L’utente può usare squadre reali famose, ma a rango ridotto, nella sezione Calcio d’Inizio, oppure creare un proprio avatar (dell’editor parleremo però più avanti) e una sua rosa con un proprio look sportivo, “streetwear”.

Tra le opzioni ci sono infatti un Tour Mondiale, dove affrontare squadre generate dalla community in diverse tipologie di partite giocatore singolo, da vincere per poter reclutare nel proprio quintetto un atleta della squadra avversaria e migliorare quindi la rosa; poi la modalità Storia e infine il Campionato Volta online, con promozioni e retrocessioni contro altri utenti umani.

Completare le partite significa poter avere accesso a gadget sempre diversi, ma anche migliorare la valutazione del proprio giocatore e guadagnare punti abilità che spesi su appositi tratti e caratteristiche daranno vita a un suo stile di gioco unico. Volta in tal senso punta tutto su immediatezza e velocità di esecuzione. La meccanica di gioco è infatti semplicissima e non lascia spazio alla strategia o a complicate sessioni tattiche pre-gara.

L’impressione generale, giocando, è quella di assistere a uno di quegli spot pubblicitari di prodotti sportivi griffati, con gli atleti in grado di compiere evoluzioni incredibili e giocate spettacolari, autori di rapidi uno-due con il muro, passaggi quasi guidati e tiri incredibili dopo un balzo sulla parete di cinta per ottenere più slancio. Insomma, in questa modalità le parole d’ordine sono spettacolarità e divertimento senza fronzoli.

Ad affiancare Volta ci sono ovviamente le altre modalità principali di gioco, ovverosia FIFA Ultimate Team e la Carriera. FUT migliora e amplia la sua offerta di anno in anno, introducendo novità interessanti che ne rinnovano l’esperienza. Ebbene, anche in Fifa 20 questa “tradizione” è stata mantenuta, e Electronic Arts ha dato una bella snellita ai menu, così da facilitare i compiti agli utenti. Formazione, scambi sul mercato, personalizzazioni, tutto avviene finalmente in maniera più intuitiva e veloce con la semplice pressione di un paio di pulsanti.

A livello di gioco è stato rivisto il sistema che regola la crescita dei giocatori, che attraverso una serie di eventi giornalieri, settimanali, mensili e stagionali, e quindi di obiettivi e ricompense, li stimola a mantenere costante il senso di progressione.
Purtroppo, nonostante questi impegni extra, per i “normali” giocatori riuscire a competere con chi spende e spande soldi reali per comperare FIFA points da investire sui pacchetti figurine migliori e sui vari potenziamenti della rosa è complicato: la facilità di ottenere pagando (prezzi e offerte quest’anno sono più ampie) ciò che normalmente richiede ore di gioco e molta fatica e impegno, tenta sempre più utenti, al punto da spingerli a spendere danaro vero e sbilanciare di molto l’esperienza, almeno nei primi due mesi, in loro favore.

Decine e decine di euro per aprire pacchetti con la speranza di trovare la figura desiderata che difficilmente troverà nei pacchetti acquistati con la poca valuta guadagnata in game. La speranza è che EA non esageri con questo sistema che rischia di trasformare in futuro sempre più la modalità in un pay to win.

Tornando al Fifa 20 giocato, se l’utente vuole comunque tirare un po’ il fiato e dedicarsi ogni tanto alla modalità senza eccessivi pensieri, EA ha trasposto all’interno di Ultimate Team le opzioni introdotte nelle amichevoli di FIFA 19, con in più quattro nuove varianti: in questo modo si possono disputare delle partite veloci basate su delle regole personalizzate, per puro divertimento. Un esempio è Re della Collina, dove occorre mantenere il possesso della palla in una specifica zona del campo, in modo tale da aumentare il punteggio a seconda del tempo trascorso con la sfera, per poi involarsi verso la porta e mettere a segno un gol. Così facendo, il numero di reti conteggiate sarà pari ai punti ottenuti in precedenza. Altra variante è la Palla Misteriosa, dove la sfera cambia di volta in volta caratteristiche, così da influire sulla sua velocità, sui tiri, i passaggi o le giocate, come certi vecchi videogame arcade da bar, rendendo ogni match davvero imprevedibile.

In estrema sintesi, FIFA Ultimate Team ha migliorato aspetti quali l’accessibilità e il senso di progressione, semplificando altri elementi per rendere divertente la sezione con alternative più leggere rispetto alle classiche scalate o Squad Battles. Ma inizia a dare troppo risalto ai pacchetti da comprare con valuta vera.

