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DiRT Rally 2.0, Recensione

Come è il nuovo episodio della popolare serie di giochi di rally di Codemasters? Scopritelo con noi!

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Con la nuova stagione di rally iniziata il 22 gennaio di quest’anno, anche nel mondo dei videogame torna uno dei titoli più amati dai fan di questo sport, cioè a dire DiRT Rally 2.0 di Codemasters. Per questo nuovo capitolo dello spin-off simulativo della serie arcade Dirt, l’obiettivo prefissato dallo sviluppatore era quello di limare e perfezionare una formula che tutto sommato aveva funzionato nel recente passato, e magari aggiungere qualche elemento in più a livello di opzioni e auto, il cui numero nel gioco in effetti è notevolmente aumentato tra nuove e storiche, nonostante la mancanza di alcune licenze ufficiali. Ci sarà riuscito? La risposta, ve lo diciamo subito, è sì, e nelle prossime righe vi spiegheremo perché.

Ecco quindi la nostra recensione della versione PS4 del nuovo titolo rallystico di Codemasters che debutta proprio oggi (26 febbraio) anche su Pc ed Xbox One. Buona lettura.

TUTTO UFFICIALE

Rispetto ad altri titoli di corsa, Dirt Rally 2.0 propone poche modalità di gioco: all’interno della sessione Gioco Libero troviamo la possibilità di creare un campionato o di disputare le classiche Prove a Tempo in diverse salse. C’è poi il Campionato ufficiale Fia World Rallycross Championship, disciplina che vede auto modificate simili a quelle utilizzate nei rally sfidarsi su circuiti caratterizzati dall’alternanza di superfici asfaltate e sterrate sparse per otto locazioni, e i Rally Storici. Quest’ultima è una sezione dove l’utente è chiamato a disputare una serie di corse con vetture dagli anni ’60 a oggi, suddivisi per categoria. Ogni competizione è formata da diverse tappe d’affrontare, dove cercare di ottenere i migliori tempi così da arrivare poi primi una volta sommati tutti i punti ottenuti.

Ma il cuore pulsante della produzione è all’interno de La Mia Squadra: è li che si celano ben due modalità Carriera, una di rally e l’altro di rallycross. La sezione è ben corposa, se si escludono le poche location, e si può lottare per la gloria in una delle due categorie con un team costruito facendosi le ossa in quelle inferiori.

La struttura non è dissimile da quelle di altre produzioni simili: si crea una squadra, ingaggia lo staff, migliorano le proprie vetture ed espande il garage con veicoli scelti in base alle disponibilità acquisite scalando le classifiche e racimolando punti e soldi attraverso un sistema di progressione scandito da tornei, prove e gare da vincere o dove piazzarsi comunque bene. Aspetto importantissimo in termini di giocabilità, visto che la capacità di saper gestire al meglio la propria vettura dentro e fuori dal garage, nonché prima, durante e dopo le gare è fondamentale per poter crescere come pilota e provare a vincere le competizioni.

La modalità è aperta all’online, quindi si può giocare solo con la connessione sempre attiva. In questo modo oltre alla tipica Carriera si può accedere a una serie di proposte per la rete, come eventi a tempo, altri giornalieri, e poi tornei creati dalla e per la community, con tanto di gare multigiocatore online, e tutta una serie di classiche opzioni e sfide in cui cimentarsi. Gli avversari tosti, così come gli eventi imprevedibili sono infatti sempre dietro l’angolo, e basta a volte poco, una ruota forata a pochi chilometri dal traguardo o un vetro scheggiato al momento sbagliato, per pregiudicare una gara magari fino a quel momento perfetta. In tal senso è stata introdotta la possibilità di scegliere la mescola di gomme a ogni sosta, che aggiunge quindi maggiore strategia alle corse. Per raggiungere il massimo risultato sportivo, infatti, non bisogna solo saper selezionare lo pneumatico giusto, ma è anche necessario saperlo utilizzare e usare nel migliore dei modi. Ad esempio, ogni tipo di mescola richiede una gestione specifica in fatto di temperature e di pressioni di esercizio.

 

DERAPATE E FANGO

Altro cuore pulsante di una simulazione sportiva resta la giocabilità, e allora una volta scesi in pista è impossibile non accorgersi dei cambiamenti apportati da Codemasters a un sistema di guida che di base si riconferma un ottimo ibrido tra arcade e simulazione, con quest’ultima componente a pesare un po’ di più. Scalabilità e versatilità sono le due parole chiave del gameplay di Dirt Rally 2.0. Da questo punto di vista il sistema può essere personalizzato a piacimento, utilizzando tutta una serie di aiuti regolabili che, assieme al livello di difficoltà impostato, facilitano il compito del videogiocatore alla guida o, viceversa, disabilitando cioè i vari tipi di supporti e puntando tutto sulle proprie abilità di hardcore gamer, permettono di godersi una simulazione pura.

