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Sniper Elite 4, Recensione PlayStation 4

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Fin dal 2005, anno in cui Sniper Elite è arrivato per la prima volta sui nostri monitor, i videogiochi ambientati durante la seconda guerra mondiale potevano essere, sostanzialmente, divisi in due categorie: quella campione di vendite dei vari Call of Duty e Medal of Honor e l’altra categoria, quella in cui mettiamo “tutto il resto”, tipo Commandos: Behind Enemy Lines e, per l’appunto, Sniper Elite tra i tantissimi esponenti.

Da dodici anni a questa parte, Karl Fairburne, personaggio di fantasia, agente segreto e spietato cecchino, mette i bastoni tra le ruote ai nazisti a colpi di Springfield M1903 ed altro assortimento militare in un contesto storico reale come la seconda Guerra Mondiale. Sniper Elite 4 è l’ultima fatica di Rebellion Developments arriva il 14 febbraio scorso, durante la pubblicazione di For Honor e molto vicino alle uscite di NiohKingdom Hearts 2.8 Final Chapter Prologue, Nier: Automata, Horizon: Zero Dawn e tanto altro ancora, non un periodo felicissimo, insomma. Ma ha qualcosa da dire e da mostrare, senza vergogna.

AH…L’ITALIA: PIZZA, MAFIA E CECCHINO

Sniper Elite 4 porta il giocatore e Karl Fairburne, suo alter-ego di sempre, in Italia ai tempi in cui le forze alleate organizzavano l’invasione dell’Europa dopo aver fermato definitivamente i nazisti in Nord Africa (corrispondente all’epilogo di Sniper Elite 3). Il giocatore è chiamato ad infiltrarsi dietro le linee nemiche senza destare troppi sospetti sulla sua presenza, per ostacolare e poi fermare i piani di sviluppo dell’ennesima super-arma in grado di respingere ogni tentativo alleato di riconquista europea.

Sniper Elite 4 si presenta con una veste grafica di tutto rispetto. Niente di rivoluzionario o incredibile, del tutto in linea con i fasti di Sniper Elite 2 ma opportunamente aggiornato alle odierne tecnologie. Musica, effetti sonori, animazioni, scelte cromatiche e grafiche concorrono tutte a regalare a chi gioca e a chi guarda uno spettacolo per gli occhi. Poco o nulla è lasciato fuori posto e anche quando si mette mano al joypad c’è poco di cui lamentarsi.

Sniper Elite non sarebbe tanto apprezzato e famoso nella nicchia di appassionati che rappresenta, se non fosse per il suo singolare modo di trattare il duro lavoro del cecchino. Solitario predatore che può tenere, da solo, un intero reggimento in scacco grazie alla sua capacità di trovare un punto sopra elevato da cui controllare un’intera zona. Sniper Elite 4 non fa eccezione e rilancia con un’impostazione – del tutto simile a quella del diretto predecessore – di mappe vaste e aperte, che permettono una varietà di esecuzione apprezzabile.

E poi c’è il fulcro di tutto il gioco: arrivati ad un punto a noi congeniale, prima setacciamo l’area con il fido binocolo per segnare la posizione di ogni minaccia che parla in tedesco e indossi una divisa scura, dopo di che si imbraccia il fucile, si calcola la forza del vento, si tara il mirino e si prevede la traiettoria di caduta. Infine si trattiene il respiro per non fare oscillare troppo l’arma e prima che l’istinto istighi a respirare affannosamente si spara.

Il più delle volte si spara contro la minaccia diretta. Un colpo particolarmente preciso, spettacolare oppure effettuato da notevole distanza può essere premiato da un cambio di scena repentino e a rallentatore, come solo il primo Matrix ci ha insegnato ad apprezzare. La telecamera segue la pallottola che traccia la tua traiettoria e poi termina la sua corsa nella testa, nei polponi, nelle viscere, nelle ossa del bersaglio. Una visuale a raggi-X aiuta, ancor di più, a comprendere quali effetti ha avuto quell’unico colpo sulla pelle della vittima. Spettacolo e raccapriccio accompagnano, così, tutti i passi di Karl Fairburne e del giocatore, scandendo un’impietosa marcia verso l’obbiettivo di missione.

