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The Surge 2, la nostra Recensione

Deck13 propone ancor più sangue e smembramenti in questo The Surge 2, sequel dell'action rpg soulslike che si è fatto conoscere due anni fa

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Negli ultimi anni abbiamo assistito a una notevole proliferazione di titoli soulslike, sulla scia del successo dei celebri titoli di From Software, che hanno di fatto ispirato la creazione di un autentico sotto-genere. Tra gli elementi tipici vi sono la gestione profonda del personaggio con ricche scelte di personalizzazione a livello di stile di gioco, possibilità di puntare i singoli avversari con telecamera a seguito, studio dei pattern (movimenti, attacchi ecc) dei nemici e difficoltà elevata. Un tipo di giochi che si è progressivamente costruito una foltissima platea di appassionati, che ora hanno la possibilità di cimentarsi con The Surge 2, targato Deck13 Interactive.

Questo sequel non rappresenta di certo il battesimo del fuoco per lo studio di sviluppo tedesco, che in materia di soulslike ha già alle spalle Lords Of The Fallen (qui la nostra recensione) e il primo The Surge. Titoli buoni, ma che a conti fatti non sono riusciti a rimanere scolpiti vividamente nei cuori dei giocatori. Con questo sequel, edito da Focus Home Interactive e distribuito su Pc, PS4 e Xbox One, Deck13 prova a partire dagli errori fatti in passato nel tentativo di compiere un definitivo salto di qualità. Di seguito la nostra recensione per la versione Pc dell’action rpg soulslike. Buona lettura.

SI RIPARTE, MA IN UN’ALTRA VESTE

A differenza del primo capitolo in The Surge 2 sarà possibile creare da zero il proprio personaggio attraverso un discreto editor. Il giocatore potrà determinarne il sesso, le caratteristiche fisiche e persino il background (ve ne sono sei differenti) volto a giustificare l’arrivo del protagonista a Jericho City.

Che si tratti di un veterano delle guerre minerarie o di un ex operaio, a parte alcune scelte di dialogo con degli npc il proprio passato sarà a tutti gli effetti irrilevante, con la trama che seguirà un percorso preciso e ben delineato. La trama infatti prende piede alll’interno delle alte mura della città di Jericho, dove bisognerà lottare per sopravvivere e per scoprire la verità dietro l’apocalisse tecnologica che minaccia di consumare tutti gli abitanti.

Appartenenti al culto della Scintilla pompati da droghe, nanomacchine, saccheggiatori e forze di sicurezza cercheranno di fermare il giocatore con ogni mezzo, che procederà lungo un percorso costellato di rottami e devastazione al seguito di una misteriosa ragazza.Tutto ciò si svolgerà sullo sfondo di un mondo sull’orlo sia di un collasso totale che di una vera e propria trascendenza tecnologica.

Nanobestie in grado di migliorarsi autonomamente spazzeranno via gli edifici con i loro giganteschi artigli mentre i miserabili, ammaliati dalle macchine a causa di innesti malfunzionanti e una religione sempre più diffusa, si aggireranno per le strade in branchi. I ricchi e potenti sopravvivono noncuranti sopra tutto questo, mentre i cacciatori cercano di catturare la loro preziosa nano-preda e ciò che rimane dell’esercito, che nel frattempo mantiene un ordine precario.

PUNTARE, MIRARE, TAGLIARE

Il gioco avrà inizio nel centro di detenzione di Jericho City, da dove sarà possibile muovere i primi passi armati di due miseri defibrillatori e vestiti da un semplice camice d’ospedale.

Dopo aver familiarizzato con i comandi lungo una breve sequela di nemici, il giocatore avrà accesso per la prima volta a una delle MedBay, piattaforme disseminate nel mondo di gioco dove sarà possibile salvare i progressi, costruire e migliorare equipaggiamenti e altro ancora. In questo primo caso si riceverà invece la prima eso-tuta, una sorta di esoscheletro capace di migliorare notevolmente le abilità di combattimento. Di primaria importanza saranno gli scarti metallici, l’unica valuta all’interno di Jericho City, ottenibile come ricompensa per le missioni, vendendo oggetti e soprattutto sconfiggendo avversari.

Gli scarti potranno essere spesi per costruire e migliorare armi e pezzi di eso-tute, per acquistare munizioni o altri oggetti presso i negozianti e soprattutto per salire di livello. Aumentando la propria energia nucleare si guadagneranno dei punti da investire in salute, resistenza o efficienza energia, un parametro dedicato all’efficacia delle cure e in generali degli impianti neurologici. Bonus da equipaggiare che permetteranno di personalizzare ancor di più il proprio stile di gioco attraverso l’aggiunta di miglioramenti o abilità specifiche.

Oltre al lato ruolistico approfondito, capace di concedere un’infinità di approcci differenti al combattimento, il gameplay rappresenta il fiore all’occhiello di The Surge 2. Gran varietà di attacchi, schivate e parate, anche direzionali, con cui resistere alle offensive avversarie… Il titolo targato Deck13 offre un ragguardevole livello di profondità, oltre che di sfida, da giocarsi sulla pelle degli avversarsi (ma anche sulla propria).

