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Little Witch Nobeta, recensione Pc

Un castello sconosciuto e un mistero da scoprire nei panni di una giovane e graziosa strega

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Little Witch Nobeta è uno di quei titoli la cui uscita è rimasta fuori da buona parte dei radar, il tutto per ragioni indefinite. E dire che si tratta di un progetto recentemente rilasciato nella sua versione 1.0 dopo circa due anni di accesso anticipato, dove gli aggiornamenti e in generale i progressi sono stati buoni e costanti. Ma di cosa si tratta? A prima vista qualcuno potrebbe dire “un soulslike stile anime“, ma le cose sono un attimino più complesse.

Sia perchè in tale definizione ci rientrerebbe molto di più un Code Vein (qui la nostra recensione), sia perchè la creatura di Pupuya Games è certamente più grazioso, oltre che meno ambizioso. Sicuramente per una questione di budget, ma anche per il fatto che ci troviamo dinanzi al titolo d’esordio dello studio indipendente taiwanese. Il quale, come abbiamo accennato, ha veramente messo a frutto il lungo periodo di accesso anticipato.

Andiamo quindi a scoprire Little Witch Nobeta in questa recensione della versione Pc. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Simon Creative, è disponibile anche su PS4, PS5 e Switch. Buona lettura.

PICCOLA STREGA, GRANDE IMPRESA

In Little Witch Nobeta vivremo una vicenda che avrà come protagonista una giovane strega, di nome Nobeta per l’appunto. Piccola fattucchiera che si ritroverà spaesata dinanzi a un grande castello, nel quale dovremo entrare in cerca di risposte tanto su se stessa quanto su ciò che sta accadendo. Un incipit molto semplice e avaro di dettagli, che potremo scoprire nel corso dell’avventura.

Inutile dire che non saremo soli, bensì accompagnati dal più fido alleato di una strega, solitamente. Un gatto (nero) parlante che si dichiarerà nostro servitore, e che sebbene sembri sapere molte cose ci guiderà a scoprirle man mano. Invece di servircele su un piatto d’argento come avrebbe effettivamente potuto. E sbrogliare la matassa non sarà per nulla semplice, visto che dovremo vedercela con fior di nemici agguerriti.

Little Witch Nobeta
Osservando Nobeta, ci è venuta subito in mente Taiga Aisaka di Toradora. La somiglianza è piuttosto marcata

Essi saranno definiti come “anime artificiali”, che risulteranno impiantate perlopiù in bambole di varie forme e dimensioni. I quali offriranno un livello di sfida non indifferente, alternando superiorità numerica, pattern d’attacco elaborati e via discorrendo. Senza dimenticare le irrinunciabili boss-fight, fiore all’occhiello del gameplay. Semplice ma ben realizzato nella sua struttura complessiva.

Ma lo vedremo tra poco. Intanto facciamo presente che la progressione all’interno del castello verrà scandita dai vari checkpoint. Statue dove potremo riposare (e risorgere in caso di sconfitta), salvare i progressi e acquistare potenziamenti per la nostra streghetta in cambio delle anime artificiali accumulate negli scontri. Inutile dire che attraverseremo molti scenari diversi, che ci metteranno alla prova anche con delle sezioni platform.

SOULSLIKE A DISTANZA?

Little Witch Nobeta
L’aspetto grazioso non deve trarre in inganno. Le bambole colpiranno duro

Dunque Little Witch Nobeta è un action rpg in terza persona? Sì. Rientra nel sotto-genere dei soulslike? Ni. Dai titoli di From Software vengono certamente ripresi diversi elementi. Per esempio una curva di difficoltà non indifferente già in partenza, e che tenderà a salire proseguendo nel gioco. La gestione della stamina, che ci servirà per correre, saltare ma soprattutto schivare nel corso degli scontri.

O anche l’importanza di studiare i pattern di movimento e di attacco dei nemici (boss soprattutto), al fine di avere la meglio. Tuttavia, sappiamo bene come nella tradizione dei Souls venga privilegiato principalmente il combattimento corpo a corpo. Nel titolo di Pupuya Games invece le cose sono un po’ diverse. Certo, la nostra giovane strega potrà effettivamente sferrare degli attacchi col proprio bastone magico.

