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Classic Sport Driving, anteprima

Abbiamo provato una prima build giocabile. Può questo titolo dallo stile retrò scrivere una lettera d’amore ai racing degli anni ’90?

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Non smetteremo mai di ripeterlo: questo 2020 che sta per concludersi è sicuramente un anno davvero interessante per gli amanti dei giochi di corse automobilistiche. Soprattutto, manco a dirlo, grazie alle produzioni indipendenti. E questa volta ci troviamo a parlare, sia pure rapidamente, di un titolo piuttosto stuzzicante che si chiama Classic Sport Driving.

Il gioco è sviluppato da un piccolissimo team chiamato Pixel Wrappers formato da appena cinque persone che non più tardi di due settimane fa ha iniziato una campagna Kickstarter per finanziare i lavori sul titolo. E mancano 9 giorni alla fine della raccolta fondi per foraggiare un progetto che è promettente e sicuramente farebbe contenti tanti amanti dei titoli retro che abbiamo amato in passato quali Lotus, Jaguar XJ 220 ed altri ai quali gli stessi autori del progetto hanno detto di ispirarsi durante la presentazione dell’avvio del crowdfunding. La racccolta si chiuderà alle 23,59 del prossimo 19 dicembre.

Ad ogni modo rimane una piccola build, già più volte aggiornata e migliorata notevolmente dal primo impatto, che abbiamo provato. Analizziamo, dunque, velocemente questa versione perché per ovvi motivi non c’è tantissima carne al fuoco. Per fortuna, e lo diciamo fin da ora, il potenziale che potrebbe emergere e fare la differenza c’è.

Ed alcune sfumature lo fanno intravedere. La classica lettera d’amore rivolta ai monumenti del passato che abbiamo menzionato ma con qualche licenza poetica che è da tenere d’occhio. Detto questo, vi parliamo della nostra esperienza con la bild preliminare della versione Steam per Pc.

IL PIACERE DI GUIDARE E VIAGGIARE

Questa versione preliminare del gioco ci permette di affrontare due ambientazioni, quella desertica e quella delle rovine. Nella versione finale – se tutto dovesse andare bene – saranno sei e tra questi, la città notturna, l’Islanda, il panorama innevato e le montagne.

Il gameplay è ancora incompleto perché mancano le collisioni con gli elementi ambientali come alberi, vegetazione ed altri ostacoli ma esistono solo gli impatti con le altre vetture. Le altre collisioni presto saranno implementate. E li cambierà molto. Il compito degli svliuppatori sarà importante e decisivo. Ma la giocabilità appare fin da ora interessante soprattutto sul lato guidabilità del mezzo.

Ma c’è un altro motivo: i cinque livelli di difficoltà che troviamo e che hanno dei nomi specifici che fanno intuire il tipo di sfida da affrontare, offrono ai giocatori un ventaglio di gameplay adatto a tutti. Dai bimbi di 5 anni che possono divertirsi ad imparare i primi rudimenti della guida arcade offerta da Classic Sport Driving, agli appassionati più smaliziati che fanno dei racing il loro pane quotidiano. Ma c’è spazio anche per il giocatore casual o per quello che vuole migliorare. Niente stress, dunque, solo il piacere di guidare ed affrontare tracciati più o meno tortuosi. Almeno per ora.

Ed è questo quello che colpisce di più di questo progetto. Un ventaglio di difficoltà che pare già settato molto bene a nostro avviso e che ha davvero poco bisogno di essere ritoccato. A meno che il team non voglia cambiare stile e guardare più al lato simulativo. O, legittimamente, mischiare le carte.

È chiaro che quando saranno aggiunte le collisioni con gli ostacoli che si incontreranno nei percorsi il giudizio sul gameplay sarà ancora più completo. Al momento è solo parziale ed anzi, aggiungeremmo, potenziale. È altrettanto chiaro, anzi, ovvio, che il titolo avrà dei ritocchi anche sulla guidabilità.

Al momento le differenze sulla difficoltà si evidenziano sulla tenuta di strada della nostra auto che ricorda vagamente una muscle car della Mustang degli anni ’90 ma questa è una nostra impressione. Ed ovviamente dal comportamento delle altre auto. Gli equlibri saranno diversi.

Ma la carta in più, il proverbiale asso nella manica, di Classic Sport Driving è quello che riesce fin da ora a trasmettere. Così come il rilassamento alla guida che permette di godersi il panorama, di cui vi avevamo già accenato. Ovviamente questa sensazione di serenità si trasforma in agonismo quando alziamo il livello di difficoltà. C’è, ricordiamo, sempre la lotta contro il tempo per chiudere i 6 stage che compongono il percorso prestabilito. Curve strette o più larghe fanno la differenza ma saliscendi e rettilinei leggermente ondulati fanno il resto oltre al traffico gestito dall’intelligenza artificiale.

