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The Ballad Singer, Recensione

Curtel Games firma un imponente libro game fantasy di grande pregio artistico

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Leggere una delle attività fondamentali dell’uomo. Così come ascoltare. Fanno parte integrante anche del gioco, oltre che dell’apprendimento. Azioni naturali che fin dalle prime avventure testuali di inizio anni ’80 sono state protagoniste nei videogiochi.

Il mondo delle avventure testuali, giochi in cui logica e decisioni (nonché la fantasia del giocatore) erano fondamentali, si è chiaramente evoluto. E senza fare troppi viaggi storici arriviamo al nocciolo della questione: i libri game che offrono grafica e sonoro a iosa rispetto al passato.

Tra questi spicca un progetto tutto italiano firmato dalla software house indipendente Curtel Games che nei mesi scorsi si è fatto strada prima su Kickstarter, raccogliendo più di 33.000 euro nel dicembre del 2017, e poi su Steam in early access. Avrete già capito che si tratta di The Ballad Singer che è uscito dalla fase di accesso anticipato nelle scorse ore ed è disponibile per gli utenti Pc e Mac.

Torniamo, quindi, sull’argomento per approfondirlo nella nostra recensione che segue di qualche mese le nostre Prime Impressioni. Da allora (era fine settembre), il titolo si è naturalmente evoluto ed avendolo giocato lungamente siamo in grado di dire la nostra su quello che è un interessantissimo libro game fantasy.

Ecco cosa ne pensiamo. Buona lettura.

QUALCHE NUMERO, PRIMA DI INIZIARE

Prima di tornare a parlare della storia di The Ballad Singer, naturalmente saltando i punti salienti visto che non ci perdoneremmo mai delle inutili anticipazioni (o spoiler) sui punti salienti. Ci occuperemo solo di alcuni dettagli di “pubblico dominio”. Ma è giusto elencare qualche numero di questo gioco.

Essendo una produzione che si basa essenzialmente sul testo e sulle decisioni, oltre naturalmente che sulla grafica, il testo ed il doppiaggio, The Ballad Singer offre una trama estremamente ramificata fatta di oltre 40 finali, articolata con oltre 400.000 parole, centinaia di snodi narrativi (1.700 storie) ed oltre 400 morti diverse. Su quest’ultimo numero già in passato abbiamo speso un paragone con Games of Thrones che ci va di ripetere vista anche la splendida ambientazione fantasy che ci ritroviamo di fronte. Ci arriveremo a breve. Gli snodi narrativi, inoltre, sono molti visto che ognuno dei quattro eroi ha tantissimi finali a disposizione e la morte, come viene citato dagli stessi sviluppatori, fa parte del gioco e non è un game over. Questo grazie anche al Sistema Destino.

Questo permette al giocatore di sapere cosa sarebbe successo se fosse morto e nel caso accetti il suo “destino” (quindi la morte in questo caso) di selezionare un secondo personaggio per continuare l’avventura in un mondo influenzato dall’eroe precedente.  In pratica, quando un eroe termina il proprio cammino, in qualsiasi modo, si può passare la “palla” ad un altro ma le azioni precedenti rimangono “attive” nel mondo di gioco così come le conseguenze che modificano ulteriormente il nostro cammino e la partita in corso.

UNA TRAMA, TANTE STORIE, QUATTRO EROI

Visti i grandi numeri appena nominati, va da sé che la trama abbia tante storie. Ma è giusto anche parlare dei personaggi che guideremo nel vasto mondo fantasy di Hesperia, il grande continente dove si svolge il tutto. Il tutto è incentrato sulla guerra per il controllo del continente. I due principali contendenti sono il mago Leon e la Resistenza.  E ci fermiamo qui.

Quattro gli eroi con cui poter girovagare nelle tante storie che The Ballad Singer offre. Conoscerli sarà fondamentale per giocare “di ruolo” e quindi essere coerenti con questo o quel personaggio. Ognuno chiaramente ha i suoi pregi ed i suoi difetti. Il lato gdr (o RPG) si concretizzerà in questo modo ma non ci saranno avanzamento di livello o statistiche da aggiornare ma i nostri eroi hanno delle caratteristiche preconfezionate: Grado di sfida; Abilità in combattimento; Fama nel mondo di Hesperia ed Allineamento iniziale. Su questi quattro cardini si basa la nostra giocata di ruolo.

