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Neurodeck, recensione Pc

Un deck builder con tanto stile irrompe su Pc (e presto arriverà su Switch) contro le nostre paure

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I deck builder, ossia i giochi che hanno una meccanica di gameplay basate sulle carte e sulla costruzione dei mazzi, hanno saputo ritagliarsi una fetta di pubblico interessante. Negli ultimi tempi soprattutto. Uno dei più apprezzati degli ultimi anni – almeno da noi – è sicuramente Deck of Ashes. Ma sicuramente i più ricorderanno Slay The Spire, uscito due anni fa, mentre è giusto menzionare il piccolo Card Quest ed il promettente Banners of Ruin. Tutti questi titoli hanno in comune alcuni dettagli quali le dinamiche della giocabilità, una spruzzata più o meno accentuata di RPG e la componente roguelite oltre che al fantasy.

Bene, la settimana scorsa ha fatto il suo debutto su Steam – e presto arriverà anche su Switch – Neurodeck che si distingue dai titoli appena menzionati. La più grande differenza, infatti, non sta nel concetto del gameplay ma nell’ambientazione.

Neurodeck, ultima fatica del piccolo team indipendente francese Tavrox Games e dell’editore Goblinz Publishing, ci fa fare un viaggio introspettivo. E ci mette di fronte alle paure più comuni, a quelle più ataviche: le fobie.

Riusciremo a vincerle a suon di carte? Scopriamolo nella nostra recensione ricordando che il gioco in questione è arrivato sulla piattaforma digitale di Valve lo scorso 18 marzo. Non ci resta che augurarvi una buona lettura.

UN VIAGGIO INTROSPETTIVO CONTRO LE PAURE

Si può essere la persona più coraggiosa di questo mondo ma si può perdere nel classico bicchiere d’acqua con paure interiori. Quelle intime, a volte ingiustificate, che spesso paralizzano e che colpiscono ognuno di noi.

Neurodeck ci racconta la storia di due donne, Lei e Jupiter, di età diversa. Due donne comuni, che grazie a quanto raccontato attraverso il gameplay affrontano un percorso interiore affrontando le fobie.

Queste si materializzano come quelle più comuni: l’aracnofobia (la paura ossessiva dei ragni), l’agorafobia (quella verso gli spazi aperti ma in questo caso contro i pettegolezzi o le insidie create dalle persone), la blennofobia (che, lo ammettiamo, abbiamo appurato grazie al gioco, e risulta essere la repulsione per le cose viscide) ed altre.

La paura degli squali, del buio, della gravidanza, dei fantasmi e così via. In questo senso, Neurodeck ci offre uno spaccato moderno ed una sintesi fatta di gameplay, carte – ma anche testo presente in game – di come queste fobie esistano e creino problemi.

Di fatto, il titolo ci mette di fronte ed a tu per tu a queste fobie offrendoci gli strumenti (le carte) per combatterle e superarle. Almeno nel gioco. La sconfitta, non è la fine ma è un nuovo inizio.

GAMEPLAY DALLA FORMULA COLLAUDATA

Neurodeck

Sicuramente il punto focale di una produzione indipendente come quella di Neurodeck, oltre al messaggio è il gameplay. Questo è davvero interessante: semplice e profondo al tempo stesso e si basa sulla formula collaudata della meccanica a turni.

Di fatto, il titolo è uno strategico a turni roguelite dove il compito è semplice: azzerare i punti vita del proprio avversario, nella fattispecie la fobia.

La natura è simile a quella di molti altri giochi del genere anche se ovviamente, questo titolo ha sfumature diverse. Ad inizio partita visualizzeremo le nostre caratteristiche e quelle dell’avversario che avremo di fronte, ossia punti vita, punti energia e status vari (che segnalano la presenza di bonus o malus, di scudi o potenziamenti) o di abilità passive attivate come i tratti.

Ovviamente i nostri punti vita deriveranno dal personaggio che sceglieremo e dalle versioni del nostro personaggio che sbloccheremo chiudendo le varie run. Concludendo vittoriosamente il nostro cammino, infatti, andremo a sbloccare altre due versioni diverse di Lei e Jupiter oltre a difficoltà più alte del gioco. Tranquilli, lo spiegheremo subito.

