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Cosmos Bit, recensione

Non tutte le ciambelle vengono col Bit

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E’ dunque arrivato il momento di fare un tuffo nel passato. I fratelli torinesi Sergio ed Enrico Giansoldati, sviluppatori indipendenti che formano il team SEEP, insieme allo studio Ratalaika Games, stavolta hanno omaggiato un altro classico retrò dalla spiccata notorietà. Non serve che vi ricordiamo quale altra ragazza spaziale indossa un’armatura e uccide gli alieni vero? Cosmos Bit è un action-platform a scorrimento in stile metroidvania che sprizza retrò da tutti gli angoli.

Dopo le nostre precedenti e memorabili avventure con Swords & Bones e Thunderflash (sempre targati SEEP) questa volta ci immergeremo in un titolo sci-fi spaziale. Molteplici i rimandi e le citazioni a un mondo di azione pixel in 2d sempre più lontano. Basterà tutto ciò per rendere questo tributo videoludico un valido titolo? Scopriamolo in questa recensione della versione Pc di Cosmos Bit. Il gioco, pubblicato dagli stessi SEEP e Ratalaika Games, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.

LA CUGINA DISPERSA DI SAMUS ARAN

Cosmos Bit ha tutte le buone intenzioni di portare in tavola quella nostalgia dei tempi andati, ma stavolta sembra esserci stata qualche falla. Il nostro compito primario sarà quello di salvare gli scienziati su un pianeta alieno, dove rappresenteremo l’ultima speranza per questa missione e per le vite dei ricercatori. Senza indugi quindi, ci prestiamo ad atterrare con la nostra navicella, e da qui inizieremo la nostra ricerca e soccorso, il tutto condito da massacri alieni.

Lungo la strada non potranno mancare svariate tipologie di mostri extraterrestri tra i più classici del genere. Melme spaziali, dinosauri, occhi volanti, piante sputafuoco, insetti e chi più ne ha più ne metta. Quello che però all’inizio sembra un piacevole sparatutto a scorrimento diventerà presto, e purtroppo, un pericoloso platform ad ostacoli. Non c’entra la difficoltà impegnativa (“quella di una volta” ndr), ma saranno altri i problemi che verranno presto a galla.

Uno dei più classici inizi

Lungo il nostro cammino troveremo buffi nemici dalla IA relativamente assente che, affrontati la prima volta, lasceranno un certo margine di divertimento. Il tutto però rasenterà presto la frustrazione dopo la prima morte. Cosmos Bit è strutturato con schermate a “zone”, che una volta attraversate cambieranno scenario. Proprio come in un vecchio classico, i nemici torneranno ogni volta che entreremo in un’area. Il tutto sarebbe anche piacevole se solo gli alieni non fossero delle vere palle al piede.

Diversi nemici saranno posizionati in punti diagonali, nei nostri punti di fuoco cieco, nei quali dovremmo saltare e sparare per poter avere la meglio, proprio come in Megaman. Non rilasciando alcun drop e tornando puntualmente ad ogni entrata, tutta l’esperienza ne risentirà per questo dettaglio. Ci troveremo a scegliere se perdere decine di secondi per liberare inutilmente una zona, oppure scegliere di saltare avanti e schivare tutti i “nemici ostacoli” presenti lungo la via. Peccato per l’approccio distaccato da Swords & Bones, nel quale invece le uccisioni ci ricompensavano in monete, utili per potenziarci.

NEL DUBBIO SPARA

Quella pianta è uscita da Super Mario o cosa?

In Cosmos Bit sarà presente una “valuta” rappresentata sotto forma di piccole sfere colorate, ottenibili sparando alle rocce sparse negli scenari. Solo da poche di esse potremo ottenere qualcosa, quindi sarà quasi sempre fondamentale dedicarsi alla geologia, per così dire. Sarà possibile potenziarsi con alcuni power-up relativamente costosi. Il resto dei nostri guadagni però andrà forzatamente tenuto da parte per poterci permettere di salvare il gioco nelle “zone rosa”, utilizzando 2 sfere di colore di verso a seconda del luogo.