Il sistema di guida, buono anche col pad ma ovviamente splendido con un volante, si rivela infatti più rifinito rispetto a quello visto nel precedente Dirt Rally, complice una migliorata fisica del gioco, specie nella gestione dell’aderenza sul terreno delle vetture, su quella di ammortizzatori e gomme, e infine sull’incidenza di detriti, variazioni di temperatura e metodo di guida dell’utente, che ovviamente influiscono sul consumo più o meno rapido di pneumatici e altri elementi della vettura guidata. Passare da tracciato sull’asfalto a uno sulla ghiaia cambia, insomma, completamente le sensazioni di gioco e il feeling coi controlli. La tenuta su strada viene poi influenzata anche da altri fattori, come le condizioni meteorologiche, il numero di giri o la capacità di gestire a dovere, soprattutto con i comandi manuali, frenate, accelerazioni e danni, giusto per fare degli esempi. Giocando a Dirt Rally 2.0 si ha la netta sensazione di trovarsi davanti a un vero e proprio torneo di rally.

I grafici di Codemasters hanno dato il meglio di sé regalando agli utenti una grafica a dir poco realistica: piloti, auto e tracciati, ogni elemento è riprodotto con una notevole cura per i dettagli, sia che si tratti di personaggi, tornei e veicoli coperti da licenza, sia che si tratti di quelli invece senza, resi comunque molto somiglianti alle controparti ufficiali. Molta attenzione è stata riposta poi per le aree del mondo dove si svolgono i vari tornei, dall’Australia agli Stati Uniti, fino alla Nuova Zelanda, l’Argentina e alcuni stati dell’Europa.

Il tutto esaltato da una regia in stile televisiva e da un sistema di illuminazione e gestione dei cambiamenti meteorologici davvero notevole. Per non parlare di elementi visivi come le brume ambientali e termiche, gli effetti di pioggia e fango sulla pista e le foschie legate al calore del motore o all’umidità di certe aree.  Il tutto senza la minima incertezza a livello di framerate, che su PlayStation 4 si mantiene stabile a 60fps.

Se proprio vogliamo quindi trovare dei difetti grafici allora dobbiamo guardare ai fondali, troppo statici e sicuramente migliorabili, e a qualche effetto di caricamento lento delle texture sullo sfondo.

Davvero riuscito invece il comparto audio, con i rombi dei motori molto realistici e vicini dal punto di vista del suono a quelli delle controparti reali, gli effetti in generale e i commenti e le indicazioni del navigatore che fornisce come sempre le informazioni utili sullo stato della pista e su quanto avviene durante la gara.

COMMENTO FINALE

Con Dirt Rally 2.0, Codemasters migliora quanto precedentemente visto nel primo episodio. Da questo punto di vista gli sviluppatori non hanno lavorato per apportare miglioramenti clamorosi o stravolgimenti di sorta, ma per operare una serie di aggiustamenti a un gameplay capace come sempre di proporre di base un buon compromesso tra arcade e simulazione, con la possibilità di personalizzarlo più o meno a piacimento, e a una struttura di per sé già solida.

Il sistema di controllo delle auto è infatti regolabile a piacimento consentendo, di fatto, a qualsiasi tipologia di giocatore, dal più esperto al neofita, di personalizzare il sistema di guida adattandolo a quelle che sono le sue esigenze e abilità.

A questo si aggiungono poi le varie modalità presenti, impreziosite da qualche gradita novità strutturale, e tutti quegli elementi che hanno aiutato Dirt Rally a diventare così popolare negli anni.

Pregi

Modalità Carriera e Rally Storici ben strutturate. Sistema di guida migliorato, specie coi settaggi manuali. La fisica generale ha subito un discreto restyling. Ottimo il comparto tecnologico.

Difetti

Poche modalità di gioco e locazioni dove correre. Intelligenza artificiale dei piloti avversari migliorabile ai livelli di difficoltà minori. Obbligo di dover giocare connesso nella modalità La Mia Squadra.

Voto

8,5

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4 commenti su “DiRT Rally 2.0, Recensione”

  1. Sono interessato a comprare il gioco però ho una domanda: Rallycross si può utilizzare anche senza una connessione? Per favore rispondete, grazie.

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