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Beat Slayer, combattere la musica con la musica, recensione

Quando il mondo sembra essersi abituato al ritmo sbagliato c'è solo una cosa da fare: "suonargliele", a colpi di metallo

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Forse non molti sapranno che i giochi ritmici hanno avuto una loro ascesa videoludica nei lontani tempi d’oro del “gaming da salagiochi“. A suo tempo infatti scoppiò una vera e propria mania per titoli come Guitar Hero e Dance Dance Revolution, che col tempo approdarono nelle case di molti e sotto varie forme. Oggi però la situazione è ben diversa, e sul mercato si affacciano ben pochi titoli con la volontà di offrire qualcosa di nuovo e originale in un genere che, oltretutto, risulta ancora inesplorato da molti.

Beat Slayer è un’opera che non a caso punta a offrire qualcosa di “fresco”. Si tratta di un hack & slash roguelite isometrico che, a ritmo di battiti, ci farà affrontare orde di robot in una distopica Berlino degli anni ’90. Se tutto ciò ha scosso il vostro interesse, vi invitiamo a leggere a tempo di musica la nostra recensione di Beat Slayer. Vediamo se lo studio di sviluppo indie berlinese ByteRockers’ Games riuscirà a stupirci. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Paras Games, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.

“DON’T STOP ME NOW…”

Nell’utopica Germania robotica degli anni ’90 in cui prende piede Beat Slayer il muro di Berlino era appena stato abbattuto e il paese si stava godendo un nuovo periodo di tranquillità. Ma se abbiamo imparato qualcosa dai videogiochi, è che la pace non dura mai a lungo… Stavolta a portare un “ordine” non richiesto è un individuo di nome Dietrich che, sorgendo sopra tutti gli altri, ha cominciato a espandere il suo impero attraverso ipnotiche frequenze radio.

Dei suoni diffusi come musica dal ritmo grigio e asettico hanno portato il popolo a fidarsi ciecamente del suo nuovo tiranno, vivendo a tempo dei suoi battiti metodici, ma privi di vita. Quando la pressione sembra essere ormai insopportabile, la nostra protagonista Mia si ribellerà. Nulla sembra spaventarla e decisa come non mai, partirà per salvare la musica e il suo ipnotizzato fratello. Ma non senza l’aiuto dei suoi amici, che l’assisteranno da una base al di fuori dei radar del cattivo di turno.

Dietrich e nostro fratello Toni

Dopo aver interagito con i membri della crew, saremo pronti a lanciarci nel massacro.  Attraverseremo quartiere per quartiere in “arene” cittadine circoscritte, affrontando diverse ondate di nemici meccanici di vario genere. Quando anche l’ultimo dei minion di Dietrich sarà una poltiglia di bulloni, potremo riscattare il potenziamento di fine livello e proseguire nella prossima tappa, fino a giungere alla stazione radio dell’egocentrico villain.

Il percorso in Beat Slayer sarà diviso in tre atti, con alcune biforcazioni che ci porteranno ai rispettivi bonus. Questi saranno casuali ad ogni riavvio, come in molti roguelite, e andranno scelti con attenzione. Le tappe non saranno molte e l’intero viaggio si potrà concludere in una mezz’ora abbondante, essendo i quartieri completabili in pochi minuti. Ma attenti, se non sceglierete con cura le giuste combinazioni di potenziamenti le cose potrebbero farsi ingestibili…

UNA COMBO DI BATTITI

A ritmo

Le tre armi disponibili in Beat Slayer sapranno il fatto loro e al contempo riusciranno a soddisfare i palati di ogni giocatore. Un’ascia per combo puntuali ed equilibrate, un pesante martello dal doppio battito e un’agile ruota dentata da scagliare,a tempo, dalla distanza. Ogni scelta è risultata divertente e ben gestibile, con un decisivo attacco ultra-unico per ogni strumento.

La chiave per vincere ogni battaglia sarà proprio il tempo. Infatti dovremo colpire e schivare a “ritmo di metronomo”, sulla base della canzone ascoltata da Mia. Per quanto i ritmi non cambino mai veramente (se non in un appagante crescendo negli ultimi livelli), l’ascolto è stato sempre “attivo” e non ci siamo mai stancati della “stessa solfa”. La colonna sonora infatti è “ritmata” il giusto per permetterci di trovare il nostro ritmo. Una volta fatta la mano ci sentiremo inarrestabili, almeno finché non incontreremo le prime difficoltà…

Il potere della musica

Se perseguiremo nelle nostre combo accenderemo lo stato Tanzrausch, che attiverà vari effetti secondari acquisiti nei livelli. Andando a ritmo inoltre i nostri attacchi saranno più potenti, permettendoci di bilanciare i conflitti con le numerose fila di nemici robotici. I bonus raccolti si dividono in aumenti di statistiche, infusioni elementali e danni da condizione. Oltre a questi troveremo anche aggiornamenti per aumentare salute, difesa e la probabilità di rilascio di salute o bonus temporanei dai nemici.

Tutte le combinazioni offerte in Beat Slayer riescono quasi sempre a regalare un gameplay variegato. Quelle poche volte che non succede però è dovuto a una casualità di potenziamenti che predilige spesso gli aumenti di statistiche, rispetto ai bonus elementali. Spesso infatti le strade percorribili non offriranno la giusta varietà di power-up, abbondando così di poteri standard e senza dare sufficiente spazio a tutto il resto, decisamente più utile.

