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Kingdom Hearts 2.8 HD Final Chapter Prologue, recensione PlayStation 4

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Kingdom Hearts, per chi vi scrive, è un fenomeno raro ed eccezionale, un’opera a più puntate degna di essere paragonata a cicli letterari di un certo spessore, come Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, griffate George Martin. I punti in comune ci sono, sebbene non tantissimi: su tutti gli oltre tre lustri di attesa per l’epilogo finale e una comunità di appassionati che comprende almeno due generazioni di fedeli seguaci.

Con l’arrivo di Kingdom Hearts 2.8 HD Final Chapter Prologue, Square Enix ha smosso le braci sotto le quali infiamma l’attesa per il sospirato terzo capitolo e ha confezionato l’ennesimo “triplo-pacchetto” che eguaglia l’offerta di Kingdom Hearts 1.5 HD Remix e Kingdom Hearts 2.5 HD Remix – già apparsi su PlayStation 3 e in arrivo su PlayStation 4 il prossimo marzo -offrendo ai propri fedeli estimatori un degno prologo prima della gloriosa – si spera – conclusione.

Tale raccolta offre il remaster di Dream Drop Distance, il film Kingdom Hearts Chi: Back Cover e il nuovo capitolo Kingdom Hearts 0.2 Birth by Sleep: A Fragmentary Passage, tutti ovviamente, incentrati sul dualismo tra il mondo di Kingdom Hearts e l’universo Disney.

IL REMASTER CHE NON CI MERITIAMO

Il primo gioco dell’offerta di cui vogliamo parlare è Dream Drop Distance HD, che altri non è che il remaster ufficiale dell’omonimo titolo approdato su Nintendo 3DS nel lontano 2012. Più che remaster, però, siamo rimasti impressionati dalla qualità di quello che appare un autentico remake. Il lavoro che hanno svolto per portare un gioco concepito per lo schermo piccolo della portatile di Nintendo è talmente encomiabile che Dream Drop Distance HD non sfigura nemmeno al cospetto dei primi due Kingdom Hearts rimasterizzati per PlayStation 3 e PlayStation 4. Altro plauso va fatto all’adattamento del sistema di controllo, che partiva da una configurazione per console portatile ed è stato magistralmente adattato alle caratteristiche del DualShock 4.

Senza dover rivelare una trama che – ancora oggi – molti stanno scoprendo proprio grazie alle edizioni remaster ed altri, per un motivo o per un altro, non riescono ad arrivare ai titoli di coda in tempi brevi, qui possiamo dire che Dream Drop Distance prosegue la narrazione interrotta nell’epilogo di Kingdom Hearts II e Kingdom Hearts Coded. Il giocatore si alterna nell’uso dei protagonisti di sempre: Sora e Riku, espletando le esigenze e le missioni che il gioco propone.

Come ogni Kingdom Hearts, la prospettiva è quella in terza persona, tipica dei migliori action game (citiamo God of War a titolo esemplificativo). Ma lo stile dei giochi Square Enix firmati Testuya Nomura è infinitamente più fiabesco e si affida a scelte cromatiche più vivaci. A prima vista ogni Kingdom Hearts sembra un gioco per bambini ma bastano una manciata di minuti per capire che sotto la pelle candida e infantile si nasconde un gioco profondo e appassionante e Dream Drop Distance non fa eccezione.

IL PROLOGO CHE VOGLIAMO

A

Kingdom Hearts 0.2 Birth by Sleep: a fragmentary passage – o più semplicemente 0.2 Birth by Sleep – è il vero e proprio “gioco nuovo” presente in questa edizione. Si tratta di quel “capitolo, prologo finale” che recita il titolo della copertina e prosegue le avventure di Aqua, oltre che a dare l’incipit a quelle che ci aspettano in Kingdom Hearts 3. Il gioco si riallaccia al finale segreto di Dream Drop Distance, ci pone alla guida di un’agguerritissima Aqua e chiama a farci strada attraverso il Regno dell’Oscurità, che ha inglobato e sottomesso i pacifici regni delle fiabe.

