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Sunkenland, sopravvivere nel Waterworld, anteprima

Nei panni di un novello Kevin Costner ci ritroveremo a lottare per la sopravvivenza in un mondo coperto d'acqua, con sprazzi di terraferma

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Scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello del mare, terre sommerse, umani superstiti intenti a contendersi le risorse rimaste… Suona familiare? E’ lo scenario in cui è ambientato Waterworld (1995), una celebre pellicola divenuta cult nel corso degli anni, pur non rappresentando propriamente un capolavoro del cinema. Ciò è dovuto in primis al fascino ispirato da quel mondo post-apocalittico, dove la terra (letteralmente delle manciate di essa) divenne il bene più prezioso di tutti.

In Sunkenland tuttavia non dovremo metterci alla ricerca di una terra promessa, ma “semplicemente sopravvivere. Si tratta di un survival dichiaramente ispirato al film diretto da Kevin Reynolds, dove come recita il sottotitolo dovremo immergerci, costruire e lottare per la nostra vita. Andiamo a scoprire di che si tratta in questa anteprima di Sunkenland. Ricordiamo che il gioco, sviluppato e pubblicato da Vector3 Studio (piccola software house indie americana ndr), è attualmente disponibile in accesso anticipato su Pc, via Steam. Buona lettura.

L’ACQUA, FONTE DELLA (RI)NASCITA

In Sunkenland inizieremo la nostra avventura praticamente nudi, dispersi su un’isola deserta e con il solo ricordo di essere stati torturati (immaginiamo quindi di essere riusciti a fuggire, in qualche modo). Dal momento che ci troviamo in un mondo come quello del celebre film Waterworld, la nostra speranza di sopravvivenza è principalmente riposta nei resti delle città sommerse.

Esse infatti sono ricche di risorse, essenziali per il progresso. Risorse che dovremo utilizzare per costruire basi, esplorare e sopravvivere, sia sulla terra che sull’acqua. Gli indicatori da monitorare costantemente sono quattro: fame, sete, salute ed energia. Quest’ultima si divide a propria volta in due barre, dove una riguarda la resistenza (e quindi la capacità di correre e nuotare), l’altra invece cala con il tempo e potrà essere reintegrata dormendo, mangiando e bevendo.

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Per tenere a bada la fame la pesca sarà l’attività principale, anche se potremo anche mangiare piccoli animali come granchi e molluschi. La sete invece dovrà essere contrastata attraverso le bibite rinvenibili tra i rottami, o ancor meglio dall’acqua. Certo, dopo aver creato un depuratore. Interessante il fatto che alla morte perderemo, come è ovvio, gli oggetti presenti nell’inventario, ma non quelli equipaggiati nella barra degli strumenti.

Chiaramente la fame e la disidratazione non saranno le uniche minacce che dovremo affrontare. Sott’acqua il rischio di incontrare degli squali sarà costante, per non parlare di mutanti e predoni (con tanto di fazioni) sulla terraferma. I quali, a seconda dei casi, ci inseguiranno pure in acqua pur di farci lo scalpo. Per chi se lo stesse chiedendo no, il titolo di Vector3 Studio non prevede alcuna forma di PvP. Si tratta di un’esperienza per giocatore singolo, anche se nella fattispecie potremo sempre condividerla con un amico, in cooperativa.

LE RISORSE NON SONO INFINITE

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I nemici saranno davvero pericolosi. In particolare quelli umani, visto che all’occorrenza potranno brandire varie armi. Da quelle più rudimentali, come lance e scudi, a quelle moderne quali pistole e fucili. Oltretutto, per quanto potremmo sforzarci di girare al largo da loro, la nostra base potrà pur sempre finire invasa e saccheggiata. Per questo bisognerà approntare delle difese, per noi e per i nostri averi.

Avremo quattro slot (testa, busto, gambe e braccia) dove poter equipaggiare delle armature, che a differenza delle armi dureranno decisamente più a lungo. Una volta esaurito il misuratore di durabilità, tuttavia, si romperanno. Dalla mappa potremo visualizzare le isole ancora da scoprire (contrassegnate da un punto interrogativo), e in generale troveremo un indicatore sotto ciascuna di esse, a simboleggiare la quantità di risorse presenti.

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Una volta esaurite, dunque, dovremo necessariamente spostarci e cercare altrove risorse extra. Un modo particolarmente redditizio per procurarsene (assieme a oggetti di valore) sarà quello di saccheggiare le basi delle fazioni di predoni. A patto però di essere abbastanza coraggiosi, e di poter uscirne vivi. Nelle rovine delle città sommerse invece avremo modo di trovare tutto il necessario per costruire delle imbarcazioni, fondamentali per gli spostamenti.

Saccheggiare e distruggere non rappresentano tuttavia l’unico modo per ottenere risorse in Sunkenland. Ci sarà infatti un commerciante “fluttuante” che in cambio di rottami e materiali vari ci venderà progetti e risorse rare, sia pure a un costo piuttosto alto.

DIAMANTE GREZZO?

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Per essere una produzione frutto del lavoro di una manciata di persone, Sunkenland si difende piuttosto bene a livello tecnico. Le texture sono un po’ datate, ma i colori brillanti e l’attenzione per diversi piccoli dettagli denotano la cura per un titolo che, in fin dei conti, è ancora lungi dall’aver espresso il proprio, pieno potenziale.

I più bei colpi d’occhio li avremo sott’acqua, piena di affascinanti rovine ricche di risorse, simbolo di una civiltà ormai perduta. Sorprendentemente buoni sono anche gli effetti audio, in particolare quelli ambientali (un po’ meno quelli delle armi). Oltre alle tracce musicali “da battaglia”, abbiamo inoltre apprezzato le melodie classiche riprodotte durante la semplice esplorazione.

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A destarci qualche preoccupazione è la longevità, visto che al di fuori della “semplice” (si fa per dire) sopravvivenza non vi sono obiettivi definiti, una volta avviata la partita. Certo potremo dedicarci alla conquista del mare, eliminando magari le varie fazioni di predoni nel processo. A parte ciò, tuttavia, non saremo stimolati da qualcosa nello specifico.

In ogni caso nella roadmap annunciata dal team di sviluppo sono previsti molti contenuti aggiuntivi quali armi, veicoli, fazioni, oggetti. Oltre chiaramente alle rifiniture del caso, anche se dobbiamo ammettere di non aver riscontrato grossi bug o problemi di framerate. Pur trovandosi in accesso anticipato, Sunkenland si dimostra già abbastanza solido da questo punto di vista.

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PROMETTENTE

A dispetto delle apparenze, Sunkenland offre un’esperienza survival solida e divertente, in un’ambientazione che da quasi 30 anni affascina tantissimi appassionati, di cinema e non solo. Troviamo saggia la scelta di accantonare (come inusuale in questo genere di produzioni) l’elemento PvP in favore di quello PvE, anche se trattandosi di un titolo in sviluppo non è detta ancora l’ultima parola. Certo è che il team di Vector3 Studio è sulla buona strada: aspettiamo di vedere i contenuti che verranno aggiunti nel corso del tempo. Ad maiora.

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