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Ash of Gods: The Way, recensione

Quando i giochi di carte si avvicinano alla perfezione

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“Squadra che vince non si cambia”, è ciò che sicuramente avranno pensato i ragazzi di AurumDust. Una piccola software house indie con sede a Cipro, anche se diversi membri del team lavorano da remoto in Armenia, Turchia, Russia e Ucraina. Parliamo infatti degli autori dell’acclamato Ash of Gods: Redemption (qui la nostra recensione), un solido rpg tattico rilasciato nel 2018, e nato grazie a una campagna Kickstarter dove quasi 1.800 sostenitori finanziarono il progetto con circa 87.000 dollari. Basandosi sulla sua modalità multigiocatore, prossimamente verrà inoltre rilasciato Ash of Gods: Arena.

Oggi dunque possiamo parlare di una vera e propria serie visto che stiamo per trattare il sequel di Redemption, ovvero Ash of Gods: The Way. Chiariamo subito che non ci troviamo davanti a simil-Slay the Spire, poichè non troveremo alcun elemento roguelike. I livelli infatti non varieranno nei contenuti da partita a partita, e solo formulando la giusta strategia si potrà sperare di andare avanti. Vediamo quindi cosa ci aspetta in questa recensione della versione Pc di Ash of Gods: The Way, curata dal nostro Antonio “Spettro” Amodeo. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Game Seer, è disponibile anche su Switch. Buona lettura.

È ORA DI FARSI IL MAZZO

Prima di cominciare l’avventura, Ash of Gods: The Way ci chiederà di selezionare il livello di difficoltà. Potremo scegliere fra normale, difficile o “senza incontri”, che permetterà di seguire solamente la storia bypassando tutta la parte “bellica”. La narrazione si sviluppa attraverso dialoghi in stile visual novel, dove talvolta potremo compiere delle scelte che però non influenzeranno il gameplay, bensì la sola trama. Le regole del gioco vero e proprio invece non si differenziano molto dalla maggior parte dei titoli sui generis, e anzi si rifanno non poco a Magic: The Gathering.

Ogni giocatore avrà a disposizione una sorta di “generale” che potrà influire sulle proprie armate con dei bonus. Normalmente sarà invece possibile utilizzare due tipi di carte: soldati ed equipaggiamenti oppure incantesimi, seppur uno solo per volta. Dopo aver giocato la carta che metterà in campo un nostro sodale e scelto l’equipaggiamento da assegnare, i membri del proprio schieramento avanzeranno attaccando tutto ciò che si parerà sulla loro strada. Se si troveranno entro una certa distanza, si scaglieranno direttamente sul giocatore avversario.

Ash of Gods: The Way
Prima di poter sfidare il campione, in ogni torneo dovremo faticare non poco

Ovviamente nella maggior parte dei casi l’obiettivo sarà quello di portare a zero i punti vita di quest’ultimo. Per quanto riguarda invece gli equipaggiamenti, essi potranno migliorare l’attacco e la difesa dei guerrieri o anche generare altri effetti. Per esempio la capacità di farli muovere più velocemente, o di rispondere in automatico a qualsiasi attacco. Gli incantesimi invece potranno danneggiare direttamente le milizie altrui o l’avversario in carne e ossa, come anche evocare truppe speciali e altro ancora.

Dai tradizionali commercianti e armaioli potremo potenziare le caratteristiche delle truppe e acquistare nuovi incantesimi ed equipaggiamenti. Interessante inoltre il fatto che alcune sfide, una volta completate, potranno essere nuovamente disputate in modalità difficile. In tal caso però le cose si faranno più ostiche, e non per via di un’IA avversaria più brillante, bensì per il fatto che ci verranno applicati dei piccoli malus.

UNA PICCOLA OPERA D’ARTE

Ash of Gods: The Way
Spesso arriverà qualcuno a complicare la situazione, senza alcun preavviso..

La campagna si svolge con vari “tornei”, organizzati in gironi. Per passare agli sfidanti del secondo girone bisognerà vincere due battaglie iniziali per ciascuno, mentre una volta raggiunti e sconfitti tutti gli sfidanti sarà possibile affrontare il campione. In Ash of Gods: The Way potremo utilizzare fazioni diverse, per esempio mescolando banditi con soldati. Tuttavia dovremo tener conto che ogni equipaggiamento potrà essere assegnato solo al tipo di truppa dedicato.

In un mazzo composto prevalentemente da banditi sarà quindi inutili inserire equipaggiamenti utilizzabili solo da soldati. Anche alcuni incantesimi potranno essere lanciati solo da determinate truppe, e in tal caso maghi e guaritori risulteranno di vitale importanza. A livello grafico il titolo di AurumDust richiama tantissimo le opere di Don Bluth e Bakshi, con animazioni a dir poco superbe.

Ash of Gods: The Way
Anche durante le schermate “statiche” potremo notare la cura per i dettagli, come (in questo caso) il movimento delle palpebre del commerciante, e il ciondolio della collana nella sua mano

I banditi sputano per terra quando non si muovono, i soldati roteano le armi impazienti di combattere, e in generale le cutscene sono davvero pregevoli. Apprezzabile la differenza fra le truppe, anche dello stesso tipo: abbiamo notato banditi con le stesse caratteristiche aventi però vestiti di colore diverso, e persino barbe differenti. Parlando delle regole del gioco, la varietà di carte si può notare anche dalle razze presenti. Alcune di esse si basano principalmente sulla difesa, altre su attacchi veloci, e così via.

Anche il comparto audio è di buona fattura, grazie a musiche epiche e rilassanti e a effetti sonori di buon gusto, voci comprese. Segnaliamo in particolare la formula recitata dai guaritori, palese citazione al famoso wololo di Age of Empires. Facciamo infine presente che il gioco è disponibile solamente in inglese, ma a dispetto della grande abbondanza di testo è possibile seguire agevolmente il tutto anche con una conoscenza scolastica della lingua.

Ash of Gods: The Way
Una volta giocata la carta della truppa desiderata, potremo scegliere dove direzionarla

DA AVERE SENZA RISERVE

Ash of Gods: The Way costituisce un gran bel colpo per AurumDust, che dopo Ash of Gods: Redemption dà così vita a una vera e propria saga. La storia scorre piacevolmente e il livello di sfida ci terrà impegnati (e appagati) per tutta la durata dell’avventura. Certo le informazioni da gestire saranno veramente tantissime, senza contare che non ci verrà concesso d’affezionarci a un mazzo o a una strategia specifica, visto che saremo incentivati a variare continuamente tattica. Ma a seconda dei casi, anche questo potrebbe essere considerato un pregio. Rispetto al capitolo precedente ci troviamo, in ogni caso, dinanzi a un notevole balzo in avanti.

Pregi

Grafica e animazioni divine. Ogni livello presenta regole diverse. Livello di difficoltà elevato ma non impossibile. Grandissima varietà di carte e narrazione intrigante. Gameplay intuitivo...

Difetti

... Anche se le informazioni da memorizzare e di cui tener conto sono veramente tante. Il nostro mazzo richiederà continue modifiche per potersi adattare alla sfida di turno.

Voto

9-

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