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Byte Fyte (Multiplayer), recensione

Se sei bravo a fare una cosa, mai farla gratis. Bene, ora vi lasciamo ragionare un attimo su questa frase

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Non è certo compito nostro domandarci il perché su alcuni quesiti irrisolti della vita. Eppure siamo qui, a domandarci, perchè… Perchè realizzare un titolo identico ad altri migliaia, spesso più popolari e gratuiti, facendolo inoltre pagare (sia pure molto poco)? Ma soprattutto, se tutti possono essere sviluppatori, perchè non lo siamo anche noi a questo punto? Parafrasando le parole di Syndrome de Gli incredibili “…e quando tutti saranno sviluppatori, nessuno la sarà più…”. Dunque vediamo insieme come Byte Fyte (Multiplayer) ha cambiato le nostre vite.

La giovane e unica sviluppatrice dietro questo progetto è Archor Wright. Ora, lungi da noi svilire gli sforzi dei piccoli lavoratori indipendenti (anzi, di solito facciamo l’esatto opposto) ma qui non ci siamo. Un gioco survival in una città popolata da zombi. The Last of Us, come ti permetti di copiare? E tu, Unturned, vedi di scansarti! In ogni caso, vediamo più da vicino questo sparatutto survival/rpg in terza persona. Di seguito la nostra recensione di Byte Fyte (Multiplayer). Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Archor Games, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura!?

GUARDA LÌ! DIVERTIMENTO! AH NO… ASPETTA

Dunque, non sappiamo proprio da dove iniziare. Potremo partire dal tutorial, che contenutisticamente parlando si può considerare più completo del gioco stesso. Parliamo di un gdr survival il cui acronimo per l’occasione sarà Giocare Di Rado, e che riassumerà in gran parte l’esperienza generale offerta da Byte Fyte (Multiplayer). Per la parte survival abbiamo il meteo variabile, il freddo, il caldo e il nutrimento. In caso di freddo o caldo, pioggia o neve dovremo coprirci con dei vestiti leggeri o pesanti. Abbiamo detto neve? Scusate, quella è presente solo nel tutorial.

Avremo però delle missioni! Attenzione. Rizzate le orecchie sopravvissuti, e lanciatevi in avvincenti missioni quali raccogliere legna, creare oggetti, raccogliere altri materiali, e così via. Eccitante anche il lato survival, che si svolge in una città post-apocalittica con zombi affamati di schiaffi. A volte ci verranno incontro, altre volte correranno liberi per la città. Forse gli zombi sono ex giocatori che attendevano di trovare altra vita senziente online? Non ci è dato saperlo.

Una volta creato il nostro alter-ego nel generico editor di creazione dei personaggi potremo tuffarci nell’azione. Partiremo da una zona sotto la “casa bianca”, intorno alla quale saranno sparsi altri sopravvissuti come noi. Avremo la libertà di avviare profondi dialoghi con questi npc; filosofia in pillole scritta prima che l’acqua per la pasta inizi a bollire. Fra tutti abbiamo gradito in particolar modo (?) un npc specifico, che “rompendo la quarta parete” ci ha chiesto di acquistare il bundle di Byte Fyte (Multiplayer) su Steam. Una follia da metaverso autoreferenziale come mai ne avevamo viste.

Nella modesta mappa di gioco, urbana per un quarto, ci ritroveremo a sperimentare la magia del genere survival puro come pochi altri, esplorando decine di edifici contenenti aria balsamica. Che fresca la brezza di inutilità che si respirerà in quel modello di ristorante il cui pavimento giace compenetrante con l’erba del terreno. Che appagante la logica di poter craftare asce e picconi che serviranno ad ottenere risorse che potremo comunque raccogliere dai ceppi e dai cumuli di pietra usando le mani. Potremo anche usare l’accetta come arma… ah no, scusate.

