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Waves of Steel, la nostra recensione

Non siete mai saliti a bordo di una nave da guerra così... Simulazione o arcade? Un folle ibrido

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Sempre più spesso assistiamo al debutto (e non di rado anche al successo) di titoli realizzati da un solo sviluppatore, o comunque da un team di pochissimi membri. Oggi non a caso parleremo di Waves of Steel, un progetto lanciato e portato avanti da sole tre persone, capitanate da Chris Weisiger. Il quale, assieme alla game writer Nessa Cannon e al compositore Mikel Dale, diede vita a TMA Games LLC qualche anno fa, in quel di San Francisco. Nel luglio 2021 lanciarono in accesso anticipato su Steam il loro folle simulatore arcade di battaglie navali.

Di certo non si vedono tutti i giorni navi da guerra “piroettare” sotto una pioggia di fuoco. Per questo, incuriositi, ci siamo lanciati a bordo della nostra corazzata, sulla quale vi invitiamo a salire assieme a noi. Di seguito la recensione della versione Pc di Waves of Steel, che proprio oggi ha debuttato nella sua versione 1.0. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dallo stesso team di sviluppo, dovrebbe essere rilasciato anche su Xbox Series X, in futuro. Buona lettura.

COSE D’OLTRE OCEANO

Waves of Steel ci offrirà innanzitutto una modalità storia, che si svilupperà attraverso svariate e folli missioni navali. Lì faremo la conoscenza del nostro capitano sulla sedia a rotelle, Quin, e del suo partner Merriwheater. Nel mezzo una grande nave da difendere, la Ratatoskr, assegnata per l’appunto al nostro compagno. Intrighi, tradimenti e alleanze saranno un contorno narrativo che si lascerà seguire con piacere, il tutto disegnato e animato in stile fumetto-visual novel.

In ogni missione avremo molteplici compiti, quasi tutti risolvibili sparando prima e domandando poi. Talvolta però sarà necessario scortare alleati, unirsi a lotte di gruppo ma soprattutto “sfondare” a speronate la linea nemica. Sì, perché quello di TMA Games LLC non è un titolo di battaglie navali “classico”. Certo, il gameplay potrà ricordare alcune meccaniche minori viste in World of Warships, come l’allineamento delle torrette e l’accelerazione per gradi, ma per il resto siamo proprio su altri (e più pazzi) livelli.

La misteriosa forza d’attacco nemica

Punto focale della produzione sembra essere proprio l’accessibilità e l’immediatezza del tutto. Forse non a caso il nostro protagonista (rappresentato qui con una disabilità motoria) riuscirà a farci sperimentare una “libertà di movimento navale” mai provata. O almeno, non in un genere come questo, che nel tempo è sempre rimasto genericamente ancorato (gioco di parole) a strutture, diciamo, più acqua acqua (questa è l’ultima; forse).

E’ proprio parlando di simulazione che qualcuno potrebbe farsi delle domande. Ebbene, il lato simulativo di Waves of Steel sarà presente sia nei “movimenti base”, sia nella gestione più tecnica della struttura (interna ed esterna) della nostra nave. Varie fasi del tutorial iniziale ci guideranno in modo chiaro attraverso l’editor, con il quale potremo apprendere i primi passi sul come sviluppare (o creare da zero) la nostra folle nave militare. Tutto in stile progetto su tavola, o blueprint per intenderci.

“DOVE ANDIAMO NOI NON SERVONO STRADE”

Un vero delirio di fuochi in ogni missione

Uno dei punti forti di Waves of Steel è proprio l’editor delle navi. Questo verrà sempre più arricchito di tecnologie e nuovi pezzi man mano che li otterremo distruggendo altre imbarcazioni lungo la campagna. Volendo potremo anche sperimentare come scienziati pazzi, eliminando il limite di massa delle navi e sbloccando temporaneamente tutte le tecnologie con un opzione nel menù di creazione. Una nave volante con 50 cannoni? Capace anche di piroettare? Si può fare!

Nell’editor avremo un’ampia liberta di azione, e sarà possibile posizionare ciascun pezzo in ogni posizione strutturalmente accettabile. Dalle torrette ai siluri, fino ad armi più stravaganti (dato il contesto) quali raggi laser, bidoni esplosivi, cannoni pesanti e chi più ne ha più ne metta. E non parliamo in senso metaforico, questa volta. Oltre alle armi potremo aggiungere anche motori, razzi a propulsione, torrette di sfiato e tutto l’immaginabile sopra la base (o anche sotto…) di una nave da guerra.

