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The Riftbreaker: Into the Dark, recensione

E' tempo di esplorare le viscere di Galatea 37, dove ad attenderci ci saranno nuove ricchezze... Ma anche mostruosità varie

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Quasi due anni fa ci fu il debutto di The Riftbreaker (qui la nostra recensione), uno dei titoli che più ci rimase impressi nel corso dell’anno. L’opera di Exor Studios coniugava in maniera sapiente ed efficace varie meccaniche diverse, ponendosi come un solido e sfaccettato arpg con elementi survival, RTS, base-building e tower defense.

Dopo Metal Terror (rilasciata l’anno scorso), è recentemente rilasciata una seconda, nuova espansione, intitolata Into the Dark. In compagnia del sempre presente Mr.Riggs la dottoressa Ashley Nowak dovrà avventurarsi in un bioma sotterraneo appena scoperto. Cosa ci sarà ad attenderli? Scopriamolo in questa recensione della versione Pc di The Riftbreaker: Into the Dark.

Ricordiamo che la nuova espansione (alla pari del gioco base), pubblicata dallo stesso studio di sviluppo, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.

VIAGGIO AL CENTRO DI GALATEA 37

The Riftbreaker: Into the Dark (la cui storia sarà accessibile una volta portata a termine la campagna principale) ci condurrà nelle profondità inesplorate di Galatea 37. Sotto la superficie del pianeta alieno infatti si nasconde una vastissima rete di caverne, ricche di minerali e risorse ma anche di specie ostili mai viste prima. In nome della scienza e della sua missione, accompagneremo la dottoressa Novak giù nelle viscere della terra.

La prima interessante novità è data dal modo in cui ci sposteremo attraverso questo nuovo bioma sotterraneo. Per riuscirci infatti faremo ricorso alla trivella in dotazione alla nostra armatura meccanizzata, in precedenza adoperata solamente per l’estrazione “manuale” di vari minerali. In questo caso invece dovremo usarla per aprirci fisicamente la strada attraverso le pareti rocciose, andando quindi a creare dei veri e propri passaggi.

The Riftbreaker: Into the Dark

Oltre a delle nuove armi, tecnologie e quant’altro, bisognerà inoltre fare i conti con la diversa conformazione dell’ambiente, ben diversa da quella dei biomi a cui saremo stati abituati. Noteremo da subito, per esempio, la totale assenza di vento. E come faremo in caso a far funzionare le turbine dei generatori a energia eolica?

Nessun problema. In giro per lo scenario infatti sarà possibile trovare dei crateri nel terreno da cui scaturiranno delle correnti d’aria. Costruendo attorno a esse riusciremo dunque a ricavare l’energia di cui avremo bisogno, fermo restando che avremo sempre a disposizione le numerose alternative.

SPUNTI DA APPROFONDIRE

The Riftbreaker: Into the Dark

In termini di sfida, dobbiamo riconoscere che quella offerta da The Riftbreaker: Into the Dark è probabilmente la più elevata da quando il titolo di Exor Studios è stato rilasciato. Le gigantesche e temibili creature del nuovo bioma sotterraneo non ci daranno tregua, mettendo a dura prova i sistemi di difesa dei nostri insediamenti. Certo, potendo contare su 15 e passa tipologie di torrette e diverse altre strutture, avremo l’imbarazzo della scelta su come rendere la pariglia ai mostruosi autoctoni.

Da un certo punto di vista va riconosciuto che questa nuova espansione non determina grossi stravolgimenti nel gameplay, al netto della presenza di una prima, vera boss fight. Piuttosto semplice nelle meccaniche e di difficoltà assai moderata (soprattutto se potremo contare su armi ed equipaggiamenti avanzati), ma quantomeno d’impatto a livello scenico. Una gradita aggiunta che si sarebbe potuta sfruttare in ben altro modo, ma che aiuta a conferire un po’ di spessore a un’espansione che, a conti fatti, vale comunque il prezzo del biglietto.

The Riftbreaker: Into the Dark

DA AVERE SENZA RISERVE

The Riftbreaker: Into the Dark arricchisce ulteriormente la già pantagruelica opera di Exor Studios, che stavolta ci porterà nelle viscere di Galatea 37. Rispetto alla più “conservativa” Metal Terror, con questa seconda espansione abbiamo potuto riscontrare la volontà di diversificare almeno un pochino la consolidatissima formula di gioco. Il risultato è stato buono ma non eccezionale, nel senso che si sarebbe potuto fare certamente di più: per esempio rendendo più elaborato lo scontro finale con il “boss” del nuovo bioma. Nel frattempo gli appassionati potranno contare su diversi nuovi contenuti (in linea con quelli già presenti), che regaleranno altre ore di divertimento in compagnia di Ashley Nowak e dello stoico Mr.Riggs.

Pregi

Nuove armi, tecnologie e quant'altro da sfruttare nell'ostile bioma sotterraneo, e non solo. La prima vera boss fight in The Riftbreaker...

Difetti

... Peccato che manchi decisamente di mordente. Chi è in cerca di novità consistenti rimarrà deluso.

Voto

8

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