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Aquanox Deep Descent, la nostra Recensione Pc

Digital Arrow ci porta negli abissi marini, dove imperversa la lotta per le risorse e la sopravvivenza; vediamo come è andata

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In Aquanox Deep Descent gli esseri umani hanno abbandonato la superficie della Terra in rovina per vivere in fondo al mare, in un mondo ribattezzato Aqua. I giocatori dovranno pilotare mezzi da combattimento personalizzati ed esplorare le profondità oceaniche devastate dalla lotta per le risorse e la sopravvivenza. Questo è l’incipit del titolo sviluppato dallo studio indipendente Digital Arrow, che ha portato il gioco su Pc, PS4 e Xbox One.

Tutto è iniziato circa cinque anni fa, dove lo studio serbo si è visto finanziare il progetto in seguito a una campagna su Kickstarter. Oltre 2.000 sostenitori hanno dato fiducia allo studio indipendente raccogliendo circa 95.000 dollari a fronte dei 75.000 fissati come obiettivo. Un risultato apprezzabile che ha determinato la nascita e lo sviluppo del gioco, che ricordiamo essere distribuito da THQ Nordic. Un titolo che oltretutto prosegue la tradizione dell’omonima serie cult, che ha visto la nascita di due titoli, rispettivamente nel 2001 e nel 2003.

Di seguito la recensione della versione Steam di Aquanox Deep Descent. Vi auguriamo una piacevole lettura.

APOCALISSE ACQUATICA

Aquanox Deep Descent è ambientato nel distopico mondo sommerso di Aqua, dove la superficie della Terra è diventata inabitabile.Gli esseri umani rimasti infatti si sono rifugiati in ex strutture di ricerca e di estrazione, che si trovano sotto la superficie del mare. In giro vi sono svariati insediamenti subacquei sparsi, che portano avanti una costante lotta per le risorse e per il dominio tra fazioni.

E a scontrarsi non sono solamente gli esseri umani sopravvisuti. A costituire un pericolo vi sono anche i Biont (dei folli cyborg uniti in una coscienza collettiva) e la piaga del nanoplancton, pronta a fagocitare ogni cosa. Noi prenderemo il comando di una squadra di quattro piloti, che fanno parte di un progetto segreto (nome in codice Nammu).

Aquanox Deep Descent
Una serie di catastrofi aveva già reso la Terra inabitabile. Lo scioglimento dei ghiacci ha poi fatto il resto, facendo sì che il mondo intero finisse sott’acqua

Quattro ragazzi che sono stato raccolti e risvegliati da una scienziata in seguito a un’ibernazione durata tantissimi anni. Uno stato nel corso del quale hanno altresì perso la memoria, compresa quella relativa ai giorni di vita sulla Terra, quando la superficie era ancora abitabile. Quando ancora doveva essere flagellata dalle catastrofi artificiali che ne hanno determinato la rovina.

Nei panni della suddetta squadra di piloti potremo catapultarci nella modalità Campagna. Piuttosto breve e veloce da completare, ma almeno con una buona narrazione. La trama non è elaboratissima ma riesce comunque a lasciare un qualche segno, con diversi colpi di scena e un’atmosfera generale che ci farà davvero immergere nel contesto. Un contesto nel quale non si può mai abbassare la guardia e dove le minacce possono giungere da ogni angolo.

IN FONDO AL MAR

Aquanox Deep Descent
Purtroppo ci saranno diversi momenti morti in cui non accadrà nulla di che. Una struttura a livelli sarebbe stata forse preferibile

In Aquanox Deep Descent ci muoveremo in un mondo (acquatico) aperto, la cui conformazione è coerente al contesto degli abissi marini. Infatti avremo modo di trovare caverne/dungeon, cunicoli, rovine e perfino zone contaminate da dei materiali radioattivi che saranno altresì in grado di danneggiare la nostra navicella. Tuttavia saremo presto assaliti dalla noia, poichè una volta conclusa la campagna ad attenderci ci sarà giusto qualche incarico secondario e la ricerca di alcuni collezionabili.

A poterci mettere una pezza in tal senso è il comparto multigiocatore, che comprende una modalità cooperativa e persino una competitiva. Posto però di trovare giocatori, in entrambi i casi. Sul fronte del gameplay, improntato su uno stile nettamente arcade, ci troviamo invece di fronte a un FPS. Il titolo infatti si compone di esplorazione e combattimenti in prima persona contro fauna marina e soprattutto velivoli nemici.

