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Ghosts and Apples, recensione

Omaggiamo Halloween nel migliore dei modi con questo frenetico puzzle game "action" dello studio nostrano Rough Cyber Humans

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Questa recensione di Ghosts and Apples capita proprio al momento giusto. Oggi infatti è Halloween. Una festa ricca di colori, costumi e una valanga di dolci. Per gli amanti dei videogiochi, è spesso sinonimo di qualche sconto e l’occasione per giocare a prodotti dallo stile horror, gotico, pauroso. Spesso però, il lato “bello” della festa viene oscurato da fin troppa violenza, il più delle volte gratuita e totalmente inutile. È quindi con soddisfazione osservare l’entrata in scena di giochi affini allo stile ma scevri di quel fiume di sangue a tutti i costi.

Oggi infatti parliamo di un titolo “pacifico”, sviluppato dal team indie nostrano Rough Cyber Humans, formato da sole due persone. Del gioco, pubblicato da 7 Raven Studios e precedentemente denominato Jack Redrum, ne avevamo già parlato in un’anteprima. Dove ne avevamo evidenziato le indubbie potenzialità. E proprio in questi giorni il progetto, sotto nuovo nome, ha debuttato su Switch. In attesa di approdare anche su altre piattaforme.

Prima di lasciarvi alla recensione cogliamo l’occasione per augurarvi, oltre alla tradizionale buona lettura, un sereno Halloween.

UNA NOTTE NERA, PER NON DISTRARCI DAGLI INCUBI

In una notte buia e tempestosa non può esserci niente di meglio che avventurarsi in una landa sperduta, paurosa e probabilmente infestata. È sicuramente quello che deve aver pensato il protagonista di Ghost and Apples all’avvicinarsi della famigerata Casa dei Quadri Danzanti. Questo maniero, tutto fuorché accogliente, è abitato da simpatici fantasmi e altre entità che si divertono moltissimo a far scherzi.

Il più delle volte probabilmente innocenti, ma in questo caso lo “scherzetto” è decisamente più da monelli. Il risultato è che il nostro giovane esploratore si ritrova intrappolato nel pupazzo che portava con se, Jack. Per tornare alla nostra forma e svelare il mistero attorno alla tenuta, dovremo esplorarne gli anfratti ed incontrare le creature che la abitano.

Ghosts and Apples

L’inizio del gioco, utile per la fruizione del tutorial, evidenzia gli stilemi di un puzzle game simpatico ma decisamente impegnativo, divertente e scanzonato. Ogni stanza che visiteremo propone vari tipe di sfide da superare. Spesso, per accedere a quelle successive, dovremo ottenere un certo numero di mele. Delle quali parleremo più avanti nel corso della recensione.

La casa offrirà davvero molti ambienti, tutti da esplorare liberamente. In totale, il titolo di Rough Cyber Humans propone l’esorbitante cifra di ben centocinquanta livelli, fattore che assicura un’ottima longevità. C’è anche una stanza legata ai trofei, dove osservare i trionfi ottenuti nel corso dell’avventura.

CHI I DOLCETTI NON MI DÀ, PRIMA O POI SE NE PENTIRÀ

Ghosts and Apples

Ogni livello di Ghost and Apples vede Jack al centro della schermata, con il suo lazo pronto a fronteggiare ondate di fantasmini. Per far sì che il nostro eroe riesca nell’impresa, dovremo “accatastarne” almeno tre dello stesso colore e posizionarli in sequenza in una delle due grandi fiale poste ai lati dello schermo. Il concetto dei colori è tutto fuorché estetico, in quanto ogni creatura è dotata di poteri particolari da sfruttare.

Ogni ampolla ha due posizioni, una bassa e una alta. Questa distinzione ci permetterà di “ordinare” i fantasmi catturati e creare combo da quattro e più dello stesso colore. Per ordinarli, basterà usare i tasti “UP” e “Down” per la fiala di sinistra e “X” e “B” per quella di destra. Tutto facile a parole, quanto al farsi non dobbiamo dimenticare il fattore più importante: la velocità.

Ghosts and Apples

Le prime sfide si superano senza grossi problemi. Ma basta esplorare un paio d’ambienti per trovarsi a fronteggiare sciami da far impallidire. Ed è lì che il gioco dà il massimo, perché si è costretti a pianificare le mosse in modo strategico e frenetico. Un po’ Tetris, un po’ Puzzle Bubble, alla velocità della luce. Entusiasmante. E non è finita qui. il titolo infatti è a tempo, e per concludere positivamente il livello dovremo arrivare ad un determinato numero di catture.

