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MotoGP 19, Recensione PlayStation 4

Milestone ci riporta sull’asfalto del moto-mondiale col nuovo episodio della sua popolare serie di simulazioni made in Italy

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Dopo la parentesi dello scorso anno, quando MotoGp 18 ha ricevuto critiche contrastanti e una media voto inferiore alle attese sui principali siti aggregatori di recensioni a causa dei pochi contenuti, di un livello di sfida poco allettante e di qualche problema di fluidità, Milestone torna in pista con la nuova edizione del popolare franchise dedicato al Campionato del mondo di velocità. Con MotoGp 19 il team italiano vuole offrire al pubblico un titolo innovativo e ricco di proposte, rifinendo da un lato il sistema di guida e apportando come vedremo dei piccoli ma significativi cambiamenti alle meccaniche di gioco, dall’altro rivoluzionando il genere con una nuova e ambiziosa intelligenza artificiale, così da rendere sempre più realistica l’esperienza.

Ma procediamo con ordine e vi lasciamo alla nostra recensione del titolo uscito la settimana scorsa su Pc, PS4, Xbox One con l’edizione Switch in arrivo il 27 giugno.

PIATTO RICCO

Consci degli errori passati, in MotoGP 19 Milestone offre tante opzioni di gioco, che spaziano dalle cosiddette Modalità Veloci con tanto di gare istantanee, al Gran Premio, dove è possibile affrontare un singolo evento dopo aver scelto un pilota fra quelli realmente esistenti o averne creato uno. Ci sono poi la nuova FIM Enel MotoE World Cup, che come nel vero campionato MotoGP 2019 consente di gareggiare con bolidi elettrici pronti a sfidarsi su alcuni dei più famosi circuiti del campionato, e Sfide Storiche, gradito ritorno di una modalità grazie alla quale si possono vestire i panni di piloti leggendari e rivivere le più appassionanti rivalità che hanno scritto la storia della MotoGP.

Ma il piatto forte della produzione resta la Carriera, in cui il videogiocatore è chiamato a vivere l’esistenza sportiva di un pilota partendo da qualsiasi categoria voglia, perfino dalla Rookies Cup, per poi cercare di arrivare in alto, di squadra in squadra, fino a imporsi sul lungo periodo anche nelle competizioni superiori.

In questa modalità l’utente può creare da zero il suo alter ego virtuale, sfruttando il buon editor e varie opzioni per disegnare il casco, la tuta o organizzare vari aspetti della sua vita professionale, dagli eventi pre-gara alle modifiche alla moto. Dulcis in fundo abbiamo poi il Multigiocatore con diverse possibilità per sfidarsi online con altri utenti, come la nuova Race Director Mode. Grazie all’adozione di server dedicati, durante i nostri test l’esperienza si è rivelata piuttosto buona, di certo fluida e senza eccessivi problemi di lag, anche se crediamo che ici sia bisogno ancora di qualche piccola ottimizzazione. Prima di scendere sulla pista a gareggiare l’utente può operare decine di scelte che si riveleranno poi più o meno decisive sull’esito della corsa.

Il giocatore può infatti regolare manualmente l’assetto della moto e cambiare la mescola delle gomme, a maggior ragione visto che la loro usura ha un impatto maggiore sulla gara rispetto allo scorso anno, modificare la rigidità delle sospensioni, la ripartizione dei freni, l’elettronica e così via. Può poi salvare il profilo per poterlo caricare successivamente. Per venire incontro ai neofiti del genere, gli sviluppatori hanno inserito una versione semplificata di tali procedure, ovvero la riunione tecnica con un responsabile del team che in base a una serie di frasi pre-impostate può aiutarlo a migliorare il comportamento della moto in pista e adeguarlo al suo stile di guida. Anche se i consigli del tecnico coprono un numero di elementi molto limitato, la sua presenza si rivela comunque utile.

TUTTI IN PISTA

Una volta cominciato a gareggiare, l’esperienza si rivela tutto sommato appagante, complice la scalabilità del sistema di guida che si adatta ai giocatori novizi così come a quelli più smaliziati grazie alla possibilità di poter intervenire su svariate opzioni e quindi scegliere uno fra i tanti stili predefiniti oppure optare per settaggi personalizzati.

Per i puristi del genere la scelta migliore da adottare se si vuole godere fino in fondo la simulazione resta la combinazione tra il livello di difficoltà massimo e i comandi manuali, così da poter gestire praticamente da sé ogni singolo aspetto della propria moto e della gara, dai freni azionabili separatamente fino alla postura del pilota, ovviamente con un rischio molto maggiore di commettere errori ed incorrere in un incidente.