Ma che ca…

Tornando invece sul “campo di battaglia” di Waves of Steel, tutto si trasformerà in una follia tra esplosioni, schivate e speronamenti, per giunta sotto una pioggia continua (ma comunque gestibile) di fuoco nemico. Saremo letteralmente “sommersi” (e si continua) da una quantità spaventosa di veicoli nemici, sia marini che aerei. Ad aiutarci maggiormente sarà il movimento, che tra schivate, accelerazioni turbo e speronamenti-trivella ci permetterà di inabissare ogni avversario.

Si tratta quindi di un titolo piuttosto spensierato, che fa della semplicità il suo forte. Non dovremo neanche preoccuparci di gestire troppe funzioni insieme in quanto, con alcuni settaggi, si potrà impostare il fuoco automatico delle singole armi. Funzione molto utile, tra le altre cose, come contromisura nei confronti degli aerei da guerra. Da un apposito tasto del menu potremo inoltre accedere a un altro “profondo editor”, che oltretutto comprenderà le mod realizzate dalla community di Steam. Grazie alle quali potremo trasformare ancor di più Waves of Steel in un vero e proprio parco giochi “navale”.

ACQUA NELLA STIVA CAPITANO!

Tra mimetiche, colori e bandiere ci sarà da sbizzarrirsi

Sul fronte tecnico non possiamo certo dire di essere in “alto mare”, ma neanche a riva (per così dire). Il comparto grafico di Waves of Steel è volutamente poco “elaborato”, e privo di vari dettagli che con ogni probabilità sarebbero stati superflui in una produzione del genere. Di fatto assisteremo a continue esplosioni, tuttavia senza soffrire di alcun rallentamento. Abbiamo anche testato la modalità “free play”, in cui potremo riempire il mare a piacimento di nemici e alleati, scegliendo anche il meteo e varie opzioni.

Come è facile immaginare, con molti elementi su schermo il framerate ha cominciato a subire qualche colpo, inevitabilmente. I modelli delle navi e in generale dei veicoli ricordano invece delle stampe tridimensionali con texture estremamente semplici. Tuttavia non abbiamo per nulla sofferto la mancanza di dettagli, data la finalità prima del titolo. Che è appunto quella di far “spegnere il cervello” facendo combattere i giocatori in delle caotiche battaglie navali, dove la quantità prevale fisiologicamente sulla qualità.

A chi serve il mare quando puoi navigare sopra la mappa

Data l’entità della produzione non ci sentiamo di dover essere troppo duri. In fin dei conti l’impegno del team di sviluppo si nota comunque, dai tanti piccoli dettagli presenti sia nell’editor che nelle impostazioni di gioco. E quelli che possiamo definire inciampi tecnici, alla fin fine, ci hanno più divertito che infastidito. Finire a navigare sulla terraferma o volare in modi non convenzionali è stato certamente memorabile e, riflettendoci, coerente con l’anima bizzarra e strampalata del titolo stesso.

Certo abbiamo riscontrato anche delle imperfezioni che non lasciano scampo a interpretazioni di sorta, come l’interrompersi improvviso della colonna sonora durante l’editor di creazione. O la “rottura” del cielo in caso di avvicinamento ai bordi della mappa. Colonna sonora che, ci teniamo a dirlo, si presenta piacevole all’ascolto, avventurosa e sempre “sull’onda”.

ops!

POTREBBE DARE SODDISFAZIONI

Alla fine della fiera (rigorosamente navale) Waves of Steel ci ha comunque divertito e, a dispetto delle apparenze, perfino rilassato. Nonostante il caos generato a schermo da centinaia di imbarcazioni intente a cannoneggiarsi a vicenda, l’opera di TMA Games LLC tiene comunque botta nella sua semplicità e immediatezza. La narrazione inoltre offre dei piacevoli contenuti extra a quelle che, altrimenti, sarebbero state solo delle generiche missioni di “guerra totale”. Accompagnato da una colonna sonora sinceramente epica, quest’indie californiano si lascia giocare con discreto piacere, schivando proiettili e monotonia con un gameplay dinamico e divertente. Dove lo stile minimalista non impensierisce più di tanto, ma di certo non rende sufficiente giustizia a un’idea che probabilmente avrebbe meritato tutt’altro comparto tecnico.

Pregi

Un'opera accessibile e immediata per chiunque. L'editor mette in mano ai giocatori un intuitivo e completo strumento con cui creare morte e divertimento. Narrazione piacevole e gameplay arcade surreale ma divertente. Fluidità mantenuta anche con il delirio su schermo...

Difetti

...Che però inizia a scivolare in alcune fasi "esagerate". Stile (seppur volutamente) fin troppo minimalista, che non valorizza del tutto il concept di base. Qualche inciampo tecnico.

Voto

6,5

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