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Kena: Bridge of Spirits, recensione Pc

Il team di Ember Lab ha scoperto la formula segreta per realizzare un videogioco (quasi) perfetto

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Kena: Bridge of Spirits ha finalmente debuttato su Steam in concomitanza con l’Anniversary Update (che tra varie novità aggiunge anche il new game+). E’ infatti giunto al termine l’anno di esclusività temporale, in cui il gioco era stato originariamente rilasciato su PS4, PS5 e Pc via Epic Games Store. Si tratta di un’avventurosa esperienza spirutale che mescola combattimenti ed esplorazione in un contesto dalle tematiche tanto profonde quanto interessanti. Morte e transizione tra i mondi, ma anche amore, sacrificio e redenzione. Tutti elementi che formano la base lungo cui si distenderà il cammino dei giocatori. Un progetto partorito dalle menti di Mike e Josh Grier, due fratelli che nel 2009, a Los Angeles, fondarono Ember Lab.

Uno studio indipendente che per lungo tempo si è occupato principalmente di animazione e creazione di contenuti digitali, salvo poi lanciarsi nel mondo dei videogiochi. Infatti, dopo averci scaldato il cuore con dolcissimi spot televisivi (di cui uno per Coca-Cola), i fratelli Grier hanno riproposto la loro arte in un titolo che è riuscito come pochi altri a intenerirci lo spirito. Un lavoro meraviglioso, che ci dimostra quanto i due sviluppatori abbiano decisamente le idee chiare su cosa debba avere un videogioco per essere definito tale. Andiamo quindi a scoprire la recentissima versione Anniversary di Kena: Bridge of Spirits in questa recensione. Buona lettura.

UNA GUIDA FRA I MONDI

Nel mondo di Kena: Bridge of Spirits i morti vengono onorati attraverso delle maschere di legno intagliate. Nel corso del tempo questi cimeli sono destinati a diventare polvere, rappresentando così la pacifica transizione di un’anima nell’aldilà. Non tutti gli spiriti però seguiranno il loro percorso. Alcuni indugeranno, finendo smarriti e intrappolati nel mondo reale. Altri invece, in conflitto con il loro passato irrisolto, diventeranno irrequieti e violenti. Ed è qui che entreremo in gioco noi, impersonando una giovane ma esperta guida spirituale in grado di “liberare” le entità dai loro fardelli.

L’intera valle trae il suo potere dal sacro Santuario della Montagna, primo obiettivo nel viaggio di Kena. Lungo il percorso però non ci esimeremo dal purificare le zone corrotte. Luoghi aridi che macchiano una lussureggiante vallata, alimentati dal malessere degli spiriti tormentati. Questi assumeranno forma fisica una volta avvicinati e avranno sempre intenti poco amichevoli. Naturalmente incontreremo anche delle anime innocue, come i piccoli gemelli Beni e Saiya che aiuteremo nella loro ricerca del fratello smarrito. Altre “presenze” invece arriveranno a supportarci in vari modi.

Abbiamo adorato la modalità fotografica

I Rot, piccoli e adorabili esserini spirituali, saranno sempre in nostra compagnia, popolando il nostro percorso di buffi osservatori. Questi pelosetti affettuosi saranno parte fondamentale della nostra avventura. Potremo ordinare ai Rot di spostare alcuni elementi degli scenari per noi, utili a risolvere semplici ma ben progettati puzzle ambientali. Sistemando gli oggetti fuori posto invece otterremo del Karma, utile per potenziare le abilità di Kena. Questa valuta potrà essere guadagnata anche nutrendo i nostri piccoli amici con varie bacche e frutti scovabili nelle mappe.

