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Strayed Lights, recensione di un’avventura fiammeggiante

Immaginate i pugni di Asura's Wrath, i migliori boss dei Souls e le emozioni provate con Dragon Ball fondersi in un tutt'uno...

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Non capita spesso di venir sorpresi con qualcosa di veramente capace di uscir fuori dagli standard a cui siamo abituati. Venire spiazzati da qualcosa di inaspettato, oggi come oggi, è forse la cosa più rara che possa capitare nel mondo videoludico. Ebbene, Strayed Lights è riuscito a stupirci. Parliamo di un titolo action e dalle doti comunicative “mute”, ma non per questo asettico. Un gioco dalla carica esplosiva e dal carattere esagerato.

Dietro la realizzazione troviamo un audace studio indipendente situato a Strasburgo, in Francia, denominato EmbersUn piccolo team che però, con questo suo titolo d’esordio, dimostra di avere attributi molto grossi. Vediamo quindi cos’ha da offrirci Strayed Lights con la nostra recensione della versione Pc. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dallo stesso team di sviluppo, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.

FUOCO E FIAMME

Strayed Lights non “parlerà” proprio di sé ma si mostrerà subito nei fatti e nella sostanza, rimanendo coperto da un velo di mistero generale. Noi impersoneremo una “fiamma” antropomorfa appena nata. I nostri primi passi ci guideranno in un basilare e intuitivo tutorial attraverso una prima area cristallizzata. Proprio alla fine del percorso però qualcosa sembra andare storto, e la nostra aura di purezza verrà macchiata da un essere oscuro che sembrerà quasi essere il nostro lato malvagio.

Una piccola intro al combattimento base ci farà abituare a uno stile di sopravvivenza incentrato principalmente sulla difesa. Al termine di esso perderemo il nostro “cuore”, frammentato in vari pezzi da quell’essere maligno con intenti poco chiari. Il quale, non soddisfatto, si attaccherà come un simbionte alla nostra forma fisica, “macchiandoci” di nero. Sarà qui che, incuranti, proseguiremo attraverso fantastici mondi per rimettere insieme le nostre fiammeggianti schegge.

Strayed Lights sarà suddiviso in sezioni da esplorare (ma principalmente da percorrere), fino al prossimo boss corrotto che incontreremo sulla nostra strada. Proprio riguardo i boss non possiamo che inchinarci sul profondo lavoro svolto. Tali nemici infatti dimostreranno una profondità caratteriale pazzesca; un aspetto emotivo raramente così curato in titoli del genere. Per farvi capire meglio vi faremo qualche esempio.

Il primo scontro ci ha quasi intenerito, con il primo boss che ci ha dato quasi l’impressione di “giocare” con noi, facendosi distrarre facilmente da elementi esterni durante la lotta. Un altro ancora ha ottenuto la nostra ammirazione mostrandoci dei set di mosse pazzeschi, e un altro scontro ancora il nostro nemico mostrava paura e rammarico. A un certo punto abbiamo pensato: “un vero peccato doverli combattere”. Fortunatamente, alla fine delle varie boss fight concluse con dei QTE degni delle più epiche sequenze in stile action anime giapponese (My Hero Academia ha sicuramente funto da ispirazione), abbiamo avuto ciò che speravamo.

IL MIGLIOR ATTACCO È LA DIFESA… LETTERALMENTE

Per quanto Strayed Lights sia un’opera “silenziosa” non mancheranno i certo i dialoghi, resi sotto forma di potenti scontri contro i boss e cambi di colore verso il resto degli abitanti. Saremo infatti in grado di “comunicare” cambiando colore da blu a rosso mostrando, per così dire, il nostro “carattere” agli altri nostri simili. I nostri nemici invece useranno i colori in modo decisamente più strategico e aggressivo.

Il peculiare combat system dell’opera d’esordio di Embers prevede la difesa come prima “linea d’attacco”. Si potrà attaccare certo, ma considerando i colpi in serie che ci arriveranno dai nemici la parata sarà sempre la migliore scelta. Cambiando colore all’unisono con i nostri avversari inoltre il blocco non solo fermerà i danni, ma ci guarirà colpo su colpo. Con poche parate potremo tornare in piena salute: ma non credete, sopravvivere sarà tutt’altro che semplice…

Quando i nemici si coloreranno di viola dovremo per forza schivare. Anche se nelle fasi più difficili memorizzare i pattern e i colori servirà a poco, visto che si aggiungerà un terzo colore agli attacchi nemici. Con una certa pratica però sarà possibile “masterizzare” questo sistema, affinando i nostri sensi proprio grazie ai colori accesi. Inoltre dopo aver abbattuto i nemici dovremo finirli, scaricando tutta l’energia accumulata con un’esplosione ad area.

