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Monster Hunter Rise: Sunbreak, recensione Pc

Tra nuovi arrivi e vecchi ritorni, scopriamo l'espansione definitiva del più recente capitolo del franchise dedicato ai cacciatori di mostri

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La release di Monster Hunter Rise: Sunbreak in contemporanea su Pc e Switch ha segnato la fine della “disparità temporale” che si era verificata in precedenza. Cioè quando il gioco base (qui la nostra recensione) debuttò prima sulla console di Nintendo e solo successivamente, a distanza di molti mesi, su Steam. Da adesso infatti anche tutti gli update che comporranno l’ampio supporto post-lancio annunciato da Capcom verranno rilasciati in contemporanea per tutti i cacciatori.

Un vero sollievo per gli appassionati che, neanche a dirlo, hanno atteso con trepidazione l’arrivo di questa espansione. La quale, proprio come accadde con Iceborne nei confronti di World, porta con sé tante novità. Il rango Maestro, nuove abilità scambio, mostri, relativi equipaggiamenti e così via. Andiamo quindi a scoprirne di più in questa recensione della versione Pc di Monster Hunter Rise: Sunbreak, che in queste settimane ha già venduto oltre tre milioni di copie. Buona lettura.

SI SALPA VERSO ELGADO

Come da tradizione nella serie, Monster Hunter Rise: Sunbreak sarà giocabile una volta arrivati in fondo al gioco base. Nello specifico dovremo aver portato a termine la Missione base di caccia n.7 “Dea del Tuono”. Successivamente presso il villaggio di Kamura si sbloccherà una nuova opzione di dialogo, che sancirà l’inizio di questa nuova avventura.

Le nostre doti di cacciatore questa volta saranno richieste al di là dell’oceano, presso l’avamposto di Elgado. Baluardo del regno che si sta occupando di monitorare i movimenti di un nuovo e terrificante drago anziano, il Malzeno. Il quale, neanche a dirlo, sta causando sconvolgimenti nell’ecosistema a cui noi dovremo rimediare a suon di cacce.

Monster Hunter Rise: Sunbreak
Tra i ritorni storici figura quello del Daimyo Hermitaur, che sarà il primo obiettivo da battere in Sunbreak

Rispetto al gioco base abbiamo notato una progressione nella storia più coinvolgente e in generale ben strutturata, con un ottimo cast di nuovi personaggi secondari e in generale una maggiore ricchezza di scene d’intermezzo. Più discutibile invece la scelta di eliminare le missioni Furia, sulle quali la community si è divisa più volte in termini di apprezzamento.

A suo tempo le avevamo trovate un’aggiunta originale e ben congegnata, e non ci sarebbe dispiaciuto vedercene proposte di nuove, chiaramente di difficoltà Maestro. Capcom invece ha optato per la loro rimozione, inserendo però una nuova e stimolante tipologia di missioni di cui parleremo più avanti. Per il resto diciamo subito che con questa nuova espansione ci sarà da cacciare ancor di più che con il gioco base.

PIÙ MOSSE = PIÙ DIVERTIMENTO

Monster Hunter Rise: Sunbreak
L’avamposto di Elgado inquadrato dall’alto, al nostro arrivo

Proprio come lo è stato il villaggio di Kamura in precedenza, l’avamposto di Elgado rappresenterà il nostro nuovo hub principale. Fermo restando che potremo viaggiare in qualsiasi momento fra le due destinazioni, ciascuna con i rispettivi punti di interesse. La mensa dove poter mangiare dei dango potenzianti prima di andare a caccia, l’armaiolo per umani e quello per felyne/canyne, il mercante e così via.

A differenza di Kamura Elgado presenterà un look più occidentale e medievaleggiante, oltre al fatto che concentrerà in un’unica “mappa” tutto il necessario, senza bisogno di spostarci fra più micro-zone. Parlando invece del combattimento, Monster Hunter Rise: Sunbreak comprende non solo l’aggiunta di nuove mosse insetto-filo per ciascuna delle 14 tipologia di arma, ma anche un’altra importante novità.