In Kena: Bridge of Spirits saranno inoltre sparsi per tutto il gioco forzieri, cestini e lanterne dai quali otterremo un’altra valuta, i Cristalli. Con questi potremo acquistare (una volta sbloccati) stravaganti cappelli per i coccolosi Rot e vestiti alternativi per Kena. Ad assisterci nel nostro viaggio ci saranno anche alcuni maestri, che ci insegneranno a padroneggiare l’energia della valle, plasmandola in varie armi. Grazie a questi mentori acquisiremo interessanti abilità, che renderanno ancor più interessante il gameplay. Per esempio saremo in grado di rendere il nostro bastone un arco spirituale, di trasformare l’energia in bombe e molto altro ancora.

STUPORE DIETRO OGNI ANGOLO

La differenza tra giocato e filmati è a malapena distinguibile

Le abilità latenti della nostra dolce protagonista saranno chiare fin da subito. Il potenziale nascosto di Kena sarà espresso dai due cristalli in suo possesso. Quello pendente dal suo collo e quello all’estremità del suo bastone-catalizzatore. Gli “impulsi” spirituali della giovane guida saranno per noi un elemento di gameplay da sfruttare per “attivare” delle gemme. Queste risponderanno, brillando a loro volta e creando una catena di risonanze che attiveranno meccanismi, risveglieranno spiriti e innescheranno reazioni utili per estirpare le fonti di corruzione.

Il gameplay di Kena: Bridge of Spirits è semplice ed estremamente piacevole. Godibile sia con tastiera e mouse che con pad. Kena potrà concatenare attacchi leggeri e pesanti, colpire in aria ed effettuare schivate acrobatiche. I Rot invece potranno essere attivati in battaglia accumulando “azioni” di Coraggio. Colpendo i nemici e raccogliendo delle sfere di Coraggio infatti sarà possibile caricare degli slot azioni, potendo così ordinare ai nostri amichetti di assalire gli avversari. Ma anche di raccogliere preziose cure a distanza. Ogni utilizzo equivarrà a una singola azione.

Livello di sfida impegnativo e appagante anche in modalità “Normale”

Nel caso di Kena: Bridge of Spirits ci sentiamo di fare una standing ovation per le perfette tempistiche con cui ogni nuovo evento, meccanica e storia si presenteranno al giocatore. Ogni elemento giungerà nel momento giusto. Lo stupore e la meraviglia inoltre saranno dietro ogni angolo, in quello che definiremo un mini-open world. Perciò sarà impossibile sia annoiarsi che trattenersi dal sorridere e gioire per il camion di sentimenti che ci investirà proseguendo. Soprattutto constatando la libertà di interazione con i Rot.

Neppure i combattimenti deluderanno, sia con i nemici minori che con i boss. I quali avranno delle debolezze attivabili grazie al potere dei Rot. In alcuni casi invece servirà combinare le abilità di Kena. Colossi dalla forza bruta, maghi, spadaccini e bestie di vario tipo. Saranno tutti differenti e dotati di capacità uniche. Una varietà ottima, con tanta cura nei singoli modelli che risulteranno davvero accattivanti. Anche affrontando lo stesso boss dopo ogni morte abbiamo finito con lo scoprire nuove funzioni, così come con determinati nemici. Un lavoro egregio, realizzato da persone che di videogiochi mostrano di intendersene non poco (per quanto sia la loro prima esperienza).

UNA LUCE NELL’OSCURITÁ

L’hud quasi assente renderà tutto più immersivo, senza però tralasciare la “comprensibilità”

La direzione artistica stratosferica di Kena: Bridge of Spirits ci accompagnerà con una grazia e una potenza cinematografica degna dei migliori film d’animazione Disney e Dreamworks. Innumerevoli i rimandi esterni, come The Legend of Zelda: Majora’s Mask e Raya e l’ultimo drago. Questo con un accostamento musicale da far rimanere incantati. Le sinfonie di flauti, i cori bianchi e le percussioni di vari strumenti “tribali” saranno sinceramente emozionanti. Il fruscio delle foglie, gli scacciapensieri di bambù che picchiettano fra loro, il vento fra gli alberi… Tutto ci farà sentire un tutt’uno con la foresta. Superlativo.

