“Il Sacro Alberto del Mondo è appassito, e con l’umanità. Ora che è germogliato un nuovo alberello, devi diventarne il custode e guidarlo affinchè la vita di un tempo possa fare ritorno”. Questa è la semplice premessa di Ark of Charon, un interessante titolo ibrido che prova a combinare elementi gestionali con altri da tower defense.
Dietro allo sviluppo troviamo Angoo Inc, una software house indie giapponese con esperienze pregresse in ambito mobile, ora al suo esordio “tra i grandi”. Senza perderci ulteriormente in chiacchere lanciamoci in questa anteprima di Ark of Charon. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Sunsoft, è disponibile in accesso anticipato solo su Pc, via Steam. Buona lettura.
UN INSEDIAMENTO SEMOVENTE
Allo stato attuale Ark of Charon presenta due modalità di gioco distinte. La prima, “Viaggio Idilliaco”, è rivolta ai principianti poichè non presenta limiti di tempo o difficoltà di sorta. Essa consente ai giocatori di padroneggiare le meccaniche di gioco al proprio ritmo, esplorando nuovi scenari e mondi senza pressioni di sorta. La seconda, “Nuovo Mondo”, è invece concepita per i giocatori esperti, magari con esperienza pregressa in titoli sui generis.
All’inizio del proprio viaggio, i giocatori riceveranno tre “golem”, ai quali potranno essere assegnate mansioni finalizzati allo sviluppo della piattaforma (in pietra) dell’Albero del Mondo. Una delle meccaniche principali riguarda il reperimento di risorse (situate al di sotto dell’Albero), che potranno essere ottenute tramite l’estrazione e la raccolta.
Va detto però che i golem non sono dei robot, poichè richiederanno di essere nutriti per rimanere attivi ed efficienti. Per questo sarà utile dedicare una parte della piattaforma alla coltivazione di cibo, che verrà raccolto automaticamente dai nostri graziosi subordinati. Man mano che avanzeremo nella mappa, cominceremo a incontrare dei mostri.
Ed è qui che emergerà la necessità di erigere delle strutture difensive. Una delle sfide del gioco consiste proprio nel gestire al meglio il poco spazio a disposizione, bilanciando tra raccolta e stoccaggio di risorse, produzione di munizioni e strutture difensive. Partendo da materiali di base come legno e pietra, passeremo poi ad altri più avanzati come cemento, ferro e persino metalli preziosi.
UNA BELLA SORPRESA
Un’altra parte importante del gameplay di Ark of Charon è l’impostazione delle priorità per quanto riguarda il lavoro dei golem, a seconda della situazione. Non potremo rimanere stazionari nello stesso luogo: le “tempeste oscure” in costante avvicinamento potranno danneggiare sia i golem che gli edifici. Perciò, dopo aver raccolto un po’ di risorse, dovremo selezionare la destinazione successiva, attendere il raduno di tutti i golem e infine partire.
Anche in viaggio però capiterà di subire incursioni da parte dei mostri, che se riusciranno a distruggere il nucleo dell’Albero del Mondo decreteranno la fine della partita, game over. Il posizionamento di armi e muri difensivi sarà dunque determinante nella sopravvivenza a queste battaglie. Il combattimento procederà in maniera automatica, ma potremo anche azionare le armi manualmente, a nostra discrezione.
Dai nemici sconfitti sarà possibile raccogliere delle anime, da utilizzare poi nella generazione di nuovi golem dal nucleo dell’Albero del Mondo. La combinazione delle suddette (che possono essere di diversi tipi) determinerà i punti di forza e in generale le caratteristiche dei golem, che potranno avere specialità e persino preferenze in termini di compiti da svolgere.
Avanzando nella mappa di gioco incontreremo nemici via via più forti, che richiederanno la raccolta e l’utilizzo di risorse sempre più complesse al fine di rafforzare la fortezza e proteggere il nucleo. Nella nostra prova però abbiamo notato un certo sbilanciamento nelle fasi più avanzate della partita, dove con i golem si fa molta fatica a raccogliere le risorse in tempo utile per fronteggiare minacce importanti.
Una problematica che costringe a progredire velocemente a inizio partita, in maniera un po’ forzata, rompendo l’equilibrio del gioco. Ma siamo certi che nel corso dello sviluppo non mancherà una patch risolutiva. A livello grafico invece l’opera di Angoo Inc presenta uno stile fantasy occidentale non particolarmente ricercato, ma nel complesso curato.
Abbiamo invece apprezzato molto l’interfaccia, che con un approccio minimalista ci è parsa chiara e facile da consultare: cosa affatto non scontata nei titoli gestionali. Pur trattandosi di un accesso anticipato non abbiamo invece riscontrato bug o glitch significativi, mentre la colonna sonora che ci ha accompagnato nel nostro viaggio si è rivelata piacevole e calzante con l’atmosfera della produzione.
MOLTO PROMETTENTE
Ark of Charon è una produzione passata inosservata, ma che merita senz’altro più attenzione. Il mix tra gestionale e tower defense funziona davvero bene, al netto della necessità di un maggiore bilanciamento nelle fasi più avanzate di una partita. Dopo alcune esperienze in ambito mobile, il team di Angoo Inc ha la possibilità di esordire dignitosamente nel mercato dei videogiochi “che contano” con un titolo obiettivamente interessante, ma che necessita senz’altro di qualche piccola rifinitura, magari assieme ad altri contenuti. La strada intrapresa è sicuramente quella giusta.