Nel mercato videoludico, l’ambito nipponico ha avuto e continua ad avere un ruolo cruciale, anche nella storia dei videogiochi. In questi ultimi anni però la “cultura orientale dei videogiochi” ha visto una crescita esponenziale anche in Cina, dove continuano ad affiorare sempre più progetti e in generale studi di sviluppo. Sony ha riconosciuto l’importanza di questo ambito emergente, lanciando iniziative come il PlayStation China Hero Project.
Questo programma, per chi non lo conoscesse, è un’iniziativa volta a offrire supporto specialistico attraverso la loro divisione di Shanghai. Tra i partner del progetto ci sono nomi di spicco come Epic Games e Criware. Nel concreto, PlayStation finanzia dunque lo sviluppo di progetti innovativi, assistendo gli sviluppatori nella scelta del publisher più adatto e curando direttamente il marketing del prodotto finale. Tra le produzioni indipendenti nate da questo progetto c’è l’opera di Dark Pigeon Games, che ci apprestiamo a scoprire.
Di seguito la recensione della versione PS5 di Awaken: Astral Blade, curata dalla nostra Kim Fuentes. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da ESDigital Games, è disponibile anche su Pc, via Steam ed Epic Games Store. Buona lettura.
LE INSIDIE DELL’ISOLA HORACE
La storia prende il via con Tania, una ragazza bionica dotata di innesti cibernetici, inviata nelle Isole Horace dal dottor Herveus, suo creatore, per indagare su un insolito aumento dell’energia Karpas, la cui composizione chimica ha alterato il bioma naturale, trasformando la fauna e la flora in mutanti assetati di sangue. Affrontando queste minacce, Tania scopre verità sconcertanti non solo sull’energia Karpas e sugli esperimenti della Orson Technology, ma anche sulle storie e le relazioni degli antichi clan che abitavano le isole.
Nel suo viaggio, Tania deve anche confrontarsi con il suo passato, attraverso rivelazioni che mettono in discussione la sua esistenza e toccano concetti filosofici come il libero arbitrio e il significato della vita. Tuttavia, la narrazione si riduce a una rappresentazione deludente del detto “tutto fumo e niente arrosto”. Personaggi con personalità generiche e una trama esposta in modo superficiale, con dialoghi e conversazioni scritti in maniera elementare, che tentano invano di enfatizzare eventi e rivelazioni mai veramente coinvolgenti.
Il risultato sono cutscenes e sequenze narrative che mirano a essere cariche di tensione ma che, purtroppo, non colpiscono nel segno. Anche la lore dell’opera, che ambisce a essere più complessa e profonda di quanto sia realmente, inizialmente può invogliare a completare missioni secondarie e a esplorare oggetti e documenti, ma ben presto l’insufficienza di questi approfondimenti spinge a concentrarsi esclusivamente sull’avventura principale.
C’È ARIA DI CASTLEVANIA
Il sistema di combattimento e in generale il gameplay è indubbiamente il cuore pulsante dell’esperienza di Awaken: Astral Blade. Avremo a disposizone numerose combo, espandibili ulteriormente progredendo nei livelli e apprendendo nuove abilità dall’apposito skill tree. Potremo parare gli attacchi nemici e utilizzare poteri per intensificare la nostra offensiva. L’albero delle abilità infatti risulta estremamente ricco, offrendo una vasta gamma di tecniche da poter utilizzare in combattimento.
Alcuni poteri del personaggio principale però si sbloccano solamente procedendo nella trama principale o seguendo percorsi e missioni secondarie. Anche se inizialmente possono sembrare difficili da gestire, una volta appresi i sistemi di combo e le dinamiche del cambio d’arma il combattimento si trasforma in un’esperienza simile a quella di uno stylish action, diventando veloce, spettacolare e gratificante. Questo soprattutto dopo aver acquisito tutte e tre le armi ed, eventualmente, alcuni potenziamenti passivi.
L’influenza di Castlevania è palpabile, ma l’opera di Dark Pigeon Games mantiene comunque una sua identità distinta. I combattimenti, seppur semplici all’inizio, si evolvono in sfide sempre più ardue con nemici via via sempre più implacabili. I primi boss infatti sono relativamente semplici da battere, ma la difficoltà aumenta considerevolmente con il progredire del gioco. La difficoltà massima oltretutto si sblocca solo dopo aver completato la storia almeno una volta.
Una gradita aggiunta inoltre è quella riguardante le decisioni prese durante il gioco, che influenzeranno il corso degli eventi e il finale, garantendo al titolo una buona rigiocabilità. Tuttavia, la ripetitività di alcune ambientazioni e di alcuni espedienti narrativi può risultare un po’ stancante. La struttura del gioco è comunque lineare, rendendo così l’esplorazione molto intuitiva: infatti non capiterà quasi mai di perdersi nel corso dell’avventura. Durante l’avventura sarà anche possibile sbloccare nuovi costumi per Tania, ognuno con potenziamenti unici per personalizzare la propria strategia di gioco e creare build sempre differenti.
TECNICAMENTE, ALTI E BASSI
Tecnicamente parlando, Awaken: Astral Blade presenta una qualità altalenante, specialmente dal punto di vista visivo. Alcune ambientazioni colpiscono con disegni, colori e soluzioni visive di grande effetto e ben delineate, mentre altre sembrano quasi sfumate, con uno sfondo sorprendentemente vuoto e privo di dettagli. La combinazione di elementi moderni con rovine antiche a volte risulta disarmonica, con oggetti posizionati apparentemente a caso, solo per occupare dello spazio.
Tuttavia, ci sono momenti davvero godibili, dove il gioco regala numerose ambientazioni affascinanti da scoprire e da esplorare. Nonostante ciò, va riconosciuto che manca di originalità: l’impressione prevalente durante la partita è quella di aver già visto simili scenari, mancanti di una vera ispirazione. I concept art e i ritratti dei personaggi, invece, ci hanno piacevolmente sorpreso.
Le animazioni infine non sono purtroppo delle migliori, e mostrano una serie di piccole imperfezioni tecniche, che vanno dagli impatti e hitbox generali alla presenza di bizzarri muri invisibili, geodati approssimativi e movimenti di telecamera goffi, che spesso non seguono adeguatamente il personaggio. La colonna sonora invece è notevolmente superiore, in particolare le tracce ambientali, che offrono una serie di temi musicali piacevoli e ben adattati all’atmosfera del gioco.
POTREBBE DARE SODDISFAZIONI
Awaken: Astral Blade si presenta come un titolo mediamente soddisfacente. Nonostante la mancanza di una narrazione coinvolgente e di un’ispirazione originale, e a dispetto di alcune lacune strutturali e di game design, nonché altri piccoli difetti difficili da ignorare, l’opera di Dark Pigeon Games non è completamente priva di meriti, anzi. Le innovative meccaniche di combo e la fluidità dei controlli offrono un sistema di combattimento dinamico e appassionante. Questo aspetto, cruciale nei metroidvania, rappresenta un vantaggio significativo. Per questo si tratta di una produzione che può appagare gli appassionati del genere in cerca di novità proposte dal mercato videoludico.
Pregi
Combat system frenetico ed entusiasmante, con un sistema di combo divertente e molto efficace. Movimenti reattivi e godibili. Colonna sonora ricca e coinvolgente.
Difetti
trama e narrazione poco approfonditi e abbastanza scontati. Animazioni e hitbox da rivedere, oltre a diversi problemi tecnici.
Voto
6,5