NEI PANNI DEL MISTER

Dopo aver illustrato le innovazioni apportate alla modalità FIFA Ultimate Team, passiamo a tutte le principali novità, le migliorie e le aggiunte contenutistiche presenti invece nella Carriera.

Gli appassionati che vogliono disputare questa sezione nelle vesti di Allenatore possono creare e personalizzarne uno per intero, intervenendo su aspetti quali la corporatura, il colore della pelle, i vestiti, i capelli e, per la prima volta nella storia di Fifa, il sesso, maschio o femmina. Per quanto riguarda invece la parte giocata, gli sviluppatori hanno introdotto un nuovo sistema per la gestione delle conferenze stampa nel pre-gara, con tanto di domande e risposte a scelta sullo schermo, e un modulo per le Conversazioni con i Giocatori, così da poter dialogare con loro e tentare alla bisogna di risolvere i classici problemi da spogliatoio, come qualche frizione tra compagni, la richiesta di essere impiegato di più e così via, proprio come avviene nella realtà nel corso di una stagione o nelle delicate sessioni di calciomercato.

In questo modo si riesce a influire maggiormente sullo stato d’animo dei propri uomini visto che quanto appena scritto, in coppia col nuovo Sistema Morale, va a incidere sul rendimento al pari dei risultati della squadra, delle aspettative salariali, delle performance dei propri compagni di reparto o del tempo effettivo di gioco. A completare il quadro delle novità presenti nella modalità Carriera di Fifa 20 ci sono nuovi menu, un inedito sistema di news stile televisione, interfacce utente personalizzate per le Leghe su licenza e nuove situazioni e scenari per quanto riguarda le trattative di calciomercato, in modo da rendere a volte imprevedibile certe contrattazioni.

Per il resto, come da tradizione, l’obiettivo del videogiocatore resta quello di raggiungere determinati obiettivi prefissati con la dirigenza, gestendo una squadra a trecentosessanta gradi, dalla parte manageriale a quella sul campo. Con oltre 30 campionati ufficiali, più di 700 squadre, oltre 17.000 giocatori e 90 stadi su licenza da tutto il mondo, la modalità Carriera di Fifa 20 garantisce un realismo senza pari, anche se l’assenza di una squadra importante come la Juventus, sostituita dall’anonima Piemonte Calcio, rovina un po’ l’esperienza.

Oltre alle tre modalità sopracitate, anche Virtual Pro e Pro Club hanno subito una rinfrescata da parte degli sviluppatori. Se infatti le altre opzioni di gioco, vale a dire le amichevoli, le stagioni, i tornei e i campionati licenziati o personalizzabili sono rimasti pressoché invariati, le due in questione, legate all’online, offrono alcune novità di rilievo: la prima, legata anche a Volta, è il nuovo sistema Avatar che permette di creare un Calciatore Virtuale da utilizzare in altre aree del gioco, offrendo più libertà di personalizzazione grazie a un editor più completo che ricorda quelli utilizzati in molti giochi di ruolo a mondo aperto, l’aggiunta di altri 30 tratti e quella del parametro della Resistenza tra le caratteristiche da “coltivare” per la progressione dell’atleta creato; la seconda, dove poter schierare il proprio alter-ego digitale e ricoprire un ruolo specifico in campo al fianco di altri calciatori virtuali controllati da utenti umani in sfide 11 contro 11, un nuovo sistema di presentazione delle partite, opzioni inedite tra cui spiccano le Gare di Esercitazione, la possibilità di cimentarsi in sfide di allenamento e l’ampliamento della rosa di opzioni tra cui scegliere kit personalizzabili, celebrazioni, stemmi e quant’altro.

UNDICI LEONI

Chiusa l’ampissima parentesi dedicata alle modalità di gioco di Fifa 20 è il momento di analizzare la sua giocabilità in quelle che sono le partite “normali” undici contro undici. Una volta settato i controlli in “full manual” e il livello di difficoltà a Leggenda come da nostra abitudine, abbiamo avuto conferma di quanto avevamo notato provando la demo, ovverosia che la fisicità, un maggior controllo sui movimenti degli atleti sul campo e un comportamento più realistico della palla sono stati i punti focali sui quali hanno rivolto maggiormente le loro attenzioni gli sviluppatori per arricchire una giocabilità che poggiava comunque già su basi molto solide.
Il controllo dei giocatori è buono e la loro risposta ai comandi convincente: dribbling stretti e precisi, contrasti e spinte, in generale c’è la possibilità di replicare una varietà notevole di manovre realistiche, grazie anche alle nuove animazioni che accompagnano le movenze dei protagonisti in campo, legate a quelle che sono le dinamiche inerenti la loro corsa, i gesti del corpo in fase di accelerazione e decelerazione, i dribbling o i cambi di direzione.