Caricare a testa bassa gli avversari difficilmente sarà una strategia lungimirante, specie nel caso in cui i nemici siano in superiorità numerica. I vari incrementi al valore di salute e di difesa dell’eso-tuta non saranno mai così decisivi da poter pensare di abbassare la guardia nel corso del gioco, che sarà altresì costellato da avvincenti scontri con boss dalle notevoli capacità combattive. La morte, che sarà probabilmente una fedele compagna di viaggio, decreterà la perdita degli scarti metallici (che possono essere depositati per sicurezza nelle MedBay) in possesso, i quali potranno essere recuperati entro due minuti e mezzo, recandosi nel punto esatto che avrà visto il giocatore cadere sconfitto.

Una delle parti più avvincenti del gioco sarà appunto quella dedicata alla ricerca delle armi e dei materiali necessari al potenziamento dell’equipaggiamento. Durante il combattimento sarà infatti possibile identificare e puntare le singole componenti del corpo avversario (avvolto anch’esso da una eso-tuta, spesso e volentieri), che potranno essere indebolite abbastanza da poter essere poi recise con dei sanguinolenti e spettacolari qte (quick-time-event). Così facendo sarà possibile raccogliere armi, progetti per nuovi pezzi di eso-tute e soprattutto equipaggiamenti, il cui livello sarà proporzionale a quello dell’avversario sconfitto.

OTTIMO IL FEELING, MENO LA RESA TOTALE

A fronte di un’impressionante varietà a livello di equipaggiamenti, opzioni di personalizzazione e nemici, sia “semplici” che boss, assai meno ispirato risulta essere il level design. Le premesse proiettavano The Surge 2 come un titolo dai connotati open world, con ambientazioni aperte e arieggiate rispetto a quelle chiuse e claustrofobiche del primo capitolo.

Ciò è riuscito solo in parte dal momento che Jericho City, pur presentando molti luoghi d’interesse, segreti, ecc costituisce di fatto un’area, seppur abbastanza vasta, divisa in segmenti (con caricamenti annessi), con una rilevante discontinuità generale in termini di cura per i dettagli. La trama non è di certo tra quelle più ispirate per il genere, ma offre comunque alcuni bei momenti che denotano quantomeno una buona cura su quel fronte, compreso quello relativo al doppiaggio e soprattutto all’audio, ambientale e relativo al combattimento.

Rimane viceversa inspiegabile la sciatteria che emerge sul puro lato tecnico, con il lato grafico del titolo che presenta a tutti gli effetti un downgrade, perfino rispetto al capitolo precedente. Le texture vengono spesso caricate in ritardo e risultano essere in numerosi frangenti piuttosto “sgranate”, con le numerosi opzioni a livello di settaggi che rimangono impotenti di fronte a tale, deludente realtà.

Il pesante antialiasing presente nel gioco non riesce a mascherare le vistose imperfezioni su superfici e ambienti vari, che peggiorano sensibilmente qualora si decida di alzare il livello delle impostazioni. Un atto che a tutti gli effetti non apporta i miglioramenti che ci si aspetterebbe di vedere, e che anzi mette in luce a sua volta l’altro grande problema della produzione di Deck13: l’ottimizzazione.

Per godere di una fluidità costante (e comunque interessata da sporadici cali di frame) può infatti essere necessario ricorrere a un’eccessiva quantità di compromessi, resi ancor più inaccettabili dal sopracitato, e datato comparto grafico. La speranza è quella di vedere patch future, capaci almeno di risolvere le problematiche relative alla stabilità, che troppo spesso viene a mancare rendendo più difficile godere del viceversa entusiasmante gameplay del titolo.

COMMENTO FINALE

Il fatto che Deck13 Interactive abbia dato ascolto ai feedback della community dopo Lords Of The Fallen e il primo The Surge è palese. Numerosi aspetti sono stati migliorati e implementati, soprattutto a livello di gameplay. Profondo, divertente e accattivante come ci si aspetta da un esponente di spicco del genere soulslike, tratto che traspare in maniera notevole anche sul fronte della gestione del personaggio, che apre letteralmente a un’infinità di approcci possibili al combattimento, tra combinazioni di armi, “armature” e impianti neurologici vari. Per questo motivo la debacle sul lato tecnico risulta essere ancor più incisiva, perchè zavorra di un titolo che si sarebbe potuto imporre con molta più baldanza.

The Surge 2 diverte e fa divertire, proiettando (almeno idealmente) il giocatore dritto nell’incarnazione videoludica dell’idea di soulslike. Un concetto che viene tradito, se non dal comparto narrativo abbastanza sottotono, dal trascurato lato tecnico. Tra una grafica obsoleta e un’ottimizzazione altalenante l’ultima fatica di Deck13 sciupa clamorosamente un’ascesa che pareva essere già scritta, e che è stata compiuta solamente in parte. Ci si trova in ogni caso al cospetto di un rispettabile signor action rpg soulslike, che non manca di offrire un’avventura coinvolgente tutta da assaporare al ritmo cadenzato di un corpo smembrato, che sia il proprio o quello di un avversario.

Pregi

Impressionante varietà di nemici, di equipaggiamenti e di approcci al combattimento tra modalità di attacco e personalizzazione del personaggio. Gameplay profondo e coinvolgente, capace di regalare tanti momenti memorabili.

Difetti

Componente narrativa poco ispirata. Level design a macchia di leopardo, con cura e superficialità ad alternarsi. Lato tecnico da rivedere, con grafica datata e ottimizzazione claudicante.

Voto

8-

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