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Goat Simulator 3, recensione Pc

Le capre più popolari del mondo videoludico sono pronte a fare nuovamente casino in questo terzo/secondo capitolo della serie

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Può una battuta già sentita far ridere ancora? Questa è la domanda da porsi nel momento in cui ci si approccia a Goat Simulator 3, sequel del primo capitolo (datato 2014). Lo sappiamo, vi starete chiedendo che fine ha fatto il secondo. La realtà è che semplicemente non esiste; Coffee Stain North ha semplicemente deciso di passare al terzo. Una cosa alquanto bizzarra al pari dell’animale protagonista della serie.

Anche qui infatti controlleremo una capra, che avrà come unico scopo quello di seminare il caos in un mondo open world che reagirà in modo imprevedibile alle nostre azioni grazie a una fisica assolutamente folle. Già ai tempi del predecessore questa formula ebbe un ottimo successo, e ora risulta ulteriormente ampliata e migliorata dallo studio indipendente svedese.

Avremo quindi un gameplay rinnovato (ma sempre dalla struttura tradizionale) sullo sfondo di un grande quantitativo di umorismo. Non ci resta che scoprirne di più in questa recensione della versione Pc (dove è esclusiva Epic Games Store) di Goat Simulator 3, curata dal nostro Claudio Szatko. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Coffee Stain Publishing, è disponibile anche su PS5 e Xbox Series X/S. Buona lettura

UMORISMO CHE (NON?) INVECCHIA

Come abbiamo accennato, il gameplay di Goat Simulator 3 si concentra sull’interazione con gli oggetti, alla pari del suo predecessore. Tramite la nostra fidata (?) capretta potremo creare situazioni caotiche e divertenti, ai danni dello scenario e degli abitanti quasi inconsapevoli.

Ed è qui che entra in gioco in maniera singolare l’aspetto tecnico del titolo di Coffee Stain North. Stiamo parlando del fatto che la “barriera” tra ciò che è propriamente parte integrante del gameplay e ciò che invece può sembrare un bug è davvero molto sottile.

Goat Simulator 3

Anche il sistema di controllo è volutamente goffo e imprevedibile. Ci saranno momenti in cui l’arrampicata non funzionerà come dovrebbe. Situazioni in quando si “leccherà” un oggetto per afferrarlo, esso inizierà a colpire tutto ciò che ci circonda.

Momenti in cui la guida di uno dei veicoli presenti ci proietterà in aria, perchè avremo cercato di salire su un semplice marciapiede… L’umorismo da strapazzo che abbiamo già incontrato nel primo capitolo toccherà in questa sede una nuova vetta. Tuttavia non è detto che riuscirete a trovarlo divertente una seconda volta.

OPEN WORLD CAPRESCO

Goat Simulator 3

Va però riconosciuto che questo sequel rappresenta comunque una crescita non indifferente per quella che ora possiamo definire serie. Il sistema di punteggio e la struttura “del passato” infatti hanno lasciato il posto a un gioco più moderno, con un gameplay che sembra prendere in giro se stesso. Qui troviamo un mondo aperto piuttosto vasto tra l’altro, con spazi rurarli, quartieri residenziali eleganti, una foresta e persino un nucleo abitato che ricorda New York.

D’altra parte la mappa verrà “disegnata” man mano che sbloccheremo le zone, che a loro volta si riempiranno sempre più di attività da svolgere. Come da tradizione degli open world, l’esplorazione libera potrà essere premiata dal ritrovamento di collezionabili e dall’ottenimento di nuovi equipaggiamenti. Oltre, ovviamente, che dalla possibilità di assistere (e ancor meglio provocare) situazioni assolutamente esileranti. Ma è proprio nelle attività disponibili che Goat Simulator 3 brilla.

Goat Simulator 3

La maggioranza di esse si baserà sullo “studio” del paesaggio e sulla comprensione di ciò che dovremo fare, il che porterà spesso a risultati tanto inaspettati quanto sorprendenti. Purtroppo però non tutte queste “missioni” saranno così. Diverse infatti riguarderanno la banale ricerca di oggetti, persone o altro, allo scopo di portarle da un punto A a un punto B.