Aquanox Deep Descent
Risorse e crediti (la valuta guadagnabile in-game) ci permetteranno di potenziare e modificare vari modelli di sottomarino

A nostra disposizione ci saranno sei modelli (sbloccabili progredendo nella campagna) di DSF, cioè di sottomarini da guerra. Ognuno di essi possiede caratteristiche diverse, che torneranno utili a seconda del proprio approccio al combattimento. Dovremo infatti gestire armi e potenziamenti, con i quali avremo modo di personalizzare (anche esteticamente) il nostro velivolo.

Le armi sono varie e ben bilanciate: difatti non ce n’è una che prevale davvero sulle altre). Ognuna di esse inoltre risulta adatta a specifiche tipologie di avversari. Strategia e anche un pizzico di survival sono contenuti in Aquanox Deep Descent. Una volta terminate le munizioni saremo totalmente inoffensivi, e dovremo dunque far rotta presso uno dei porti più vicini per rifornirci. Questi ultimi fungono da hub, dove potremo gestire la nave, riscattare taglie e altro ancora.

UN OCEANO DI LIMITI

Aquanox Deep Descent
Pur non brillando a livello di scrittura. la trama riesce a coinvolgere tanto basta per portarla a termine

Per quanto il gameplay risulti solido e accattivante, Aquanox Deep Descent presenta molti limiti, a partire dai nemici. Non pochi di essi infatti risultano “re-skin” di altri già incontrati, oltre al fatto che risultano essere contraddistinti da un’IA di scarsissimo livello che li renderà davvero fin troppo facili da battere. Anche aumentando la difficoltà, i problemi non sono dati quindi dalla capacità dei nemici, quanto invece dalla gestione delle armi in combattimento.

Se da una parte l’interfaccia del sottomarino risulta molto ben studiata e facile da leggere, dall’altra mancano totalmente delle “scorciatoie” in termini di input per selezionare velocemente l’arma desiderata. Ogni volta saremo costretti a passarle in rassegna una per una. Dal momento che i movimenti risulteranno per forza di cose lenti (a eccezione della possibilità di effettuare brevi scatti), in diverse circostanze ci ritroveremo a rischiare grosso. Anche se, come è facile immaginare, non per i motivi che uno avrebbe sperato.

Aquanox Deep Descent
Uno dei punti di forza del gioco è l’interfaccia, bella da vedere e comoda da leggere

I vari dungeon/caverne risultano veramente scarne in termini di contenuti. Difficilmente i giocatori verranno assaliti dall’impulso di esplorarli a discapito degli incarichi secondari e della campagna principale. Che come abbiamo già avuto modo di affermare, risulta assai veloce da completare, e quindi fin troppo breve. A rendere ancor più piatto il tutto contribuisce la poca varietà dei tipi di incarico.

Principalmente si tratterà di protezione di sottomarini alleati da attacchi nemici e completamento di un percorso (con nemici da abbattere) da un punto A a un punto B. Sul fronte tecnico Aquanox Deep Descent non registra acuti di sorta, ma neanche scivoloni particolarmente accentuati. Giusto qualche crash all’avvio ci ha un po’ destabilizzato, ma per il resto il titolo di Digital Arrow scorre fluido così come dovrebbe filare un sottomarino negli abissi.

Aquanox Deep Descent

COMMENTO FINALE

Aquanox Deep Descent non riesce a brillare quanto avrebbe potuto e dovuto. Digital Arrow riporta alla luce dopo tanti anni una serie che nei primi anni 2000 aveva raccolto un discreto bacino di appassionati. Ciò che emerge è però un insieme di tante buone potenzialità irrimediabilmente messe in ombra da numerose mancanze unite ad alcune scelte infelici di design.

Per quanto in multigiocatore abbia sicuramente ben più da dire rispetto alla piatta controparte single player, il titolo finisce comunque con il risultare poco più di una buona base per giochi futuri, che si spera possano rendere maggiore giustizia a un universo, quello degli abissi, che può riservare ancora molte sorprese. Tnato nella finzione quanto nella realtà.

Pregi

Buon feeling nel combattimento (rigorosamente acquatico). Interfaccia meravigliosamente studiata e curata. Trama interessante ma sceneggiatura priva di mordente. Tecnicamente gradevole anche se privo di picchi particolari.

Difetti

Troppi punti morti in un titolo che forse avrebbe funzionato meglio con una struttura lineare, a livelli. Scarsa varietà di incarichi e di location. IA dei nemici imbarazzante. Diventa fin troppo presto ripetitivo.

Voto

7-

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