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Nanotale – Typing Chronicles, recensione

Dopo Epistory, un nuovo action RPG dove digitare in modo veloce aiuterà a risolvere le contese e ad andare avanti in una storia dalle sfumature fantasy

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Cosa hanno in comune Zork, Scribblenauts, Epistory e Nanotale? Il loro minimo comune denominatore si trova nell’essenza del gameplay. In questi videogiochi si scrive con la tastiera per poter eseguire delle azioni. Il primo (Zork) fa parte di un genere che fa sempre gola ai più nostalgici, ovvero le avventure testuali. Scribblenauts dal canto suo ha scatenato la fantasia degli appassionati che dovevano scrivere parole per far apparire oggetti per poi utilizzarli in azione. Epistory e Nanotale, invece, fanno parte di una serie di RPG-avventura dove la bravura nello scrivere in modo dattilografico è essenziale per andare avanti.

E così, dopo questo breve ma doveroso inciso, torniamo a parlare di Nanotale, nuovo capitolo della serie Typing Chronicles. Lo possiamo definire una continuazione in senso lato – se non altro per quanto riguarda le dinamiche e la storia – con il graziosissimo Epistory uscito cinque anni prima, e realizzato sempre dal talentuoso team indipendente belga Fishing Cactus.

Nanotale – Typing Chronicles è un action rpg uscito da qualche settimana dall’early access che era iniziato ad ottobre 2019. Dopo averlo provato in accesso anticipato, siamo pronti, dunque, a parlare della versione Steam di questo – lo anticipiamo fin da ora – gradevole ed interessante titolo che dallo scorso 31 marzo è disponibile anche su Stadia. Buona lettura.

ROSALIND E LO SPIRITO DELLA VOLPE

L’incipit di Nanotale – Typing Chronicles è simile a quello di molti altri giochi ed ha tanti collegamenti con quello di Epistory. L’Albero della Vita, fulcro di un intero mondo fantasy e dalle sfumature fiabesche, non è in salute. Una forza oscura sta cambiando gli equilibri e quello che era un vasto posto pacifico e sereno adesso soffre.

I giocatori guideranno Rosalind, una ragazza graziosa che ha appena terminato i suoi studi da archivista. Amante della natura, curiosa e affamata di conoscenza, essa comincia il suo lavoro catalogando informazioni su minerali, vegetali ed animali che popolano la vasta regione. E più si approfondiranno le informazioni, più avremo facilitazioni nel gioco. Dei bonus che saranno utili nella nostra missione.

Nanotale

Foresta Ancestrale, Caverne Abissali e Deserto Blu sono solo alcune location del mondo che in Nanotale – Typing Chronicles chiameremo casa.

Rosalind inizia la sua missione inconsapevole che questa diventerà un viaggio per salvare il mondo. Lei, infatti, inizia quella che sarebbe la sua routine. Un’escursione nella foresta per analizzare rocce e vegetali, accompagnata dalla sua mentore. Subito però le cose non vanno come previsto. Rosalind si vede accerchiata da creature e comincia così la sua lotta per la sopravvivenza. E fa un primo incontro: verrà salvata dallo spirito della volpe a tre code guardiana dell’antica foresta.

La nostra archivista sarà portata da questa volpe nei pressi dell’Albero della Vita. Questo nobile spirito accompagnerà la nostra eroina in questa sua missione in una lotta tra la Vera Magia e la Magia Dissonante.

DATTILOGRAFARE, VERO FULCRO DEL GAMEPLAY

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Scrivere è importante, in questo caso ci servirà per riacquistare salute

Lo avevamo scritto già nell’anteprima, ma lo ribadiamo ora. Nanotale – Typing Chronicles si gioca essenzialmente con la tastiera. Essendo un typing games è naturale. Ma cosa significa di preciso? Semplice. Si scrive per compiere azioni. Che siano parti di dialoghi o per lanciare magie o risolvere enigmi ambientali e logici.

La tastiera sarà il nostro strumento per interagire.  È anche possibile scegliere il tipo di tastiera, la nostra – generalmente – è QWERTY ma si può optare anche per la AZERTY, in uso in Francia, ed altre disposizioni.

