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Seed of Life, recensione

Una ragazza con una missione, creature aliene e un pianeta pervaso dall'oscurità; ecco l'avventura di Cora sul pianeta Lumia

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Certamente l’incipit di Seed of Life non è tra i più originali. Una giovane eroina umile e solitaria che parte per una missione dalla cui riuscita dipende il destino del mondo. Pericoli da affrontare, abilità da apprendere e padroneggiare e tutto ciò che di solito fa parte di un simile pacchetto. Dietro allo sviluppo troviamo la software house indipendente di origine spagnola MadLight, che sotto l’egida del publisher nostrano Leonardo Interactive ha recentemente lanciato il gioco su Pc.

Ma andiamo subito a scoprirne di più circa questo action/adventure platform e rompicapo. Di seguito la recensione della versione Steam di Seed of Life, curata dal nostro Claudio Szatko. Buona lettura.

IL VIAGGIO DI CORA

Seed of Life è un’intrigante (e talvolta frustrante, poi scopriremo perchè) mix di generi ambientato su un pianeta morente, chiamato Lumia. Nel gioco vestiremo i panni di Cora, una giovane ragazza che sulla base delle note lasciate da suo nonno si lancerà in un’avventura. Essa avrà come obiettivo il ritrovamento di un manufatto alieno in grado di restituire al pianeta le energie e le risorse sottratte da delle creature maligne. Per quanto possa apparire affascinante, Lumia sarà un territorio ostile, con pericoli quasi dietro a ogni angolo.

L’acqua è impregnata di un potente veleno extraterrestre. Barriere energetiche ostacoleranno molti passaggi e, subito dopo l’inizio del viaggio, e Cora potrà imbattersi in forme di vita aliene capaci di ucciderla con un colpo solo. Ciò detto passeremo la maggior parte del tempo a esplorare e a risolvere i tantissimi puzzle “meccanici” e ambientati disseminati per Lumia. In mezzo a tanti ostacoli fortunatamente non mancheranno degli alleati occasionali, quali l’alieno Nar.

Seed of Life

Il quale ci darà una serie di strumenti e consigli per rendere la sopravvivenza un po’ più fattibile. Tramite la raccolta di speciali talismani la nostra protagonista potrà guadagnare delle utilissime abilità. Per esempio la capacità di vedere percorsi o oggetti nascosti, la manipolazione della gravità o la possibilità di respingere gli alieni pericolosi. Queste abilità saranno alimentate da una sostanza organica di nome Lumium. Una quantità di tempo non trascurabile infatti la passeremo a cercarlo e raccoglierlo.

La creatura di MadLight offre una progressione piacevole e strutturalmente costante nell’atto di introdurre nuove abilità e “poteri”. Il mondo di gioco però resta relativamente lineare indipendentemente dall’altrettanto progressiva apertura di nuove aree e percorsi in seguito all’ottenimento di un’abilità. In un certo senso quindi il mondo è “semi-aperto”. Ciò che tuttavia avremmo gradito è un tutorial più approfondito, dal momento che certe meccaniche non saranno proprio il massimo dell’intuitività.

ESPLORAZIONI PROBLEMATICHE…

Seed of Life

Mentre la risoluzione degli enigmi ambientali ecc raramente costituirà un problema, ci saranno momenti in cui emergerà una realizzazione un po’ approssimativa dei suddetti. Per esempio ci capiterà di dover aprire delle porte magiche. Per farlo servirà una quantità specifica di Lumium; con la pressione di un tasto inizierà a scorrere il “flusso” del Lumium. Con un altro tasto invece dovremo “applicarlo” alla porta.

Sfortunatamente però i comandi non risponderanno sempre col giusto tempismo. Il che significa che a volte ci ritroveremo impossibilitati a interrompere il “flusso” di Lumium, e di conseguenza finiremo col sprecarne una parte. Ciò renderà necessario un ritorno al checkpoint più vicino (dove i livelli di salute e di Lumium si ricaricano), oppure una raccolta della suddetta risorsa in giro per l’area.

Seed of Life

Nessuna delle due cose però risulterà divertente o stimolante. Specie se a causa di un’imperfezione tecnica. Inoltre l’aggiunta di un tempo limite o di altri fattori quali la salute in costante diminuzione durante la risoluzione di un rompicapo ci è sembrato un modo parecchio artificiale per aumentare la sfida. Che invero si sarebbe certamente potuta stimolare con altri metodi.

Anche la componente platform di Seed of Life risulta tutt’altro che perfetta. Questo sia per via dell’imprecisione dei salti che per la difficoltosa gestione della telecamera. Questi due fattori combinati ci faranno morire più volte, rischiando di scatenare la nostra invocazione di uno o più santi di sorta. In generale quindi l’esplorazione e il platforming finiscono con l’essere il principale tallone d’achille della produzione.

… IN UN MONDO AFFASCINANTE

Seed of Life

Seed of Life tuttavia se la cava molto bene in fatto di world-building. Il pianeta Lumia è affascinante e ambivalente. Si passa da luoghi di pura bellezza ad altri pervasi da oscurità e pericoli, tutti valorizzati da un’illuminazione di ottima fattura e da texture che rendono giustizia a deserti, montagne e foreste di sorta. In un certo qual senso potremmo definirlo un mondo post-apocalittico, per quanto non vi siano rovine o macerie, bensì tantissime piante e creature aliene dai colori accesi.

La musica (prevalentemente ambientale) risulta invece abbastanza anonima, parte di un sound design generale che rispetto al comparto grafico risulta un po’ indietro. Cora possiede la quasi totalità delle “battute” doppiate, nelle quali narra interiormente il suo viaggio. La maggior parte di tali battute risultano invero pronunciate con un’angoscia sconcertante, che non manca di aggiungere una buona dose di pathos. A livello di ottimizzazione infine il titolo si comporta molto bene, non mostrando incertezze di sorta sul fronte framerate.

Seed of Life

SCONSIGLIATO

Al netto degli sforzi dello studio iberico MadLight, con Seed of Life la bilancia tende pericolosamente verso la mediocrità. Il tema del viaggio dell’eroe (in questo caso eroina) è quanto di più classico ci possa essere, ma fa il suo lavoro nell’atto di valorizzare i complessivamente fantasiosi e impegnativi rompicapo disseminati lungo il gioco. Dove però sarebbero richiesti comandi e input precisi, soprattutto durante le fasi platform… Ecco che il titolo mostra inevitabilmente i suoi limiti. La frustrazione sarà tanta. Tuttavia i fan dei rompicapo potrebbero trovare il gioco stimolante al netto dei suoi problemi.

Pregi

Rompicapo stimolanti al netto di una difficoltà a tratti artificiale. Interessanti abilità da utilizzare. Framerate granitico. Un mondo molto bello da vedere...

Difetti

... Un po' meno da esplorare, complice una fase platform piuttosto imprecisa a causa dei comandi e dei loro tardivi input. Telecamera difficile da gestire. Trama lungi dall'essere propriamente originale.

Voto

5,5

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1 commento su “Seed of Life, recensione”

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