Se è andata bene, otterremo abbastanza mele per accedere ad un nuovo quadro o ad una nuova stanza. Se la fortuna ci ha voltato le spalle e non siamo stati bravi, una bella saetta ci informerà del nostro fallimento. Avremo la possibilità di rallentare il ritmo, ma questa abilità è limitata e da usare con parsimonia. Il gioco propone anche una modalità a due giocatori che si sfideranno a chi prende più fantasmi. Oltre a scegliere con quale personaggio giocare, sono disponibili alcune opzioni per variare il gameplay.

DOLCETTO O SCHERZETTO? MEGLIO UNA MELA

Ghosts and Apples

Come abbiamo detto, in Ghost and Apples la cattura di fantasmini fa ottenere al giocatore mele, fondamentali per procedere nell’avventura. Molti si sarebbero aspettati zucche o forse dolcetti. In realtà, Halloween è sì una festa tipicamente americana. Le radici tuttavia sono cattoliche. L’artista ottocentesco irlandese Daniel Maclise immortalò, in diverse opere, le celebrazioni notturne di Halloween in cui è possibile vedere uno dei giochi più usati in quella circostanza. Tali giochi (come pure la festa) prendevano le mosse da un’usanza cristiana. Il gioco cristiano era detto di “Adamo ed Eva” o gioco dell’albero.

Su un albero, spesso una conifera (simbolo della Trinità) si appendevano mele e ostie. Le prime, cibo di Eva, madre dei morenti; le seconde, cibo di Maria, madre dei viventi. Bimbi bendati dovevano accostarsi all’albero e ricevere le cibarie da due bambine che rappresentavano Eva e la Madonna. Occorreva riconoscere le mani dell’una e dell’altra e acquistarsi la vita eterna, con le ostie, o la morte, con le mele. Insomma, sono importanti tanto nel gioco quanto nell’antica tradizione. Mangiamone a volontà!

UN QUADRO PAUROSO, INVERO BELLISSIMO

Ghosts and Apples

Sul piano tecnico, lo stile grafico di Ghost and Apples pesca a piene mani dalle atmosfere di Tim Burton, con alcune reminiscenze grafiche dello studio Ghibli. In modo particolare, ci sentiamo di evidenziare la natura stessa dell’opera, interamente disegnata a mano. Si dice spesso che videogiochi non siano arte, ma basta un’occhiata per cambiare idea.

Ogni singolo particolare dei livelli e delle stanze che visiteremo è realizzato con grande perizia e passione. Dal sentiero di una foresta scura e tenebrosa ad una carta da parati molto anni cinquanta, fino ad arrivare al fulmine che ti colpisce in caso di fallimento. Da anguste nicchie a vetri impreziositi da splendide immagini di sottofondo. La palette cromatica alterna toni sgargianti a tinte scure, contestualizzate all’atmosfera.

L’art design è davvero un fiore all’occhiello. Che s’accompagna a una colonna sonora orchestrale suggestiva e mai ripetitiva, perfettamente attinente al contesto. In futuro, auspichiamo la possibilità di ottenerla anche come pacchetto separato.

Merita particolare attenzione anche la modalità per giocatori daltonici, che permette loro di superare lo scoglio della palette cromatica. La prova da noi effettuata su Switch non ha rilevato alcuna criticità. Sia con la console collegata alla dock che in modalità portatile, l’engine lavora in modo egregio senza cali di framerate o fenomeni di stuttering.

Ghosts and Apples

DA AVERE SENZA RISERVE

Ghost and Apples è un gioco divertente, scanzonato, a tratti frustrante ma comunque appagante. È capace di tenere incollati allo schermo, giusto quei minuti per arrivare al livello successivo. E poi un altro ancora, per vedere quale sfida ci aspetta. Lo stile artistico è ispirato e le tavole disegnate a mano conferiscono a questo puzzle game una profondità difficilmente riscontrabile in altri prodotti anche dello stesso genere. A suo modo, è un gioco senza pretese; ma più che una debolezza è questa la sua forza.

L’alta longevità, una struttura che amalgama il tutt’uno tra grafica, musica e gameplay, la possibilità di giocarlo in mobilità, il co-op in locale. Tutti fattori a suo favore. In sede d’anteprima, l’abbiamo consacrato come possibile killer app per Switch. In sede di recensione, confermiamo quanto ipotizzato. Davvero un bell’esordio quello di Rough Cyber Humans. Con una possibile intervista nel prossimo futuro, attendiamo fiduciosi il loro prossimo lavoro.

Pregi

Tantissimi livelli. Artisticamente ispirato. Buona colonna sonora. Divertente anche in co-op.

Difetti

A tratti fin troppo frenetico. Prima o poi lo finirete.

Voto

8,5

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