Le nostre abilità offensive e difensive in Strayed Lights oltretutto potranno essere ampliate con un modesto albero di abilità attive e passive, in grado di sbloccare nuove mosse e miglioramenti alle statistiche. Potremo scegliere anche fra tre abilità intercambiabili, attivabili come “mosse speciali”: stordimenti ad area, colpi caricati, assalti a distanza e così via. I nemici ci attaccheranno senza sosta, e anche delle semplici lotte 2v1 saranno ostiche da superare. Considerate la necessità di gestire i cambi colore di due mostri contemporaneamente: stimolante!

POTENZA ALLO STATO PURO

Strayed Lights ci darà anche la possibilità di esplorare i suoi vasti ambienti, ritrovando energie con le quali aumentare l’affinità, diventando sempre più potenti. Dopo ogni tratto, generalmente composto da esplorazione e qualche combattimento, giungeremo al boss nelle sue varie fasi. E così, man mano che proseguiremo nella nostra avventura, “cresceremo” da giovani fiamme a brucianti creature adulte. Ricordate Tekà, il cattivo di Oceania (2016)? Mescolatelo a Raziel di Soul Reaver et voilà.

Graficamente il titolo di Embers saprà incantarci, sia per le sue location fantasy ispirate che per le sue animazioni durante gli scontri. Delle vere e proprie “danze” di potenza e spettacolarità cinematografica. Vale lo stesso anche per la colonna sonora, realizzata da Austin Wintory (stesso autore dietro le tracce orchestrali del meraviglioso Journey). Qualche piccola texture meno definita potrà essere scovata, e qualche parete rocciosa risulterà più spigolosa di altre, ma saranno piccolezze che passeranno presto in secondo piano.

Tecnicamente Strayed Lights non ci ha dato problemi, se non qualche calo di framerate nelle transizioni tra le aree. Una volta superate però tutto tornerà fluido e godibile. Ottimo il sistema di illuminazione, anche se ci sarebbe piaciuto vedere un po’ più di luce intorno al nostro protagonista nelle zone buie. Alcuni elementi collezionabili invece rimangono “misteriosi”, complice forse la quasi totale assenza di indicazioni al di fuori dell’albero di abilità.

Stessa cosa per quanto riguarda l’ HUD ridottissimo, che tuttavia aiuta per una maggiore immersività generale. Il moveset del nostro fiammante protagonista potrebbe sembrare scarno con solo tre attacchi base, ma sarà l’ultimo dei nostri problemi se sapremo usare saggiamente la parata e le abilità. Piacevole anche la possibilità di interazione /reazione con l’ambiente e la fauna circostante, sintomo di una produzione che tiene a cuore i dettagli.

DA AVERE ASSOLUTAMENTE

Strayed Lights è un granitico gioco d’avventura e azione, incentrato su boss fight tanto memorabili quanto potenti, a loro volta contornate da esplorazione e qualche fase platform. Un mix di elementi costruiti all’interno di un mondo fantasy e ispirato, in grado di farci sognare sia grazie alle location che alle già menzionate boss fight, vero fiore all’occhiello della produzione. Graficamente distintivo e ben curato, originale nel gameplay (seppur piuttosto basilare) e mai scontato. Una combinazione incendiaria in un piccola produzione indipendente. Qualche piccola texture meno definita e un “taglio” poligonale evidente su alcune pareti rocciose potranno palesarsi, così come dei rallentamenti nei cambi di zona. Ma nel complesso, rimane una modesta esperienza da provare assolutamente. Studio Emberscomplimenti per il coraggio dimostrato. Che sia solo il primo di una lunga serie di titoli di successo.

Pregi

Le boss fight sono arte esplosiva in movimento, e presentano una profondità "emotiva" che si vede di rado in giro. Graficamente ispirato, sia nel design che nei dettagli. Le colonne sonore di Austin Wintory sono sinonimo di qualità. Gameplay a "colori" intuitivo e originale, sempre stimolante e dalla difficoltà ben calibrata.

Difetti

Un moveset abbastanza basic e non troppo variegato, seppur piacevole. La nostra testa fiammeggiante illumina veramente poco. Qualche descrizione extra nel reparto collezionabili non avrebbe guastato.

Voto

8,5

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