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Remnant: From the Ashes, recensione Switch

Con questa versione sarà possibile giocare ovunque, a patto di alcuni compromessi...

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Dall’uscita di Remnant: From the Ashes (2019) son passati diversi anni, nei quali si è posto come un difficile sparatutto in terza persona, con un’ambientazione tetra e inquietante. Il successo del gioco (oltre tre milioni di copie vendute, ad oggi) ha portato il team di Gunfire Games a lavorare su un sequel, Remnant 2, che debutterà (salvo imprevisti) entro l’anno su Pc e console next-gen. Dobbiamo riconoscere che anche noi lo aspettiamo con una certa trepidazione, visto quanto di buono visto in questo primo capitolo.

Per ingannare l’attesa il recentissimo porting su Switch di quest’ultimo capita, come si suol dire, a fagiolo. Pur avendo dovuto fare i conti con i limiti hardware della console di Nintendo, il lavoro è indubbiamente interessante. Andiamo quindi a scoprirne di più con la recensione della nuova versione Switch, di Remnant: From the Ashes. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da THQ Nordic, è disponibile anche su Pc, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.

SIETE PRONTI A SALVARE NUOVAMENTE LA RAZZA UMANA?

Come potete ben immaginare in questa nuova edizione Remnant: From the Ashes non è cambiato granchè rispetto al passato. La storia infatti non è stata modificata, in quanto saremo sempre chiamati a salvare il mondo dall’infestazione dei Root. Questi esseri mostruosi sono usciti da un portale dimensionale e minacciano i pochi sopravvissuti della razza umana. L’unica speranza siamo proprio noi, che dovremo essere pronti a imbracciare le armi e fare una carneficina di questi orribili nemici.

La trama non è certo il punto forte della produzione, visto che a dispetto delle ottime premesse non viene sviluppata a dovere. Di fatto viene lasciato a noi il compito di ricostruire gli eventi che ci hanno portato in questa situazione, tramite collezionabili e qualche raro dialogo. La storia che vivremo quindi sarà abbastanza scontata, e anche i pochi colpi di scena risulteranno intuibili. La narrazione si limita perciò a fare da contorno alla parte predominante, ovvero il gameplay.

remnant

Interessante è il fatto che i livelli vengono in parte generati proceduralmente. Cosa che incentiva non poco la rigiocabilità, magari provando tutte e tre le classi di personaggio disponibili in partenza. Una scelta che però non si rivela poi così incisiva, visto che saremo noi a scegliere quali parametri modificare, avanzando di livello. E non dimentichiamoci che le numerose armi presenti potranno essere sostituite o potenziate, per favorire lo stile di gioco a noi più congeniale.

Remnant: From the Ashes è stato spesso accostato al sottogenere dei soulslike per via dell’indicatore di stamina che limiterà la nostra mobilità e, soprattutto, le schivate. E non dimentichiamoci degli agguerriti boss, dei quali dovremo imparare bene i pattern d’attacco per avere qualche speranza di sconfiggerli. L’esperienza può essere vissuta anche in cooperativa (sia locale che online), ma la difficoltà rimarrà comunque elevata. Dopotutto i nemici diventeranno più forti a seconda del numero di giocatori presenti.

COSA È CAMBIATO DALLE VERSIONI PRECEDENTI?

Remnant

Fin dalla sua prima release ciò che più abbiamo apprezzato di Remnant: From the Ashes è stato il suo gameplay impegnativo e stratificato. Che si basa sull’utilizzo di due armi da fuoco (da alternare) e una terza per gli attacchi corpo a corpo. Attenzione però a non sprecare neppure un colpo, o ci si troverà in situazioni più di morte che di vita. Anche in questo versione Switch, dopotutto, il livello di difficoltà generale si conferma piuttosto alto.

Data l’esperienza vissuta su altri titoli simili, sappiamo bene che sulla console ibrida di casa Nintendo riuscire a mirare e spostarsi velocemente con i joy-con non è molto comodo. E il titolo di Gunfire Games non farà eccezione in tal senso. Consigliamo quindi l’utilizzo di un controller pro per riuscire a fronteggiare al meglio le intense sessioni che bisognerà affrontare. Nel caso doveste decidere di usare comunque i joy-con, sappitae almeno che la mappatura dei tasti è piuttosto valida.

Remnant

I compromessi che abbiamo dovuto affrontare giocando a Remnant: From the Ashes su Switch non sono stati, tuttavia, solo relativi ai comandi. Come era lecito aspettarsi, c’è stato rispetto alla versione originale un downgrade grafico non indifferente. In particolare i modelli poligonali e le texture sono stati gli elementi che hanno dovuto pagare il prezzo più alto per via delle limitate capacità di calcolo della console.

La resa grafica complessiva quindi sarà piuttosto deludente, sopratutto nella modalità docked. Giocando invece in portabilità, i difetti si noteranno un po’ meno. Anche la stabilità del framerate risulta diminuita notevolmente, attestandosi su 30 fps abbastanza costanti, ma che caleranno nei frangenti in cui nemici molto numerosi vorranno falci lo scalpo..

MA QUINDI È TUTTO DA BUTTARE?

Remnant

Assolutamente no! E’ indubbio che vi siano dei difetti tecnici, come per esempio i frequenti nonchè lunghissimi caricamenti che dovremo sorbirci sia all’avvio del gioco che nei cambi di zona. Abbiano notato anche dei problemi durante il passaggio da modalità portatile a docked. Spesso infatti i controller non verranno riconosciuti, e saremo costretti a riavviare il gioco.

Possiamo quindi affermare che questo porting su Switch è lungi dall’essere perfetto, ma è comunque degno di essere giocato. Certo, potendo scegliere il modo migliore per giocare Remnant: From the Ashes è su una qualunque altra piattaforma. Tuttavia vi invitiamo a non disdegnare del tutto questa versione.

Remnant: From the Ashes

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Remnant: From the Ashes si conferma un ottimo sparatutto in terza persona anche in questo porting per Switch. I ragazzi di Gunfire Games sono dovuti scendere a diversi compromessi per poter rendere “portatile” la propria avvincente avventura. Tuttavia il divertimento sarà comunque assicurato, al pari delle imprecazioni legate al notevole livello di sfida. Una grafica parecchio rimaneggiata rispetto alle altre versione non arriva infatti a privarci dell’atmosfera dark e lugubre che il gioco saprà farci vivere. Nonc i resta quindi che (ri)cominciare questo intenso e impegnativo viaggio!

Pregi

Gameplay divertente e solido. Livello di sfida considerevole ma soddisfacente. Buona mappatura dei comandi, con i joy-con...

Difetti

... Anche se l'utilizzo di un controller pro resta la cosa migliore. Downgrade grafico importante, caricamenti lunghi e qualche altro problemino tecnico.

Voto

7

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