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Planet of Lana, recensione di un viaggio suggestivo e affascinante

Non la storia di una guerra, ma di un bellissimo pianeta e del percorso per riuscire a mantenerlo tale

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Planet of Lana è un’opera prima. E come ogni opera prima che si rispetti rappresenta un lodevole compromesso tra l’esigenza di proporre tematiche care agli autori e tutto quello che comporta il processo di realizzazione di un videogioco sulle basi dell’esperienza pregressa. A partire da un’illustrazione fatta su tavoletta Wacom tramite Photoshop, per poi passare alla fondazione di Wishfully (avvenuta nel 2018), Adam Stjarnljus era mosso dalla gioiosa ostinazione di dar seguito al suo impulso iniziale, restandogli il più fedele possibile.

Nel caso dello sviluppatore svedese stiamo parlando di un soggetto (una bambina accompagnata da un robot) e delle tematiche con un’ambientazione post-apocalittica dove il verde prende il sopravvento. Beh, possiamo dire che la missione è pienamente riuscita. Di seguito la recensione della versione Pc di Planet of Lana, curata dal nostro Diego Inserauto. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Thunderful Publishing, è disponibile anche su Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.

LANA, LLO E MUI

La vita di Lana sembra scorrere sempre uguale. Sul piccolo insediamento in cui vive, composto da palafitte di vegetali a pelo d’acqua, non sembrano esserci tante distrazioni per una della sua giovane età. Fa eccezione la sorella Ilo, sempre pronta a trasformare lo sguardo annoiato di Lana coinvolgendola in qualche marachella. Lana spesso la insegue.

A volte correndo a perdifiato, altre accucciandosi e carponando silenziosamente per sfuggire dall’attenzione dei grandi, che vogliono ostinatamente evitare i pericoli della natura che circondano il villaggio, anche a costo di smorzare ogni entusiasmo che il gioco possa comportare. I primi rudimenti sui controlli vengono impartiti ben prima che la sciagura si abbatta dai cieli.

Planet of Lana

Un esercito di robot infatti tradurrà in prigionia l’intero villaggio, Ilo inclusa, sotto gli occhi inermi di Lana, scampata miracolosamente alla cattura. Da qui il giocatore impersonerà Lana proseguendo tra piattaforme e puzzle, immergendosi sempre più a fondo nella natura.

Questo fino a fare la conoscenza di Mui, un gattino la cui salvezza vi assicurerà un partner fedele e affettuoso. Da accarezzare certo, ma anche da utilizzare per compiere tutta una serie di azioni indispensabili quali raggiungere luoghi alti, ottenere una liana su cui arrampicarsi, tranciare cavi elettrici e altro ancora.

UN ALTRO MONDO MIYAZAKIANO

Planet of Lana

Planet of Lana è senz’altro un’opera derivativa. I principali ispiratori per level design e gameplay sono Prince of Persia e Another World. Mentre per quel che riguarda tematiche e messaggio la mente vola allo Studio Ghibli fin dai primi istanti, e soprattutto a quel Nausicaa con cui condivide anche lo scenario post-apocalittico. Lo studio Wishfully ha anche tratto insegnamento da indie celebri come Limbo/Inside.

Non solo per il genere di appartenenza, ma anche per la voglia e la necessità di raccontare una storia facendo emotivamente presa sul giocatore. Questa premessa potrebbe spaventare chi legge. A leggere lo spartito, il mondo è pieno di videogiochi indie con una canzone potenzialmente bella, ma eseguita con una chitarra scordata. Non è questo il caso.

Planet of Lana

Planet of Lana infatti svolge un lavoro egregio a livello interattivo, con puzzle dalla logica stuzzicante, comandi sempre precisi e accortezze come checkpoint generosi. Questo anche durante i puzzle, i quali vanno affrontati, tra ideazione e risoluzione, talvolta in diverse fasi. Comoda inoltre la possibilità di disattivare, a nostra discrezione, i QTE.

Per il resto, come avrete intuito, il titolo si prende i suoi tempi. Di certo tutto quello necessario a raccontare una bella storia, in cui contano anche i silenzi. La storia di Lana si dipana tra passeggiate in panorami mozzafiato, impreziosite da arie orchestrali con largo uso di archi e fiati scritte da Takeshi Furukawa, che in precedenza aveva impugnato la bacchetta per The Last Guardian.

UNA STORIA NARRATA CON CURA E ATTENZIONE

Planet of Lana

Se Planet of Lana alterna con il bilancino gameplay e fasi narrative, la cura per i dettagli dà vita a un mondo coerente. Dove titoli più blasonati scelgono di ignorare del tutto dettagli pur importanti per l’immersività, l’opera di Wishfully va esattamente nella direzione opposta. La comunicazione tra Lana, Ilo e Mui è un linguaggio inventato di sana pianta, eppure intuibile nel significato.

A volte viene urlato a squarciagola nei momenti più tranquilli e sbarazzini, altre volte solo sussurrato, magari quando una creatura o un robot ostile è nei paraggi. La sensazione è che ogni suono e sfumatura di colore siano stati scelti con cura e attenzione per restituire tutto il carico emotivo che gli autori volevano imprimere nel giocatore. Al di là di 10 punti sensibili da scoprire, non ci sono collezionabili, né modalità aggiuntive.

Planet of Lana

Il cosiddetto replay value quindi non è stato deliberatamente tenuto in considerazione. Questo per potersi concentrare sulla storia principale, che pur peccando di originalità (specie se la storia di formazione personale del giocatore pesca dalle stesse fonti di ispirazione di quest’opera) risulta valida nella sua interezza. Lana è una protagonista indomita e determinata, ma anche indifesa e impaurita.

Le sue paure sono le nostre, la sua empatia verso Mui è simile all’affetto che riversiamo sui nostri cari, ottenendone il doppio indietro. E il suo mondo è pieno di albe e tramonti, ombre ammalianti e paure dietro l’angolo. Un mondo che non è mai perfettamente a misura di essere umano, ma è il suo. Quella della protagonista è una storia di formazione, di riconquista dei propri spazi, di ritorno alla libertà. E non poteva essere una storia diversa.

Planet of Lana

DA AVERE SENZA RISERVE

Planet of Lana è una storia raccontata con una delicatezza rara, che si gioca come un Prince of Persia e si ama come un film di Hayao Miyazaki. La cura per i dettagli traspare in tutte le 5/6 ore necessarie al completamento, che lasciano soddisfatti chiunque abbia il coraggio di lasciarsi andare sulle onde dell’emotività. Ben fatto, Wishfully.

Pregi

Tecnicamente impeccabile, con tante migliorie QoL che allontanano la frustrazione palpabile in altri titoli più illustri. Oltre a funzionare bene grazie a puzzle ben pensati, il gioco fa leva sul lato emotivo, raccontando una storia magari non originale, ma sicuramente di qualità.

Difetti

A volte il gioco si concede tempi morti, che sfociano in passeggiate suggestive ma un po’ fini a sé stesse. Chi non è un fan del trial & error potrebbe non apprezzarlo, sebbene l’azione non sia frenetica.

Voto

8,5

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