Anche graficamente il titolo di Ember Lab tocca altezze vertiginose. Lo stile “cartoon” è talmente ben dettagliato da riuscire a restituire una curiosa sensazione a metà fra realtà e animazione a cui di certo non siamo abituati. Anche gli elementi più insignificanti risultano curati, e il tutto scorre leggero e fluido. Alcuni scorci lontani parzialmente nascosti mostrano un dettaglio minore, ma riconosciamo di averli scoperti adottando una scrupolosità non propria del giocatore medio. I colori brillanti, i riflessi, l’illuminazione e le ombre del gioco sono da far cadere la mascella. Di fatto sarà come giocare un film d’animazione dentro un dettagliato dipinto.

I Rot uniti nella loro forma risvegliata, fungeranno da “Ariete” d’attacco

Tra la vastità di contenuti in Kena: Bridge of Spirits che non abbiamo menzionato è presente anche una modalità Sfida. Emozionanti battaglie e rapidi tiri al bersaglio ad obiettivi, che rappresenteranno piacevoli distrazioni utili per sbloccare diversi cosmetici rari. L’albero delle skill di Kena invece, seppur limitato, non ci ha per nulla infastidito. Soprattutto visto quanto risulta già piacevole con quel poco che offre e che amplia costantemente con rinnovato interesse. Non quantità ma qualità da questo punto di vista. Le animazioni fisiche sono eccellenti e variegate, ma qualche dettaglio migliorabile l’abbiamo comunque notato.

Le movenze legate alle combinazioni tra attacchi leggeri e pesanti per esempio sono collegate in modo frettoloso tra loro, ma giusto alcune. Sul fronte tecnico invece abbiamo riscontrato qualche sporadico rallentamento, che però è sparito del tutto una volta attivata la DX12. Una finestra di appiglio ristretta sulle sporgenze richiederà una certa precisione per non cadere nel vuoto, mentre qualche raro dettaglio fuori posto è visibile in rari momenti. Come tra i sottotitoli dei dialoghi, o una voce imprecisa nel menù delle skill. Si tratta comunque dettagli marginali che non intaccano affatto la qualità complessiva del gioco.

Tranquilli, non si tratta del Rasengan

DA AVERE ASSOLUTAMENTE

Kena: Bridge of Spirits è un titolo speciale, unico nel suo genere. Diffidate da punteggi minori che ricercano paragoni di perfezione tecnica propri di produzioni con budget multimilionari. Il lavoro dei ragazzi di Ember Lab ci ha appassionato, meravigliato e stupito. Abbiamo riscoperto il piacere di perderci nella natura. Abbiamo sorriso grazie ai Rot e provato emozioni attraverso lo sguardo pacifico e compassionevole della nostra giovane guida spirituale. Tutto è perfettamente bilanciato (sì, come dovrebbe essere).

Non si arriva mai alla frustrazione né alla noia. E tutto risulta impreziosito da un livello di sfida appagante sorretto da un comparto grafico da film d’animazione. Le novità arriveranno con perfetto tempismo, ampliando il gameplay e favorendo un piacevole backtracking. Narrazione profonda e direzione artistica come poche altre ne abbiamo viste. Salvo alcuni dettagli fuori posto, l’avventura di Kena saprà appassionarvi, rendendovi felici con poco. A patto che non abbiate un cuore di pietra…

Pregi

Trama intrigante ed emozionante. Direzione artistica coraggiosa e meravigliosa: sembrerà di giocare a un film d'animazione. Perfetto equilibrio tra narrazione e progressione nel gameplay. Comparto visivo e sonoro da standing ovation.

Difetti

Alcune piccolissime distrazioni, come qualche errore nei sottotitoli. Rarissimi cali di frame rate, attenuati dall'attivazione di DX12.

Voto

9+

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