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Ayo the Clown, la nostra recensione Pc

Il piccolo grande erede di Super Mario e Giana Sisters

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Ci fu un tempo in cui i platform in terza persona, a scorrimento orizzontale, erano il genere dominante nelle classifiche di vendita e di gradimento del pubblico, soprattutto quello console. Da Super Mario in poi, tanti esponenti del genere si sono avvicendati e pochi hanno cercato di rinverdirne l’offerta: Castlevania e Metroid sono gli esempi più virtuosi. Sul fronte dei computer si giocava a moltissime avventure grafiche: tra quelle Lucasfilm e quelle Sierra c’era abbondanza.

I platform erano per lo più cinematografici: Prince of Persia ha tracciato la strada, Another World e Flashback l’hanno ben definita. Ayo the Clown di Cloud M1 sembra rifarsi all’eredità lasciata da Super Mario e Sonic, a quel platform puro e senza fronzoli quali cinematografia e backtracking esplorativo. Arriva su Switch e su Steam dal 28 luglio 2021 e si distingue subito per essere tanto piccolo alla vista, quanto grande nell’essenza.

ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE

Ayo the Clown si presenza come un coloratissimo platform che vuole narrare la storia del piccolo Ayo, il clown che dà il titolo all’opera. Come nella più classica delle storie per giovanissimi: il protagonista smarrisce il cane e si precipita senza timori in un’avventura per ritrovarlo. Questa avventura lo porterà ad esplorare il mondo di gioco, suddiviso a livelli proprio come il più classico Super Mario. Il topos del cane smarrito, invece, ci ha subito ricordato il mitico Heart of Darkness, di Eric Chahi.

Tecnicamente il gioco si presenta molto bene, ricorda Super Mario Wii U e Yoshi’s Wooly World. Tutto è fluido, la risposta ai comandi ottima. Ayo ottiene presto le capacità di saltare, difendersi con un’arma, schiantarsi al suolo e fruttare un palloncino per raggiungere altezze più elevate della norma. Nulla che in passato non potesse fare Super Mario, ma qui il tema è decisamente più delicato, infantile, fiabesco: Cloud M1 è riuscito a confezionare un videogioco praticamente perfetto per la fascia di giocatori molto giovane.

Buonissimo anche l’accompagnamento sonoro. Gli effetti sonori sono simpatici e divertenti. Le musiche di accompagnamento sono poche ma ottimamente fatte. Seguono il trend anni ’80 e ’90, quindi pur essendo molto orecchiabili, potrebbero risultare ripetitive all’orecchio dei giocatori più smaliziati o maturi. Per tutti gli altri sono dei motivetti decisamente di compagnia.

UN GIOCO PER TUTTI APPREZZATO DA POCHI

Ayo the Clown il classico gioco perfetto per qualsiasi tipo di fascia d’età. Per questa sua connotazione, va da sé che non sarà molto apprezzato da coloro che sono abituati a sangue, brutalità, armi da fuoco e violenza anche gratuita. Gli amanti dei classici platform anni ’90, invece, potrebbero gradirlo oltre modo data al suo inconfondibile modo di omaggiare i grandi classici di quel decennio.

Formalmente non ha molti difetti da soffrire. Il suo unico difetto sembra essere la sua capacità di essere un gioco alla portata di tutti. La curva di difficoltà è evidente ma comunque molto leggera. I toni della narrazione sono leggeri, paideutici, formativi, chiaramente dedicati ai piccoli videogiocatori che non aspettano altro che un gioco adatto a loro.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Ayo the Clown è un platform in terza persona, a scorrimento orizzontale ma totalmente poligonale. Per questo viene definito in gergo un platform “2,5D” invece che propriamente 3D. E’ sviluppato da Cloud M1, un piccolo studio di sviluppo al suo primo progetto importante. E’ disponibile su Switch e su Steam.

Vista la sua natura spiccatamente “retro”, incastonata in una realizzazione poligonale di tutto rispetto, senza infamia e senza lode, viene da pensare che la piattaforma principale per cui fosse stato concepito sia proprio Switch. Fortunatamente anche la platea che gioca su Steam può godere di questo piccolo, grande, omaggio ai platform anni ’80 e ’90: Super Mario e Heart of Darkness soprattutto.

Ayo the Clown è pensato per un pubblico di giovanissimi appassionati. I toni del gioco sono leggeri, per nulla violenti, offre piccoli siparietti educativi. Il tutto è contornato da un accompagnamento sonoro di tutto rispetto.
Per tutto questo ne consigliamo l’acquisto ai soli appassionati del genere, che apprezzando Super Mario, possono dunque apprezzare Ayo the Clown per quello che vorrebbe essere: l’erede che l’idraulico di Nintendo non ha mai avuto.

Pregi

Ben colorato e animato. Accompagnamento sonoro ben realizzato. Fluido e piacevole da giocare in ogni sua parte. Perfetto per bambini alle prime esperienze videoludiche.

Difetti

Evidentemente infantile, quindi potrebbe dispiacere ai più esigenti. Difficilmente rigiocabile, nonostante una discreta dose di collezionabili, tuttavia facili da trovare.

Voto

7

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1 commento su “Ayo the Clown, la nostra recensione Pc”

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