Nel corso dell’estate di due anni fa, a più di qualcuno sarà capitato di incrociare il singolare trailer che presentava Sir Whoopass: Immortal Death. Un folle ed esilerante rpg hack ‘n’ slash sul quale erano cominciati i lavori da parte di Atomic Elbow. Studio indipendente con base a Sundsvall, in Svezia, che esordì con un titolo mobile nel 2016, per poi arrivare a rilasciare un interessante puzzle platformer (Switchball HD ndr) lo scorso anno.
Oggi invece parliamo di questo nuovo progetto, che dopo circa due anni di sviluppo è finalmente venuto alla luce. Di seguito la nostra recensione di Sir Whoopass: Immortal Death. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.
(NON) IL SOLITO FANTASY
L’incipit di Sir Whoopass: Immortal Death si presenta tanto semplice quanto banale. Vestiremo i panni di un eroe in disgrazia (da cui il gioco prende il nome ndr), che dopo essere evaso di prigione dovrà salvare il mondo da un malvagio stregone immortale. Immortale almeno finchè non riusciremo a recuperare i tre frammenti di un manufatto in grado di fargli (letteralmente) il culo.
Sarà un caso che il suddetto manufatto comparirà censurato? Ai posteri l’ardua sentenza. A rendere particolarmente interessante e coinvolgente la storia e la sua prosecuzione sarà però lo stile narrativo scelto da Atomic Elbow. Farcito sapientemente con humour inglese, o in generale umorismo di bassa lega. Il tutto condito da altre assurdità a cui accenneremo in seguito.
L’avventura si svolgerà all’interno di un mondo liberamente esplorabile, sia pure di dimensioni abbastanza contenute. Almeno rispetto agli standard offerti dagli open world odierni di prima fascia. Nel corso del nostro viaggio incontreremo molti nemici, e riusciremo comunque a immergerci nella “banalità” del contesto grazie all‘egregia e memorabile voce narrante che ci accompagnerà costantemente.
Anche molti cliché tipici degli action rpg fantasy vengono sdoganati attraverso l’introduzione di elementi e meccaniche che definire singolari è dire poco. Per esempio non avremo a disposizione le classiche pozioni curative (o similari) per ripristinare la salute. Dovremo bensì cercare e acchiappare degli gnomi nascosti in casse, botti e quant’altro. Assurdo? Non avete ancora visto niente.
SEMPLICE MA NON PER QUESTO POCO BRILLANTE
In Sir Whoopass: Immortal Death ci sarà dunque da combattere, e anche parecchio. Il nostro buon cavaliere potrà contare su un sistema di combattimento semplice ma decisamente efficace. Attacchi leggeri e pesanti, parate, schivate (o per meglio dire rotolate) e l’abilità di saltare. Non particolarmente utile in combattimento, ma comunque possibile da eseguire.
L’aspetto interessante è dato invece dal costante senso di progressione che si prova giocando. Le armi (spade, martelli, bacchette magiche ecc) che troveremo saranno effettivamente migliori di quelle precedentemente in nostro possesso. Mentre per quanto riguarda quelle acquistabili dal fabbro, dovremo possedere diverse tipi di valute, ognuna delle quali ci consentirà di acquistare una tipologia di arma.
Notevoli anche gli accessori su cui potremo mettere le mani nel corso del gioco. In particolare cappelli e berretti, dove ciascuno ci donerà un perk specifico. Per esempio, l’infantile e coloratissimo cappellino con elica sopra ridurrà del 50% i danni da caduta. Mica male, a costo di apparire ridicoli. A completare il quadro ruolistico avremo un tradizionale sistema a livelli.
Accumulando esperienza saremo grado di spendere dei punti in quattro caratteristiche: Forza, Agilità, Fortuna e Protezione (cioè la capacità di resistere ai danni). E non dimentichiamoci poi delle tantissime trappole mortali che dovremo superare nel corso dell’esplorazione, che ci costringeranno a dar sfogo alle nostre doti di platforming.
L’OCCHIO OTTIENE LA SUA PARTE
A dispetto della sua natura indipendente, Sir Whoopass: Immortal Death si presenta con un comparto tecnico sorprendentemente valido. Il mondo di gioco è vivido e brillante, segnato da ottime texture. Anche le animazioni sono di buona fattura, al netto del combattimento che a tratti potrebbe non apparire particolarmente “fluido”.
A tradire le modeste origini del progetto sono soprattutto le cutscene, che a dispetto della magistrale voce narrante citata in precedenza e in generale della buona colonna sonora, appariranno decisamente sottotono rispetto al resto. Intendiamo chiaramente a livello grafico, e non di sceneggiatura et similia.
Come abbiamo già avuto modo di specificare Sir Whoopass: Immortal Death trova la sua realizzazione nell’umorismo scanzonato e nell’ironia verso il genere dei giochi di ruolo fantasy che lo contraddistingue. A livello prestazionale non abbiamo riscontrato problemi di sorta, anche se il caricamento iniziale non è immediato come ci si aspetterebbe.
DA AVERE SENZA RISERVE
C’è poco da dire. Sir Whoopass: Immortal Death riesce a onorare l’assurdo nonchè spassosissimo trailer con il quale si è presentato al pubblico un paio d’anni fa. Quello di Atomic Elbow è un action rpg fantasy che si fa beffe dei suoi colleghi, prendendone in giro i capisaldi con un umorismo sfacciato ma comunque di devastante impatto. Al netto di alcuni trascurabili limiti strutturali dovuti alla natura indipendente del progetto, ci troviamo comunque dinanzi a un titolo sì senza troppe pretese, ma che rimane comunque capace di stupire. In un modo o nell’altro.