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Gallic Wars: Battle Simulator recensione

Orsù, prepariamoci ad affrontare ondate di testuggini ed altre formazioni in questo simpatico strategico che contrappone i galli ai romani

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Con Gallic Wars: Battle Simulator, lo sviluppatore indie MadGamesmith ci porta tra i campi di battaglia delle legioni romane. All’apparenza, il gameplay pare quello di uno strategico non dissimile dai Total War del duo SegaCreative Assembly ma l’approccio è nettamente più semplice e spensierato. Pubblicato da Gaming Factory  è disponibile dal 30 ottobre 2020 su Steam ha fatto capolino il 28 marzo scorso su Switch.

Vi parliamo di questo titolo interessante. Buona lettura.

FORZA RO….DANO!

In Gallic Wars: Battle Simulator, il giocatore vestirà i panni dell’esercito gallico. Lo scopo del gioco è quello di fronteggiare e sconfiggere gli acerrimi nemici su vari campi di battaglia nel tentativo di farsi strada verso la capitale, Roma. La nostra avventura inizierà al comando di una piccola truppa che vedrà aumentare le dimensioni e la forza dei vari elementi man mano che le vittorie si susseguiranno.

Ogni fase della campagna offre una serie di battaglie, anche se basta vincerne una per passare al livello successivo. Ovviamente, più sconfitte infliggeremo alle legioni romane, maggiori saranno le ricompense che otterremo. I conflitti non decisivi per il proseguo dell’avventura sono opzionali e pur offrendo oro bonus, comportano una serie di rischi poiché ci troveremo quasi sempre ad affrontare forze numericamente superiori.

Soprattutto nelle fasi iniziali, dove le nostre legioni contano solo un numero sparuto di uomini, suddividerli e rischiare perdite potenzialmente inutili potrebbe portare prematuramente al game over. Questo fattore aggiunge al gioco elementi da roguelike oltre a quelli strategici, dato che ogni campagna è diversa in termini di battaglie disponibili in ogni fase.

L’inserimento di tali meccaniche costringe il giocatore a cambiare approccio in molte situazioni, rappresentando di fatto una gradita novità, purtroppo limitata nella sua implementazione. Ne parleremo più avanti.

NON DOBBIAMO AVER PAURA CHE DELLA PAURA. …

Gallic Wars: Battle Simulator

Sul campo di battaglia, ogni scenario è diviso in tre fasi distinte, ancorate ai canoni della nicchia cui fa riferimento:

  • Schieramento
  • Pianificazione
  • Azione

Nella prima parte, i giocatori scelgono dove posizionare le truppe sul terreno. A seconda delle unità a disposizione cercheremo riparo vicino alle foreste o su di una collina per sfruttare gli arcieri al nostro comando. La fase di pianificazione prevede la creazione di trappole e l’organizzazione dei movimenti che i soldati eseguiranno nella fase attiva e man mano che la schermaglia prosegue. Infine, si passa all’azione ed è quella, come facile intuire, relativa al combattimento vero e proprio con le forze galliche ad ingaggiare le abili e ben armate legioni romane.

Purtroppo in quest’ultima porzione di gioco non avremo alcun tipo di controllo sui nostri uomini, che seguiranno le istruzioni precedentemente indicate nella fase di pianificazione. A nostro avviso, questa scelta si rivela una spada di Damocle. È, si, vero che costringe il giocatore ad organizzare una corretta strategia che vada oltre il semplice incontro ravvicinato, ma l’impossibilità di rispondere ai movimenti avversari ne limita e non di poco il valore tattico.

STRATEGIA FIN TROPPO SEMPLICE

Gallic Wars: Battle Simulator

Chiaramente il titolo si rivolge ad un pubblico più casual e meno avvezzo ad interfacce colme di pulsanti e variabili da considerare, ma l’aggiunta di qualche ordine non avrebbe guastato. Altro elemento a favore di un pubblico tendenzialmente meno impegnato è la quantità di classi disponibili, che si riducono a soldati armati di semplici spade, lancieri e arcieri.

La storia ci insegna che l’ingegneria in campo commerciale e le innovazioni di carattere militare, portarono i territori imperiali romani ad espandersi dall’oceano Atlantico fino al golfo Persico.

È quindi lecito aspettarsi da ogni gioco di strategia che si rispetti una certa varietà quanto a numero di unità presenti. Più tipologie di soldati non vanno ad appesantire l’esperienza, la completano. Sebbene Gallic Wars: Battle Simulator metta a disposizione dei nostri uomini alcune abilità speciali, come eroi e palle di fuoco, il numero esiguo di possibilità appiattisce le battaglie che risultano incredibilmente similari. Il tutto porta l’elemento roguelike da gradita innovazione ad elemento effimero, quasi laterale.

TOCCATA E FUGA

Altro aspetto che secondo noi ha goduto di poca attenzione è la durata complessiva della campagna. Prendendo confidenza con le varie meccaniche di gioco, il tutto si completerà in una manciata di ore. L’immediatezza dei comandi e la semplicità del gameplay, ci inducono a pensare che lo sviluppatore intenda far si che i giocatori tornino sui loro passi, completando le battaglie cui non ha preso parte.

Purtroppo, c’è poca motivazione per farlo in quanto non ci sono abilità extra da sbloccare e tutto ciò che il gioco ha da offrire può essere sbloccato dopo qualche battaglia andata a buon fine. La mancanza di una storia e di una qualsivoglia componente narrativa, incide negativamente in termini di rigiocabilità.

SCORCI DI GUERRA

Gallic Wars Battle Simulator

Tecnicamente parlando, il gioco rientra nella media per il genere indie, proponendo una simpatica grafica in low poly che ci ha ricordato le ambientazioni di Asterix, la famosa opera di Albert Uderzo. E non è un caso, poiché è stato lo stesso sviluppatore ad annoverarlo tra le ispirazioni in fase di sviluppo.

Gli ambienti godono di un buon numero di dettagli e gli scontri sono molto vivaci, con diverse unità a sfidarsi ed effetti speciali volutamente esagerati. Le animazioni, il sangue sul terreno, le movenze di spade e armi sono legnose, quasi come se a scontrarsi fossero pedine piuttosto che soldati. Il tutto, compresa la palette cromatica, riflette un’atmosfera scanzonata e che ama prendersi in giro, ma senza paura di sporcarsi.

COMMENTO FINALE

Gallic Wars: Battle Simulator è uno strategico senza troppe pretese, forse più adatto ad un’utenza meno impegnata che può trovarsi a proprio agio su Switch. Lato Pc, le cose cambiano perché ci sono altri titoli dello stesso genere ma più completi.

Gli sviluppatori hanno comunque fatto un buon lavoro. Non è affatto un brutto gioco ed anzi, a patto di considerarlo come passatempo, è perfetto. Tuttavia, la limitata rigiocabilità e le meccaniche fin troppo semplici ne minano un’esperienza altrimenti soddisfacente.

Pregi

Semplice ed immediato. Atmosfera scanzonata. Graficamente accattivante.

Difetti

Troppo corto. Meccaniche da roguelike non approfondite. Poche unità. La mancanza di varietà ne mina la rigiocabilità.

Voto

6,5

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