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A Plague Tale: Requiem, recensione PS5

Il viaggio di Amicia e Hugo continua, con la peste che continua costantemente a seguirli...

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A Plague Tale: Requiem è il secondo capitolo della storia di Amicia e Hugo, che ci condurrà in un duplice viaggio. Uno nelle terre di Francia flagellate dalla peste, e l’altro nella profondità delle anime dei due protagonisti. Questa nuova avventure dei due giovani ragazzi eredita dal predecessore il gameplay, l’ambientazione e l’idea del viaggio, ma li fa anche evolvere migliorandoli sotto tutti gli aspetti.

Sin dalle prime battute si nota la crescita di Asobo Studio, che ha focalizzato la propria attenzione sulla costruzione di atmosfere intriganti e molto intense. Possiamo anticiparvi da subito che questo sequel è riuscito a creare un’esperienza meravigliosamente coinvolgente. Questo a dispetto di alcune incertezze sul lato tecnico, che potrebbero passare in secondo piano nel caso la storia vi appassioni, come ha fatto con noi.

Andiamo quindi a scoprire A Plague Tale: Requiem in questa recensione della versione PS5. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Focus Entertainment (precedentemente noto come Focus Home Interactive) è disponibile anche su Pc, Xbox Series X/S e Switch (cloud). Buona lettura.

LA MORTE NERA NON SMETTE DI SEGUIRCI

Come vi abbiamo accennato, A Plague Tale: Requiem è la storia di un viaggio. Iniziato nel primo capitolo, A Plague Tale: Innocence (qui la nostra recensione), dove abbiamo interpretato Amicia in cerca di una speranza assieme al fratellino Hugo. Questo infatti sarà il leitmotiv di tutto il gioco: cercare un barlume di speranza, anche nelle situazioni più buie. L’ostinazione e la forza d’animo che Amicia dimostrerà nella ricerca di una vita migliore sarà quasi estenuante. Ma andiamo con ordine.

L’incipit di questo secondo capitolo è spensierato e piacevole, e ci mostra i due protagonisti in viaggio con la madre e l’amico Lucas verso il sud della Francia. Dove Hugo dovrebbe ricevere delle cure per liberarsi dalla maledizione della Macula. Tuttavia l’idillio dura ben poco, e dopo un breve e sereno cammino (dove Hugo può sentirsi come un bambino normale) i due ragazzi si ritrovano nel bel mezzo di varie avversità. Finendo con lo scontrarsi, nuovamente, con la crudeltà umana.

a plague tale

Questa prima parte di gioco però è poco attinente a quella che sarà la trama vera e propria. Infatti il suo scopo sarà più quello di fungere da tutorial, in cui ci verranno mostrate le possibilità offerte dal gameplay. Una volta scampati al pericolo riprenderemo il viaggio verso la meta designata, dove Hugo e Amicia trascorreranno qualche momento di tranquillità. Sfortunatamente anche questi attimi saranno brevi, e la piaga ben nota a quel tempo li raggiungerà, facendo salire vorticosamente il conteggio dei morti.

A quel punto i due protagonisti inizieranno un viaggio verso una nuova meta, e saranno costretti a staccarsi dagli affetti familiari. Questo li porterà a conoscere nuovi personaggi, che li affiancheranno e risulteranno fondamentali per il raggiungimento della loro destinazione, a metà tra il reale e l’onirico. Ma soprattutto andranno a fondo delle proprie anime, e ciò che scopriranno non sempre risulterà piacevole.

CIÒ CHE SI NASCONDE NON SEMPRE SI DEVE TROVARE

recensione plague tale

Il principale passo in avanti compiuto da Asobo Studio con A Plague Tale: Requiem riguarda principalmente il ritmo e l’intensità della narrazione. Le vicende dei due protagonisti non concedono un attimo di respiro, e ogni situazione porta subito a un’altra, in un crescendo di pathos che giunge al suo climax nel finale. Inaspettato, emozionante e veramente coinvolgente.

Il titolo è dunque uno story-driven ben congegnato, che alterna fasi narrative ad altre a stampo action e stealth. Alcune risultano effettivamente più riuscite di altre, e qualcuno potrebbe storcere il naso notando alcuni limiti e forzature. Per esempio quando, in certi momenti, Amicia tenderà ad assomigliare più a una sorta di Rambo che a una giovane ragazza francese alla ricerca di una vita migliore. Il fatto che riesca a sterminare numerosi avversari con una semplice fionda rimane non a caso piuttosto inverosimile.