Mutuando i sistemi di controllo di Kingdom Hearts II e Birth by Sleep, il risultato finale del gameplay di 0.2 Birth bt Sleep è semplicemente convincente. Riecco la barra del Focus e gli Stili di comando, da attivare entro un certo limite di tempo. Il comando di reazione smette di somigliare ad un quick-time-event e si sposta più sull’input da dare in una determinata situazione, lasciando un minimo di tempo di riflessione prima di poterlo innescare. Altro elemento da segnalare è la possibilità di vestire Aqua con le più disparate combinazioni di vestiti ed accessori, da sbloccare anche soddisfacendo missioni ed incarichi che il gioco offre.

Graficamente parlando è sontuoso, fluido e spettacolare. Le magie – fin da subito a livello massimo – sono eccezionali da vedere e lasciano segni tangibili sullo scenario. Torna anche il controverso “Fluimoto” di Birth by Sleep, cioè quella possibilità di scivolare, correre, saltare e rimbalzare su ogni elemento di gioco per velocizzare gli spostamenti. Chi vi scrive non ha mai imparato a padroneggiarlo bene e non ne è un grande estimatore ma non nega che possa essere un buon modo di affrontare i livelli e per raggiungere punti altrimenti troppo difficili.

Questo prologo, se vogliamo, funge anche da demo a Kingdom Hearts 3, ne suggerisce il tenore tecnico e grafico, nonché di longevità media. 0.2 Birth by Sleep dura l’equivalente della durata di un livello di Kingdom Hearts 3, che si attesta tra le 5 e le 8 ore, dipendendo fortemente dalla velocità e dalla bravura di chi gioca senza attardarsi troppo.

LO SPIN-OFF CHE NON GUASTA

Back Cover

Kingdom Hearts X Back Cover è un lungometraggio che narra di eventi che sono accaduti migliaia di anni prima rispetto all’epopea iniziata nel 2002. Non parliamo, dunque, di un gioco ma di un lungo film da guardare che esalta le capacità di animazione della Square Enix, che non sfigurerebbe in televisione.

Quello che salta subito all’occhio è il distacco dal mondo delle fiabe Disney, a favore di un approfondimento sul background narrativo che gravita intorno alle keyblade e ai leggendari personaggi che sono solo echi lontani quando Sora e Riku entrano in azione.

COMMENTO FINALE

Kingdom Hearts 2.8 HD Final Chapter Prologue è la chiosa finale ad un’attesa lunga dieci anni e che prevede la sua fine con la pubblicazione di Kingdom Hearts 3. L’unione di questa edizione, unita alle precedenti due che la hanno preceduta, quasi chiude un cerchio che mette tutti i tasselli del puzzle ordito dagli autori di Kingdom Hearts al proprio posto, lasciando spazi vuoti che saranno da colmare con l’ultimo, attesissimo, titolo.

Il lungometraggio Black Cover X risulta di ottima fattura ma ben distante dall’essere un videogioco da godersi. Dream Drop Distance lo passano per remaster ma invece è un remake a tutti gli effetti, portato dal piccolo Nintendo 3DS alla grande PlayStation 4 quasi senza doversi sentire in imbarazzo al confronto con il contenuto più inedito di questa raccola: il Final Chapter Prologue.

Birth by Sleep 0.2 viene mosso da Unreal Engine e si presenta benissimo, fungendo da anteprima tecnica al terzo e conclusivo capitolo di Kingdom Hearts. Fondali, animazioni ed effetti speciali lasciano a bocca aperta, peccato che la fine arrivi presto, quando le cose iniziano a farsi interessanti, come solo il migliore dei prologhi può fare.

 

Pregi

Prologo breve ma estremamente intenso. Lungometraggio eccezionale nella sua caratura. Remaster di un titolo Nintendo 3DS che in realtà è un miracoloso remake.

Difetti

Chi ha già giocato tutto, tempo fa, si ritrova a dover pagare caro un prologo “lungo” meno di otto ore di gameplay.

Voto

8,5

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