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Ace Combat 7: Skies Unknown, Recensione

Bandai Namco porta la sua serie di giochi di combattimenti aerei nella nuova generazione di console con la versione Pc in arrivo a febbraio

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Ace Combat è una serie a dir poco leggendaria nel panorama mondiale dei videogiochi. Una saga le cui origini risalgono al 1995 su PlayStation e che ha visto, fino a oggi con questo Ace Combat 7: Skies Unknown, ben diciassette titoli prendere vita tra alti e bassi su ogni tipo di piattaforma di gioco conosciuta in questi anni.

L’episodio che ci accingiamo a recensire era tra l’altro molto atteso dagli appassionati, perché fin dal suo annuncio nel 2015 prometteva alcune novità pensate dagli sviluppatori per migliorare il brand, senza però snaturarlo, dopo alcuni episodi poco esaltanti, a cominciare da una modalità storia più interessante e variegata.

Per la cronaca, il titolo propone anche una modalità extra per il visore 3D di Sony, una “spettatore” chiamata Air Show e un’altra multigiocatore con Battle Royal e Deathmatch. Quest’ultima purtroppo offre pochi contenuti mentre in termini tecnici, a causa dei server sostanzialmente vacanti al momento dei nostri test, fatti prima e il giorno dell’uscita sui mercati, non ci è stato possibile valutarla al 100%.

MIGHTY WINGS

Ace Combat 7: Skies Unknown racconta, attraverso la voce narrante dell’aviatrice Avie, le vicende di una serie di comprimari e soprattutto del protagonista, Trigger, un pilota alle prime armi della Federazione di Osea accusato ingiustamente di essere un traditore e quindi imprigionato, prima di essere rispedito sul campo di battaglia per espiare le sue presunte colpe.
Sullo sfondo di un 2019 alternativo al nostro, quello dell’universo Strangereal circa nove anni dopo gli eventi di Ace Combat 5, la guerra tra Osea e il Regno di Erusea per il controllo di un’Ascensore Spaziale e degli Arsenal Birds, fortezze aeree preposte alla sua difesa.

Da questo incipt iniziale si dipana poi una storia ben raccontata e tutto sommato interessante, nonostante si riveli poco originale, capace di tenere insieme con una certa logica e un discreto coinvolgimento le varie missioni di gioco che compongono l’avventura. D’altronde una delle novità promesse dal team di sviluppo in fase di progettazione era proprio quella di proporre una narrazione di buona fattura in grado di rendere più bella l’esperienza per vecchi e nuovi utenti.

L’altra era invece legata alla giocabilità: in tal senso Project Aces ha operato una serie di limature ai controlli e alla gestione degli aerei rispetto agli ultimi episodi, per rendere l’esperienza migliore e accessibile anche ai neofiti.

Eliminati elementi poco graditi ai fan come l’auto-lock e i Quick Time Event, Ace Combat 7: Skies Unknown si gioca senza problemi a qualsiasi livello (il gioco ha tre livelli di difficoltà), e i comandi sono personalizzabili al punto che i più esperti possono sfruttare quelli “manuali” e continuare ad avere un certo realismo, mentre i meno pratici, con quelli semplificati, possono ottenere il giusto equilibrio tra “azioni credibili” e altre più arcade, con una serie di accorgimenti che facilitano il compito nell’eseguire le evoluzioni in volo.
Questo non vuol dire ovviamente che così facendo tutto diventa semplice: Ace Combat 7: Skies Unknown è un titolo tutt’altro che facile, tant’è che basta distrarsi un attimo per venire abbattuto o pesantemente danneggiato, e bisogna sempre stare all’erta, facendo attenzione ai monitor, ai segnalatori del velivolo, agli interventi radio dei membri dello squadrone o del comando, e così via.

DANGER ZONE

Molto importante anche l’equipaggiamento: avere chiaro fin da subito l’obiettivo da raggiungere e il “come” sono elementi fondamentali per la buona riuscita di ogni singola missione.
Da questo punto di vista molto utile si rivelano i briefing prima di ogni intervento, a cui succedono la selezione nell’hangar del modello di aereo da pilotare, delle armi, una normale e una speciale (che ha però munizioni molto limitate), più gli accessori da equipaggiare e via discorrendo. Ogni aereo ha caratteristiche personali, e modelli e accessori extra si sbloccano spendendo i punti accumulati con le missioni in un apposito diagramma ad albero. Così facendo si ha poi la possibilità di accedere a nuovi elementi utili per migliorare i propri velivoli e addirittura combinarne le parti per ottenere prestazioni sempre migliori. La buona variabilità delle missioni spingono tra l’altro il giocatore a sperimentare nuove soluzioni per dominare i cieli, nonostante l’opposizione degli aerei nemici sempre pronti a ingaggiare battaglia.