IL COMBATTIMENTO

Neurodeck

Scelto il personaggio dovremo optare per la prima fobia da affrontare. Fatto questo, inizieremo le danze. La mano si apre con quattro carte a nostra disposizione e tre azioni per turno. Ognuna di essa costerà un determinato numero di punti energia.

Le nostre carte saranno di diversi tipi: azione ed oggetto da equipaggiare. Le prime fanno danni diretti o attivano bonus e malus. Le carte oggetto, invece, serviranno ad un doppio scopo come ad esempio recuperare punti vita ed infliggere danni o ad altro.

Ogni carta avrà un costo in azioni e troveremo diversi effetti: punti diretti, infliggere status malevoli alle fobie o ci proteggeranno da certi tipi di attacco o, ancora, serviranno ad eliminare ogni status dal nemico o da noi e così via. Come ogni titolo del genere che si rispetti, ci saranno carte fortissime ed altre da utilizzare con sapienza. Fondamentali quelle per recuperare in un colpo solo energia e punti vita. Ma scoprendo i vari utilizzi sarà possibile anche eseguire delle combo ed utilizzare carte che ci permetteranno di fare ulteriori azioni nel nostro turno.

Ogni fobia ha il proprio schema di attacco e di difesa. Alcune sono elementari, altre sono in grado di infliggerci tanti punti ferita in un solo attacco o di neutralizzare i danni diretti per il turno in questione.

EVENTI, COSTRUZIONE DEL MAZZO

Neurodeck

La costruzione del nostro deck, o mazzo – o ancora grimorio se preferite – sarà altrettanto fondamentale perché sarà sempre diverso di partita in partita. Il tratto roguelite si materializza. Con l’esperienza impareremo ad affinare le nostre strategie e meccanismi per rendere il nostro mazzo una vera e propria macchina da guerra efficiente in attacco ed in difesa.

Ad ogni scontro vinto andremo avanti nel nostro cammino segnato da una sorta di calendario. In questo nostro percorso verso la fine non ci saranno soltanto duelli ma anche degli eventi di varia natura. Potremo aumentare il massimale di punti vita o di punti energia scegliendo di fare l’allenamento fisico, o aggiungere un tratto dopo un test rispondendo a delle domande (generoso o avido, indipendente o dipendente e così via) che offrirà delle abilità passive che si attiveranno in determinati momenti dello scontro: ad esempio se i nostri punti azione dovessero azzerarsi, guadagneremo un tot di punti vita.

Altri eventi ci permetteranno di copiare una carta del nostro deck (non ci sono limiti di copie della stessa carta per mazzo), aggiungerne un’altra o cancellarne una. E non finisce qui: potremmo scegliere anche di andare in cucina e scegliere tra pietanze che nella battaglia successiva ci offriranno bonus (punti vita o azione extra, o più carte pescate).

Ad ogni battaglia vinta, lo scontro successivo ripristinerà le nostre statistiche mentre il deck chiaramente sarà più o meno pieno. Starà a noi scegliere se aggiungere o meno le carte che ci verranno proposte di giorno in giorno.

CIBO CONFORTEVOLE, ABBRACCI ED ALTRO CONTRO LE FOBIE

Una piccola nota per indicare la diversità di Neurodeck rispetto a titoli simili. Qui le carte non indicheranno attacchi con armi o magie e per recuperare punti vita o energia non ci saranno pozioni. Il tutto è coerente con la natura di questo progetto e vanta uno stile visivo gradevole.

Equipaggiandoci, ad esempio, con una pallina antistress potremo sia guadagnare punti vita che infliggere otto danni alla fobia. Utilizzando il cuscino preferito recupereremo per pochi turni qualche punto salute e faremo qualche danno. Il regalo toglierà salute alla fobia e ci darà un’azione supplementare.

Il cibo confortevole ci farà recuperare punti vita e salute mentre, ad esempio, gli abbracci ce ne faranno recuperare qualcuno. Stesso dicasi per animali domestici o campeggi e così via. Ci sono anche carte estreme ma che possono essere utili come finalizzazione del match: i tatuaggi ad esempio infliggono 15 danni al nemico ed altrettanti a sé stessi.