IL NOSTRO DESTINO È SEGNATO, MA NON LA STRADA DA SEGUIRE

Plague tale requiem

Se tuttavia ci sforziamo di guardare questi episodi come l’esternazione dei tormenti interiori di Amicia, allora potremo finire non solo con l’accettarli, ma anche con il considerarli momenti di riflessione circa il nostro approccio all’avventura. A Plague Tale: Requiem infatti terrà conto del nostro modo di giocare, in quanto è presente un sistema di potenziamento dei talenti “automatico”.

Se manterremo un basso profilo non facendoci notare, le abilità di occultamento miglioreranno. Nel caso invece decidesso di puntare a un confronto a viso aperto con i nemici, acquisiremo via via mosse sempre più aggressive. Starà a noi decidere come superare le avversità che ci verranno poste dinanzi. Riguardo a questo non abbiamo potuto fare a meno di notare un miglioramento dell’IA nemica rispetto al predecessore. Il comportamento dei nemici sarà più credibile, e verranno a cercarci in maniera più efficace e attenta.

Plague requiem

Sempre importanti saranno anche le doti alchemiche di Amicia, che sarà in grado di preparare diverse miscele utili sia per sfuggire ai nemici umani che ai temibili ratti neri. Un’aggiunta interessante invece è la pece, in grado di aumentare l’intensità delle fonti di luce presenti. La nostra protagonista avrà anche una nuova arma, cioè una balestra in grado di uccidere istantaneamente un nemico privo di armatura.

Anche Hugo sta affrontando il proprio percorso, e dopo aver perso la sua innocenza di bambino nel primo capitolo, verrà chiamato ad affrontare le sue paure più profonde. Nel contempo però crescerà anche la sua consapevolezza, oltre che la connessione con la Macula. Il ragazzo infatti svilupperà una maggiore affinità con i ratti, che potrà persino chiamare in suo aiuto. Sia per capire la posizione dei nemici che per effettuare infallibili e letali attacchi.

NON È BELLO CIÒ CHE È BELLO, MA CIÒ CHE PIACE

Di base Asobo Studio è una software house indipendente, ma a livello grafico A Plague Tale: Requiem può essere considerato a tutti gli effetti un tripla A. Le texture, i dettagli e le luci hanno conosciuto un sensibile miglioramento rispetto allo scorso capitolo, diventando quasi perfetti. Le cutscene e in generale la grafica risulta davvero sorprendente…

Tuttavia abbiamo riscontrato diversi problemi in termini di prestazioni. Come è accaduto di recente con Gotham Knights, anche il nuovo titolo dello studio francese ha dovuto subire delle limitazioni tecniche. Gli sviluppatori stessi hanno dichiarato apertamente che la versione console del gioco è stata cappata a 30 fps. Purtroppo il framerate non riesce a rimanere comunque costante, e infatti abbiamo sofferto di diversi cali che hanno reso le nostre azioni poco fluide e non molto piacevoli da vedere. Una patch correttiva è tuttavia in procinto di essere rilasciata, e dovrebbe migliorare la situazione.

recensione requiem

Purtroppo il framerate non riesce a rimanere comunque costante, e infatti abbiamo sofferto di diversi cali che hanno reso le nostre azioni poco fluide e non molto piacevoli da vedere. Una patch correttiva è tuttavia in procinto di essere rilasciata, e dovrebbe migliorare la situazione.

Un lavoro monumentale dove gli sviluppatori non hanno evidentemente badato a spese è stato fatto con la colonna sonora. Le tracce in stile medievale sono originali e incredibilmente immersive. Esse avranno un tono scanzonato e allegro nei rari istanti spensierati, mentre diventeranno solenni ed epiche nei giusti frangenti. Il tutto per accompagnarci nei momenti più significativi della trama, sottolineandone la grandezza.

Plague requiem

DA AVERE ASSOLUTAMENTE

Quello di Amicia e Hugo è un viaggio non solo in una Francia scossa dalla peste, ma anche nella loro stessa anima. I giocatori vivranno davvero un crescendo di emozioni e sensazioni che sapranno coinvolgerli, lasciandoli poi emotivamente distrutti una volta giunti ai titoli di coda. A nostro avviso non sono tanti i titoli capaci di trasmettere così tanto, abbattendo la barriera del “semplice” videogioco e diventando quindi qualcosa in più. A Plague Tale: Requiem segna un ulteriore crescita da parte di Asobo Studio, che conferma e migliora sensibilmente quanto compiuto nel primo capitolo. Alcuni problemi tecnici non riescono a offuscare il valore generale di una trama, e in generale di una produzione, capace di regalare tante emozioni. Amicia e Hugo sono pronti a intraprendere il loro viaggio, e voi?

Pregi

Trama coinvolgente ed emozionante. Sensibili miglioramenti rispetto al primo capitolo, sia in termini di gameplay che di grafica. Colonna sonora maestosa.

Difetti

Prestazioni tecniche altalenanti. Fasi action un po' forzate.

Voto

9

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