RecensioniMulti

Capcom Beat ‘Em Up Bundle, Recensione PS4

Un tuffo nel passato con sette classici (due all’esordio su console) picchiaduro per Pc e console

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




I beat’em up rappresentano una delle colonne portanti della storia dei videogiochi. Senza se e senza ma. Classici come Double Dragon, Street of Rage, ma anche Golden Axe. Streets of Rage ed altri hanno valorizzato i pomeriggi (ed anche le mattinate indebitamente lontani dalle lezioni…) in sala giochi di molti over 35 e 40.

Qualche giorno fa, nel corso del più recente Nintendo Direct, è stato annunciato una raccolta di sette classici dedicati a questo genere. Ed è da pochi giorni che il Capcom Beat ‘Em Up Bundle è disponibile in digitale su Pc (via Steam), PS4, Xbox One e naturalmente Switch. Il prezzo è di 19,99 euro.

Riuscirà questa compilation farci immergere negli anni ’80 e ’90 ed a farci riassaporare i bei tempi che furono? Riuscirà, in poche parole, a far breccia nel cuore dei giovani?

I GIOCHI PRESENTI: UN TUFFO NEL PASSATO CON TANTA STORIA E QUALCHE AGGIUNTA MODERNA

Alcuni di questi titoli inclusi nella raccolta hanno scritto pagine importanti del genere. Non si può non partire con il più famoso: Final Fight, pubblicato nel lontano 1989. Ma del lotto fanno parte anche The King of Dragons 1991, Captain Commando 1991, Knights of the Round 1991, Warriors of Fate 1992, Armored Warriors (1994) e Battle Circuit (1997). Questi ultimi due sono al loro debutto su console nonostante siano passati rispettivamente 24 e 21 anni dalla pubblicazione.

Giusto ricordare, inoltre, come questi titoli siano riproposti con alcune opzioni supplementari che aggiungono il multiplay online, la possibilità di salvare in qualsiasi momento la partita, di scegliere lo sfondo, di visualizzare le mosse da fare col pad, continuare, salvare, caricare ed uscire. Tutte opzioni che portano se non altro il comfort allo standard odierno.
Ah, altra cosa, ci saranno come in sala giochi i “continue” ma questi saranno infiniti. Sarà un po’ come avere monete infinite per poter continuare il cammino nonostante le difficoltà.

Mancano, secondo alcuni appassionati, alcuni altri classici come Cadillacs & Dinosaurs del 1993, Alien Vs. Predator del 1994 ed i due Dungeons & Dragons Tower of Doom e Shadow over Mystara che sicuramente avrebbero ulteriormente allettato ma anche i giochi presenti sono di ottimo livello.

Inutile, invece, parlare della tecnica. Troveremo queste conversioni praticamente identiche agli originali. Non cambia nulla a livello grafico visto che non ci sono neppure le opzioni per gestire i filtri o cambiare il formato della visualizzazione (16:9 ed altro). Tutto è come nel passato con un canonico 4:3 al quale è stato applicato uno sfondo (con diverse scelte e possibilità di eliminarlo in favore delle bande nere laterali).

Poche le aggiunte delle quali abbiamo accennato. Inoltre, piccola chicca a livello contenutistico:  è possibile visionare i vari artwork e bozzetti dei giochi della compilation. Tra le poche novità segnaliamo la presenza di un paio di brani interessanti durante la navigazione nei menu. Per il resto non c’è molto altro da aggiungere.

DA FINAL FIGHT A BATTLE CIRCUIT, UN VIAGGIO DA INCORNICIARE ATTRAVERSO CALCI E PUGNI

 

Iniziamo con una breve descrizione di ogni gioco. Partiamo però dai due inediti, ossia Armored Warriors e Battle Circuit.

Armored Warriors è stata una rivelazione. Un picchiaduro a scorrimento ambientato nel futuro che ci porterà a guidare lungo il nostro tragitto dei mech modificabili. Sarà possibile modificare le armi dagli avversari. Una direzione artistica ispirata ed una bella grafica (scintillante se pensiamo che si tratta di un gioco del lontano 1994) ricca di particolari e dettagli nonostante una risoluzione molto bassa per i nostri standard.

