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Bright Lights of Svetlov, intervista a Vladimir Cholokyan

Abbiamo parlato con lo sviluppatore dell'interessante walking simulator ambientato nell'Unione Sovietica per saperne qualcosa in più

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Ultimamente abbiamo recensito sul nostro portale Bright Lights of Svetlov, un interessante walking simulator ambientato nell’Unione Sovietica e sviluppato da un solo individuo, Vladimir Cholokyan. Giovane sviluppatore (nonchè scrittore, visto che due anni fa ha pubblicato il suo primo romanzo) russo residente a Penza, e con tanta voglia di ritagliarsi un suo spazio nel settore.

Il gioco ha debuttato su Pc già due anni fa, mentre di recente è sbarcato su console. Un’esperienza breve ma comunque intensa, che ci ha davvero colpito. Abbiamo quindi deciso di contattare lo sviluppatore per fargli qualche domanda e conoscerlo meglio. Di seguito la nostra chiaccherata con Vladimir Cholokyan. Per gli amici che non parlano l’italiano, qui c’è la versione inglese della nostra intervista. Buona lettura

Bright Lights of Svetlov
Vladimir Cholokyan ospite dell’edizione 2021 di DevGAMM, che quell’anno si tenne proprio a Mosca

Presentati al pubblico italiano.

Mi chiamo Vladimir Cholokyan. Sono nato in Russia e vivo ancora qui, in una città chiamata Penza, che si trova a circa 700 km a est di Mosca. Ho studiato alla facoltà di Lingue Straniere, ma ho sempre desiderato realizzare videogiochi. Probabilmente da quando avevo 13 anni o giù di lì. Per me il punto di svolta è stata l’uscita del primo S.T.A.L.K.E.R, Shadow of Chernobyl. Allora ho capito che i giochi possono essere ambientati in ambienti familiari, con elementi che si vedono tutti i giorni, e questo l’ho trovato affascinante. Prima di allora tutti i giochi a cui giocavo e di cui ero a conoscenzaa erano perlopiù sviluppati negli Stati Uniti e ambientati in luoghi lontani non solo dalla Russia, ma dall’Europa in generale.

Come è nata l’idea per Bright Lights of Svetlov?

Bright Lights of Svetlov è stato il mio secondo, serio tentativo di creare un videogioco indie. Il primo è avvenuto tra il 2014 e il 2016 ed è naufragato a causa della mancanza di pianificazione. Ero molto determinato nel mio ambito (facevo tutto, tranne la programmazione) e facevo tanto affidamento su un mio amico, che si offriva volontario per programmare. Il gioco era piuttosto leggero in termini di requisiti tecnici, ma comunque non ho ricevuto abbastanza aiuto complessivo e quindi ho deciso di fermarmi. Ho venduto alcuni degli assets presso Unity Asset Store e quello è stato fondamentalmente il mio primo denaro guadagnato grazie allo sviluppo di un videogioco. Dopo sono trascorsi alcuni anni e sono passato all’Unreal Engine, dove ho realizzato alcuni prototipi, esclusivamente per finalità pratiche.

Nel 2020 ho avviato un progetto senza nome (la cartella del gioco si chiama ancora New_Project), ambientato in un edificio sovietico. Mi piaceva l’idea di creare un gioco basato su un luogo specifico, ma in periodi di tempo diversi. All’inizio volevo realizzare qualcosa con un intervallo temporale più ampio (anni ’20,’50,’80, futuro) e raccontare la storia di una famiglia. Ma poi ho ridimensionato drasticamente le mie ambizioni, visto che quattro periodi di tempo molto diversi sarebbero stati difficili da gestire, per una persona sola. Poi il mio amico mi ha ricordato l’evento reale (di cui non parlerò in questa sede) su cui si basa Bright Lights of Svetlov, e nella mia testa qualcosa è cambiato. Era esattamente ciò di cui avevo bisogno. Abbinamento perfetto.

Una curiosità di natura tecnica: quanto tempo hai impiegato per realizzare il gioco? Tenendo conto che dura più o meno quanto un film.

Bright Lights of Svetlov è stato in sviluppo per circa un anno e mezzo, ma tenete presente che si trattava principalmente di un’attività part-time. Infatti svolgevo un lavoro normale e trascorrevo le ore libere (sere e notti, principalmente) a imparare come utilizzare il motore di gioco e a creare assets. Sapevo già che Steam prevede un limite di due ore per il rimborso di qualsiasi gioco, ma non avevo comunque intenzione di aumentare artificialmente la durata dell’esperienza. In effetti rimango più propenso a giocare a titoli più piccoli e fruire così di un’esperienza completa, piuttosto che investire 100 ore a macinare cose inutili e ripetitive in un open world.