ISOLARSI DAL MONDO CON STILE

Il contatore di combo a tempo

Fin dall’avvio Beat Slayer ci suggerirà di giocare con un pad, ma noi siamo riusciti a completare le prime run con mouse e tastiera. I movimenti relegati alle sei direzioni standard (laterali, verticali e diagonali) serviranno anche per direzionare gli attacchi, che avranno comunque l’ausilio di un minimo di autofocus. Con una levetta analogica tuttavia i movimenti saranno tridimensionali, e di conseguenza più precisi nei lanci di varie abilità. A voi la scelta!

Sarà utile anche effettuare una calibrazione, per sincronizzare le frequenza di aggiornamento dello schermo con il gioco. Anche se nel caos generale, pur seguendo il ritmo, talvolta ci siamo trovati privati della nostra combo. Il sistema di conteggio è abbastanza permissivo e ci permetterà di saltare dei battiti prima di annullarsi. Esso avrà mediamente una certa soglia di tolleranza nelle imprecisioni, che spesso chiuderanno un occhio ma altre volte no. Nulla di frustrante comunque. Con la giusta attenzione si potrà andare avanti all’infinito, volendo.

Il percorso completo

Per i più avvezzi al genere, Beat Slayer non richiederà più di una decina di tentativi per raggiungere il finale. La breve longevità del percorso aiuta inoltre riguardo il fattore ripetitività che, nonostante alcune variazioni nei nemici e nei power-up, raramente si farà sentire nelle sue veloci sessioni. “New game+” compresi, che aggiungeranno ulteriori difficoltà sul campo e nuovi nemici d’elite.

Ad esprimere ulteriore carisma è inoltre il comparto grafico, col suo stile tridimensionale che mescola mondo e modelli poligonali in cel-shading attraverso una trama di texture “rigata” in stile da fumetto anni ’40. A molti potrà ricordare quanto visto nei recenti film d’animazione Marvel riguardo un uomo-ragno di una certa fama, per fare un esempio.

NON È UN DISCO ROTTO PER FORTUNA…

I danni da condizione

Il sopracitato stile visivo adoperato in Beat Slayer non fa certo una brutta figura, soprattutto nel caos generale, con effetti speciali fluidi e vigorosi che ricordano quelli visti, per citare un titolo famoso, in League of Legends. Ulteriori effetti come il ritmo dei dettagli nei vari quartieri si fanno apprezzare, così come le infusioni elementali, che aggiorneranno colori ed effetti in base al potenziamento scelto su di noi e sulle reazioni che causeremo ai nostri nemici.

Durante le nostre svariate ore di gioco ci è capitato un solo crash dopo il secondo boss. Un problema evidenziato dalla community di Steam e al quale gli sviluppatori hanno già promesso un fix. Era già innegabile comunque la cura “affettuosa” per il titolo, che si palesa non solo per l’ottimo doppiaggio in lingua inglese, ma anche per gli svariati dialoghi in situazioni ripetute con diverse linee di testo ogni volta.

Questo aiuta non di poco il senso di continuità, dandoci l’impressione di non star mai perdendo tempo in infiniti loop temporali spesso canonici del genere. Beat Slayer dunque non ha presentato altri problemi, mantenendosi stabile e fluido con il framerate anche in situazioni concitate, con intere zone gremite di robot nemici.

Lo stile di disegno “schizzato” ma definito si lascia amare quanto le continue citazioni alla cultura musicale. Certo sul fattore potenziamenti si sarebbe potuta inserire qualche voce in più, ma anche allo stato attuale il gioco sa offrire una soddisfacente quantità di combinazioni “personali” e a loro modo uniche.

Le voci sono ben spiegate

DA AVERE SENZA RISERVE

In Beat Slayer riusciremo a trovare il nostro ritmo, danzando in duelli mortali contro i nostri nemici per giungere al prossimo passo della nostra missione, colpo su colpo e a ritmo di musica. Tante piccole accortezze e svariati potenziamenti uniti ad una longevità “breve” permettono al titolo di non stancare mai, assicurando continuità narrativa nonostante la ripetitività dei suoi percorsi.

Un gameplay ritmico e curato, ricco di citazioni musicali e affetto da parte di ByteRockers’ Games, fa di questa produzione un must have per qualunque amante di giochi ritmici, e non solo. Qualche componente extra e una casualità nei power-up più generosa avrebbero fatto un po’ la differenza, ma anche così com’è il titolo garantisce decine di ore di divertimento. 

Pregi

Peculiare, ben realizzato e curato con passione anche nei dettagli. Stilisticamente e visivamente apprezzabile. Varie linee di dialogo in situazioni ripetute creano un senso di continuità distinto da altre produzioni del genere. Poche idee ma ben integrate fra loro. Ottima rigiocabilità.

Difetti

La casualità diverse volte non risulterà davvero tale, finendo col proporre risultati ripetuti nel "toto-potenziamenti". Qualche elemento extra avrebbe reso il gameplay ancor più vario. Calibrazione ritmica non sempre precisa.

Voto

8

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