In primo pianoRecensioniPC

Gross, la nostra recensione

Hangry Owl Games mette sul piatto uno stuzzicante ibrido fps/tower defense: vediamo come è andata

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Dal momento che col passare del tempo diventa, fisiologicamente, sempre più difficile tirar fuori qualcosa di veramente nuovo… Già da diversi anni assistiamo a un’intensificazione del fenomeno noto come ibridismo, in questo caso prettamente videoludico. Generi e sottogeneri, anche dall’accostamento formalmente improbabile, che arrivano a essere miscelati nel tentativo di offrire qualcosa di “nuovo”. Se non nella sostanza, almeno nella forma. Gross è un progetto indipendente che mira a miscelare due generi (fps e tower defense) che nella storia del medium si sono incrociati davvero poche volte.

Il risultato più noto di tale unione è certamente Sanctum (2011) e il suo sequel Sanctum 2 (2013), entrambi realizzati dal poliedrico team di Coffee Stain Studios. Abbiamo poi Dwarfeinstein (2022), dello sviluppatore solitario Alex Djenkov, ma bene o male il connubio tra fps e tower defense si esaurisce qui. Questo perchè altri ottimi titoli come la serie di Orcs Must Die (qui la recensione del terzo e finora ultimo capitolo) hanno invece tentato di combinare meccaniche tower defense non con il genere fps, bensì con quello degli action in terza persona.

Perciò il sentiero percorso da Hangry Owl Games è obiettivamente poco battuto, ma evidentemente non c’è traccia di paura in Chris Stauffer. Ingegnere informatico, svizzero di nascita ma irlandese d’adozione, che col solo supporto della moglie (che a sua detta cura la parte amministrativa del progetto ndr) si è lanciato in questo suo primo videogioco. Andiamo quindi a scoprire Gross in questa recensione. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Hawthorn Games, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.

UNA NARRAZIONE “D’IMPATTO”

Gross si pone quindi come un ibrido tra fps e tower defense. E all’atto pratico mette sul piatto un buon numero di livelli nei quali saremo chiamati a difenderci da orde di zombie famelici. Questa difesa potrà essere eseguita sia in maniera “passiva”, posizionando barricate e un gran numero di torrette e trappole… Sia “attiva”, facendo sì di maciullare in prima persona (a suon di proiettili) i numerosi morti viventi desiderosi di farci a pezzi.

Prima di sbloccare la tradizionale endless mode (tipica dei giochi “a ondate”) dovremo però passare attraverso quella che possiamo considerare come una modalità storia. Il tutto partendo da un buon tutorial, che da una parte ci introdurrà alle poche e semplici meccaniche relative al gameplay, mentre dall’altra fungerà da prologo vero e proprio.

Gross

La prima cosa che ci ha colpito della produzione di Hangry Owl Games è stato l’intento di voler comunque dare un minimo di spessore narrativo a quella che, altrimenti, sarebbe stata una meccanica successione dei vari livelli. Una rocambolesca fuga da un misterioso laboratorio di ricerca abbandonato, due compagni di viaggio (una donna e un cane), un camper e l’obiettivo di far luce sull’origine di quest’apocalisse di non morti.

Ciò che fa storcere il naso però è la scelta della modalità, con cui tale narrazione viene offerta al giocatore. A dare un contesto a ciascun livello avremo infatti una schermata introduttiva, che risulterà occupata da un notevole muro di testo. Certo, dati i mezzi a disposizione dello sviluppatore non ci saremmo certo aspettati delle cutscenes, ma sicuramente questi testi si sarebbero potuti organizzare in maniera più accattivante. Magari con l’ausilio di alcuni sfondi e immagini, in stile visual novel.

DIFESA A TUTTO CAMPO

Gross

Come abbiamo già accennato, il gameplay si compone di due fasi, quella fps e quella tower defense. L’obiettivo di ogni livello sarà quello di proteggere il nostro camper, organizzando una difesa dalle varie ondate di zombie. Con un piccolo budget iniziale sarà possibile cominciare a piazzare (su una sorta di griglia) le varie torrette, che al pari delle armi dovranno essere sbloccate man mano, procedendo nel gioco.

Molti zombie uccisi dropperanno del denaro, con cui potremo migliorare le nostre difese nel “momento di tregua” fra un’ondata e l’altra. Inutile dire che sarà fondamentale disporre barricate e torrette in modo intelligente, cercando di allungare (e rendendo letale) il più possibile il percorso che condurrà al camper. Una volta fatta partire l’ondata saremo noi a scendere in prima linea, avendo a disposizione un discreto armamentario.