Conosciamo, quindi, Leon, un mago temuto, gran maestro di elementi ed arti magiche; Ancoran, una ragazza silfide brava nella caccia e con arco e frecce (il tipico ranger “elfico di D&D” se vogliamo fare un paragone); Ancalimo, un elfo oscuro assassino dal passato oscuro e Dagarast il bardo guerriero di mezza età abile con la spada che in passato è stato il mentore di Leon.

Questi eroi sono nati dall’idea di Alberto De Stefano, autore della Saga dei Kalesin che fa da prequel alle vicende del gioco. A dare corpo a tutto sono le illustrazioni di Federico Mussetti.

MILLE DECISIONI, IN BILICO TRA LA VITE E LA MORTE

Il gameplay di The Ballad Singer si materializza nelle scelte che faremo. Si tratta di un libro game, quindi chi si aspetta azione può senz’altro andare oltre e cambiare gioco. In questo titolo dovremo leggere e prendere le proprie decisioni, giuste o sbagliate che siano.

Il gioco invita molto alla riflessione ed è interessante notare come alcune deduzioni logiche siano molto efficaci in determinati frangenti. Si va spesso e volentieri in bilico nella risoluzione di enigmi ma anche in altri tipi di scelte come alleanze o risposte o ancora si può optare per una deviazione per aiutare un amico o per cercare altre notizie, piuttosto che andare dritti al sodo.

I finali sono molteplici e stimolano a rigiocare The Ballad Singer più volte. In questa versione finale abbiamo anche apprezzato l’aggiunta dei vari Achievements di Steam che danno ulteriore stimolo a continuare ancora a girovagare per Hesperia.
La morte è, come più volte detto, dietro l’angolo e la sua descrizione è molto importante perché può fornire indicazioni sul come evitarla la volta successiva.

Si può decidere di essere coerenti o meno e quindi anche di rischiare. In questo senso il gioco apre tantissime diramazioni in grado di offrire tante sfide soddisfacenti per le proprie meningi.

Chi ama immergersi in un mondo fantasy, non può non pensare a questo titolo che regala tante storie diverse e moltissime ore di gameplay. Nondimeno, le sfide, possono essere adattate a tutti i gusti grazie ai quattro livelli di difficoltà presenti che vanno dal facile al più estremo. Il tutto dipende dai punti destino a disposizione. Un modo per evitare la frustrazione e di permettere di andare avanti anche se qualche cosa va storto.
In Cittadino di Hesperia (livello più semplice), si ha il maggior numero di punti destino. Si va avanti con Soldato di Hesperia (normale), Campione di Hesperia (difficile) e Leggenda di Hesperia.

Inoltre, tali livelli di difficoltà si differenziano per il numero di salvataggi manuali presenti. Inoltre, nella modalità Esploratore (che si sblocca dopo aver concluso per la prima volta la campagna) non ci saranno limiti al Destino.

Sia i neofiti che vogliono godersi il racconto, sia i più smaliziati che vogliono la sfida estrema, sono accontentati. In entrambi i casi, i giocatori hanno piena padronanza nel proprio destino e non solo per decisioni difficili ma anche per quelle (apparentemente) più leggere.

UN GIOCO DA LEGGERE MA ANCHE DA GUARDARE ED ASCOLTARE

Ma come è The Ballad Singer dal punto di vista tecnico? Il grosso è dato dalla storia da leggere e dalle decisioni che daranno un senso ai nostri tanti cammini… ma se la scrittura risulta gradevolissima, questa deve essere accompagnata a dovere. Il lavoro fatto da The Curtel Games è di una superba fattura artistica. Sotto tutti i punti di vista.

