Builders of Egypt è il nuovo city builder sviluppato da Strategy Labs e rilasciato recentemente alla platea di Steam. Per gli amanti del genere si tratta di un titolo discretamente atteso, sia pure tra scetticismo e incertezze derivanti all’opera precedente dello studio polacco, Builders of Greece, che tra l’altro risulta ancora incompiuta dato il suo stato di accesso anticipato. In aggiunta a ciò, l’utilizzo di un’ambientazione molto stereotipata oltre che inflazionata in ambito videoludico rendeva alquanto incerta l’uscita del gioco, sul quale le aspettative erano complessivamente settate al ribasso.
Certo non si dovrebbe mai giudicare un libro (o in questo caso un gioco) dalla copertina, ma è difficile evitare di notare quanto tutto ciò rispecchi lo stato attuale dei city builder. Un genere in continua lotta tra pochissime eccellenze e tante produzioni mediocri (quando non delusioni totali), frutto della mancanza di creatività e iniziative di “restauro” non sempre fortunate. Fatte queste premesse, è tempo di tuffarsi nel cuore del gioco per scoprire pregi, difetti e sensazione che è stato capace di lasciarci dopo averlo testato.
Di seguito la video recensione di Builders of Egypt, curata e commentata dal nostro Claudio Pira. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da PlayWay, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona visione.
SI VA DALLE PARTI DEL NILO
Il titolo ci porta direttamente nella Valle del Nilo, facendoci immergere in una delle civiltà più longeve e affascinanti della storia, ovvero l’antico Egitto dei Faraoni. Come giocatori, il nostro ruolo sarà quello di pianificare da zero le fondamenta delle più grandi città dell’antico Egitto, con l’obiettivo di farle prosperare non solo a livello demografico, ma anche e soprattutto economico e culturale. Infatti partiremo da subito con la gestione di città iconiche come Menfi, conosciuta all’epoca come Inebu-Hedj, fino ad arrivare alla ricca città di Khetyu-Mefkat, nel lontano Sinai.
Ed è proprio da questo aspetto storico che vogliamo far partire la nostra analisi, ovvero da quello che con ogni probabilità è l’aspetto meglio riuscito di Builders of Egypt, cioè la sua fedeltà storica. A differenza di altri titoli sui generis, che tendono a concedersi varie licenze in materia di fedeltà storica in funzione del gameplay, l’opera di Strategy Labs punta invece sull’autenticità. Un esempio? L’utilizzo del pane come valuta, che riflette il sistema di baratto utilizzato realmente nell’antico Egitto, oppure la gestione delle inondazioni del Nilo, che influiscono direttamente sulle meccaniche di gioco, ovvero sull’economia stessa della nostra città.
Altro tocco di classe sono le numerose introduzioni storiche che precedono ogni missione nella modalità campagna: si tratta di brevi ma efficaci riassunti, che però riescono a far comprendere appieno il contesto e quindi anche a farci sentire parte di quella realtà, rendendo il gioco più completo e interessante. Tuttavia è bene precisare che, nonostante le suddette introduzioni storiche, la narrazione non rappresenta il punto forte della produzione. Oltre a esse infatti non c’è molto altro in termini di trama. Certo, la mancanza di una narrazione propriamente detta non costituisce necessariamente un difetto, visto che la ricostruzione precisa del contesto storico conferisce sufficiente profondità contestuale al gameplay.
Tuttavia i giocatori che ricercano magari una trama dove la componente storica dell’antico Egitto si limita a fare da sfondo, potrebbero rimanere delusi. Builders of Egypt offre quindi un’esperienza che guarda con rispetto al passato, trasportando il giocatore in un’epoca affascinante e degnamente rappresentata, seppur non riuscendo a rivoluzionare il genere in alcun modo. Nel complesso vi sono alcuni aspetti molto curati, mentre altri (come la componente grafica, che vedremo a breve) lasciano un po’ l’amaro in bocca.
ACCURATEZZA STORICA E DOVE TROVARLA
Appena entrati nel menù principale di Builders of Egypt troveremo diverse voci tra cui la campagna principale del gioco e la modalità scenario, divisa in campagna (con più di 30 diversi tipi di campagne sbloccabili di livello in livello) e sandbox (per chi vuole costruire senza limiti). Dal punto di vista del gameplay, Builders of Egypt offre un’esperienza solida e piacevole ma, come già detto pocanzi, non introduce novità significative per quanto riguarda il genere. Le meccaniche di gioco richiamano inevitabilmente titoli già noti ai più, come Pharaoh: A New Era.
Sebbene ci siano piccoli miglioramenti e compromessi accettabili, il risultato è un gioco tutto sommato godibile, ma appunto non rivoluzionario. Il cuore del gameplay si basa su tre pilastri fondamentali: la gestione delle città (orientata soprattutto alla produzione di risorse), il posizionamento strategico degli edifici e le missioni principali con obiettivi più e meno chiari. A differenza dei city builder sandbox, che lasciano il giocatore libero di creare senza troppi vincoli, la modalità campagna di Builders of Egypt è un po’ più restrittiva, e adotta un approccio che potrebbe risultare eccessivamente guidato.
Ciascuna missione infatti presenta obiettivi ben precisi, con mappe di dimensioni contenute e pensate su misura, con un set limitato di edifici da poter costruire, finalizzati alla creazione di catene di produzione efficienti. In sostanza, nella campagna non viene lasciata quasi alcuna libertà al giocatore, ed è un aspetto che molti potrebbero non apprezzare. Un esempio classico che emerge fin dalle prime fasi del gioco è la produzione di mattoni e ceramiche, che risultano indispensabili per costruire edifici e in generale per il commercio cittadino. ù
Tutto parte ovviamente dalle cave di argilla, posizionabili solo in aree specifiche della mappa: un aspetto che richiede un po’ di attenzione ma anche un pizzico in più di realismo, che personalmente condividiamo in questo aspetto. Una volta estratta, l’argilla deve poi essere stoccata in un magazzino, per evitare interruzioni nella produzione. Da lì entra infine in scena la fornace, dove l’argilla si trasforma definitivamente in mattoni. Ma c’è un ulteriore passaggio che potrebbe bloccare la nostra catena di produzione principale.
