In primo pianoRecensioniMulti

Boti: Byteland Overclocked, il “computer scolapasta”, recensione

Andiamo a vivere un'avventura all'interno di una terra a tema informatico, con qualche errore di sistema...

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Di buone idee nel mondo dei platform ce ne sono a bizzeffe. Perciò non è facile riuscire a trovare qualcosa di nuovo in questo genere di produzioni. Boti: Byteland Overclocked dalla sua, sembra veramente interessante con la sua idea di farci giocare in livelli a tema informatico. Tuttavia, la realizzazione fa acqua da tutte le parti, la stessa che vedremo sparsa nei livelli di gioco, coincidenze? Potremo anche giocare in co-op, o almeno in teoria… Nella pratica invece, tutto un altro paio di maniche.

Da Varsavia, in Polonia, Purple Ray Studio si prepara a esordire nel mercato videoludico con il proprio platform tridimensionale. Come sarà andata? Scopriamolo insieme nella nostra recensione della versione Pc di Boti: Byteland Overclocked, che sarà rilasciata dopodomani, venerdì 15 settembre. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Untold Tales e CouchPlay Interactive, debutterà su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch nel corso del 2024. Buona lettura.

COME LE STA “PROCESSANDO” LA GIORNATA?

Qualcosa è andato storto a Byteland. Una terra digitale composta da tante componenti informatiche fisiche e virtuali. Il nostro mentore, un programma “senior”, ci spingerà a muovere i primi passi nel percorso d’addestramento come nuovo programma di questo mondo informatico. Noi saremo Boti, e in qualità di nuovo arrivato dovremo sistemare gli enormi disastri che danneggeranno l’allegra Byteland, ritrovando al contempo il nostro mentore scomparso.

Questa è la trama di Boti: Byteland Overclocked, che con il suo hub popolato dai portali dei livelli (un evergreen) ci farà vagare per le location attraverso i cavi di fibra ottica. I grandi spazi aperti ricolmi di colori e dettagli ambientali ci hanno fatto tornare alla mente titoli come SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom e Kao the Kangaroo. I percorsi avranno spazi aperti e piccole zone segrete non troppo nascoste; il tutto in ampi corridoi ricchi di salti ad ostacoli.

La punta dell’iceberg di Boti: Byteland Overclocked in termini di divertimento sono i percorsi ad alta velocità in varie sezioni del gioco. Che siano scivolosi tracciati musicali in cui raccogliere note o corse su bizzarri gommoni volanti, dovremo cercare di raccogliere la valuta di gioco. I bit sparsi ovunque infatti saranno utili per installare migliorie in Boti, e per sbloccare vari portali. Scaricando la valuta sarà possibile nutrire in MB i vari punti di passaggio.

La ricerca della valuta non sarà mai un problema. Basterà semplicemente rompere ogni cosa, ma anche cercare zone nascoste con forzieri grazie al nostro “sonar”. Questa funzione evidenzierà gli oggetti utili, quelli con cui interagire e quelli da evitare, mostrandoceli attraverso i muri. Davvero molto utile, ma talvolta persino indispensabile. Non tutti i pericoli però saranno mostrati in rosso, come le pareti trivella o altri elementi mobili. Qualche dimenticanza…

QUALCHE SALTO E LA PILLOLA VA GIÙ

I percorsi in Boti: Byteland Overclocked non spaziano proprio nella creatività, che si esprime molto più nel design estetico dei mondi. Le fasi platform infatti saranno quasi tutte identiche fra loro, con rare variazioni alla formula. Pedane, trampolini e bottoni da premere, piattaforme in caduta o in movimento e porte da aprire. Sostanzialmente avremo a che fare con questi elementi e null’altro. Qualche variazione per fortuna arriva con i nuovi power-up.