L’aspetto grafico è probabilmente il punto forte. Se nelle Prime Impressioni avevamo dato per certo questo dato, in sede di recensione diciamo che questo è accompagnano degnamente dalle musiche. Ma andiamo con ordine.

Il lavoro visivo si basa su tantissimi artwork animati che fanno da sfondo ed illustrano le diverse situazioni. Nel gioco ne conteremo oltre 700, una più bella dell’altra. Un lavoro enciclopedico, mastodontico, di altissimo pregio. I disegni, infatti, riescono a creare quell’atmosfera che tipicamente si accosta e si accompagna alla lettura. Si apprezza davvero l’area fantasy in ogni angolo di Hesperia: che si tratti di una foresta abitata da silfidi o che si esplori una grotta ghiacciata o ancora che si combatta per i viali di una città fortificata o che si vaghi lungo i sentieri naturali del Continente.

Ottima anche l’interfaccia: chiara, semplice, efficace: a sinistra le pagine del libro col testo della storia, sotto i vari pulsanti con i quali potremo velocizzare la lettura del narratore (fino a raddoppiarla) ed ovviamente la possibilità di girare le pagine. A destre le opzioni da scegliere. Un applauso a Federico Musetti, autore di queste scene che ci immergono letteralmente in un contesto che ricorda quello tolkeniano.

Le varie voci narranti aiutano tantissimo ad immergersi nella storia e le musiche fanno il loro dovere appieno. Abbiamo apprezzato più le voci femminili mentre in qualche passaggio, le voci maschili sono sembrate quasi un po’ frettolose. Generalmente, però, il doppiaggio è da promuovere a pieni voti.

Ma non possiamo non menzionare anche le musiche. Il gioco ne conta più di 40. Alcune hanno toni epici, altri più solenni, altri accompagnano la lettura e fissano al meglio la determinata scena che ci si propone davanti.

Insomma, manca soltanto un bel bicchiere di buon vino da sorseggiare, tanta serenità, e tuffarsi in questo mondo fantasy fatto di parole, storie, decisioni ed acume. Chiudere gli occhi per concentrarsi e riaprirli per ammirare ancora una volta il lavoro artistico di Musetti riflettendo sulle nostre scelte e sui nostri passi.

COMMENTO FINALE

The Ballad Singer conferma appieno, oltre alle più nostre rosee aspettative, quanto di buono e bello abbiamo visto e giocato nelle Prime Impressioni. Il lavoro di The Curtel Games è davvero mastodontico ed offre tante avventure da leggere, guardare, ascoltare e giocare a seconda della nostra inclinazione del momento.

Giocabile e rigiocabile ma sempre bello da vedere ed ascoltare con una grafica ancora più rifinita rispetto alle prove precedenti ed un sonoro alla massima potenza. Bene anche il doppiaggio seppur in qualche frangente altalenante.

The Ballad Singer non è un gioco per chi ama l’azione. È giusto ribadire il concetto. Ma chi adora leggere, ascoltare e far girare gli ingranaggi della propria testa nelle decisioni trova pane per i propri denti ed una superba atmosfera fantasy appagante. È vero: si può anche concludere il gioco in qualche ora e riprovare con le diverse decisioni con tutti e quattro personaggi; è altrettanto vero che il gameplay nudo e crudo si può ridurre ad un meccanico sistema di trial and error ma questo equivarrebbe a violentare un’opera che ha bisogno del suo tempo per essere giocato. Ed esige quel tempo per essere apprezzato ulteriormente.

The Ballad Singer non è un semplice libro game. È il libro game, adatto, peraltro, tanto ai neofiti (grazie al Sistema Destino) quanto agli esperti. Consigliatissimo agli amanti delle storie fantasy.

Pregi

Lato artistico raffinatissimo. Grafica e musiche di altissimo livello. Grande atmosfera fantasy. Storia ramificata. Enigmi logici interessanti. Personaggi gradevoli. Longevo (con numeri di rilievo) e rigiocabile più volte.

Difetti

A volte il doppiaggio è apparso un filino al di sotto dello standard dell’intera produzione. A non tutti piace leggere, riflettere e scegliere.

Voto

9

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