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BE-A Walker, la nostra recensione

Quando il richiamo a Star Wars è troppo forte

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Nel momento in cui abbiamo aperto per la prima volta BE-A Walker, il cui nome completo BE-A Walker: Battle for Eldorado, abbiamo pensato subito che si trattasse di un gioco appartenente all’universo di Star Wars, magari senza una licenza ufficiale. Purtroppo niente di tutto questo. In realtà, la famosa saga creata dal maestro George Lucas è solo uno delle storie a cui il gioco si ispira… troppo. Potrebbe trattarsi anche di Avatar, che a sua volta si è ispirato a Pocahontas e cosi via in un vortice che ci riporta fino alla colonizzazione delle Americhe. Senza divagare, torniamo a BE-A Walker e andiamo ad analizzarlo: mai giudicare un libro dalla copertina.

NOI SIAMO I CATTIVI

BE-A Walker

Chi conosce il film Il ritorno dello Jedi (e speriamo che li conosciate tutti), può saltare questo pezzo introduttivo, mentre per gli altri, BE-A Walker: Battle for Eldorado, sviluppato da Tequilabyte Studio ed in arrivo giovedì, 7 maggio su Pc e mobile, narra l’invasione di Eldorado da parte degli umani (nel caso il cui il titolo non fosse già abbastanza chiaro). Per fare questo gli invasori stessi devono far fuori gli autoctoni che ovviamente tentano di difendere il loro territorio. Noi giocatori impersoniamo un pilota di AT-ST, cioè di un Walker che a suon di colpi di blaster e missili, procede nei vari livelli per sterminare la popolazione locale. Insomma, noi siamo i cattivi e in questo caso… è davvero soddisfacente.

Giusto per aggiungere un pizzico di pepe al gioco, fin da subito scopriamo che in precedenza, anche nostro fratello era un pilota di un Wlaker, purtroppo ucciso dalla popolazione del posto. Adesso invece tocca a noi, uccidere tutti quanti. In ogni missione, ci sarà il capitano che ci spiegherà cosa dovremo fare, anche se sostanzialmente sarà necessario mirare e sparare.

UNA CORSA CONTRO… L’OSSIGENO

BE-A Walker

In questo runner a scorrimento laterale, pilotiamo il nostro Walker in vari livelli cercando di portare a termine i diversi obiettivi, ad esempio, andare a salvare i ricercatori superstiti nella foresta. Il nostro mezzo a due zampe è in grado di sparare colpi di blaster, proiettili esplosivi e razzi telecomandati verso i “nemici” che si presentano davanti a noi sotto forma di ondate. In alcuni livelli, dobbiamo fare attenzione ai nemici provenienti alle nostre spalle e a quelli che si calano dall’alto e iniziano a colpirci a suon di sassate.
In quest’ultimo caso, dobbiamo iniziare a oscillare per farli cadere. Le nostre armi non finiscono qui, perché possiamo anche divertirci a calpestare gli indigeni dall’alto della nostra altezza. Completate le missioni, riceveremo del denaro che ci servirà per riparare la nostra macchina e acquistare sia potenziamenti per il cannone, filtri d’aria, sistema di raffreddamento sia nuove armi da equipaggiare. Ma anche il prezioso scudo che ci protegge dai danni sempre più ingenti che rischiamo di subire.

Durante il nostro devastante cammino dobbiamo fare attenzione non solo alla nostra barra della vita ma anche alla barra d’ossigeno che si consuma più velocemente in base al tipo di sistema da noi scelto: blu, consumiamo meno ossigeno, ma camminiamo più lentamente e le armi si ricaricano più lentamente; verde rappresenta l’approccio bilanciato e rosso consiste nell’opposto del blue. Un piccolo consiglio consiste nell’usare il sistema blu per avanzare nel livello, mentre non appena incontriamo i nemici cambiamo sul verde o rosso, in base alla quantità di nemici.

Il gameplay rimane sostanzialmente invariato durante l’intero arco del gioco, risultando alla lunga ripetitivo e lento. Si può sempre cambiare la difficoltà in modo tale da poterlo rigiocare e renderlo cosi più longevo. Per continuare il discorso della longevità, si può scegliere da che parte stare: si può continuare ad obbedire agli superiori, devastando tutto e uccidendo tutti, oppure unirsi alla popolazione del posto e aiutarli in battaglia. Un motivo in più per giocarlo e rigiocarlo.

CAMMINARE NON E’ MAI STATO COSI DIFFICILE

BE-A Walker

Tutto gira intorno al nostro Walker che dovremo imparare ad usare. Innanzitutto bisogna prendere con i comandi dei movimenti (il classico WASD) per capire come muoversi. Premendo un tasto si alza la gamba sinistra, con un altro quella destra, per poi scegliere se andare avanti o indietro; comunque, niente di complicato.

Dovremo chiamare a noi un p di coordinazione nel momento in cui saremo circondati dai nemici su tutti i lati e contemporaneamente dovremo mirare per sparare ai nemici davanti a noi, scrollarci di dosso quelli sopra di noi e spostarci indietro per calpestare quelli dietro di noi. Il tutto a metà tra il divertente e il frustrante perché anche alla difficoltà minima, il gioco risulta particolarmente difficile.

VARIE ED EVENTUALI

BE-A Walker

Graficamente, BE-A Walker si presenta con un stile disegnato, caratterizzato da colori molto accesi. I vari livelli, ci portano in diverse località, dalla foreste alle spiagge, giusto per rompere la monotonia di questa andatura orizzontale.

I dettagli del Walker sono veramente ben definiti e soprattutto, non bisogna tralasciare la soddisfazione nel calpestare i nemici e nel vedere i loro resti una volta alzata la zampa meccanica. Infine, per quanto riguarda il suono, fa il suo dovere senza infamia e senza lode.

COMMENTO FINALE

BE-A Walker rappresenta il gioco mancato di Star Wars, è innegabile. Troppi e troppo forti i riferimenti. Nonostante questo, risulta divertente prendere i comandi di questo AT-ST e far fuori i nemici che ai nostri occhi appaiono come fastidiose formiche. Sicuramente non spicca per una trama originale, a cui si aggiunge un gameplay che rimane invariato per tutto l’arco di gioco. Comunque godibile da giocare.

Pregi

Gameplay divertente. Colori e ambienti vivi. Soddisfazione nel calpestare i nemici.

Difetti

Alla lunga ripetitivo. Trama piatta. Comparto audio che non spicca.

Voto

7+

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