Come ha reagito il pubblico? Sei soddisfatto del riscontro che il gioco sta ottenendo, anche sul mercato?

Sono arrivato alla data di uscita senza alcuna aspettativa di sorta. Navigando abitualmente su Steam sapevo bene che il 99% dei nuovi titoli in uscita non raggiungono alcun livello di visibilità, e rimangono nascosti da qualche parte, nelle profondità dello store, con 0-10 recensioni. Ho fatto tutto quello che potevo, inviando dei codici a Youtuber e blogger in vista e scrivendo alcuni articoli su vari siti relativi allo sviluppo di videogiochi, attendendo poi il risultato. Penso che per un gioco così specifico, realizzato oltretutto da uno sviluppatore solitario senza alcuna esperienza pregressa, il risultato ottenuto finora sia comunque positivo. Almeno mi dà forza morale e voglia di continuare a lavorare su altri progetti futuri.

Il gioco sembra essere ispirato a situazioni e routine molto reali. Per caso le hai sperimentate in prima persona?

Beh, non proprio. Naturalmente per ogni persona nata nei paesi dell’ex Unione Sovietica tutto ciò che viene mostrato in Bright Lights of Svetlov risulta estremamente familiare e nostalgico. Per alcuni questo è un ricordo positivo della loro infanzia e giovinezza, per altri una situazione attuale, e non capiscono il perchè il mio progetto esista, in primo luogo. Forse perchè vivono ancora oggi in appartamenti, non dissimili da quanto mostrato nel gioco sotto l’etichetta “anni ’80”.

Nel corso della nostra recensione abbiamo azzardato l’ipotesi che dietro al gioco ci sia un vero e proprio messaggio di denuncia. Evitando spoiler, è davvero così?

Ho cercato di concentrarmi su delle storie personali, ma ovviamente si può dire che si tratta di qualcosa di comune a tutta l’Unione Sovietiva. Perchè è parte integrante di quel sistema, ed è un fatto reale avvenuto lì, non altrove. L’Unione Sovietica è crollata una trentina d’anni fa e ci sono così tanti articoli, film e teorie diverse sulle ragioni e sulla gravità circa la sua dissoluzione che ho deciso di farmi da farmi un po’ da parte, creando un gioco più radicato. In fin dei conti questa è solo la mia visione su tempi dove non ero ancora nato.

Com’è oggi la situazione in Russia per uno sviluppatore? Ci sono problemi o difficoltà nella promozione dei videogiochi, anche all’estero?

Per quanto riguarda la promozione, non credo di aver mai avuto problemi. La release iniziale è avvenuta il 15 settembre 2021, e la maggior parte della promozione è stata effettuata in quel periodo. L’unico problema è che non riesco a ricevere entrate da Steam, perchè tutte le principali banche in Russia sono soggette a severe sanzioni o presentano commissioni di trasferimento incredibili per i conti in dollari (fino al 50% di quanto hai guadagnato). Perciò ora sto cercando di risolvere questo problema, il che non è certamente divertente.

Quali sono i tuoi progetti futuri? È previsto qualche intervento su Bright Lights of Svetlov? Oppure hai già un’idea per un nuovo videogioco?

Il mio prossimo progetto è in sviluppo all’incirca da novembre 2021, non molto tempo dopo l’uscita di Bright Lights of Svetlov su Pc. Ma si è trattato di un ciclo di sviluppo piuttosto approssimativo, con diverse pause. All’inizio volevo dedicarmi al progetto a tempo pieno, ma alla fine sono passato al part-time, perchè avevo comunque bisogno di un altro lavoro per sbarcare il lunario. Tra l’altro anche ciò di cui mi occupo per vivere è legato allo sviluppo di videogiochi, quindi si può dire che opero in quest’ambito sia a tempo pieno che part-time. Il nuovo gioco è ben lungi dall’essere terminato: ho le mie scadenze interne, ma non sempre riesco a rispettarle. Si tratta di un titolo decisamente più ambizioso del primo, anche se non direttamente collegato a esso. Tuttavia si tratta di un progetto portato avanti principalmente da solo, perciò non c’è niente di straordinario come “il mio personale rpg open world che sogno fin dall’infanzia”. Tuttavia credo che potrà sorprendere molti giocatori e risultare interessante non solo ai fan del genere, ma anche ad altri.

Grazie per il tuo tempo, Vladimir.

Grazie a voi per le domande. E voglio ringraziare tutti coloro che hanno giocato al mio gioco, o che hanno intenzione di farlo. Non è lungo, perciò penso che tutti possano provarlo. Questo è il mio canale Youtube. Se volete rimanere aggiornati su quello che faccio e vedere l’eventuale annuncio del mio prossimo gioco, sentitevi liberi di iscrivervi.

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