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Goblins of Elderstone, recensione

Tamburi, zanne e cuccioli Trudy in uno strategico simpatico e colorato. Fan dei mostriciattoli verdi, è il vostro momento

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Come si sa, i regni sono difficili da mantenere uniti. Soprattutto nel caso di civiltà tribali come quelle degli orchi e, soprattutto, di goblin. Salutate cortigiane e assassine alla bisogna, conti, funzionari pubblici e l’estetica di una bella città. Perchè quando si parla di queste razze fantasy a contare è esclusivamente la praticità. Goblins of Elderstone è il titolo di cui parleremo oggi, e come si può intuire facilmente dal nome si focalizza proprio sulle creature grottesche e mostruose che tutti conosciamo. Tra parentesi, in questa sede, di “mostruosità” se ne vede ben poca, ma ne parleremo in seguito.

Si tratta di un gioco di strategia, strutturato come un city builder, dove l’obiettivo sarà quello di dar vita a una tribù di goblin attraverso un nugo di insidie. Il progetto nasce nel 2016, quando due software house indie neozelandesi (Outerdawn e Lost Goblin) decisero di lanciare una campagna Kickstarter per finanziare lo sviluppo del gioco. Quasi 800 sostenitori supportarono il progetto, consentendogli di raggiungere e (lievemente) superare il traguardo, fissato a circa 20.000 euro. Nel 2018 ci fu invece il debutto in accesso anticipato sullo store di Valve, e dopo circa cinque anni di sviluppo è stata recentemente rilasciata la versione 1.0.

Di seguito quindi la nostra recensione di Goblins of Elderstone. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam ed Epic Games Store. Buona lettura.

UN DESTINO DA TRACCIARE

La componente narrativa di Goblins of Elderstone non segue binari fissi, o personaggi con cui interagiremo in quello che potremo immaginare come un dipinto incompleto. La storia in realtà la faremo noi, con le nostre azioni e decisioni in base agli eventi che si susseguiranno, sebbene non ci sia alcuno scriba a ricordare le nostre gesta.

I primi passi che precedono il tutorial ci vedranno intenti a impostare alcune opzioni che determineranno il tipo di partita che giocheremo. Trattandosi di una società trivale, potremo adorare più di una divinità, e anche scegliere se concentrarci sul commercio, sulla natura o sulla guerra. Ogni partita prevederà un contendente che ci terrà impegnati durante la gestione del nostro insediamento. Ci saranno i rozzi e goffi orchi, i nobili e altezzosi umani, o gli arroganti e brillanti elfi.

Goblins of Elderstone

A prescindere dalla scelta del nostro nemico giurato di turno però, il gameplay non varierà poi molto. Infatti le minacce che dovremo fronteggiare saranno piuttosto simili tra loro, e in generale la componente militare del gioco non risulterà poi così sfaccettata. Ai giocatori di lungo corso potrebbe balzare alla mente The Settlers III, anche se qui il quadro è decisamente meno roseo.

Una volta stabilite le “carte” che comporranno pantheon e in generale l’inclinazione della partite, dovremo scegliere il tipo di mappa. Le risorse base presenti in gioco saranno sostanzialmente quattro: roccia, ferro, legname e cibo, sotto forma di bacche. Ci saranno altre risorse essenziali giusto in fase avanzata, ma nel complesso ogni mappa prevederà una quantità abbondante delle suddette risorse base.

AVVIO CON QUALCHE SPIEGAZIONE

Goblins of Elderstone

A setting completato Goblins of Elderstone ci imporrà un’ultima scelta, ovvero il posizionamento della capanna principale da cui usciranno i primi goblin. Questa decisione andrà ponderata con attenzione, poinchè il posizionamento di questa prima struttura impatterà poi sulla raccolta di risorse e sulle catene di distribuzione, talvolta in modo preminente. Un buon tutorial invece ci seguirà nei primi passi, con descrizioni sintetiche ma nel complesso efficaci.

