Avete mai sentito parlare di Poly Bridge? Giusto qualche mese fa abbiamo recensito il terzo capitolo. Si tratta di una serie di puzzle game graziosa e originale, dove l’obiettivo è quello di costruire ponti funzionati (anche a costo di risultare un po’ “incoerenti” nella struttura). Con Green With Energy, del quale parleremo oggi, il discorso è abbastanza simile. Infatti rappresenta un puzzle game diverso dal solito, che tratta un ambito (quello relativo alla tutela dell’ambiente) molto “reale” e importante al giorno d’oggi.
Come recita il nome, l’elemento cardine del gioco riguarda le energie rinnovabili, e il tentativo di mantenere un giusto equilibro tra produzione e requisiti. Andiamo allora a scoprire Green With Energy in questa recensione. Ricordiamo che il gioco, sviluppato dal solodev Orbifold e pubblicato da PlayWay e Gameparic, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.
SIA FATTA LA VOLONTÀ DI GRETA
Green With Energy è un interessante puzzle game che fonda le sue radici su un corretto uso delle tecnologie legate alle fonti di energia rinnovabile. Si tratta di un argomento preminente non solo tra i media e i social, ma sempre più anche nel mondo videoludico. Certo serpeggia molta ignoranza in materia: spesso per esempio si ignora quanto un’auto elettrica finisca con l’impattare sull’ambiente ben più di una normale auto a gasolio.
Specie visto l’inquinamento prodotto anche solo dalla dismissione delle batterie. E allo stato tecnologico attuale, in ogni caso, pensare di poter coprire il fabbisogno energetico mondiale con le sole energie rinnovabili è semplicemente follia. Ciò detto le tecnologie continuano a evolversi, e vale dunque la pena di guardare al futuro con una punta d’ottimismo.
Ed è qui che entra in gioco l’opera di Orbifold, che però non aspira a essere una simulazione a tutto tondo o comunque un puzzle game destinato agli amanti di sfide complesse e articolate. Certo, come in Terra Nil (qui la nostra recensione) non vengono disdegnati elementi di carattere gestionali e strategico, da applicare su una mappa a griglia quadrata. Tuttavia lo spirito è comunque spensierato (a dispetto del “peso” del messaggio), col nostro obiettivo che sarà quello di fornire energia a case ed edifici di vario tipo.
I livelli si presentano come piccoli diorami, talvolta in movimento, in cui dovremo costruire accumulatori d’energia, pale eoliche, pannelli solari e perfino reattori nucleari (altra fonte di energia che con i dovuti accorgimenti è da considerarsi pulita a tutti gli effetti). Una volta posizionate queste strutture altro importante compito sarà quello di collegare il tutto e verificare l’effettiva rendita energetica del nostro progetto. In caso affermativo, potremo passare allo scenario successivo.
PROGRESSIONE SERIA MA RILASSATA
Ogni scenario presente in Green With Energy propone un’interfaccia minimale, assieme a una visuale a volo d’uccello con pulsanti e quadri informativi. Sarà possibile costruire e posizionare una serie di impianti base, che nel corso di ogni partita verranno poi aggiornati e potenziati. In alto a destra troveremo tre importanti informazioni: l’energia prodotta, il fabbisogno e la quantità accumulata.
Questi tre valori rappresentano l’obiettivo per il superamento del livello, che dipenderà non solo dal posizionamento ma anche dal tipo di elemento e dai vari collegamenti. Il test del risultato andrà a valutare il nostro lavoro nell’arco di ventiquattro ore accelerate, e il giudizio sancirà il successo o il fallimento. Anche se a parole può sembrare difficile, in realtà la progressione risulta molto tranquilla pur essendo per sua stessa natura ripetitiva.
Interessante la possibilità di aggiungere elementi quali ad esempio i pali della luce, e di sfruttare dei trasformatori che variano la tensione dell’energia elettrica, proprio come accade nella realtà. Gli accumulatori in questi casi rivestono un ruolo particolarmente importante, soprattutto se accoppiati con dei pannelli solari. Questo poiché a differenza di altre fonti di energia alternative (come quella idroelettrica), i pannelli funzionano solo in orari diurni.
Ovvero quando le celle vengono colpite dai raggi del sole. Al calare della sera l’energia immagazzinata precedentemente verrà dunque condivisa e fruita dai vari edifici. Questo importante equilibrio risulterà determinante per il buon completamento di alcuni scenari. In base alla progettazione verrà generato un punteggio che, come in Poly Bridge 3, potrà anche essere confrontato nella classifica online.
FOTONI A SCHERMO
A livello tecnico Green With Energy non nasconde le sue umili origini indie (e va benissimo così), proponendo uno stile visivo minimale che si avvale di una grafica in low poly leggera e gradevole. Gli elementi a schermo sono spesso circoscritti dalla grandezza dello scenario, e non offrono grande varietà. Considerando però che non ci troviamo davanti a una simulazione quanto a un grazioso puzzle game, per giunta sviluppato da una persona sola… Il risultato può definirsi più che soddisfacente.
La longevità viene garantita da un buon numero di livelli (una cinquantina circa), che si alterneranno senza soluzione di sorta proponendo continuamente nuove sfide. Il tutto è supportato da una colonna sonora mite e rilassata che seppur non ecceda in quanto a numero di tracce si presenta piacevole da ascoltare. Il titolo è localizzato in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Pur non essendo presente una traduzione nella nostra lingua i testi a schermo e in generale le spiegazioni necessarie sono poche, semplici e facili da interpretare.
DA AVERE SENZA RISERVE
Green With Energy è un rilassante puzzle game che nonostante la ripetitività (tratto alquanto tipico del genere), può risultare interessante e anche leggermente impegnativo, almeno nei livelli più avanzati. Il fulcro ruota attorno alla gestione di fonti energetiche e ai collegamenti con i vari edifici; meccanica che risulta fin da subito immediata. Difficilmente ci troveremo bloccati, anche perchè l’obiettivo non è solo quello di superare i livelli quanto di evidenziare la portata e le possibilità offerte dalle fonti energetiche rinnovabili.
Ampliando il ragionamento si potrebbe azzardare l’idea di qualcosa di ancor più grande che comprenda trasporti ed economia ad ampio spettro, ma stravolgerebbe il target di questa produzione. Ecco, forse qualche informazione extra di carattere didattico non avrebbe guastato, ma è più un auspicio che una reale mancanza. Considerando inoltre che il gioco è sviluppato da una sola persona, il risultato nel complesso è davvero pregevole. Per meno di 6 euro rimane oggettivamente impossibile lamentarsi di quanto messo sul piatto da Orbifold. Ben fatto.