Quella di oggi è una giornata storica. La release di The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition sancisce infatti l’ennesima conquista per un titolo su cui se ne dicono da sempre di tutti i colori. Nel bene e nel male. Tuttavia, volenti o nolenti questa pietra miliare dei giochi di ruolo targata Bethesda rappresenta una delle più vivide manifestazioni di “immortalità videoludica”. Certo, non dimentichiamoci che tra le altre cose tantissimi appassionati continuano a giocare a World of Warcraft da 17 anni. Ma diciamoci la verità. Nessun titolo per giocatore singolo può vantare un bacino d’utenza tanto numeroso e costantemente attivo nel corso degli anni.
Sicuramente l’attesa infinita per The Elder Scrolls VI può rappresentare una sorta di incentivo indiretto. Come anche la naturale “inclinazione” al modding, da cui qualche anno fa è scaturito (come per Fallout 4) il Creation Club. Un sistema peculiare che nonostante qualche fastidio legale ha permesso di rafforzare ulteriormente la mole di nuovi contenuti che, fino a quel momento, erano dipesi unicamente dalla volontà e dal talento dei modder. Principali artefici di un successo incredibile e, aggiungo, meritato.
Tra meno di 48 ore spegnerò la mia 27esima candelina, e tra tutte le esperienze videoludiche vissute (soprattutto a tema rpg) in oltre 20 anni di gaming… Non posso fare a meno di ricordare le 500 e passa ore trascorse fra The Elder Scrolls V: Skyrim “originale” e la sua Special Edition. Incredibile arrivare a conoscere il gioco praticamente a memoria e, nonostante tutto, poter scoprire a ogni nuova run qualche chicca che in precedenza poteva essere sfuggita.
Un paesaggio colto da una prospettiva inedita, un qualche mini-boss o arma unica in possesso di un personaggio fino a quel momento ignoto… Tantissime emozioni e vissuti in un gioco di ruolo che oggi come allora non posso fare a meno di consigliare. Non solo a un appassionato del genere che potrebbero averlo mancato, ma anche a chi, ai videogiochi, ci si vuole approcciare per la prima volta. Sfido chiunque a conoscere Shirley Curry senza provare ammirazione. Onestamente inevitabile nei confronti di un’ultraottantenne la cui mente si mantiene agile anche grazie alle avventure vissute nei panni del Dovahkiin.
Chiariamoci, The Elder Scrolls V: Skyrim è lungi dall’essere perfetto. I più, giustamente, penseranno subito al sistema di combattimento (soprattutto corpo a corpo), che risultava vetusto già nel 2011, anno della release. Un limite che ha permesso di apprezzare ancor di più il lavoro dei modder. Che tra le altre cose, negli anni, hanno migliorato persino questo vistoso tallone d’Achille.
E dunque, per il decimo compleanno di un Sangue di Drago che non vuol saperne di andare in pensione possiamo scegliere di regalarci un pacchetto unico. Comprendente contenuti vecchi e nuovi attinti direttamente dal Creation Club. Il tutto sotto forma di dlc (a se stante) per i possessori della Special Edition e nuova edizione unica per coloro la cui avventura deve ancora iniziare. Magari questa sarà la volta buona.