Monster Hunter Rise: Sunbreak
Nelle missioni principali della storia verremo accompagnati in battaglia da Fiorayne, cavaliere dell’Ordine Reale

Stiamo parlando dell’inversione delle abilità scambio, che ci permetterà di equipaggiare e scambiare a piacimento durante la battaglia due set diversi di mosse insetto-filo. In questo modo il nostro possibile moveset risulterà notevolmente aumentato, rendendo così il combattimento ancora più divertente, vario ed eventualmente anche strategico.

Sì, perchè ad esempio potremo strutturare su ciascuno dei due set (divisi in due pergamene o “rotoli”, uno rosso e uno blu) uno stile di combattimento completamente diverso. Così da poter scegliere magari le mosse più adatte in base alla tipologia di mostro, alle sue dimensioni e via discorrendo. Senza contare che Capcom ha aggiunto anche delle nuove abilità armatura, capaci di entrare in sinergia proprio con l’inversione delle abilità scambio.

CACCIA IN COMPAGNIA, MA OFFLINE

Monster Hunter Rise: Sunbreak
Il nostro seguace saprà rendersi utile in molti modi, compresa la cavalcatura wyvern

Come abbiamo detto pocanzi, Capcom ha deciso per la rimozione delle missioni Furia. Cioè, potremo sì continuare a svolgere per diletto quelle di basso e alto grado, ma comunque non ce ne saranno di nuove. Per compensare tale perdita la software house nipponica ha introdotto i Gioielli Furia, che ci permetteranno in modo semplice e pratico di applicare alle nuove armi di grado Maestro le abilità Furia che tanto abbiamo apprezzato nel gioco base.

A livello di contenuti invece Monster Hunter Rise: Sunbreak annovera una nuova tipologia di missioni, che abbiamo subito apprezzato. In queste missioni specifiche (che saranno però in buon numero) potremo farci accompagnare non solo dai classici compagni felyne e/o canyne, ma anche da uno o due npc che prenderanno il nome di “seguaci”.

Monster Hunter Rise: Sunbreak
Nel caso venga sconfitto, un seguace può essere rianimato praticamente all’infinito. Comodo no?

Tra di essi figureranno personaggi sia di Sunbreak che del gioco base come Minoto la receptionist, il maestro Utsushi, l’ammiraglio Galleus e molti altri. Pur essendo controllati dall’IA, questi cacciatori sapranno farsi valere più di quanto uno non pensi, dandoci un supporto concreto in battaglia. La cosa interessante però è che ciascuno di loro presenterà una definita “routine comportamentale”.

Non solo equipaggiamento e stile di combattimento unici quindi, ma anche tendenze bellico-strategiche definite.  Per esempio una maggiore tendenza all’attacco del mostro, oppure un supporto più accentuato al nostro cacciatore tramite l’utilizzo di cure e in generale di oggetti. In conclusione si tratta dunque di un’aggiunta molto intelligente, che speriamo di ritrovare anche in capitoli successivi.

UN LIVELLO DI SFIDA D’ELITE

Monster Hunter Rise: Sunbreak
Bravo Jae, e anche questa caccia ce la siamo portata a casa

Una delle maggiori critiche mosse al gioco base fu quella di essere complessivamente semplice, e di avere un roster di mostri tutto sommato non così abbondante. I più però si ostinano a non ricordare quanto anche Monster Hunter: World avesse bene o male gli stessi limiti, poi spazzati via con la release di Iceborne. Ebbene Monster Hunter Rise: Sunbreak fa proprio la stessa cosa, esattamente come ci si aspetta da un’espansione così mastodontica.