A tratti anche spettacolare viste le battaglie che ne conseguono ed il (giusto) caos che ne deriva.

Battle Circuit è la vera e propria evoluzione di Final Fight. Il titolo ci porta sempre nel futuro dove alcuni cacciatori di taglie sono alle prese con avversari folli e colorati. Un titolo che permette di raccogliere monete eliminando i propri avversari durante gli stage per poter acquistare potenziamenti tra un livello e l’altro.

Final Fight  è invece il pezzo da novanta della collezione. Famoso il suo design con la presenza di personaggi che poi ci ritroveremo anche nella serie Street Fighter. Un vero e proprio pezzo di storia con Cody ed Haggar iconici protagonisti. Tutto è rimasto come 30 anni fa. Ma se all’epoca il gameplay era buono, ora può sembrare non essere invecchiato al meglio. Pazienza. Rimangono comunque gli stage memorabili e tanti dettagli qui a li che a distanza di tutto questo tempo fanno riflettere su come Capcom abbia partorito un vero e proprio capolavoro.

The King of Dragons ci porta invece in un’ambientazione fantasy di grande atmosfera. Un precursore dei Dungeons & Dragons che ebbero enorme successo. Questo picchiaduro a scorrimento ha anche alcuni elementi ruolistici (davvero cose limitate ma di grande profondità per il tipo di gioco).
Questa si materializzava con il passaggio di livello dei vari personaggi e con la possibilità di utilizzare armi o indossare armature più potenti ed efficaci. Questi portavano anche dei cambiamenti visivi concreti. Inoltre c’erano cinque personaggi da scegliere che potevano alternarsi al termine dello stage. Le differenze tra loro non erano soltanto visive ma pratiche. Davvero un titolo interessante.

Captain Commando, dal canto suo, porta il set su toni fantascientifici. Metro City del futuro (la stessa ambientazione di Final Fight e Street Fighter) che vede protagonisti un ninja, una mummia, un neonato a bordo di un robot ed un giustiziere.

Knights of the Round ci riporta nel mondo fantasy ma questa volta riprende la leggenda de I Cavalieri della Tavola Rotonda. La terra di Albione fa da sfondo al tutto. Protagonisti? Re Artù e soci.

Chiudiamo con Warriors of Fate che è ambientato nella Cina narrata ne I Tre Regni. Atmosfera particolare per un gameplay canonico.

COMMENTO FINALE

Inutile parlare di tecnica o altro. La Capcom Beat’em Up Bundle si distingue per la presenza di sette titoli iconici che hanno fatto le fortune della software house giapponese e molta storia dei picchiaduro a scorrimento, siano essi con armi bianche, che a mani nude che ancora con spruzzi di gdr e così via.

Gli appassionati non possono non apprezzare la presenza di alcuni titoli importanti come Final Fight o di due picchiaduro a scorrimento dai toni superbamente fantasy (The King of Dragons e Knights of the Round) per poi ammirare la magnificenza dei Mech in Armored Warrios o gli accesi colori di Battle Circuit e Captain Commando. Chi ama la Cina imperiale può sbizzarrirsi in Warrors of Fate.

Un inno ai beat’em up ed agli anni ’80 e ’90, quando molte frontiere dovevano essere esplorate e questo genere di giochi era ancora tra i più gettonati tra gli amanti dei videogiochi. Aggiungete anche un prezzo valido, la possibilità di giocare in compagnia anche online e l’acquisto potrebbe essere ulteriormente consigliato nonostante, a nostro avviso, avrebbero potuto aggiungere tra gli extra anche una sezione per ascoltare i brani delle diverse colonne sonore.

Pregi

Sette titoli storici e tra questi due inediti come Armored Warriors e Battle Circuit. Possibilità di salvare e riprendere liberamente. Comparto multiplayer. Tra i bonus la possibilità di vedere diversi artwork. Una manna per gli amanti dei beat’em up.

Difetti

Manca qualche altra perla come Cadillacs & Dinosaurs ed Alien Vs. Predator. Ci sarebbe piaciuta una sezione dedicata all’ascolto delle colonne sonore.

Voto

8,5

Tags

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Commenta questo articolo