La fornace ha bisogno di paglia, che si ottiene solo coltivando campi di grano, utilizzato sia per nutrire la popolazione che per produrre beni destinati all’esportazione. Per mantenere in equilibrio queste catene di produzione occorrerà quindi un’attenta pianificazione urbana e commerciale, senza la quale la nostra città si troverà subito nei guai, perdendo lavoratori, cibo e di conseguenza abitanti. Anche le abitazioni devono essere posizionate con criterio, e i bisogni essenziali come acqua, cibo e intrattenimento di vario genere vanno soddisfatti al più presto per migliorare la qualità di vita dei cittadini e attrarre, nel contempo, lavoratori qualificati da impiegare nelle nostre attività commerciali.
Questo sistema interconnesso rappresenta una sfida molto stimolante, soprattutto per chi ama pianificare ogni dettaglio e non si limita alla semplice costruzione di distretti urbani, come per esempio accade in titoli assai più famosi quali Cities Skyline o Sim City. Non saranno infine assenti alcune particolarità intriganti: dalle spie ai ladri pericolosi, passando per banditi ed eserciti di altre città, fino ad arrivare agli animali pericolosi, che potranno aggirarsi tra le vie del nostro centro urbano quando meno ce lo aspettiamo. Nonostante un gameplay piuttosto solido, Builders of Egypt fatica comunque a emergere in un genere a oggi popolato da molte produzioni tutte simili tra loro. Ciò detto, rimane comunque un prodotto ben realizzato e capace di intrattenere gli appassionati a suon di sfide e fedeltà storica.
UN PO’ TROPPO “ANTICO”
Sfortunatamente Builders of Egypt non è esente da problemi che ne limitano il suo pieno potenziale. Una delle criticità della produzione riguarda la chiarezza visiva, che talvolta rende l’esperienza di gioco meno intuitiva di quanto dovrebbe, se non proprio frustrante. Le mappe, seppur visivamente accattivanti, risultano infatti poco pratiche da “leggere”, con risorse essenziali quali argilla e pietre che non saranno facilmente individuabili. Per non parlare dell’assenza di griglie visibili durante la costruzione, che rende quindi più ostica la pianificazione a lungo termine dell’insediamento.
Anche l’interfaccia lascia abbastanza a desiderare: da subito infatti ci è apparsa datata e poco intuitiva, con menu ingombranti scomodi da gestire su schermo. Altro punto debole riguarda le missioni secondarie, spesso poco stimolanti e inutilmente complicate: per esempio incarichi come la ricerca di oggetti o di personaggi smarriti sulla mappa di gioco, senza avere alcun segno o indicazione che possano quantomeno indirizzarci, tendono a irritare più che a divertire. Dal punto di vista visivo, Builders of Egypt ci impressionerà fin da subito con i suoi modelli 3D molto dettagliati e le rappresentazioni della Valle del Nilo in Unreal Engine.
Questo livello di dettaglio presenta inevitabilmente un costo, visto che tra i requisiti minimi si raccomanda una scheda con 6GB di VRAM dedicati. Inoltre, in presenza di città molto grandi, anche le configurazioni più potenti verranno messe alla prova. Non mancano poi alcuni piccoli bug grafici, dalle “squadrate” inondazioni del Nilo nei campi alle coltivazioni che compaiono e scompaiono a seconda della visuale. Uno degli aspetti invece più riusciti di Builders of Egypt è sicuramente la sua colonna sonora, che riesce a evocare lo splendore e la maestosità dell’antico Egitto con tracce musicali interessanti e anche dal tocco più o meno moderno. ù
Ma sarà tutto il resto del comparto audio a non reggere il confronto con i titoli più recenti e famosi, a partire dal doppiaggio del narratore (rigorosamente in inglese) che risulta poco incisivo e coinvolgente. Inoltre gli effetti sonori dell’interfaccia tendono a essere abbastanza ripetitivi e monotoni, mentre i rumori ambientali non riescono a farci immergere nemmeno un po’ nell’atmosfera di quel periodo. Dettaglio che in molti tralasceranno ma che in realtà è di fondamentale importanza in un city builder, tanto più in uno che vuole fare della fedeltà storica il suo punto di forza.
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
In conclusione, che gioco è Builders of Egypt? Si tratta certamente di un discreto city builder, con del potenziale ancora inespresso. Oltre all’ambientazione affascinante e al suo invidiabile repertorio storico, l’opera di Strategy Labs deve però ancora risolvere alcune problematiche significative per poter brillare davvero. Un’impresa tutt’altro che impossibile. Certo non si tratta di un titolo che rivoluziona il genere, ma riesce comunque a interessare e a offrire un’esperienza solida e appagante per gli amanti dei city builder e, soprattutto, del periodo storico in questione.
Pregi
Ambientazione storica fedele e affascinante. Meccaniche di costruzione solide. Colonna sonora coinvolgente. Grafica (spesso ma non sempre) abbastanza dettagliata. Approccio strutturato alla campagna. Focus educativo per la sua intrigante componente storica.
Difetti
Scarsa chiarezza visiva con un'interfaccia alquanto datata. Missioni secondarie frustranti ed inutili. Effetti audio poco incisivi. Identità poco definita rispetto ad altri titoli sui generis, complice la mancanza di vere innovazioni.
Voto
7+