Il parco mostri del gioco è assolutamente comparabile a quello di Iceborne al lancio, e il grado di sfida è stato notevolmente aumentato. Questo perchè nonostante l’alto valore di difesa delle armature di grado Maestro, sarà facile finire sconfitti al campo base dopo soli tre-quattro attacchi (non di rado anche due). Malzeno e compagni daranno filo da torcere anche ai veterani, che dovranno dare fondo alle proprie capacità.

Monster Hunter Rise: Sunbreak
Due dei mostri più temibili del gioco: l’Espinas e il Valstrax Cremisi

L’illusione di una sfida minore deriva probabilmente dalla ricchezza e dalla varietà del gameplay, che offre la possibilità di combattere in tantissimi modi diversi. Capcom oltretutto si è data da fare bilanciando e rendendo in generale più appetibili (con le nuove mosse insetto-filo ndr) quelle tipologie d’arma che in precedenza capitava venissero più trascurate.

Il risultato è un combattimento costantemente divertente e soprattutto equilibrato, capace di regalare soddisfazioni indicibili a qualunque cacciatore indipendentemente dal suo livello di esperienza e dalla scelta dell’arma. Noi, che storicamente siamo sempre stati amanti delle doppie spade, delle spade lunghe e dei martelli, ci siamo ritrovati a macinare missioni su missioni con spada e scudo, tanto per dirne una.

TRA NOVITÀ E MIGLIORAMENTI (?)

Monster Hunter Rise: Sunbreak
Ammettiamo di rimpiangere non poco le tantissime opzioni di personalizzazione della “tana” del cacciatore presenti in Iceborne

Tecnicamente parlando Monster Hunter Rise: Sunbreak conferma quanto di buono fatto nel gioco base, fermo restando che stiamo comunque parlando di un porting da Switch. Sia pure con texture ad alta risoluzione e altre migliorie destinate alla versione Pc da noi provata. Perlomeno non abbiamo riscontrato gli stessi e seri problemi legati ai crash al desktop di cui invece avevamo fatto esperienza a inizio anno.

Delle due nuove mappe aggiunte, la prima (la Giungla ndr) proviene in realtà da altri titoli della serie. La Cittadella invece rappresenta una novità assoluta, e si pone come una delle mappe più suggestive finora realizzate all’interno di un Monster Hunter. Uno sfondo perfetto che accompagnerà molti scontri importanti, anche nel corso della storia.

Monster Hunter Rise: Sunbreak
Come da tradizione in Monster Hunter, all’interno dell’ecosistema dietro ogni grande minaccia se ne cela una ancora più grande

La quale soffre probabilmente di un inizio un po’ “lento”, ma che dopo aver incominciato a ingranare ci porterà a cacciare un mostro dietro l’altro senza mai averne abbastanza. Oltretutto, come da tradizione, è solo dopo essere arrivati ai titoli di coda che avrà inizio l’esperienza di caccia vera e propria. Ovvero quando vedremo spalancarsi dinanzi a noi le porte dell’end-game.

Qui rappresentato principalmente dalle cosiddette missioni Anomalia. In esse dovremo vedercela con delle particolari “varianti” di molti mostri che avremo già conosciuto. No, non stiamo parlando degli Apex, bensì di mostri “infetti” dal virus di cui il Malzeno risulterà per certi versi il portatore. Questi mostri non solo avranno un quantitativo di vita spaventosamente più grande delle loro controparti normali, ma potranno contare su nuove mosse legate proprio al suddetto virus.

Monster Hunter Rise: Sunbreak
Dopo essere faticosamente arrivati al grado Maestro 100, sbloccheremo l’ultimo mostro: il Magnamalo Astioso

Senza contare poi la maggiore aggressività e potenza d’attacco, che renderanno queste missioni veramente ostiche. Come ricompensa però sarà possibile ottenere dei materiali speciali (infetti ndr), che ci serviranno per acquistare i gioielli e gli equipaggiamenti più potenti in assoluto. Per quanto riguarda gli amuleti, punto cruciale delle build all’interno del franchise, dovremo di nuovo fare affidamento alla pentola di fusione vista nel gioco base.