Gross

Pistole, fucili d’assalto, mitragliette, fucili a pompa e da cecchino e ovviamente granate. Senza contare la possibilità di effettuare degli attacchi corpo a corpo. L’importante sarà tenere lontani quei mostri dal camper, a qualunque costo. Ciò che possiamo affermare con certezza è che Gross bilancia piuttosto bene la componente fps con quella tower defense, anche se la prima finisce con l’essere più decisiva rispetto alla seconda.

Non che le torrette infliggano poco danno rispetto alle armi da fuoco (dove mirare alla testa sarà sempre la cosa migliore). Semplicemente nell’economia del gameplay abbiamo trovato il prezzo delle varie difese un po’ eccessivo, almeno in proporzione a quanto è possibile racimolare, di solito, tra un’ondata e l’altra. Per questo motivo, riuscire a superare un livello senza metterci d’impegno a sparare in prima persona sarà veramente difficile.

DÉJÀ VU RICORRENTI

Gross

A livello tecnico c’è subito da menzionare il fatto che per la realizzazione di Gross, lo sviluppatore è ricorso al popolare motore Unity. Questo fatto non sarebbe poi così rilevante se non fosse per un “piccolo” particolare. Ovvero che gli elementi presenti negli scenari, le animazioni, i modelli ecc sono interamente (!) provenienti dallo store di Unity. A livello grafico e in generale artistico dunque il prodotto di Hangry Owl Games non ha (né potrebbe avere) alcun segno distintivo.

Oltretutto si è scelto di impiegare diversi pacchetti di asset tra i più popolari del suddetto store, già utilizzati in centinaia (se non migliaia) di altri videogiochi low budget. Chi vorrà semplicemente divertirsi piazzando difese e facendo saltare teste potrà sicuramente passarci sopra. Tuttavia riteniamo un peccato il fatto che alla luce dei buoni spunti messi in campo sul lato ludico, Gross non possa essere identificato anche per un suo proprio stile (cosa che accade con tantissimi titoli indipendenti).

Gross

Sorprendentemente solido invece il sistema di shooting, che presenta hitbox abbastanza precise e rinculi variabili in base all’arma utilizzata. Meno convincenti sono invece le prestazioni, visto che abbiamo sperimentato diversi cali di framerate anche dopo aver tentato di abbassare i settaggi (che lasciano ben poche opzioni tra cui scegliere).

Abbastanza anonimo è inoltre il comparto sonoro, che offre alcune buone tracce a cui però impareremo fin troppo in fretta a non far caso. Segnaliamo infine l’inaspettata presenza dei sottotitoli in italiano, che tuttavia non mancheranno di presentare alcuni errori di traduzione, dall’originale lingua anglosassone.

Gross

POTREBBE DARE SODDISFAZIONI

Gross si inserisce in un contesto dove i potenziali “rivali” sono quasi del tutto inesistenti. A conti fatti sul mercato ci sono ben pochi titoli ibridi che uniscono il genere degli fps con quello dei tower defense, e così Hangry Owl Games ha messo sul piatto un prodotto ragionato e ludicamente valido. Il quale, tuttavia, si scontra inevitabilmente con i limiti ai quali può essere soggetto, in particolar modo, un progetto condotto e portato avanti da una sola persona. Più che gli inciampi (tutto sommato trascurabili) lato ottimizzazione, quello che colpisce è la decisione di usare esclusivamente asset provenienti dallo store di Unity. Questo senza il minimo accenno di lavorazione e personalizzazione che potesse in qualche modo dare al titolo una sua identità, specie a livello visivo e artistico. I giocatori capaci di sopportare la “vista” di animazioni, modelli ed elementi visti e rivisti tra gli indie low budget si ritroveranno, comunque, un titolo solido, frenetico e divertente. Forse venduto a un prezzo un po’ eccessivo.

Pregi

La convivenza tra fps e tower defense funziona meglio del previsto. Per essere il frutto del lavoro di un solo sviluppatore, il gameplay è sorprendentemente solido. Gradevole il tentativo di conferire uno spessore narrativo al prodotto...

Difetti

... Meno gradevole invece la scelta di tediosi muri di testo. Alcuni problemi di ottimizzazione. La scelta di utilizzare esclusivamente asset pre-acquistati dallo store di Unity rimane discutibile. A fronte dell'offerta il prezzo risulta un po' eccessivo.

Voto

6+

Tags

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Commenta questo articolo