Sarebbe stata anche una mossa vincente, se solo il gameplay non fosse vagamente dispersivo e con una certa dose di backtracking. Vedersi annullati tutti quei minuti di combattimento obbligatori per poter passare indenni attraverso varie aree diverrà pesante e deleterio in breve tempo. Non impiegheremo molto a fregarcene delle presenze aliene, proseguendo per la più breve strada possibile ed evitando ogni conflitto non necessario. L’assenza di segreti rende inoltre l’esplorazione delle zone ancor meno accattivante. Ad aiutarci per fortuna c’è una mappa classica, con i punti di uscita delle varie sezioni.

Avete presente quando trovate il falò in un Dark Souls?

Le “zone rosa” altro non sono che stanze con capsule che fungono da negozio e punto di salvataggio. Come anticipato ogni capsula richiederà un colore diverso e se ne sarete sprovvisti, beh, backtraking time! In alternativa potrete sentirvi eroici proseguendo senza salvare, ma la morte si anniderà sempre dietro ogni angolo. Potrete anche tornare in una capsula diversa e usare una sfera di colore differente, ma dovrete sempre riaffrontare vagonate di nemici. Perciò tanto vale rischiare e proseguire.

Cosmos Bit ci aiuterà sbloccando nuovi e più potenti tipi di sparo proseguendo nell’avventura. In alcune zone dovremo trovare delle chiavi, mentre in altre sarà necessario uccidere un certo numero di nemici per aprire le porte. Alcune vie infine si sbloccheranno o diventeranno accessibili anche grazie ai nuovi power-up acquisiti lungo il percorso, in pieno stile Metroidvaria.

NOSTALGIA RETRO’

Continuano le similitudini con l’idraulico italiano

Sul fronte grafico i ragazzi di SEEP non si sono discostati dal loro stile cromatico preferito. Tinte viola e variazioni di verde saranno sempre ben presenti. Qualche nuova tonalità sull’azzurro nelle zone tecnologiche, ma nulla di troppo lontano da ciò a cui siamo stati abituati. La pixel art fa sempre il suo effetto, anche se qui risulta leggermente più “invecchiata” rispetto ad altri lavori dei due sviluppatori italiani.

Cosmos Bit strizza sicuramente l’occhio a innumerevoli classici titoli come Metroid, Super Mario, Megaman e altri. Stavolta però il tutto resta piuttosto anonimo, e non trova un proprio stile e una propria identità definita. La nostalgia è centrata in pieno, dalla costruzione verticale dei livelli, ai nemici, fino al sonoro.

Anche le imprecazioni saranno sci-fi

Abbiamo avuto però l’impressione di giocare un porting nato su cartuccia, sentendo la mancanza di quella moderna “contemporaneità” volutamente trasformata in arte retrò che abbiamo potuto vedere in Swords & Bones. Cosmos Bit è tecnicamente ben realizzato, al pari degli altri progetti di SEEP. Neanche stavolta però manca qualche piccolo difetto.

Come ad esempio lo sparo verticale, che se usato vicino ad un muro si annulla. Non molto trascurabile come distrazione, contando che i livelli sono perlopiù stretti e verticali, con svariati nemici volanti. Tirando le somme, questo piccolo lavoro nostrano risulta mediocre. Castrato dalla ripetitività e dalle frustrazioni scatenate da un gameplay di base che poteva sicuramente essere impostato meglio.

Ok, ora è decisamente Super Mario

POTREBBE DARE SODDISFAZIONI

Conoscendo SEEP, avevamo alte aspettative per questo titolo spaziale. Questa volta però siamo rimasti un po’ delusi. A questo giro non è bastata la nostalgia e la passione a cui i fratelli Giansoldati ci hanno costantemente abituati. Cosmos Bit ha sicuramente un buon potenziale, e può essere apprezzato da molti giocatori di vecchia data cresciuti a pane e imprecazioni. Per tutti gli altri invece sarà difficile mantenere un interesse sufficiente per proseguire fino ai titoli di coda. Complice un gameplay eccessivamente punitivo e un backtracking fastidioso che mettono a dura prova. E non nel modo in cui abbiamo sempre apprezzato il lavoro dei due fratelli torinesi. Andrà meglio alla prossima!

Pregi

Il classico stile retrò targato SEEP, ormai un marchio di fabbrica. Un omaggio che strizza l'occhio a molti titoli dei tempi d'oro. Buona struttura tecnica.

Difetti

Divertimento castrato da un gameplay punitivo, che si incrementa dopo ogni morte non salvata. Nemici posti come meri riempitivi. Alcune distrazioni sul fronte shooting.

Voto

6,5

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