Come tutti i giocatori sapranno, l’RNG è da sempre una componente imprescindibile dell’esperienza di caccia offerta di volta in volta da Capcom. E anche in questo caso trovare i “mantelli” dei mostri (con un drop rate pari al 3% circa in ciascuna caccia) potrebbe risultare alquanto irritante. Perciò la nostra speranza è che con i futuri update possa essere aggiunto un sistema come quello presente in Iceborne. Esso consentiva di scambiare degli speciali ticket (accumulabili con degli eventi settimanali) proprio con materiali di mostro d’ogni tipo. Compresi quelli molto rari, a patto però di averli droppati almeno una volta.

IL FUTURO DI MONSTER HUNTER RISE: SUNBREAK

Molti potrebbero non essere d’accordo, ma abbiamo trovato le missioni Anomalia assai più divertenti e strutturate rispetto alle Terre Guida protagoniste dell’end-game di Monster Hunter World: Iceborne. Titolo che ha goduto di un lunghissimo supporto post-lancio, appena iniziato anche con Monster Hunter Rise: Sunbreak. Capcom infatti ha rilasciato proprio oggi il primo title update, che porta con sé svariate nuove missioni anomalia, nuovi mostri e meccaniche.

Tra i ritorni figurano il Nargacuga Iridescente, il Bazelgeuse Vulcanico, il Rathalos Argentato e la Rathian Dorata. Tutti mostri già conosciuti del e nel franchise che non vediamo l’ora di mettere alla prova in questo nuovo capitolo. Grazie invece alle nuove indagini Anomalia, potremo mettere le mani su nuovi materiali in grado di potenziare ulteriormente le nostre armi e armature.

In queste missioni dovremo sconfiggere mostri infetti con parametri casuali, aumentando così il livello di ricerca presso il laboratorio di Bahari. Maggiore sarà il livello del laboratorio, maggiore sarà la difficoltà e le possibile ricompense delle nuove missioni che potremo selezionare. Tutto per poter arrivare a eseguire le “creazioni quriose”, grazie alle quali potremo personalizzare le statistiche dei nostri equipaggiamenti.

Per il 18 agosto invece sono attese nuove missioni evento (anche su base settimanale), che porteranno con sé nuove sfide, premi e probabilmente collaborazioni con altri brand. Proprio come avvenne con World/Iceborne. Non ci resta quindi che attendere e, nel frattempo, tornare nuovamente in pista con il capitolo di Monster Hunter più divertente e avvincente di sempre.

Monster Hunter Rise: Sunbreak
Il nostro cacciatore sfoggia la corona d’arpa, ottenibile dopo aver completato tutte le missioni presso la base di caccia

DA AVERE ASSOLUTAMENTE

Monster Hunter Rise: Sunbreak pone fine a una lunga attesa nel migliore dei modi, ponendosi come un’espansione di massimo livello senza nulla da invidiare ad Iceborne. L’end-game (punto centrale di ciascun titolo del franchise) è ampiamente soddisfacente già in partenza, e ciò nonostante presenta un ricco piano di supporto a lungo termine per espandersi ulteriormente. Davvero un ottimo lavoro quello svolto da Capcom, che è intervenuta in maniera intelligente migliorando quanto di buono avevamo già potuto visionare nel gioco base. Combattere all’interno di un Monster Hunter non è mai stato così vario, divertente e soprattutto equilibrato. La caccia è appena iniziata. Letteralmente.

Pregi

Esperienza bilanciata come mai prima d'ora, e comunque capace di offrire un ottimo livello di sfida. La quantità di contenuti complessiva lascia senza fiato. End-game di altissimo livello. Le missioni con i Seguaci sono semplicemente grandiose....

Difetti

... Un po' però ci mancheranno le missioni Furia. La progressione nell'avventura necessita di carburare all'inizio. A tratti bisogna fare troppo affidamento sull'RNG.

Voto

9+

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