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HumanitZ, l’ascesa del “cugino” di Project Zomboid, anteprima

Il passato dell'umanità non si può cambiare, ma forse il futuro sì. A patto di sopravvivere a un'apocalisse zombie

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E’ indubbio che ci siano non solo generi, ma anche dei contesti a dir poco inflazionati. Uno di questi è sicuramente quello delle apocalissi zombie. Sorti del genere umano appese a un filo, orde di non-morti a vagare in giro pronti a smembrare i pochi sopravvissuti… Il fatto che si tratti di qualcosa di già visto non impedisce però la possibilità di fare, magari, qualche passo in avanti.

Quando si parla di survival horror isometrici sandbox a tema zombie, il primo nome che dovrebbe venire in mente è quello di Project Zomboid. Il quale, pur trovandosi in accesso anticipato da 10 anni (sì, avete capito bene), si è costruito attorno una considerevole community. A volersi ritagliare la scena troviamo oggi HumanitZ, progetto attualmente in sviluppo da parte di una software house indie gallese, Yodubzz Studios, che si trova al proprio esordio.

Andiamo a vedere che aria tira in questa anteprima di HumanitZ. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Freedom Games, è attualmente disponibile in accesso anticipato su Pc, via Steam (con arrivo annunciato ma non fissato anche su GOG ed Epic Games Store). Buona lettura.

DIMMI CHI ERI E TI DIRÒ CHE SOPRAVVISSUTO SARAI

Mettiamo subito le mani avanti dicendo che in HumanitZ non si trova nulla di propriamente innovativo per il genere. Un sopravvissuto da controllare, ambienti da esplorare alla ricerca di risorse, zombie da cui difendersi, una componente ruolistica da gestire e via discorrendo. Ma andiamo nello specifico. Per prima cosa dovremo creare il nostro personaggio, attraverso un editor alquanto basilare con cui potremo stabilirne le fattezze e l’abbigliamento.

Abbastanza rilevante ai fini della partita sarà la scelta del background (in questo caso, a livello professionale), che determinerà un certo tipo di bonus. Un meccanico per esempio riuscirà a usare meglio i kit di riparazione, un pugile avrà un notevole bonus al danno a mani nude, e così via. Da apprezzare il fatto che di questi background ce ne saranno svariati, al pari delle condizioni impostabili prima di cominciare una partita. Tempo di respawn per il loot e per gli zombie, stagione di partenza e relativa durata, ecc.

HumanitZ

Una volta impostato il tutto, saremo liberi di iniziare la nostra avventura dallo spirito tipicamente sandbox. Rispetto al già menzionato Project Zomboid, Yodubzz Studios ha voluto puntare su un’esperienza meno simulativa e più dinamica, a partire dalla semplificazione di varie meccaniche. Come quella del base building, decisamente più intuitiva rispetto al rivale.

Il problema è però dato dalla complessiva carenza di risorse, che renderà il crafting più difficoltoso del dovuto. A ciò si aggiunge la necessità dei kit di riparazione, visto che gli strumenti saranno oggetti a deterioramento (per di più alquanto rapido). Insomma, nel corso dello sviluppo vi sono diversi meccaniche su cui bisognerà intervenire, e quelle appena menzionate non sono i soli.

IL POTENZIALE NON MANCA, MA BISOGNA RAFFINARE

HumanitZ

Un elemento interessante e tutt’altro che scontato riguarda la presenza di altri sopravvissuti. Certo, di base potremo condividere l’esperienza in HumanitZ assieme a un amico in cooperativa online, ma stiamo parlando di altri umani controllati dall’IA. A volte potranno rivelarsi utili, e aiutarci nell’abbattere zombie. Oppure, a seconda dei casi, potremmo essere costretti a eliminarli data la loro ostilità.

Il sistema di combattimento prevede invece un buon assortimento di armi, sia bianche/da mischia che da fuoco. Il feeling di queste ultime è più che accettabile, sia in termini di suoni che di “peso”. Discorso diverso per le armi da mischia, specie per quanto riguarda quelle “corte”, come i coltelli. Fintanto che useremo armi lunghe e quindi dalla buona portata, avremo modo di colpire gli zombie in maniera abbastanza sicura.

HumanitZ

Con armi dalla portata ridotta invece finiremo spesso e volentieri per essere colpiti, a causa di hitbox non molto precise. Altro elemento su cui il team di sviluppo dovrebbe senz’altro intervenire riguarda l’interfaccia dell’inventario, che a volte potrebbe risultare un po’ confusionaria rispetto a quella, decisamente migliore, relativa al crafting.

E poi c’è il problema inerente la longevità, per ora abbastanza limitata. Al momento infatti non vi sono altre modalità di gioco rispetto a quella prestabilita di natura sandbox, senza contare che la mappa non è poi molto grande. E il fatto che non sia generata/generabile proceduralmente mina ulteriormente la rigiocabilità. Non ci resta che scoprire come proseguirà la fase di accesso anticipato per quello che, comunque, rimane un titolo assai promettente.

HumanitZ

PROMETTENTE

C’è ancora parecchio da raffinare e aggiungere, ma HumanitZ è indubbiamente sulla buona strada. Per di più i ragazzi di Yodubzz Studios hanno già dato prova di tenere molto in considerazione i feedback della community, con tanti micro-interventi che in queste settimane hanno consentito la risoluzione di diversi piccoli problemi. Gli appassionati di apocalissi zombie saranno felicid i poter avere un’alternativa più “fresca” e accessibile rispetto a Project Zomboid, che viceversa continua a garantire un’esperienza decisamente più simulativa.

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