Era il 2019 quando venne rilasciato un gioco di ruolo che puntava tutto il suo appeal sulla libertà d’azione e sulla ricerca di una sfida molto realistica. Il suo nome era Outward. In collaborazione con Deep Silver, oggi Nine Dots Studio ha riproposto il titolo in una versione definitiva preparata appositamente per le console di nuova generazione.
Questa edizione definitiva comprende tutti i dlc usciti finora, assieme a diverse migliorie grafiche e strutturali. Senza contare la correzione di svariati problemi che affliggevano la versione precedente del gioco. Cerchiamo quindi di capire cosa è cambiato in questa recensione della versione PS5 di Outward Definitive Edition.
Vi ricordiamo che il gioco, pubblicato da Prime Matter, è disponibile anche su Pc, PS4, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.
LA NOSTRA STORIA LA SCRIVIAMO DA SOLI
In Outward Definitive Edition si è fin da subito tormentati dalla sfortuna. Sì, perchè proprio all’inizio del gioco siamo vittime di un terribile naufragio. Questo viaggio in mare avrebbe dovuto permetterci di racimolare i soldi per pagare il “debito di sangue” che grava sulla nostra testa. Purtroppo però l’affondamento della nave fa sfumare i nostri progetti, con le onde che ci riportano a riva lasciandoci in fin di vita, oltre che privi di denaro ed equipaggiamento.
Rattoppati alla bella e buona da un compagno di sventura, ci dirigiamo a casa e ci buttiamo nel letto per un sonno ristoratore. La mattina seguente veniamo svegliati da un gruppo inferocito di compaesani che chiede a gran voce di saldare il nostro debito. Ancora frastornati dalle disavventure marittime riusciamo a chiedere una dilazione nei tempi di pagamento. Come risultato otteniamo ben 5 giorni per pagare le prime 150 monete d’argento.
Il debito di sangue però non è una “punizione” che abbiamo contratto noi, bensì i nostri avi. E dato che nel villaggio di Cierzo è consuetudine che le colpe dei padri ricadano sui figli, saremo noi a dovervi porre rimedio. E se l’inizio del gioco è così incoraggiante, figuratevi il resto! Una serie di sventure si abbatteranno sul nostro personaggio, e dovremo continuamente far fronte a tutte le sue esigenze fisiche e non solo.
Infatti Outward Definitive Edition presenta una componente survival molto accentuata. Dovremo spesso fare i conti con la sete, la fame e le condizioni climatiche ambientali. Inoltre malattie e maledizioni saranno dietro a ogni angolo, con il rischio di contrarre più problematiche di un immunodepresso che cammina nel reparto malattie infettive di un grande ospedale.
VIAGGIARE SI, MA DOVE?
Outward Definitive Edition è un brutale e spietato gioco di ruolo open world. Fatta eccezione per un tutorial abbastanza completo ma non proprio esaustivo, saremo lasciati in balia del mondo, liberi di agire come più ci aggrada. Fin dai primi momenti saremo noi a decidere come cercare di recuperare i soldi del debito di sangue.
Potremo seguire le richieste dei personaggi all’interno del villaggio, che ci ricompenseranno in cambio di favori.Oppure ci potremo lanciare all’esplorazione delle lande circostanti per scovare vari tesori, o altro ancora. Scordatevi però di essere accompagnati per mano!
Anche la semplice azioni di iniziare una quest o arrivare a un luogo designato non sarà semplice. Infatti non sono presenti indicatori o mappe di sorta. Sarà possibile fare affidamento unicamente sulle direttive dei personaggi che ci affideranno gli incarichi.
“Seguite la strada principale e dopo la montagna viola girate a destra al secondo incrocio”. Semplice no? Questo tipo di approccio potrebbe impaurire molti giocatori alle prime armi. Per i veterani del genere invece può rappresentare un incredible richiamo ai giochi di ruolo vecchio stampo, con un alto livello di sfida affascinante e ammaliante. Dopotutto la prima versione del titolo di Nine Dots Studio ha venduto oltre un milione di copie.
EDIZIONE NEW GENERATION?
Dalla prima edizione tante cose sono cambiate. Molti bug sono stati corretti e tanti contenuti aggiunti. Infatti, nonostante il mondo di Outward fosse già piuttosto ampio, nel corso del tempo sono stati rilasciati altri dlc che impegneranno i giocatori per numeri a tre cifre di ore di gioco. Ripagare il debito di sangue sarà solo l’inizio di una lunga e coinvolgente avventure.
Se la molte di contenuti è dunque molto più che soddisfacente, lo stesso però non si può dire degli altri aspetti del gioco. Con Outward Definitive Edition poco e nulla è stato fatto per migliorare il combat system, che rappresenta il problema più rilevante. I combattimenti corpo a corpo risultano legnosi, goffi e imprecisi come nell’originale.
Teoricamente sarebbe possibile parare o schivare i colpi avversari, ma molte volte si viene comunque colpiti nonostante lo scudo alzato o lo scatto effettuato. Inoltre dovremo stare attenti a qualsiasi scontro, poichè potrebbe rivelarsi fatale anche cercare di uccidere un semplice pollo troppo cresciuto fuori dalle mura di Cierzo. Anche il lato grafico mostra il fianco a diverse critiche. Quando il titolo di Nine Dots Studio debuttò per la prima volta nel 2019, il comparto tecnico sembrava già arretrato per gli standard di allora.
E questa nuova edizione definitiva per console non sembra affatto aver migliorato la situazione. I modelli poligonali sono pochi, le texture approssimative e anche le animazioni facciali lasciano a desiderare. Ciò che sicuramente è migliorato è l’utilizzo della luce, anche se ciò vale solo per alcune ambientazioni. Neppure il comparto audio risce a brillare per originalità. Ad accompagnare più spesso i nostri viaggi saranno solamente i suoni ambientali e alcuni altri effetti.
POTREBBE DARE SODDISFAZIONI
Outward Definitive Edition rappresenta una sfida per tutti quei giocatori alla ricerca di un’esperienza che li lasci liberi di affrontare un’avventura come più desiderano. Quello di Nine Dots Studio è un gioco di ruolo molto esigente, che però saprà regalare grandi soddisfazioni a coloro che si dimostreranno in grado di “dominarlo”. Peccato per i limiti tecnici ristretti, che rendono ancora più marcati i segni dello scorrere del tempo. In questa nuova edizione si sarebbe certamente potuto fare di più al riguardo. Pazienza.