Guidare è un vero e proprio viaggio, quasi una poesia che ricorda più Lotus II in questa fase preliminare piuttosto che Jaguar XJ220 o OutRun. In seguito potremmo trovare magari delle similitudini con questi altri giochi.

Sfida all’ultimo secondo o gita turistica? Dipenderà solo da noi. E può essere il classico gioco che sostituisce la guida reale se si vuole evadere ed esplorare paesaggi fantastici evadendo un po’ dal trantran quotidiano.

UNA GRAFICA DISEGNATA A MANO CHE COCCOLA

Classic Sport Driving

Spicca fin da ora la grafica, impelmentata in Unity, disegnata a mano (e non pixel art, ndr) dal tocco femminile dell’illustratrice Jill Gori. Si tratta di un accenno di poesia soprattutto nei lineamenti ed è molto gradevole sia per lo stile, sia per l’effetto profondità, sia per la sinuosità dei tracciati. Mancano, però, ancora un po’ il carico di dettagli. Siamo sicuri che arriveranno.

Per quel poco che abbiamo visto, la visuale in terza persona è piuttosto classica ma viene avvalorata proprio dal senso di profondità. È possibile intravedere spesso e volentieri ed in lontananza il traguardo da raggiungere. Il tutto offre a tratti un panorama d’insieme che – anche se palesemente ancora incompleto – fa intravedere spettacolarità.

I due scenari sono assolutamente differenti tra loro. Quello desertico presenta dune nonché dei cactus ed altro tipo di (scarsa) vegetazione tipica della zona soleggiata.

Le rovine, invece, propongono una vegetazione più folta, pini giganti ed in generale un percorso immerso in un bosco rigoglioso.

Le luci e le ombre sembrano già interessanti e non vediamo l’ora di vedere lo sviluppo avanzare. In alcuni video diffusi dagli sviluppatori abbiamo assistito alla guida notturna con le luci dei fari ben in evidenza, la nebbia e la pioggia. Non vediamo l’ora.

Buona anche l’interfaccia, vediamo il contrachilometri, i giri del motore e qualche altra informazione ma tale accorgimento sarà sicuramente rivoluzionato o aggiornato. Da rivedere ma è ovviamente ultra provvisorio, il menu delle opzioni che è navigabile soltanto da tastiera e che permette di scegliere, tra le poche cose al momento, il settaggio dei comandi. Per fortuna è supportato il joypad.

Il piccolissimo team di Pixel Wrappers è formato anche da Sylvain Debaudringhien, che sta scrivendo il codice e l’engine in grado di imprimere fin da ora l’effetto retro al titolo oltre ad occuparsi del gameplay. Phillip Reinhardt si occupa del design delle vetture mentre Koscape sta scrivendo le musiche e Laurent degli effetti sonori.

Proprio il comparto audio sembra anch’esso messo bene con note che accompagnano il rombo del motore del nostro bolide.

COMMENTO FINALE

Non c’è oggettivamente tanto altro da scrivere su Classic Sport Driving. L’effetto retro è molto forte e sembra a tratti di giocare ad un Lotus II ancora più fluido e già più dettagliato. E questo nonostante abbiamo fatto notare che il tutto sembra un po’ spoglio ancora. Riteniamo sia normale in questa build preliminare.

La grafica e tutto il comparto tecnico sono in evoluzione ma fanno intravedere sprazzi interessanti. Anche la fluidità non è niente male: non c’è alcuna incertezza o rallentamento. E questo fa ben sperare. Buone le musiche affidate all’artista Koscape. Calzano bene con il contesto.

La difficoltà sembra già essere ben settata e suddivisa in cinque livelli che possono abbracciare un largo numero di appassionati. Ma è ancora incompleta fintanto non saranno aggiunti i contatti con gli “elementi di scena”.

I contenuti sono limitati a due corse con sei stage l’uno. Ma nella versione completa potremo avere altre 4 ambientazioni per un totale di 24 segmenti. E se la campagna Kickstarter dovesse andare a buon fine potremmo avere, tra le altre cose, multiplayer locale, online ed un editor per i tracciati generato semplicemente scrivendo codici. L’invito è quello di supportare questo progetto che potrebbe regalare soddisfazioni agli amanti retro dei classici racing ma con la classica marcia in più della modernità. Non vediamo l’ora di continuare a seguire questo progetto.

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