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Horizon Forbidden West: Burning Shores, recensione

Ancora Aloy, ancora più bello! Si va nella città degli angeli

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Horizon Forbidden West: Burning Shores è finalmente sbarcata su PS5. L’attesa espansione del sequel di Horizon Zero Dawn ha inoltre lasciato stupiti parecchi giocatori, dato che il team di Guerrilla Games ha deciso di non rilasciarla su PS4, alla pari del gioco base. La motivazione avanzata dagli sviluppatori riguarda la scelta di sfruttare al massimo la potenza della console next-gen di Sony, cosa che non sarebbe stata possibile con un’uscita anche per PS4.

Tornando all’espasione, essa aggiunge diverse ore di gioco alla storia principale, che dovrà essere stata completata per poter accedere ai contenuti della nuova avventure. Le vicende trattate non modificheranno un granchè il mondo di Aloy e il suo destino. Sembrano invece fungere quasi da preludio, come una sora di preparazione per ciò che avverrà nella sua futura lotta. E infatti la software house olandese, tramite il director Mathijs de Jonge, ha recentemente annunciato di avere già dei piani circa un terzo capitolo.

Purtroppo il come la nostra eroina riuscirà a fermare Nemesi o in generale qualunque periodo di uscita rimane ancora un fitto mistero. Perciò, nell’attesa, non ci resta che andare a scoprire Horizon Forbidden West: Burning Shores in questa recensione. Ricordiamo che l’espansione, pubblicata da Sony Interactive Entertainment, è quindi disponibile solo su PS5. Buona lettura.

SE FUGGONO, RINCORRILI!

Alla fine della grande battaglia contro gli Zenith, nonostante lo scampato pericolo, Aloy non è tranquilla e sa che la Terra non è ancora salva. Una chiamata di Sylens (interpretato dal recentemente scomparso Lance Reddick) rende un ulteriore problema ancora più urgente. Incontrando l’enigmatico personaggio, Aloy scopre che uno degli Zenith è sopravvissuto e si è rifugiato in una zona nascosta. Walter Londra infatti è vivo, e sta tramando qualcosa.

Ci sposteremo quindi in una zona della mappa ancora inesplorata che ci mostrerà le vestigia di quella che fu la città di Los Angeles. Riconoscibilissima da diverse strutture, come la famosa scritta a caratteri cubitali di Hollywood, essa rappresenterà lo scenario in cui sarà ambientata questa nuova avventura. In questo famoso sfondo incontreremo Seyka, una comprimaria che resterà sempre al nostro fianco e parteciperà attivamente sia all’esplorazione che ai combattimenti.

Horizon Burning Shores

Seyka fa parte del gruppo originale dei Quen, da cui si è distaccata una spedizione che conteneva una nostra vecchia conoscenza, Alva. Cercando Londra aiuteremo anche Seyka a trovare sua sorella e a far luce sul mistero dei suoi compagni scomparsi. Benché non ci siano colpi di scena stravolgenti, la storia che affronteremo sarà abbastanza avvincente e costellata di interessanti intermezzi.

Rincorrere Londra in Horizon Forbidden West: Burning Shores ci impegnerà complessivamente per una decina di ore. Tuttavia se ci metteremo a esplorare per bene la densissima nuova mappa disponibile (impegnandoci anche nelle missioni secondarie), il tempo necessario al completamento potrebbe anche raddoppiare. Vi consigliamo caldamente di non perdervi le richieste d’aiuto dei vari Quen, perché si intrecceranno armoniosamente con la trama principale e vi divertiranno con sfide piuttosto impegnative.

QUALI SONO LE NOVITÀ DI QUESTO DLC?

Horizon Burning Shores

In questa espansione non c’è stato uno stravolgimento nel gameplay o di altre meccaniche, però alcune di esse sono state effettivamente arricchite. Infatti avremo nuove abilità nei vari alberi dedicati, e in particolare ce n’è una che risalta tra le altre. Cioè quella che ci consentirà di applicare alla lancia di Aloy un potenziamento in grado di infliggere danni elementali. Inoltre sarà possibile trovare nuove armi (tra cui una completamente nuova e mai vista) e persino diverse bobine speciali.

Avremo a disposizione anche nuovi modi per spostarci, come una barca e una nuova cavalcatura voltante, il tuffoplano. Un simpatico uccello in grado, tra le altre cose, di tuffarsi in mare per nasconderci alla vista dei nemici. Saranno presenti anche le versioni potenziate di tante macchine che abbiamo già affrontato, e ce ne sarà una inedita. Peccato sia solo una! Tuttavia quest’ultima sarà la protagonista di un epico scontro, che potremmo definire tra i più belli della saga.

POSSIAMO PARLARE FINALMENTE DI NEXT-GEN?

Horizon Burning Shores

Diciamo proprio di sì, infatti se Horizon Forbidden West: Burning Shores è arrivato solo su PS5, un motivo c’è. Graficamente parlando le differenze dal gioco base (che già garantiva un livello notevole) non sono molte, a una prima occhiata. Tuttavia guardando meglio ci si accorge di come in quest’espansione siano state apportate delle importanti rifiniture. I dettagli delle texture, gli effetti di luce e le animazioni hanno compiuto un balzo non da poco, che fa certamente comprendere le ragioni dietro al mancato arrivo su PS4.

La cura per le espressioni facciali (specie durante le cutscene) lascia a bocca aperta, con gli stati d’animo dei personaggi che emergeranno chiaramente anche senza sentirli parlare. Per alcuni potrebbe essere discutibile l’indubbia tendenza da parte di Sony nel creare un certo tipo di romance, cosa in cui risulta coinvolta anche Aloy, in quest’espansione. Tuttavia riteniamo che a dover essere criticata, eventualmente, è la qualità della sceneggiatura. Per cui in questa sede si sarebbe sicuramente potuto fare qualche sforzo in più. Conclude il tutto una sontuosa colonna sonora, che ancora una volta si conferma semplicemente emozionante.

Horizon

DA AVERE SENZA RISERVE

Horizon Forbidden West: Burning Shores è un’espansione che non arricchisce molto la trama relativa alle avventure di Aloy, ma si pone più come una sorta di base per un futuro terzo capitolo. Sul quale lo stesso team di Guerrilla Games, comunque, si è espresso molto favorevolmente circa la realizzazione. La scelta di rilasciare l’espansione solo su PS5 (tagliando quindi fuori PS4) viene sostanzialmente giustificata dal comparto tecnico di altissimo livello, mentre le poche ma (molto) buone novità a livello di gameplay contribuiscono a rendere obbligatorio l’atto di vivere questa nuova ed entusiasmante avventura di Aloy.

Pregi

Panorami bellissimi, tante cose da fare e una grafica (e colonna sonora) mozzafiato.

Difetti

Storia non così incisiva, e scarsa varietà di nuovi nemici.

Voto

8,5

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