UN’ESPERIENZA CHE CAMBIA LA VITA

Sorprendentemente la parte migliore di Byte Fyte (Multiplayer) sarà quella relativa ai movimenti del nostro personaggio. Il pattern di animazioni risulta infatti fluido e apprezzabile, soprattutto nell’utilizzo di attrezzi e varie armi, con ricariche delle bocche da fuoco ben fatte, quasi troppo ben fatte… *Meme di Fry di Futurama che strizza gli occhi*.  Per quanto riguarda gli oggetti, li troveremo sparsi per strada o all’interno di alcuni forzieri. Sarà anche possibile recuperarli uccidendo zombi e guadagnando esperienza.

Grazie a quest’ultima potremo salire di livello e, in pieno stile rpg, sbloccare visionarie skill quali l’aumento di varie statistiche di base. Se non vi abbiamo ancora convinto all’acquisto di questo titolo, possiamo sempre informarvi dell’esistenza di Unturned il quale, gratuitamente, offre da anni lo stesso tipo di esperienza. Server pubblici salvati automaticamente nei quali però non sembra passare nessuno da anni… Una città abbandonata, letteralmente.

Fortunatamente sul fronte tecnico Byte Fyte (Multiplayer) non presenta problemi di fondo. Certo guidare automobili piene di benzina e ribaltarsi come micromachine al primo impatto è risultato magico. Osservare strutture volanti invece potrebbe sembrare strano, ma dopotutto è un titolo di fantasia no? In caso dovessimo morire invece finiremo su un isola con una cassa ad aspettarci, ma solo la prima volta (???).

Perciò dovremo poi tornare a raccogliere l’equipaggiamento perduto, rilanciandoci nel campeggio con gli zombi per… Qualche motivo. Magari avete degli amici al quale volete far provare questo titolo, ben venga. Dovrete solo acquistarlo anche per loro e fare squadra insieme. In fin dei conti non è una produzione di per sé malvagia, ma solo inutile e privo di qualsivoglia ragione reale per giustificarne l’acquisto. Se vi sentite però dei gentili benefattori su Steam, e se tante volte dovrete gradire particolarmente lo stile low poly.. Potrete sempre dargli una chance ad occhi (rigorosamente) chiusi.

DA EVITARE

Dare spazio a tutti è la nostra missione. E non possiamo che essere felici di quando videogiochi realizzati da una o pochissime persone risultano migliori di tante opere più blasonate. D’altra parte anche tra la spazzatura può capitare di trovare un diamante. Stavolta però abbiamo rovistato in un bidone senza aver trovato nulla. Non a caso troviamo improbabile l’idea che qualcuno possa trovare divertente Byte Fyte (Multiplayer), che si basa sulla sopravvivenza al freddo e alla fame, sulla raccolta di materiali e sul combattere zombie. Un’idea classica e assai comune certo, ma qui resa in maniera decisamente poco interessante. Il suggerimento che possiamo dare alla giovane sviluppatrice Archor Wright è quello di cessare di copiare (per di più svogliatamente) altri prodotti.

Di andare per la propria strada realizzando qualcosa di minimamente originale, che possa realmente giustificare un qualunque esborso. Pur trovandoci di fronte a un prodotto venduto de facto al costo di un caffé, l’atto di acquistarlo non passerebbe come “supporto alla sviluppatrice” bensì come “elemosina”. Soprattutto dopo il messaggio ben poco subliminale letto da uno degli npc. In definitiva possiamo consigliare il gioco solamente a coloro che devono videogiocare per la prima volta, che si ritrovano senza internet e magari con un euro in tasca, trovato per terra. Meglio ancora se in compagnia di un amico, con cui poter aumentare la già risicatissima longevità per qualche decina di minuti.

Pregi

Le animazioni sono l'unica cosa che si salva di tutta la produzione. Se fosse in formato fisico, il titolo sarebbe adatto ad accendere il fuoco in mancanza di legna.

Difetti

L'esistenza stessa di questo gioco è il suo difetto. Una copia a pagamento di altri 1000 esempi di sviluppo meglio realizzati e per giunta gratuiti. Un guscio vuoto, privo di giocatori e senza anima, realizzato svogliatamente e senza alcuna idea di fondo anche lontanamente originale.

Voto

4

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