FORSE UN PO’ CORTO

I contenuti di Neurodeck potrebbero non accontentare tutti. Per carità, vista la natura indipendente e l’altissimo grado di rigiocabilità si potrebbe soprassedere ma, una volta fatta esperienza, chiudere le varie run non dovrebbe essere così difficile, almeno a livello di difficoltà normale. Come accennato, chiudendo vittoriosamente i nostri percorsi sbloccheremo versioni dei due personaggi (Lei e Jupiter). Questo sbloccherà anche altre carte.

Potremo avere accesso anche a livelli di difficoltà più elevati dove ad esempio, avremo meno punti vita o uno stato d’ansia permanente ed in grado di toglierci un tot di salute ad ogni turno.

Sconfiggendo, inoltre, le varie, fobie durante la “campagna” potremo affrontarle in sfide dirette tentando di batterle in modo logico ed in base alla mano che avremo a disposizione in quel momento. Un po’ come i problemi di scacchi per intenderci. Non sarà facile ma sarà utile a coordinare e centellinare i nostri attacchi ed azioni durante il combattimento.

Per arrivare allo scontro finale contro una fobia “speciale” (una sorta di boss battle) possono servire dai 30 ai 40 minuti e non di più. Peccato che non ci siano più personaggi da sbloccare (ed i relativi set di carte derivati dai tratti diversi), o ci siano altre fobie da sconfiggere.

Insomma, più carne al fuoco avrebbe giovato e – quasi certamente – non avrebbe dato problemi di equilibrio. Almeno in questo caso. Un peccato, infatti, affrontare – sia pure scegliendo il proprio percorso nel cammino – le stesse fobie nella medesima run. Il team di sviluppo transalpino potrebbe aggiungere ulteriori contenuti e migliorare quelli che ci sono. Su Steam c’è un post a tal proposito pubblicato proprio oggi.

UNO STILE ARTISTICO ACCATTIVANTE

Di Neurodeck ci ha colpito e (quasi) rapito lo stile artistico. Affascinante e lo diciamo apertamente senza remore. Tavrox Games ha svolto un bel lavoro dando dei tratti caratteristici ad ogni fobia rendendola “viva”.

Abbiamo apprezzato le varie animazioni che danno tono all’ambientazione oscura. Del resto, il concetto di lotta contro le paure è espresso veramente in modo intelligente. Chiaramente non stiamo parlando di grafica in 3d ma è un bel 2d. Gradevoli anche i disegni che troviamo nelle carte da giocare e – visto che ci siamo – bella e funzionale l’interfaccia di gioco.

La colonna sonora accompagna molto bene le fasi di gamplay sia con tonalità adeguate sia con effetti sonori azzeccati.

COMMENTO FINALE

La recensione di Neurodeck finisce qui. Si tratta di un progetto indipendente molto interessante ed in grado di tenere occupati gli appassionati del genere deck builder roguelite a dovere per qualche ora. Si parte dal messaggio che il gioco vuole mandare: mettere in soffitta le proprie paure raccontando la storia comune di personaggi comuni.

Buonissimo il fattore di rigiocabilità con diversi contenuti da sbloccare. Peccato che ogni run “vincente” non duri tantissimo e che le fobie da combattere si ripetano più volte nel corso della stessa partita.

Il gameplay però risulta essere divertente e le sfide sono interessanti soprattutto a livelli di difficoltà più elevati. È possibile, infatti, sviluppatore tattiche e strategie sempre interessanti e risolvere le sfide con semplicità o con colpi di genio.

Ottimo l’aspetto artistico con un comparto visivo d’autore anche se nelle ambientazioni può risultare un po’ ripetitivo. Insomma, se vi piace il genere potete sicuramente dare una chance a Neurodeck. Dovreste non pentirvene.

Pregi

Ci piace il messaggio che gli sviluppatori vogliono mandare. Meccaniche di gameplay interessanti. Gli scontri sono veramente stuzzicanti. Artisticamente notevole. Gli sviluppatori stanno pensando concretamente ad espandere i contenuti. Un po’ di carne al fuoco c’è…

Difetti

… peccato che non sia tantissima, però. Affrontare più volte nella stessa partita le stesse fobie non è il massimo. Manca la localizzazione in italiano.

Voto

7,5

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