Dalla costruzione delle prime capanne al taglialegna, fino all’arrivo dei primi artigiani che con ossa e stracci realizzeranno strumenti e vestiti. Un aspetto che non viene illustrato nel dettaglio è il trascorrere del tempo e delle stagioni, ma ve lo spieghiamo noi adesso. Sostanzialmente il tempo non scorre per puro diletto, ma avrà un impatto decisivo sull’età delle nostre piccole creature, che con gli anni invecchieranno e moriranno. Anche l’avvicendamento tra una stagione e l’altra avrà il suo peso.

Goblins of Elderstone

Oltre che dagli attacchi delle fazioni nemiche, dovremo guardarci anche da piccole orde di non-morti e altri eventi casuali. Senza dimenticare che i goblin potrebbero sempre rivoltarsi contro di noi, nel caso in cui non dovessimo soddisfare le loro esigenze. L’inverno per esempio sarà una stagione particolarmente vorace di risorse, in particolare di cibo e legname.

Perciò fare scorta nel resto dell’anno non sarà solo consigliabile, ma praticamente obbligatorio. Per quanto riguarda le strutture, saremo liberi di posizionarle ovunque a patto di rientrare nei confini cittadini. Esse saranno inoltre collegate da delle piccole passerelle di legno, attraverso le quali i goblin faranno la spola a seconda delle necessità.

LOGISTICA GOBLIN S.P.A.

Goblins of Elderstone

Dal lato city building Goblins of Elderstone è abbastanza ben strutturato, oltre che piacevole da osservare. Un edificio appena piazzato non verrà costruito all’istante, poichè i nostri “peoni” (ai fan di Warcraft fischieranno le orecchie) avranno bisogno di tempo per erigere l’impalcatura e iniziare a mettere da parte le risorse per portare a termine il lavoro.

In quest’ottica l’evoluzione cittadina seguirà diversi nuclei, che a loro volta avranno depositi con vari tipi di merci pronte alla consegna. Come dicevamo in precedenza, vi sono diverse similitudini con la nota serie di Blue Byte Software. Ogni goblin senza lavoro sarà sostanzialmente alla base di una piramide, che ci vedrà impegnati in selezioni per i mestieri più ambiti. I peoni saranno determinanti poichè senza “corrieri” a raccogliere e far circolare merci, l’intera struttura cittadina crollerà senza soluzione di sorta.

Goblins of Elderstone

C’è però un problema inerente l’IA addetta al controllo della “bassa manovalanza”, che andrebbe rivisto in quanto, al momento, i peoni risultano piuttosti indolenti. La maggior parte degli edifici richiederà più di una tipologia di risorse per funzionare, e questo implicherà un certo numero di peoni a disposizione per la circolazione dei materiali.

Tuttavia finiranno spesso col non raccogliere ciò che dovrebbero, e visto che parecchi di loro dovranno essere assegnati a vari compiti specializzati… La situazione andrà via via peggiorando sempre di più. Durante la nostra prova ci siamo trovati con distese di oggetti da raccogliere, rimasti a terra anche dopo aver fissato la priorità del loro recupero. Assegnare troppi lavoratori a compiti specifici diminuirà la quota di corrieri, e tutto l’indotto ne soffrirà.

UNA BILANCIA SBILANCIATA

L’insediamento e le relative attività che prevedono una gestione accurate delle priorità alla consegna e alla produzione possono risultare, talvolta, diversificate. Per esempio dall’officina del fabbro usciranno strumenti e armi, che serviranno alle guardie e per l’edificazione delle strutture avanzate. A seconda del tipo di edificio potremo assegnare uno o più peoni per un lavoro specifico, e la scelta non dovrà mai essere casuale. I goblin possiedono tre caratteristiche base: forza, commercio e fede.

Tre valori che determineranno anche il ruolo maggiormente affine a loro. Goblin molto forti saranno perfetti per guardie e razziatori, un alto livello di fede sarà appannaggio degli sciamani, mentre l’abilità nel commercio sarà utile un po’ per tutto il resto. Ci saranno poi caratteristiche secondarie come velocità o forza, che conferiranno bonus speciali ai goblin in possesso di tali tratti. Cruciale da questo punto di vista sarà la gestione degli allevatori, che trasmetteranno questi talenti in modo casuale alla generazione successiva.