LUNGO, VARIO, ESSENZIALE

Sniper Elite 4, per merito di missioni in mappe grandi ed un’intelligenza artificiale buona, ma non del tutto convincente, si difende piuttosto bene sul fronte della longevità, assicurando a giocatori poco smaliziati – come chi vi scrive – diverse ore di gioco per ogni missione offerta. Durante ogni missione è possibile adottare tattiche di infiltrazione oppure guerriglia. L’arsenale a disposizione del giocatore è vario e spazia da pistole a mitragliatori, senza dimenticare fucili di precisione, vari tipi di granate e mine.

La difficoltà di gioco, oltre che selezionabile, è anche personalizzabile, lasciando subito al giocatore la facoltà di smanettare con modificatori, aiuti e limitatori che rendono l’esperienza di gioco sempre fresca, stimolante ed intrigante. Chiude il cerchio dell’offerta la possibilità di giocare in multigiocatore, fino a quattro persone in squadra cooperativa, andando a formare un’autentica task-force di infiltratori pronti a combattere i fascisti. Peccato che questo discorso, almeno nel nostro caso, sia solo teorico, dal momento che ci è risultato difficile quando non impossibile provare ad organizzare una partita con altri giocatori.

Le azioni di gioco sono costellate da obbiettivi ed incarichi da compiere, che fanno sommare un certo punteggio, utile ad incrementare il proprio livello di gioco. Piccole ricompense e costanti premi, prevedibilmente, sono sempre dietro l’angolo, pronti ad encomiare i nostri sforzi, a premiare esplorazione ed iniziative, a migliorare la nostra esperienza complessiva.

Abbiamo accennato ad un’intelligenza artificiale buona ma non completamente convincente. Questo perché troviamo sempre piuttosto difficile credere che un intero reggimento cessi di stare in allarme dal momento che, sistematicamente, un commilitone dietro l’altro viene freddato da chissà dove e lasciato (quando va bene) con un buco di troppo sulla testa.

Tuttavia, questo insolito (ma anche ludicamente comprensibile) comportamento viene affiancato da piccole raffinatezze, quali la possibilità di andare ad uccidere subito gli ufficiali per lasciare i sottoposti disorganizzati o mandarli direttamente in fuga.

COMMENTO FINALE

Sniper Elite 4 è principalmente uno stealth game in terza persona, in cui siamo chiamati ad impersonare un cecchino che si addentra dietro le linee nemiche naziste nell’Italia degli anni ‘40, in piena seconda Guerra Mondiale.

Oltre all’inseparabile fucile di precisione, si può fare affidamento a pistole, mitragliatori, mine e granate d’ordinanza oppure prese alle vittime nemiche. Contrariamente al passato, in Sniper Elite 4, si può affrontare ogni missione con molta libertà d’azione e di esplorazione. Questo dilata e non poco i tempi di svolgimento di ogni singola missione e le rende piacevolmente rigiocabili.

Quello che distingue Sniper Elite dai concorrenti è la telecamera, estremamente cinematografica, che rallenta molto i colpi più spettacolari restituendo al giocatore/spettatore un’esaltazione dell’uccisione, passata anche ai raggi X per suggerire cosa si colpisce e quali effetti dovrebbe avere la pallottola (o il pugnale) sulla vittima di turno. Peccato che dopo poche “moviole” arrivi in fretta la sensazione di non volerne poi vedere più di un certo quantitativo, perché la ridondanza di teste, polponi, viscere e ossa colpiti dalle pallottole è un po’ troppo forte.

Tecnicamente è di tutto rispetto e mentre si gioca è tutto al posto giusto. L’intelligenza dei nemici a livello di difficoltà standard è decisamente sotto tono. Intrigante la presenza di una modalità cooperativa per fare squadra con gli amici più affiatati ma nell’insieme delle parti, Sniper Elite 4, risulta essere un titolo imperdibile solo per chi ne apprezza la serie ed il genere.
Chi apprezza gli stealth game in generale non resterà deluso, ma non deve aspettarsi le vette di eccellenza raggiunte dalla concorrenza, a cui Sniper Elite 4 si ispira senza, pare, desiderio di primeggiare.

 

Pregi

Visivamente molto gradevole. Ad alti livelli di difficoltà molto stimolante. Stealth game onesto e senza grosse pecche. La componente “open-world” garantisce una piacevole libertà di esecuzione delle missioni. La modalità cooperativa fatta con gli amici giusti potrebbe risultare molto divertente.

Difetti

Alla decima moviola da cecchino potrebbero iniziare gli sbadigli. A difficoltà standard, l’intelligenza artificiale è spiacevolmente poco acuta. Non porta in dote molte novità dopo quattro installazioni.

Voto

8

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