La possibilità di attrarre o respingere magneticamente gli oggetti risolleverà l’attenzione nel giocatore, almeno per un momento, muovendo cubi lungo dei percorsi basilari o spostando delle piattaforme. Anche qui l’idea di base è buona ma non viene mai sfruttata appieno. Potremo però tirare o spingere un possibile amico in schermo condiviso. Insomma più che con un platform, avremo a che fare con una corsa ad ostacoli non proprio ispirata e piuttosto ripetitiva.

Le funzioni sbloccate inoltre vengono vagamente accennate, altre menzionate con comandi errati che abbiamo dovuto leggere nella configurazione tasti per proseguire. La scansione iniziale con R, per esempio, non era né quella del controller, né quella della tastiera. Oppure il tasto per il magnetismo, il quale abbiamo scoperto solo dalle impostazioni la presenza di una funzione di spinta. Non è che volessimo dei cartelli ovunque a illustrarci queste cose, ma neanche restare bloccati a causa di una funzione fondamentale nel proseguimento e difficile da intuire.

Per fortuna in Boti: Byteland Overclocked ci saranno ogni tanto delle corse musicali, o dei percorsi a tutta velocità su dei veicoli a pelo d’acqua. Sempre divertenti anche se, di nuovo, la variazioni non sono state particolarmente coraggiose, per così dire. Vi consigliamo di giocare con mouse e tastiera, in quanto la configurazione per pad è assente nelle impostazioni. A causa di questo vi ritroverete a muovere il mouse con la levetta del controller, subendo una frustrante velocità di rotazione telecamera, anche con sensibilità al minimo.

COOPERAZIONE! AH NO, ASPETTA…

Purtroppo i problemi di Boti: Byteland Overclocked sul fronte gameplay non finiscono qui. I controlli del nostro Boti si sono dimostrati precisi e reattivi con mouse e tastiera, ma c’è della confusione nelle opzioni. L’assegnazione tasti (solo tastiera) è presente esclusivamente per il primo giocatore, il che ci ha reso impossibile cooperare a schermo condiviso con un amico, anche collegando un pad. Un vero peccato…

Il morale viene risollevato verso metà gioco, dove le nuove meccaniche magnetiche tra palle da flipper e lanci tra piattaforme aggiungeranno qualcosa di simpatico a un gameplay focalizzato principalmente sui salti. Le scivolate sui percorsi musicali inoltre ci hanno spinto a dare il meglio per sbloccare un trofeo a fine percorso. Sarebbe stato piacevole averne uno anche nelle corse con i “gommoni”, magari tagliando per tempo il percorso. Cosa che oltretutto avrebbe potuto piacevolmente incentivare il “restart”.

A nostro parere il titolo d’esordio di Purple Ray Studio ha necessità di aggiungere pepe alla formula, anche per variegarla. I nuovi nemici che cadranno dal cielo diventeranno una costante che si ripeterà fin troppo a lungo. Dovremo sempre distruggere i nidi nemici per sbloccare il prossimo settore; una ripetizione che diventerà presto un dovere più che un piacere. Talvolta, eliminati i nidi, il gioco non sbloccherà la via per proseguire, costringendoci ancora una volta al riavvio del checkpoint…

Le fasi platform del gioco ci sono inoltre sembrate piuttosto semplici, talvolta persino banali. Per gli utenti più giovani e smaliziati sarà sicuramente divertente, a tratti anche passionante. Per gli appassionati di platform di lungo corso invece sarà dura trovare una vera sfida, a parte qualche piacevole sezione magnetica e “scivolosa” sparsa qua e là. Abbiamo molto apprezzato le idee messe in campo in termini di design, con CD-ROM, RAM, ventole e altre componenti hardware usate come elementi di gameplay, oltre che estetici.

ERRORE 404

Come abbiamo accennato in precedenza, lo stile grafico di Boti: Byteland Overclocked è davvero peculiare. Vedere rappresentati software e hardware (rispettivamente “parti” digitali e fisiche di una macchina) attraverso i livelli di gioco è risultato affascinante. Poltrone fatte di processori piegati, chip RAM memoria come foglie di piante e così via. L’impatto visivo lascia sicuramente di stucco, complici anche tutta la popolazione di Byteland intenta nelle proprie routine, rigorosamente scriptate.