Chi ha fatto dattilografia ricorderà che le prime lezioni per imparare il metodo della tastiera cieca era memorizzare quelle che venivano definite “nuove parolacce” Qwert e Poiuy. La disposizione di tasti della linea pilota, ovvero della prima linea – sotto la fila di tasti funzione e numerica – di tasti con le lettere.

Perché abbiamo fatto un cenno alla dattilografia? Perché è il metodo universale per scrivere velocemente, usando le dieci dita grazie al metodo della “tastiera cieca”. Ed è il modo migliore per fare le cose per bene in Nanotale – Typing Chronicles. Attenzione, il gioco non vi impone per forza di essere un provetto dattilografo ma in alcuni casi servirà certamente velocità e coordinazione nel digitare le parole che servono in quel frangente.

Incontrando dei nemici sarà opportuno premere la barra spazzatrice per inquadrare le parole che compaiono sopra i nostri aggressori. Ma anche per vedere parole sopra a particolari piante o vegetali che potranno esserci d’aiuto. Digitando queste parole – che in Nanotale sono di senso compiuto (mentre in Epistory erano più simili ad esercizi dattilografici) – faremo determinate azioni. Se digiteremo quelle sopra i nemici li colpiremo con la nostra magia. Quest’ultima potrà essere potenziata da altri comandi che impareremo tramite risoluzione di quest. Perciò finiremo con lo scrivere delle sequenze di attacco per sfoderare colpi più potenti.

Per esempio potremo sfruttare anche la combinazione ambientale. Ci sono piante che possono sprigionare acqua, che a sua volta può innaffiare delle parti di terreno fertile e far crescere immediatamente delle piante alte in grado di mimetizzarci e nasconderci a nemici nelle vicinanze. Inoltre, le azioni possono servire per risolvere puzzle ambientali e logici per sbloccare piattaforme ed altro.

Scrivere in Nanotale è tutto. Durante i dialoghi selezioneremo alcune parole che verranno evidenziate per scegliere la nostra risposta. Nondimeno dovremo digitare parole per identificare oggetti e sbloccare nuove aree, o minerali e così via. Miglioreremo la resistenza ma anche i poteri magici e, come già accennato, sbloccheremo attacchi per attivare sequenze magiche più complesse e potenti.

È SEMPRE UN ARPG

Le meccaniche di gameplay si sposano con quelle degli action RPG. Questo.nonostante la necessità di scrivere anche velocemente, soprattutto nei combattimenti. I quali potranno essere anche a tempo con lo scopo di resistere a delle ondate di nemici sempre più potenti.

Ogni scoperta e ogni quest e sub-quest risolta ci offrirà dei punti esperienza. Quest’ultima si accumula con la catalogazione, conoscenza di minerali, di ambienti, razze animali, piante e di eventi. I combattimenti, invece, servono esclusivamente per difendersi.

A ogni nuovo livello sceglieremo (scrivendola, naturalmente) l’abilità da attivare o migliorare. E ovviamente verrà aumentata la percentuale dei nostri punti vita e del mana,. Dove quest’ultimo serve – come da norma – per lanciare incantesimi.

Insomma, avremo a che fare con elementi conosciuti ampiamente dagli appassionati degli ARPG. Il mana verrà utilizzato per ogni magia che lanceremo e più potente sarà l’incantesimo lanciato maggiore sarà l’energia spesa.  Per fortuna la barra del mana si autoricaricherà. Anche quella della saluta potrà autoricaricarsi, a patto di trovare dei bulbi curativi.

C’è da dire che le meccaniche funzionano molto bene. I ritmi sono buoni anche se si alternano tra dialoghi, ricerca, e combattimenti. Il mix funziona bene.

Ci piace molto il modo in cui il gioco ci fa conoscere dettagli. Ad esempio, per conoscere bene una pianta, dovremo vederla ed identificarla più volte (dipende anche dalla rarità dell’elemento) e man mano, nel nostro diario, vedremo un disegno sempre più definito con – infine – una descrizione dell’elemento o dell’animale incontrato.

