In primo piano

Ouya, la testimonianza (e dubbi) di chi ha sostenuto la console su Kickstarter e la sta ancora aspettando

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




ouya_0

Come in molti saprete, Ouya, la piccola console casalinga a base Android famosa per una campagna Kickstarter piuttosto trionfale che ne amplificò la popolarità, ha fatto il suo debutto sul mercato. Almeno in Nord America ed in Gran Bretagna.
Una delle promesse dello staff di Ouya era quella di consegnare la console ai sostenitori su Kickstarter prima dell’arrivo nei negozi.
Non tutti, però, hanno ricevuto la console, benché da fine marzo la distribuzione ai cosiddetti backers (chi ha contribuito con un offerta, ndr), sia iniziata.
Fatto che non è sfuggito a Julie Uhrman, numero 1 della società che produce e distribuisce Ouya, la quale ha fatto sapere con un aggiornamento su Kickstarter riservato ai sostenitori di essere piuttosto arrabbiata e dispiaciuta per l’accaduto.
Nelle nostre pagine accogliamo la testimonianza di Francesco Sedda, uno studente di Milano che attende ancora l’oggetto del desiderio.

“Ho visto la console su Kickstarter e mi è sembrata interessante. Ho un debole per i giochi indie e quindi l’adocchiai. Ho versato 99 dollari per avere la console più 20 dollari per la spedizione in Italia ed altri 30 per un controller supplementare. Tutto mi sarebbe dovuto arrivare prima dell’approdo nei negozi di Ouya”.

Francesco Sedda aggiunge inoltre che:

“La console è stata spedita il 20 giugno. Impossibile che arrivasse prima del 26, giorno in cui Ouya ha debuttato al pubblico. Mi dà da pensare il fatto che non siamo stati milioni di persone a sostenere la console (sono stati circa 64mila, ndr) ma hanno avuto ugualmente problemi a distribuirla. Non stiamo parlando di milioni di console o di una produzione su larghissima scala. Da un lato mi fa piacere che lo staff Ouya sia dispiaciuto, dall’altro però non mi ripaga dell’attesa. Non era una promessa tra amici, era un servizio che pagai. Migliaia di console spedite in 3 mesi? Mi sembra un dato allarmante”.

E dopo questa riflessione cominciano i dubbi:

“Mi chiedo se la loro incazzatura – continua Sedda – sia solo di facciata o se ci ripagheranno con altro. Detto questo, che può trovare il tempo che trova, leggo su Twitter di molta gente che ha dubbi sulla distribuzione anche dopo questo debutto. Non ci sono ancora risposte definitive. Dico, è un peccato: soprattutto per chi come me non è interessato alla grafica ma punta alla sostanza ed a un gameplay intelligente. Ho dubbi anche su cosa arriverà prima. La console non dovrebbe tardare più di tanto: spero che entro il 25 luglio arrivi perché poi non sarò in città (Milano, ndr). Sicuramente per il controller supplementare dovrò aspettare. Spero che mi arrivi una versione aggiornata del pad perché ricordo che i primi avevano problemi di latenza. Mi auguro che mandino le versioni aggiornate dei controller”.

E dire, aggiungiamo noi, l’esordio di Ouya, inizialmente previsto il 4 giugno scorso, è stato posticipato al 25 giugno. Tre settimane che però non sono servite. Vedremo quando tutte le console saranno consegnate.

Enhanced by Zemanta
Tags

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Commenta questo articolo