La possibilità di poter ascoltare cosa dicono alcuni bot però è limitata, in quanto dovremo letteralmente “baciarli” per far aprire il sottotitolo, cosa impossibile per alcuni bot fuori portata. I colori accesi invece risultano piacevoli e rasserenanti. Apprezzabili anche i vari effetti speciali animati come “codici in movimento”, coerenti con un mondo di gioco informaticizzato. Di qualità anche il sonoro generale, tra colpi, ambiente e doppiaggio in lingua inglese.

Tecnicamente invece Boti: Byteland Overclocked è una groviera. Sarà molto difficile non incappare in diverse distrazioni tecniche nel corso del gioco. Primi fra tutti i sottotitoli che, se più lunghi di una riga, si alterneranno con il resto della frase durante il dialogo, rendendo difficile leggere in modo ordinato. I nostri robot-sfere di supporto emotivo ripeteranno spesso (talvolta in modo opprimente) le stesse frasi ad ogni cassa aperta, nemico abbattuto e pulsante premuto. La frenesia di ripetizioni è stata limata con un recente aggiornamento, anche se negli ultimi livelli la cosa sembra ripresentarsi.

A peggiorare proseguendo nel gioco sarà anche il level design, che man mano darà in qualche modo l’idea di un titolo “incompleto”, con percorsi spesso bloccati e da aggirare morendo e ripartendo dal checkpoint. Si è aggiunto un crash del motore di gioco all’ attivazione del secondo giocatore e una picchiata di frame fissi a 10fps, risolto con un ennesimo riavvio. Insomma più si andrà avanti e più si scenderà nel sistema… E nei suoi difetti. Confidiamo nelle prossime patch risolutive…

POTREBBE DARE SODDISFAZIONI

In prossimità del debutto ufficiale, Boti: Byteland Overclocked sembra aver bisogno di alcune rifiniture, soprattutto nei livelli finali. Nella prima metà di gioco abbiamo potuto apprezzare un titolo colorato e buffo, con fasi platform abbastanza ripetitive incentrate su salti e combattimenti semplici. Qualche “enigma” basilare da risolvere lungo la strada non basterà a offrire una vera e propria sfida. Idem per il design (sia pure un po’ più elaborato) di alcune sezioni platform, che alla fine non saranno altro che semplici “attraversamenti”.

Quella di Purple Ray Studio è un’opera apprezzabile quantomeno dall’utenza più giovane e smaliziata. Purtroppo il design a tema informatico ben concepito e ricco di dettagli non riesce a salvare una produzione dal potenziale sfruttato solo in parte. Poco coraggiosa e bisognosa di qualche “variabile al sistema”. Oltretutto la modalità a schermo condiviso sembra essere inutilizzabile, complice una crescente presenza di bug (soprattutto da metà gioco in poi) che ci costringerà a svariati riavvii al checkpoint più vicino. A due giorni dal lancio gli sviluppatori hanno già sistemato alcuni problemi riscontrati, perciò rimaniamo ottimisti. Ma rimane comunque diverso lavoro da svolgere, specialmente sul fronte tecnico.

Pregi

Design ambientale a tema informatico ricco di dettagli, con alcune buone pensate. Colorato e scanzonato, le sezioni in scivolata e sui mezzi sono il piatto forte. Alcune fasi magnetiche sono davvero POSITIVE.

Difetti

Design delle sezioni platform poco coraggiosi e piuttosto ripetitivi. Salti ed enigmi risultano sostanzialmente privi di difficoltà . Co-op non funzionante, con controlli per secondo giocatore e pad mancanti. Un crescendo di distrazioni tecniche e fastidiosi bug da metà gioco in poi...

Voto

6

Tags

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Commenta questo articolo