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Mighty No. 9, Recensione PlayStation 4

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Mighty No 9 A

La storia dello sviluppo di Mighty No. 9 la conoscono in molti. Il progetto è nato grazie ad una sontuosa campagna Kickstarter (accompagnata da un’altra più piccola su Pay Pal) promossa da Keiji Inafune e da Comcepts che tra settembre ed ottobre 2013 seppe raccogliere quasi 4 milioni di dollari grazie ad oltre 67.200 sostenitori grazie all’entusiasmo per un gioco definito fin da subito come erede spirituale di Mega Man.

La struttura di gioco ed il design di molti personaggi (compreso il protagonista che dà il nome al gioco) ricordano molto quelli della storica saga nata nei mitici anni ’80 su Nintendo ad 8 bit che a fine anno prossimo compirà 30 anni.

Come detto, il progetto su Kickstarter è andato alla grande raccogliendo più di quattro volte la cifra richiesta (900.000 dollari) per la sua realizzazione. Questo ha permesso lo sviluppo di numerose versioni di Mighty No. 9 approdato dopo una lavorazione un po’ travagliata e costellata da alcuni cocenti rinvii (da aprile 2015 fino ai giorni nostri), lo scorso 24 giugno su Pc, PlayStation 4, Xbox One e Wii U solo per iniziare ed in arrivo anche su altre piattaforme.

Noi vi parleremo dell’edizione PlayStation 4 che assieme alle altre è distribuita da Deep Silver che si è accordata – a fine aprile dello scorso anno – per la pubblicazione del gioco.

Tante aspettative per un platform-action presentato fin da subito come l’erede spirituale di Mega Man, serie amatissima che però da qualche tempo non viene più aggiornata. Del resto, Inafune è uno dei papà dell’iconico personaggio videoludico di Capcom.

Mighty No. 9 sarà riuscito nell’impresa di soddisfare le speranze degli amanti dei platform vecchio stile? Vedremo.

I ROBOT SONO IMPAZZITI, IL MONDO E’ MINACCIATO

Come certamente saprete, Mighty No. 9 è un action platform vecchio stile che però, come hanno detto gli sviluppatori fin dall’inizio, ripropone meccaniche dei giochi ad 8 e 16 bit aggiornandole con quelle moderne ed accompagnandole dai mezzi tecnici attuali.

La trama, come si confà a questo genere di titoli, è piuttosto semplice ed è un pretesto per condire l’azione: i robot di tutto il mondo sono impazziti perché vittima di un cortocircuito su vasta scala che ha tolto loro la lucidità ed il lume della ragione. Che si tratti di un incidente doloso? Lo scopriremo solo giocando.
Intanto, tutti i robot perdono il senno. Tutti, eccetto uno, il nostro protagonista eroe, Mighty No. 9, ossia Beck (questo il nome del nostro robottino) deve farsi largo attraverso otto lunghi stage principali più uno che fa da prologo-tutorial, per disinnescare il pericolo e portare tutto alla normalità. In totale i livelli sono 12.

Il tutto è intervallato da simpatiche scene di intermezzo che ci raccontano alcuni scorci di storia oltre che a darci delle importanti indicazioni sul come affrontare lo stage ed alcuni particolari nemici.

Superato il livello introduttivo, che fa da tutorial è poi possibile affrontare gli altri stage come si desidera. Se volete potete giocarli in sequenza crescente per andare a limitare gli altri Mighty. Ma si è liberissimi di passare da un livello all’altro a “saltare”.

GAMEPLAY DAI TONI CLASSICI

Andiamo al sodo, parlando del gameplay che è sicuramente uno dei punti forti della produzione firmata Comcept. Si salta, si scatta, si spara e si assorbe l’energia dei robot tramortiti per maggiori punteggi e combo. Niente di più facile. Anche se si è casinisti.