L’esplorazione tuttavia non sarà esattamente libera. Spesso e volentieri dovremo cercare dei punti di attivazione di piastre che sbloccheranno delle zone o dei ponti per raggiungere location altrimenti irraggiungibili. Si sbloccheranno anche checkpoint che ci faranno ricominciare da quel punto in caso di morte o di ripresa della partita. Forse proprio questo è il limite – a nostro avviso – del titolo. E inoltre alcune fasi dell’esplorazione non sono chiarissime.

COLORI INTENSI E TENUI CI ACCOMPAGNANO

Nanotale

Nanotale – Typing Chronicles ha un suo tratto artistico ben distinto. Non si rifà ai diorami presenti (ed apprezzati, ne parleremo prima o poi) in Epistory. Gli sviluppatori valloni hanno puntato questa volta su un mix di tonalità intense e più tenue che si accompagnano a forme rotonde oltre che su menu molto accattivanti.

La versione finale ci offre un gioco con tante correzioni ed una stabilità decisamente superiore rispetto all’early access. Il mondo di gioco offre qualche dettaglio in più ma ovviamente non differisce molto da quanto visto in precedenza.

Non possiamo che ribadire quanto già scritto nell’anteprima. Le inquadrature sono state realizzate in modo intelligente. Isometrica durante l’esplorazione con telecamera che si alza dando spazio alla visuale a volo d’uccello che permette di guardare meglio nemici o oggetti dei quali digitare le parole per i combattimenti e per compiere le altre azioni.

Il mondo di gioco è vario ed è coloratissimo. Abbiamo riscontrato in alcuni casi le tonalità cromatiche troppo cariche, altre invece decisamente tenue. Una scelta artistica, tuttavia, complessivamente vincente.

Le ambientazioni, ben differenziate, sono veramente ben realizzate. I paesaggi infatti sono veramente belli da vedere e la direzione artistica li esalta. E lo potete vedere dalle immagini e dai video.

Oltre alla bellezza e varietà delle location, i modelli poligonali sono di ottima fattura e complessivamente di buona qualità, per quanto non si gridi al miracolo. Tuttavia, abbiamo trovato maestose le apparizioni dello spirito della volpe che hanno ricordato – a tratti – le sinuosità trovate ed applaudite in alcune produzioni ben più famose. Animazioni ed effetti speciali sono di buon livello. Per trovare un qualche difetto dovremmo decisamente cercare i proverbiali peli nell’uovo. Gli accostamenti cromatici o il design di ambientazioni e abitanti del mondo di gioco potrebbero tuttavia non incontrare il gusto di tutti.

COMMENTO FINALE

Nanotale: Typing Chronicles ci è piaciuto molto. Abbiamo apprezzato il messaggio, il gameplay, l’ambientazione e anche il lato artistico.

Il gameplay per certi versi può anche essere considerato educativo per le sue meccaniche. Spinge all’utilizzo della tastiera in modo veloce. Riprende sostanzialmente il concetto già visto in Epistory. La storia è gradevole. Ci fa conoscere elfi, natura fantasy e lo spirito della volpe (che sia la stessa volpe di Epistory? Ndr) oltre ad un mondo ricco, vivo e sconquassato da una contrapposizione di poteri.

Le vicende di Rosalind – se prese a cuore – sono in grado di spingere gli appassionati fino alla fine. L’ambientazione fantasy è molto ben fatta e strutturata.

I ritmi non sono elevati ma risultano gradevoli. Il gioco – grazie anche alla buona localizzazione in italiano – è fruibile a tutti. Non era scontata la traduzione nella nostra lingua ma è stata ben gradita.

Tecnicamente infine, si è fatto un passo in avanti rispetto alla versione in early access con una stabilità granitica ovviamente. Insomma, Fishing Cactus ha fatto un buonissimo lavoro. Lo consigliamo a chi vuole approcciarsi al genere degli ARPG ed a chi vuole imparare a scrivere con la tastiera. Sarà molto utile allo scopo infatti.

Pregi

Meccaniche gameplay insolite, anche se già viste. Localizzazione in italiano ben realizzata. Storia gradevole. Tecnicamente pulito. Direzione artistica ispirata...

Difetti

... con alcuni alti e bassi fisiologici soprattutto nelle scelte cromatiche o nel design. Non è detto che questa meccanica di gameplay piaccia.

Voto

8

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