Le routine comportamentali dei giocatori gestiti dall’intelligenza artificiale, infatti, sono state un po’ ritoccate, ragion per cui si muovono in maniera più omogenea sul terreno di gioco, sia in fase offensiva che difensiva, dando una maggiore sensazione di “squadra”.

Nel primo caso, grazie agli “spostamenti” più logici dei compagni, l’utente può contare su un ventaglio di opzioni maggiori quando si ritrova a gestire il portatore della palla. Allo stesso modo, gli oppositori coprono meglio il campo in difesa, giocando d’anticipo o aspettando il movimento dell’avversario, e se necessario non disdegnano di spazzare la palla spedendola in tribuna o di usare il fisico.

Utilizzare il corpo a protezione della palla è di fondamentale importanza anche per non perderne il possesso, soprattutto alla luce di una fisica generale che ne rende ancora più incerto il controllo.

In questo senso basta un lieve contatto con un altro giocatore, un rimbalzo sporcato dal piede di un avversario o un impatto fortuito, per modificare rotazione e traiettoria della sfera. Questi aspetti vanno ovviamente a influire sui passaggi e i tiri, che per la loro potenza ed efficacia dipendono molto da una serie di fattori quali per esempio la pressione con la giusta tempistica del relativo tasto, contestualmente alla posizione in cui il corpo del calciatore si trova rispetto alla palla al momento della conclusione o dell’assist. Solo così aumentano esponenzialmente le probabilità di battere i portieri, che globalmente svolgono bene il proprio compito.

Procedendo nella nostra analisi del titolo non possiamo non parlare del suo aspetto tecnologico. In questo senso vale il discorso che abbiamo già fatto a proposito del gameplay, e cioè che non si registrano particolari stravolgimenti. A livello grafico, infatti, Fifa 20 non si discosta molto da Fifa 19. Ma d’altronde il motore è quello, l’hardware a disposizione del team di sviluppo idem, pertanto è forse impossibile aspettarsi cambiamenti in questa generazione di console. Eppure non mancano anche qui una serie di sensibili miglioramenti che, come spesso accade in questi casi, gli appassionati della serie non faranno fatica a notare, soprattutto con i settaggi al massimo per sfruttare adeguatamente la propria scheda grafica.

Per quanto concerne la parte audio, il commento tecnico della gara di Pierluigi Pardo e Stefano Nava propone qualche frase nuova e una telecronaca che procede tra alti e bassi, a causa proprio della seconda voce, troppo recitata negli interventi. Per il resto, il comparto può contare sulla classica bella colonna sonora che da anni ormai contraddistingue la serie, e su degli splendidi cori, riproposti qui in maniera più intensa e pieni rispetto all’edizione scorsa, con un tifo reattivo che accompagna bene le varie fasi del match.

COMMENTO FINALE

Guardando FIFA 20 verrebbe voglia di dire “More of the same con aggiunta”. Nel gioco, infatti, il lavoro degli sviluppatori è stato indirizzato solo verso qualche ritocco alla giocabilità e alle modalità principali, piuttosto che a miglioramenti più vistosi a una struttura di per sé già solida. A parte la modalità Volta, divertente da giocare col suo stile particolare tutto giocate e spettacolo, l’edizione resta in buona parte uguale a quella che l’ha preceduta, con una mole di contenuti tale da permettergli di controbattere al miglior gameplay del rivale PES, e una modalità FUT bella ma che rischia di diventare una macchina spilla soldi.

Pregi

Una miriade di modalità e contenuti. Modalità Carriera ancora più completa. Controlli sui calciatori più reattivi. Ultimate Team e Volta sono un valore aggiunto.

Difetti

Giocabilità ottima ma troppo simile a quella di FIFA 19. La necessità di spendere soldi per acquistare i pacchetti per poter competere ai livelli superiori in FUT. La mancanza della licenza ufficiale della Juventus è una grossa perdita in fatto di appeal. Basteranno miglioramenti marginali e Volta a giustificarne l'acquisto?

Voto

8,5

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