Una delle meccaniche più redditizie e ricorrenti del gameplay è quella di tramortire i nemici che a quel punto lampeggiano ed andarli a trafiggere con lo scatto per assorbirne l’essenza con un duplice effetto: aumento dei punti ed il prendersi dei bonus temporanei tra i quali ricordiamo lo sparo potenziato, la rigenerazione e l’aumento della velocità.

Questa nota dà effettivamente il sale che ha comunque alti ritmi. Beck può anche arrampicarsi sui bordi ed effettuare lo scatto a mezz’aria, utile per certe fasi dove serve anche la precisione oltre alla velocità. Tale scatto lo può realizzare anche rasoterra per superare certi passaggi.

Un altro punto forte del gameplay è la precisione dei comandi che rispondono piuttosto bene alle nostre sollecitazioni. La difficoltà è scalabile ma anche a livello normale ci saranno alcuni (tanti) grattacapi. Mighty No 9 offre alcune sfide davvero ardue. Non impossibile ma abbastanza difficili e non solo per l’osticità di alcuni nemici ma anche di veri e propri passaggi dove non sono ammessi errori: pena la perdita di una delle vite a disposizione e non soltanto dell’energia.

Ogni stage ha le sue peculiarità e difficoltà. Sono presenti i checkpoint che evitano, una volta persa una vita, di ripetere il livello dall’inizio. Ah, giusto perché si tratta di un titolo old style… se si muore, il punteggio viene azzerato, costringendo gli amanti degli high score a fare del proprio meglio per evitare di ripartire da zero o di essere impossibilitati a siglare il punteggio che si desidera.

Parliamo ora degli scontri con i boss di fine livello che sono davvero interessanti (un gioco nel gioco). Quest’ultimi sono ampiamente caratterizzati ed offrono un grado di sfida importante perché in grado di stupirci con attacchi molto vari. I diversi Mighty sono ben differenziati e comunque hanno il carisma dei bei vecchi mostroni di una volta. Certo, alcuni sono più originali degli altri ma questo vale anche per le varie ambientazioni di cui parleremo a breve.

Il gioco offre anche alcune alternative oltre alla modalità Storia che è quella principale. Queste si materializzano nelle sfide EX su più livelli, velocità, riflessi, memoria che vanno sbloccate proseguendo nella modalità storia. Sono davvero numerose. In alcune sfide bisognerà concludere un determinato segmento entro il tempo prestabilito, in altre non si potranno utilizzare armi e così via. Poi troviamo stage da sbloccare nella modalità Storia da affrontare a diversi livelli di difficoltà. C’è anche il multiplayer online cooperativo che offre ancora più varietà.

Questo arricchisce notevolmente il piatto. Senza contare che il livello di rigiocabilità del titolo che può vantare una buonissima longevità che esula dalla sola modalità Storia. E non possiamo dimenticare anche il dlc Ray Expansion che offre un nuovo nemico, un nuovo stage, sfide inedite, la possibilità di giocare la storia dal punto di vista di Ray ed altri contenuti extra interessanti.

A TANTA VARIETA’ NON CORRISPONDONO TROPPI DETTAGLI

I vari livelli che compongono Mighty No. 9 offrono tante ambientazioni variegate. Da città futuristiche a laboratori sott’acqua e congelati a raffinerie petrolifere pronte ad esplodere. Ad una grande varietà ambientale, però, non corrisponde – in alcuni casi – troppi dettagli.

Dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte ad un titolo che offre ambientazioni in simil 3d. Il titolo gira sotto l’Unreal Engine 3 che offre profondità in un contesto dove, però, il semplice 2d sarebbe stato sufficiente. Almeno a nostro vedere.

La scelta degli sviluppatori è stata dettata dai tempi ma ribadiamo il concetto che il 3d poteva essere anche evitato magari in favore di ambientazioni meno altalenanti e più ispirate oltre che ad essere più dettagliate. Ci sono alcuni stage molto ma molto belli, altri, invece, più scarni. Apprezzabili gli effetti ambientali, molto gradevoli le parti sott’acqua e ci sono altri spunti interessanti come le aree infiammabili nella raffineria. Tuttavia, alcuni scorci avrebbero potuto essere più dettagliati.