In generale le promesse di rendere il nuovo MotoGP più simulativo sono state mantenute: ci si trova davanti a un gioco più complesso e meno alla portata di tutti, che richiede di gestire e tenere in considerazione diverse caratteristiche della moto (pesantezza e fisicità) e del pilota. La presenza al solito dei due freni è sicuramente riuscita, specie coi settaggi manuali visto che si può liberamente decidere se bloccare la ruota anteriore o effettuare piccole correzioni sulla traiettoria utilizzando il freno posteriore, avendo così un maggiore controllo nelle staccate, in combinazione con la gestione del peso del pilota così da decidere quando accucciarsi per assumere una posizione aerodinamica o meno.

Rispetto al recente passato è stata poi riveduta la fisica sui cordoli che, sebbene abbia ancora margini di miglioramento, adesso ha una maggiore utilità, così come decisamente più credibile appare il comportamento della moto sull’erba a bordo pista. A deludere è invece la fisica delle collisioni con gli altri piloti, non sempre precisa e naturale, e la gestione dei danni.

MOTOGP 19, COME IN TV

Altro elemento chiave del gameplay è la nuova I.A. basata su reti neurali chiamata A.N.N.A., realizzata dalla bergamasca Orobix, azienda esperta nello sviluppo e nell’applicazione di sistemi guidati dall’intelligenza artificiale. Grazie a questa applicazione i comportamenti dei piloti del gioco gestiti dalla CPU non sono regolamentati da una serie di parametri predefiniti, ma si sviluppano gara dopo gara. In parole povere, i centauri imparano ad agire seguendo un loro percorso di apprendimento applicato attraverso l’Artificial Neural Network Agent.

In questo modo il loro comportamento in pista è sempre vario e le loro decisioni appaiono più naturali e soprattutto contestuali a quanto accade davvero in gara. Il che si traduce in un’esperienza di gioco più vicina possibile alla realtà. In MotoGP 19 il senso di immedesimazione viene dato all’utente non solo attraverso il gameplay, ma anche tramite la presentazione in stile televisivo di ogni singolo evento.

Bastano pochi giri per notare i tentativi degli sviluppatori di migliorare visivamente l’esperienza di gioco. In curva e sui rettilinei si possono così meglio apprezzare i lievi tremolii della telecamera che restituisce un buon senso della velocità senza ricorrere per esempio a un esagerato effetto blur, espediente utilizzato da molti giochi di guida.

Sul piano estetico il nuovo capitolo della serie non stupisce né compie un netto stacco col suo predecessore nonostante il cambio di motore grafico, però risulta nell’insieme piacevole nonostante sia ancora lontano dagli standard odierni. I modelli dei piloti e delle moto sono ben riprodotti, anche se privi a volte di qualche texture più complessa. Allo stesso modo i circuiti sono molto curati, seppur necessiterebbero di maggiori dettagli soprattutto per quanto riguarda gli elementi di contorno.

Peccato invece per l’assenza dei sessanta frame al secondo sulla versione console da noi testata (PlayStation 4), che in un gioco di corse si fa inevitabilmente sentire. Per quanto riguarda il comparto audio, poco da eccepire: rombi di motori, commenti e suoni tutto è riprodotto bene.

COMMENTO FINALE

MotoGP 19 non delude le aspettative dei fan soprattutto per quanto concerne l’esperienza in sé. Grazie al collaudato sistema di guida scalabile, alla nuova intelligenza artificiale e all’abbondanza di modalità di gioco anche online, il gioco si rivela solido nonostante qualche pecca sul fronte della realizzazione tecnica.

Ma a conti fatti resta un titolo più complesso rispetto al predecessore, che richiede di gestire e tenere in considerazione diverse caratteristiche della moto e del pilota per essere goduto fino in fondo, oltre che dei propri avversari.

Pregi

Intelligenza artificiale migliorata, credibile e completamente scalabile. Possibilità di personalizzare l'approccio al manubrio in base alle proprie capacità. Modello di guida molto curato. Tanti contenuti per giocare da soli o in compagnia, anche online

Difetti

La fisica nell’insieme è credibile, ma pecca ancora nelle rifiniture, specie per quanto riguarda il sistema dei danni. Il cambio di motore grafico ha giovato alla serie, ma si può fare ancora meglio. Mancano i sessanta frame al secondo su console, che in un gioco di corse fanno la differenza.

Voto

8

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2 commenti su “MotoGP 19, Recensione PlayStation 4”

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