Preservare i ricordi di una persona cara prima che vadano perduti è importante. Ed è un concetto centrale in Petit Island, una graziosa avventura open world con focus sull’esplorazione e sulla narrazione in cui intraprenderemo un viaggio volto proprio a ricostruire i ricordi di una persona cara. Dietro allo sviluppo troviamo Xelo Games, una software house indipendente con sede a Bali, in Indonesia, che si è fatta conoscere qualche anno fa con Escape from Naraka (2021), e che adesso ha totalmente cambiato genere.
Il team sarà riuscito a fare centro? Scopriamo in questa recensione della versione Pc di Petit Island. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Soedesco, è disponibile anche su PS5, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.
UN’ESPERIENZA DI CRESCITA
La protagonista, Lily, è cresciuta ascoltando i racconti del suo amato nonno circa l’avventurosa giovinezza vissuta a Petit Island, da cui il gioco prende il nome. Con l’età però i suoi ricordi si fanno sempre più confusi e le sue storie stanno man mano andando perdute. Usando i frammenti del suo vecchio diario come guida, Lily decide di partire per l’isola allo scopo di recuperare, ricostruire i ricordi del nonno; e nel frattempo di crearne di propri.
L’avventura ha così inizio non appena la giovane gatta antropomorfa lascia l’aeroporto: prima però saremo liberi di personalizzarla, scegliendo i colore della pelliccia, gli abiti e lo zaino da indossare. Si presenta subito un intoppo: Lily si è scordata il cellulare, la carta di credito e tutto ciò che normalmente è fondamentale quando si viaggia. Decide tuttavia di non abbattersi, e di fare le cose “alla vecchia maniera”.
Cominceremo dunque a girare per l’isola, parlando con la gente del luogo e intraprendendo missioni per guadagnare denaro. Ogni capitolo della storia partirà con la ricerca di una figura del passato di nostro nonno, e attraverso compiti e interazioni con essa scopriremo il loro rapporto. Parallelamente alla ricostruzione della splendida gioventù del nonno non potremo evitare di vivere la nostra, nel segno di un’esperienza densa di crescita personale.
Portare a termine i compiti assegnati e in generale interagire con queste persone fornirà a Lily gli strumenti necessari per l’avventura, come un parasola per planare sulle lunghe distanze e una pala per scavare. Lo strumento più importante però sarà la macchina fotografica: le foto infatti saranno determinanti per far riaffiorare i ricordi del nonno. E perchè no, anche per documentare la nostra esperienza, conservandola così in degli screenshot a regola d’arte.
SEMPLICE: A VOLTE TROPPO
Come è lecito aspettarsi da un titolo che fa dell’esplorazione e dell’atmosfera spensierata/rilassata i suoi punti di forza, in Petit Island non potevano mancare varie attività secondarie, a partire dalla pesca e dalla cattura di insetti. Presenti in numero abbastanza limitato, ma indubbiamente interessanti da trovare e appaganti da raccogliere e collezionare.
Per rendere più agevoli gli spostamenti potremo persino scegliere di fare affidamento su delle cavalcature, disponibili in vendita da un NPC sin dall’inizio del gioco (prima però dovremo racimolare i fondi necessari ndr). Esse presentano tutte la stessa velocità, perciò la scelta sarà meramente estetica: lama, bufalo e altro ancora.
Anche le avventure più scorrevoli e spensierate possono tuttavia presentare qualche intoppo, e quella di Xelo Games non fa eccezione. La scelta dello strumento da utilizzare per esempio risulta alquanto macchinosa data l’assenza di tasti dedicati per scorrerli e selezionarli direttamente. Di volta in volta saremo costretti ad aprire l’inventario, selezionare manualmente lo strumento e tornare indietro.
Poi c’è il meccanismo di funzionamento dell’ombrello di Lily, necessario per planare: invece di attivarsi alla pressione del tasto di salto a mezz’aria, esso si aprirà in automatico dopo essere caduti per una certa altezza. Questo causerà inevitabilmente il ripetuto fallimento dei salti per raggiungere un determinato luogo. Se non altro le sezioni di platform in cui planare sarà fondamentale sono poche e distanziate le une dalle altre.
PIACEVOLE MA POTEVA DARE DI PIÙ
Graficamente Petit Island è un tripudio di colori vivaci, che al netto dell’utilizzo del “semplice” low-poly riesce a rendere accattivanti personaggi e ambienti. Anche le animazioni risultano piuttosto curate, con i movimenti di Lily che sembrano quasi esseri spinti da una mano invisibile che ne guida i movimento. La mappa e in generale l’interfaccia poi sono un vero tocco di classe, con un design che richiama in tutto e per tutto quello tipico degli album di ritagli per bambini.
Abbiamo inoltre apprezzato la colonna sonora, davvero azzeccata grazie alle diverse combinazioni di pianoforte, percussioni e altri strumenti che danno vita a delle tracce adatte a ogni momento dell’avventura, dai più rilassanti a quelli più stravaganti ma non per questo meno divertenti e piacevoli. A livello di framerate il titolo si è dimostrato stabile, tuttavia abbiamo sofferto di alcuni crash nella seconda parte del gioco, in prossimità del finale.
Cosa che ci ha costretto a ricorrere a più salvataggi manuali per timore di perdere i progressi fatti. L’avventura può essere portata a termine in 3-4 ore, e non ci sono motivi concreti per ripeterla. Alla luce di una longevità così limitata, ci sarebbe dunque piaciuto vedere un po’ più sviluppati alcuni elementi legati alla trama, magari tra quelli legati proprio alle interazioni con gli NPC.
Per esempio capiterà di dover recuperare, per uno di essi, degli ingredienti per il té, che poi condivideremo col suddetto. Ma il tutto si esaurirà lì: sarebbe stato invece interessante essere coinvolti nel processo di preparazione, o in generale far risultare certe interazioni meno impersonali e distaccate. E quindi più coerenti con l’atmosfera accogliente che, globalmente, Petit Island riesce efficacemente a generare.
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
Petit Island è un’avventura breve ma a suo modo intensa, che ci condurrà in un interessante viaggio di crescita personale condotto attraverso la ricostruzione, da parte della nipote, dei ricordi di giovinezza di un nonno vissuti su una piccola e affascinante isoletta. L’opera di Xelo Games è adatta a grandi e soprattutto a piccini, e a fronte della longevità limitata offre diversi spunti graziosi che, in parte, vengono ostacolati da alcuni difetti che tuttavia non riescono a minarne il valore complessivo. Il viaggio della giovane Lily merita di essere vissuto, e vi invitiamo dunque a intraprenderlo.
Pregi
La trama è deliziosa alla pari dei personaggi e dell'ambientazione, realizzati con una grafica low-poly sorprendentemente curata. Un'avventura breve e intensa, con diverse e piacevoli attività secondarie a corredo.
Difetti
La scelta e l'utilizzo di alcuni strumenti può risultare tedioso. Qualche crash di troppo. Alcuni elementi si sarebbero potuti sviluppare, estendere di più.
Voto
7