In alcune fasi (e questo vale anche per alcune scene di intermezzo, dove i dialoghi benché graziosi sono superflui) ambientazioni e stage sembrano slegati. Ci ha dato la sensazione di essere poco rifinito. In alcuni tratti, invece, abbiamo goduto della presenza del 3d grazie ad una cura maggiore. Graziosi, inoltre, i vari nemici che affronteremo con un design pratico e molto “tondeggiante” che davvero ci riporta indietro nel tempo.

Questo stride ancor di più con il design altalenante dei vari stage dove anche i colori (a volte più vividi, altri più opachi) fanno la loro parte. Bene le animazioni ma c’è di tanto in tanto qualche rallentamento e ci si chiede il perché. Ancora meglio, però, i vari Mighty, ossia i boss di fine livello che, come abbiamo già detto, sono vari ed anche belli nonché ottimamente caratterizzati ed è simpatica la modalità a loro dedicata.

Bene il comparto sonoro con buone musiche che accompagnano l’azione ed un discreto doppiaggio in giapponese, inglese o francese. Simpatica la possibilità di selezionare l’audio in modalità 8-bit. Il gioco offre sottotitoli in italiano per cui non ci perderemo neppure una virgola di quello che narrativamente offre o spiega.

COMMENTO FINALE

Mighty No. 9 si è fatto molto attendere anche perché prometteva un titolo vecchio stile capace di rinverdire i fasti di Mega Man. Forse in molti si aspettavano qualche cosa in più ed il progetto di Keiji Inafune riesce in (grandissima parte) in questo.

Dal punto di vista contenutistico possiamo applaudire il gioco che offre ore ed ore di gameplay e di sfide davvero interessanti dal punto di vista videoludico perché superare i vari stage proposti e giocare le altre modalità superandone i vari passaggi dà soddisfazione.

Peccato per un aspetto visivo che soffre di alti e bassi. Il connubio tra vecchio e nuovo ha funzionato, secondo noi, a metà dal punto di vista grafico. Mighty No. 9 offre un buon character design (molto rotondo ed in grado di evocare i classici a cui si ispira) ma soffre di alcuni passaggi a vuoto dove le ambientazioni sembrano quasi attaccate e non rifinite come ci si aspetterebbe da un prodotto comunque moderno.

Un controsenso applicare il 3d se poi non lo si ripulisce a maggior ragione se applicato ad un contesto dove il 2d avrebbe fatto lo stesso e donato maggior tasso artistico.

Fatte queste disquisizioni, per il resto, possiamo parlare di un buon gioco che sicuramente potrà interessare gli amanti dei titoli vecchia scuola. Magari i puristi della serie Mega Man potrebbero storcere il muso vista – in alcuni casi – la troppa somiglianza col loro eroe preferito ma Mighty No. 9 è nato proprio per smuovere gli animi.

Il gioco non è esente da difetti ma il supporto continua ed al giorno d’oggi è inutile quasi aspettarsi un titolo perfetto vista la possibilità di poter rimediare in corsa. Il prezzo è abbordabile (nella media delle produzioni indie) ed i contenuti ci sono.

Mighty No. 9 è un gioco simpatico, forse ci si aspettava tantissimo visti anche i numerosi rinvii (da aprile 2015 a settembre, fino a febbraio 2016 per arrivare ai giorni scorsi), ma è diretto agli appassionati del genere, soprattutto a chi ha assaporato i fasti del genere nel passato pur strizzando l’occhio agli utenti di nuova generazione. Chi ama i platform non può mancare all’appuntamento.

 

Pregi

Tanti, tantissimi, contenuti. Gameplay interessante. Design dei personaggi grazioso anche se non originalissimo. Operazione nostalgia tutto sommato riuscita. Longevo.

Difetti

Alti e bassi dal punto di vista grafico. 3D superfluo (a nostro avviso).

Voto

7,5

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