Goblins of Elderstone

I molti aspetti positivi di Goblins of Elderstone vengono tuttavia ridimensionati da una mancanza di bilanciamento non di rado frustrante. Il passaggio delle stagioni è pregevole, ma l’inverno risulta eccessivamente avaro di risorse, e il valore delle nuove nascite sballato. Troppi decessi tra i goblin anziani vengono accompagnati da esigue nidiate. Fin troppo spesso capiterà di perdere simultaneamente quattro o cinque membri della comunità e applaudire il raggiungimento dell’età adulta solo da parte di 1-2 giovani goblin.

Ed è in quel momento, quando il numero di peoni impiegabili scenderà a livelli preoccupanti, che “l’ingranaggio” si incepperà. Pochi operai non basteranno a raccogliere e far girare le merci necessarie, e tutte le attività inizieranno a bloccarsi. Senza cibo i nostri piccoli amici inizieranno a morire e, pervaso dalla delusione, l’intero insediamento rischierà la rivolta. Scordatevi anche le spedizioni commerciali ed esplorative, perchè toglieranno posti ai peoni con le conseguenze appena descritte.

SIMPATICO E COLORATO

Visivamente Goblins of Elderstone propone uno stile artistico che mescola e armonizza texture in low-poly a elementi fissi in cel-shading con risultati davvero ottimi. Il gioco è colorato e bello da vedere, mentre le nostre piccole creature sembreranno più dei gremlins (quelli buoni!) che dei goblin per come li abbiamo conosciuti in passato. Le animazioni sono basiche ma non legnose, e gli effetti nel complesso soddisfacenti. Appare chiaro come Outerdawn e Lost Goblin abbiano puntato più sull’esperienza generale. La colonna sonora è di carattere ovviamente tribale, con tamburi e flauti che seppur in numero esiguo si alterneranno senza stancare.

Per quanto riguarda gli effetti sono in linea con ciò che ci si aspetterebbe da queste creature: sospiri, grugniti e tanto russare, più qualche urlo nei momenti concitati di una battaglia. Peccato per la mancanza di ottimizzazione e bilanciamento, a cui si somma un’intelligenza artificiale che presenta più di un momento buio. Tra merci non raccolte e goblin a dormire in inverno all’aperto (quando a pochi passi hanno una capanna completamente vuota) c’è di che avvilirsi, specialmente se consideriamo quanto il gioco ha di buono da offrire.

Goblins of Elderstone

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Goblins of Elderstone è uno strategico city builder interessante e insospettabilmente sfaccettato. Avviare il proprio insediamento dopo aver determinato il pantheon iniziale non è difficile, grazie anche al tutorial che offre sufficienti indicazioni per partire col piede giusto. A patto di arrivarci, arrivare a godere di una tribù prospera e pronta a interagire col mondo (talvolta non collaborativo) sarà davvero soddisfacente. Le sfaccettature economiche e gestionali, l’evoluzione dell’insediamento, l’albero genealogico e il gradevole aspetto visivo ne farebbero, sulla carta, un prodotto orientato a un pubblico molto vasto. E dalla valutazione, inoltre, ben superiore a quelle che vedrete in calce alla chiusura della recensione.

Segnaliamo anche la localizzazione in italiano per tutti i testi, cosa non scontata di questi tempi. Quanto di buono abbiamo riportato però è purtroppo affossato da rilevanti problemi di intelligenza artificiale e da un marcato squilibrio che alla lunga tenderanno ad annoiare e frustrare più che a divertire. Nulla di irrisolvibile tramite patch, certo. Sempre se Outerdawn e Lost Goblin sapranno ascoltare con la giusta attenzione i feedback della community, che si sono rivelati molto utili nel corso del lungo periodo di accesso anticipato. In quel caso il gioco potrebbe veramente spiccare il volo portandoci, magari, un dlc che permetta di guidare altre razze. Come in una sorta di “People of Elderstone”.

Pregi

Stile artistico gradevole e ricercato. Gestione dell'insediamento appagante. Insospettabilmente variegato. Tutto in italiano.

Difetti

Bilanciamento generale da rivedere. IA incerta al comando dei cittadini. I problemi tecnici minano longevità e divertimento.

Voto

7

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