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The Walking Dead: The Final Season Episodio 1, Recensione Pc

Il canto del cigno di Telltale

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A sei anni dall’esordio, The Walking Dead: The Final Season arriva sui nostri schermi per mettere la chiosa finale alle avventure della coraggiosa Clementine, che dal 24 aprile 2012 ci accompagna in un Nord America devastato da un’epidemia di non-morti zombi assetati di sangue.

Lo scorso 14 agosto, il primo episodio della stagione finale approda su PS4, Xbox One, Nintendo Switch e Pc con ottime premesse. Premesse, ahinoi, del tutto insufficienti affinché Telltale Games evitasse di chiudere battenti con tutte le conseguenze del caso. Mentre è incerto il destino degli episodi 3 e 4, a pochi giorni dall’uscita del secondo, già programmato, ecco il nostro verdetto su quello di partenza.

OH MIA CARA CLEMENTINE

The Walking Dead: The Final Season è un’avventura grafica che ricorda, da molto lontano, quelle in auge negli anni ‘90. In passato si affidavano ad una bella storia, a tanti dialoghi ed altrettanti enigmi per procedere nell’avventura. Oggi, ed il merito è soprattutto di Telltale Games che da sei anni ha sempre più imposto gli standard (mentre Quantic Dream pensava a spingere sul fronte visivo) che ruotano intorno ad una forte componente narrativa ed episodica, in cui più degli enigmi pesano le scelte (a volte veramente difficili e strazianti) che delineano uno dei vari epiloghi di episodi e di stagione.

The Walking Dead è stato il primo e l’ultimo lavoro griffato da questi talentuosi sviluppatori. In mezzo troviamo The Wolf Among Us e serie su licenza quali Back to the Future (Ritorno al Futuro), Sam & Max, Tales of Monkey Island, Batman, MineCraft, Guardians of the Galaxy, Game of Thrones ed altro ancora.

Tornando a parlare dell’ultima stagione di questa, ormai famosa, serie di videogiochi d’avventura, senza rivelare qualcosa della trama, qui basti sapere che si ritorna ad impersonare Clementine, la piccola coprotagonista della prima stagione che, nel corso degli anni, è diventata una ragazzina – prima – e una piccola donna infine. Clementine è cresciuta nel bel mezzo del mondo devastato dall’epidemia degli zombie, ha perso molte persone care, compiuto scelte estremamente traumatizzanti ed è diventata quello che è: una sopravvissuta fatta e finita, piena di esperienza, cinica quando occorre ma che non ha perso quell’umanità che i pochi superstiti sembrano aver perduto.

Al giocatore è affidato il compito di far sopravvivere Clementine e di farle compiere delle scelte, anche molto pesanti, che influiscono sia sull’andamento della trama che sul piccolo AJ, il fanciullo che la segue e da lei sta imparando tutto quello che occorre per sopravvivere.

SOTTO IL VESTITO NUOVO POCHE NOVITA’

L’aspetto che colpisce subito, fin dalle prime battute, è quello visivo. The Walking Dead: The Final Season ha dato una notevole svecchiata al motore grafico presentando una grafica al passo con i tempi, molto più dettagliata e rifinita e avvalorata da alcuni filtri grafici di ultima generazione che, almeno sul piano estetico, rendono quest’ultima stagione la più bella, tecnicamente. Speriamo che tanta qualità e bontà di scenari possa essere mantenuta per tutti gli episodi.

Una novità, non di poco conto, che salta subito all’attenzione è il sistema di esplorazione, con una telecamera molto vicina alle spalle di chi controlliamo che non ci da modo di capire cosa sta succedendo alle nostre spalle. Questo, da un lato, aiuta nell’immersione e nell’immedesimazione.
Dall’altro, tuttavia, ci espone al rischio di essere afferrati alle spalle per andare incontro ad un precoce Game Over. La scelta, voluta, è quella di aumentare il tasso di tensione anche quando questa dovrebbe essere ai minimi termini, mantenendoci sul “chi va là” sempre ed in ogni caso.

Per il resto non abbiamo altro da evidenziare, se non che tutti gli stilemi di gameplay e narrativi, qui vengono confermati e mai ribaltati. Dopo quattro stagioni, insomma, ci si sente a casa nonostante quelle due grandi novità. Ancora una volta, affrontare i non-morti e compiere scelte molto infelici diventa quasi una questione personale. Affezionarsi ai protagonisti, alle comparse e agli antagonisti è facile ed è tutto merito di una scrittura molto buona, una sceneggiatura che non teme critiche estremamente negative e un ritmo narrativo incalzante e mai noioso.

Come si suole dire: buona la prima. Sperando che gli episodi 3 e 4 vengano presto pubblicati, in qualche modo, dal momento che tutto è molto incerto a causa della prematura chiusura dello studio di sviluppo che ha realizzato alcune delle più divertenti ed appassionanti avventure grafiche degli ultimi anni, tenendo vivo e all’attenzione delle masse, un intero genere.

COMMENTO FINALE

The Walking Dead: The Final Season Episodio 1 è la prima di quattro parti che compongono quello che possiamo definire il canto del cigno di Telltale Games, che ha chiuso i battenti a partire dal 21 settembre 2018.

Si tratta di un gioco d’avventura punta-e-clicca di moderna concezione, più da guardare e ascoltare, più da portare avanti con linee di dialogo che esplorazione e risoluzione di enigmi (come accadeva negli anni ‘90). Si affida alla tecnica grafica del cel-shading, che ne esalta il retaggio fumettistico (si basa sugli omonimi e famosi fumetti di Robert Kirkman).

Visivamente, i passi avanti rispetto al passato sono tangibili e finalmente il tutto si sposa con le nuove tecnologie, portando alla possibilità di godersi il gioco alla risoluzione 4K con ottima resa dei dettagli. Difetta un po’ in ottimizzazione, “regalando” sporadicamente dei rallentamenti del tutto ingiustificati, forse a causa di caricamenti in background che il gioco deve eseguire per calcolare e mandare avanti la storia. La visuale esplorativa ora è ancorata alle spalle del personaggio che controlliamo e accresce il senso di ansia perché occorre fare attenzione a cosa striscia alle nostre spalle.

La storia è il punto forte dell’offerta, appare ben scritta, densa di colpi di scena e non lesina scelte scottanti che si ripercuotono per tutta la stagione, andando a disegnare un copione quanto più possibile coerente con il contesto.

Ultimo esponente di una saga che conosciamo da sei anni, quest’ultima stagione porta con sé anche una certa libertà di movimento, soprattutto in fase di combattimento, del tutto inedita per la serie. Un buon viatico per approfondire una meccanica che, fino alla terza stagione, non offriva la giusta dose di adrenalina.

Se vi piacciono le avventure grafiche con una buonissima trama e poca difficoltà di fondo, questo è il gioco che fa per voi. A patto che vi piacciano i contesti post-apocalisse da zombi e temi duri e maturi.

 

Pregi

Trama ben diretta. Personaggi memorabili e carismatici. Sistema di gioco semplice, collaudato e mai banale. Libertà di azione inedita.

Difetti

Sporadici rallentamenti ingiustificati. L’ambientazione zombi non piace a tutti.

Voto

8

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