Little Witch Nobeta
Per estendere la nostra competenza in materia di magia dovremo trovare dei grimori nel corso del gioco

Cosa che ci tornerà molto utile qualora dovessimo essere a corto di mana. Ciò detto l’attenzione viene deliberatamente rivolta al combattimento a distanza, sotto forma di incantesimi di vario tipo. Nobeta potrà contare su quattro diversi tipi di magia, che corrisponderanno ad altrettante tipologie di attacco. Proiettili a raffica dal basso potere offensivo, colpi lenti ma dal devastante impatto… E non solo. Interessante infatti è il modo creativo con cui tali elementi potranno essere adoperati, al di là del loro “utilizzo di base“.

Per esempio infondendo la protagonista con la magia del ghiaccio potremo renderla immune agli effetti del fuoco per un certo periodo. L’ideale per superare certe sezioni platform particolarmente “infuocate”. In generale l’atto di sbloccare/potenziare incantesimi avrà ripercussioni anche sull’esplorazione, dotandoci per esempio della capacità di fare un doppio salto. Ciò detto è inutile dire quanto la loro importanza verrà accentuata durante gli scontri, nei quali dovremo alternali e in generale utilizzarli sapientemente.

UNA MAGIA DI PRODOTTO

Little Witch Nobeta
Occhio a non morire, perchè tra le varie statue-checkpoint potranno esserci anche distanze abbastanza importanti

Trovandoci di fronte a una produzione indipendente, è necessario approcciarsi in maniera più dolce a quelli che sono i limiti della produzione. Dagli ambienti, abbastanza variegati ma irrimediabilmente spogli e avari di dettagli, fino ad arrivare alle animazioni. Efficaci nel permettere una “lettura” agevole degli attacchi nemici, ma comunque rozze a livello visivo.

L’attenzione in tal senso è stata invece rivolta alla protagonista, che non di rado darà sfoggio di movimenti graziosi e naturali. Non a caso occorre prendere atto dell’impegno e degli investimenti effettuati da Pupuya Games nel progetto. Per il quale il team si è avvalso persino della collaborazione di Hololive, celebre agenzia nipponica legata all’intrattenimento tecnologico, per quanto concerne il doppiaggio del gioco.

Little Witch Nobeta
In giro potremo rinvenire anche dei consumabili, con i quali sarà possibile ristabilire porzioni di salute o di mana

Noteremo infatti che le (seppur non numerose) cutscene sono doppiate, e che a dar voce alla protagonista è la nota Konomi Kohara. Nome piuttosto conosciuto tra gli addetti ai lavori nell’ambito dell’animazione giapponese, e che in questi anni ha dato voce a parecchi personaggi, tra cui la celebre Chika Fujiwara di Kaguya-sama: Love Is War.

A parte qualche défaillance con la telecamera, tecnicamente parlando Little Witch Nobeta si mostra solido sotto tutti gli aspetti, nel suo piccolo. Piccolo per modo di dire, visto l’ottimo design di modelli e quindi personaggi, soprattutto i boss. Negli scontri con i suddetti dovremo veramente dare fondo alle nostre capacità, sfruttando in maniera intelligente il campionario di mosse e movimenti della giovane strega.

Little Witch Nobeta
Il design dei personaggi (boss in particolare) sarà davvero peculiare

DA AVERE SENZA RISERVE

Little Witch Nobeta è un titolo di modesta entità, ma dalla grande personalità. Il team di Pupuya Games ha impiegato al meglio le risorse a propria disposizione, confezionando un prodotto semplice e divertente, che può costituire sia un piacevole diversivo  che un’ottima esperienza entry-level per coloro che si approcciano agli action rpg soulslike per la prima volta. Sicuramente merita più attenzione di quella che effettivamente si ritrova ad avere, soprattutto nel nostro paese.

Pregi

Contesto semplice ma dotato di una sua personalità, soprattutto grazie all'adorabile protagonista. Sistema di combattimento facile da padroneggiare e nel contempo vario da applicare. Ottimo design di ambienti e personaggi. Sorprendente la presenza del doppiaggio (che si avvale di professionisti d'eccezione).

Difetti

La telecamera a volte può giocare brutti tiri. Le animazioni un po' rozze e gli scenari particolarmente spogli tradiscono inesorabilmente la natura indie del progetto.

Voto

8

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