Per esempio dovremo cercare 40 scatole da trasloco in un complesso residenziale per poi inserirle in una casa. Ciò che non ci ha convinto è l’intenzione a rendere questi incarichi “pesanti”, proprio per via della quantità di oggetti che ci capiterà di dover trovare e spostare. In generale il titolo di Coffee Stain North ha il problema di cercare (e di non riuscire, propriamente) di mettere troppa carne sul fuoco.

ERRARE É DA UMANI O DA CAPRE?

Goat Simulator 3

Fin dall’introduzione, che avviene tramite una sequenza assai metaforica che replica la celebre apertura di The Elder Scrolls V: Skyrim (mentre il pilota investe le persone e spiega gli ovvi riferimenti), Goat Simulator 3 rende chiara la presenza di diversi tipi di umorismo. Il quale fisiologicamente non si rivolge, dunque, a uno stesso tipo di pubblico nel suo complesso.

Nell’istrionico calderone che ci viene proposto troviamo infatti battute surreali e assurde, riferimenti alla cultura pop, umorismo crudo, politico e a tratti anche scorretto. Per esempio l’atto di definire “bifolchi” gli umili contadini. Certo, ognuno di noi ha la propria idea (e relativi gusti) di umorismo. Il problema evidente della produzione però è la ripetizione eccessiva della stessa tipologia di battute.

Goat Simulator 3

Senza contare le missioni mal progettate e una ripetitività di fondo che comincerà a far da padrone dopo poche ore. E non che ne servano tantissime per arrivare ai titoli di coda, anzi. Vale la pena menzionare una delle principali novità della serie, ovvero l’introduzione del multigiocatore. Sia in locale via schermo condiviso che online, entrambi fino a quattro giocatori. Il tutto però solo con gli amici, data l’inspiegabile assenza di matchmaking.

Assieme ad altre capre potremo spingere il divertimento ancora più in là, cimentandoci in minigiochi competitivi che adottano un approccio umoristico a classici come King of the Hill, Minigolf e Floor is Lava. Dal punto di vista tecnico in Goat Simulator 3 vige, come abbiamo detto, un sottile equilibrio tra intenzionalità ed errore umano per quanto riguarda il gameplay e la presenza di bug.

Goat Simulator 3

A livello grafico c’è chiaramente (dopotutto sono passati 8 anni dal primo capitolo) un notevole balzo in avanti, anche se i modelli di personaggi, ambienti ecc non spiccano particolarmente in termini di personalità e coerenza. Dobbiamo però congratularci per il lavoro svolto sul lato ottimizzazione, dato che il framerate si manterrà granitico in ogni situazione anche a settaggi ultra (compatibilmente al vostro hardware, nel caso si tratti di Pc).

La colonna sonora invece è piuttosto impalpabile, e di fatto smetteremo di far caso alla sua presenza dopo poco tempo. Segnaliamo infine la presenza dei sottotitoli in italiano, che per giunta danno vita, non di rado, ad alcuni giochi di parole alquanto divertenti. Peccato però che alcune missioni si basano su giochi di parole inglese che, viceversa, potevano sicuramente essere adattati meglio in termini di localizzazione.

Goat Simulator 3

POTREBBE DARE SODDISFAZIONI

Goat Simulator 3 rappresenza senza ombra di dubbio una crescita per la serie di Coffee Stain Studios. Il titolo offre infatti un gameplay ben studiato e strutturato, che poggia su basi solide ma che ha anche avuto l’ardire di spingersi un po’ più in là rispetto al passato. Certo dato il tipo di produzione (e di contesto) era lecito aspettarsi, da parte degli sviluppatori, l’atto di osare ancora di più. Magari cercando nel contempo di proporre una maggiore varietà di situazioni e di umorismo, dove la longevità nel complesso limitata della produzione si rivela sorprendentemente un punto a favore, in tal senso. Se cercate un gioco per passare qualche ora in totale libertà e folle spensieratezza, siete nel posto giusto.

Pregi

Il design di buona parte delle attività proposte è davvero folle e divertente. Gli oggetti ed equipaggiamenti sbloccabili sono piacevolmente deliranti. Finalmente il multigiocatore! Non mancano momenti genuinamente esileranti...

Difetti

... Mentre diversi altri invece risultano noiosi in quanto proposti con la medesima, stucchevole ironia. La mancanza di un matchmaking online resta un mistero. Poteva e doveva essere più vario.

Voto

6,5

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