Gli scontri si svolgono quasi sempre in maniera frenetica, agganciando con uno dei dorsali un aereo nemico per cercare di abbatterlo il più velocemente possibile, anche se in taluni frangenti non mancano inseguimenti prolungati e combattuti, poco realistici perché la dinamica di volo viene parzialmente assistita per ovvie ragioni, ma indubbiamente spettacolari. Allo stesso modo ci sono fasi dove sangue freddo e tattica sono gli alleati fondamentali per venirne a capo. L’abilità del pilota può infatti sopperire a situazioni a volte estremamente complicate, magari dovute all’improvvisa comparsa alle proprie spalle di un pericoloso caccia nemico o al ritrovarsi in inferiorità numerica per via dell’abbattimento dei velivoli alleati. Da questo punto di vista si può fare affidamento su elementi naturali come il sole, per accecare gli inseguitori ponendosi tra loro e i raggi solari, oppure le nuvole, per mimetizzarsi al loro interno prima di contrattaccare.

Il dogfight è in tal senso arricchito dall’introduzione di manovre evasive da effettuare con il giusto tempismo sfruttando l’ottima risposta ai comandi, cosa che crea la possibilità di ribaltare l’esito dei duelli aerei e rende più stimolante lo scontro uno contro uno. Una volta acquisita una certa padronanza dei controlli tutto diventa più piacevole e divertente, con mille possibilità visto che il gioco vanta una buona fisica e  lascia una certa libertà d’azione non imponendo un ordine particolare per il completamento delle missioni, tra l’altro tutte rigiocabili a piacimento (magari per migliorare le proprie statistiche), e la distruzione degli obiettivi.

Dal punto di vista tecnico il gioco si fa forte dell’Unreal Engine 4, che garantisce un livello di dettaglio come mai in passato si era visto nella serie, complici texture in alta definizione ed effetti luminosi di un certo spessore, più un meteo variabile che conferisce alla visione di’insieme un maggior realismo, apprezzabili con qualsiasi delle visuali disponibili, cioè a dire in prima persona, dall’abitacolo o in terza persona. Notevoli in generale i modelli degli aerei e la regia di gioco.
Per non parlare del supporto alla Realtà Virtuale Aumentata in esclusiva per la nostra console di prova, Playstation 4, che nella modalità extra con cinque missioni appositamente pensata per il visore PlayStation VR dona momenti di realismo assoluto, al punto da provocare capogiri e nausea in relazione ai movimenti credibili dell’aereo in fase di volo. Peccato per qualche calo di frame-rate nelle situazioni più concitate, ma ci troviamo di fronte a fenomeni saltuari che potrebbero essere risolti probabilmente con una patch. Al resto ci pensa poi l’audio, dove effetti sonori da film di guerra e una colonna sonora azzeccata contribuiscono a rendere più immersiva e divertente l’esperienza all’interno del mondo di gioco.

COMMENTO FINALE

Puntando su una storia semplice ma ben raccontata, su alcuni ritocchi e ammodernamenti al gameplay e sulle potenzialità grafiche dell’Unreal Engine 4, Ace Combat 7: Skies Unknown centra l’obiettivo di rinverdire i fasti della serie, rivelandosi un titolo ben strutturato e divertente, perfetto sia per i fan di vecchia data che per i neofiti desiderosi di conoscere l’universo di questa ultra ventennale saga. Un importante passo in avanti per l’evoluzione della serie.

Pregi

Venti missioni e una certa rigiocabilità garantiscono una buona longevità. Importanti balzi in avanti dal punto di vista tecnico. Giocabilità ben calibrata fra simulazione e arcade, modellabile in base alle proprie abilità. Bella la modalità per PlayStation VR.

Difetti

La storia, seppur gradevole, non è molto originale. I monitor di bordo utilizzano colori simili per segnalare amici e nemici generando talvolta un po’ di confusione. Frame-rate non sempre stabile. Modalità multigiocatore online tutta da scoprire ma comunque con poche opzioni.

Voto

8,5

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